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MA FORSE VOI NON LO AVETE CAPITO?

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[h=1]Salvini: "O salviamo l'Ue o i nostri figli vivranno in uno stato islamico"[/h] [h=2][/h]
Sabato prossimo, a Milano, il maxi raduno sovranista. Macron lavora a un polo anti populista. Il dibattito nel Ppe sulle alleanze

Andrea Indini - Dom, 12/05/2019 - 11:02
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Fra due settimane sapremo il nuovo colore del parlamento di Strasburgo. Mai come oggi le elezioni europee potrebbero rompere l'argine e aprire le porte del potere ai movimenti sovranisti e partiti di destra che al primo punto del proprio programma hanno la ferma volontà di cambiare questa Unione europea che fino a oggi ha prodotto troppi disastri.
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"Stavolta siamo noi il primo partito in Europa", ha detto ieri sera Matteo Salvini chiudendo un comizio elettorale ad Albenga. Il leader del Carroccio è pronto a guidare una vasta coalizione che va dai francesi di Rassemblement National ai tedeschi di Alternative für Deutschland. "O l'Europa la salviamo adesso o ai figli lasciamo uno stato islamico fondato sulla paura e sulla precarietà".
[h=2]La sfida dei sovranisti[/h]
"Questa volta - ha rimarcato Salvini - saranno gli altri a venire a Milano". L'appuntamento è per sabato prossimo, alle 15 in piazza del Duomo a Milano. Chi in via Bellerio sta organizzando la manifestazione conta di far arrivare almeno 100mila persone. Oltre a Salvini e a Marine Le Pen, saranno presenti tutte le principali forze sovraniste che hanno aderito al gruppo a cui ha aderito anche la Lega: Europa delle Nazioni e della Libertà. "Se la Lega vince in Europa, per i signori di Bruxelles la pacchia è finita", ha continuato a ripetere il ministro dell'Interno passando da una piazza all'altra. Anche se negli ultimi giorni hanno registrato un leggero calo, tutti i sondaggisti sono concordi nel piazzare il Carroccio in una forbice tra il 31 e il 33% dei consensi. "Il 26 maggio ci riprendiamo il nostro Paese", ha detto ieri pomeriggio ad Alessandria. Poi da Albenga ha lanciato l'ultimatum agli elettori italiani: "O l'Europa la salviamo adesso o ai figli lasciamo uno stato islamico fondato sulla paura e sulla precarietà. E io voglio una generazione che sia invece libera e orgogliosa". [h=2]Le alleanze dei socialisti[/h]
Tutto dipenderà dalle alleanze che saranno strette l'indomani del voto. "La mia competizione non è con il centrodestra, ma con la sinistra, col Pd", spiegava nei giorni scorsi lo stesso Salvini nel corso di una manifestazione a Catanzaro. "I miei avversari stanno a sinistra, non stanno in casa mia". E a sinistra si stanno già organizzando per mettere in piedi un'alleanza che vada da Emmanuel Macron ad Alexīs Tsipras per "costruire un'Europa anti sovranista". Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l'adesione al manifesto "Per un Rinascimento Europeo", ieri Matteo Renzi ha pubblicato un video a sostegno di En Marche!. Martedì prossimo, come riporta Repubblica, Nicola Zingaretti ospiterà a Roma Franz Timmermans, il candidato dei socialisti alla poltrona che oggi occupa Jean-Claude Juncker. Ma l'idea di Macron è superare l'Alde per aprire a forze come il Pd, gli spagnoli di Ciudadanos, i belgi del Mouvement Réformateur dell'ex premier Michel e i tedeschi dell'Fdp. [h=2]Il dibattito tra i popolari[/h]
Anche tra i popolari il dibattito sulle alleanze è tutto aperto. A infiammarlo è Viktor Orbàn, possibile ago della bilancia del futuro assetto europeo. A inizio maggio il premier ungherese, sospeso dal Ppe per aver espresso le proprie critiche nei confronti di questa Unione europea, ha portato Salvini a Roeszke, al confine con la Serbia, per fargli vedere come difende la frontiera dagli ingressi clandestini dei migranti. Il leghista lo vorrebbe con la Lega nel gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà, ma lui per il momento tentenna. Chi è fortemente contrario a un'alleanza tra popolari e sovranisti è sicuramente Angela Merkel, mentre per Silvio Berlusconi bisogna assolutamente "lasciare l'alleanza con la sinistra, che ha portato questa Europa ad essere l'Europa non dei popoli ma dei burocrati di Bruxelles, dei ragionieri, dell'austerità". "Il Ppe deve convergere con i liberali, con i conservatori e anche con i cosiddetti sovranisti", ha spiegato il Cavaliere ipotizzando, in una intervista alla Stampa, un polo che escluderebbe, ovviamente, "solo le forze di estrema destra autoritarie o antisemite".
 
DON ABBONDIO NON PIACE:

[h=1]Migranti, blitz di Forza Nuova all'Angelus: "Bergoglio sei come Badoglio"[/h] [h=2][/h]
I militanti di estrema destra contro Papa Francesco: "Guerra al fronte immigrazionista". E sfidano il divieto della questura: "Domani in piazza per contestare Mimmo Lucano"

Cristina Verdi - Dom, 12/05/2019 - 15:13
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Papa Francesco è il “simbolo universale del tradimento più vergognoso". Lo scrivono i militanti di Forza Nuova che oggi, durante la preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro hanno contestato proprio il pontefice e in particolare le sue posizioni sull’immigrazione.


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È il primo atto della “guerra al fronte immigrazionista”, così la chiamano i militanti di estrema destra che domani hanno annunciato una manifestazione all’università La Sapienza, prontamente vietata dalla questura, per contestare l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ospite dell’ateneo per una lectio magistralis.
“Il Papa dovrebbe salvaguardare il deposito della Fede, promuovere dottrina e Verità, non incoraggiare l'immigrazione islamica e né perseguire gli interessi di forze internazionali e globaliste che fanno dello sfruttamento, dell'odio e del terrore le loro armi”, scrive l’organizzazione in un post pubblicato su Facebook. “Le posizioni politiche contrarie agli interessi nazionali – tagliano corto - vanno combattute, per costruire muri a difesa della civiltà, non ponti che favoriscano l'invasione dei suoi nemici”. Per questo, avvertono: “Oggi è toccato a Jorge Bergoglio, domani toccherà a Mimmo Lucano”.

Forza Nuova è decisa quindi a sfidare il "no" della questura che ha vietato il comizio di domani a piazzale Aldo Moro contro l’ex primo cittadino di Riace. “Il questore non può negare un comizio elettorale, ciò non mai è accaduto”, ha detto ieri il leader del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, sentito dall’Adnkronos. “Se il ministro dell'Interno Salvini e il questore non sono capaci di tenere l'ordine e la sicurezza – ha continuato - e di accettare la critica che un movimento legittimato a farlo fa nei confronti di un'assurda lectio magistralis di Mimmo Lucano, significa che questo Paese è in mano alla solita ‘paccottaglia’ dei politici nostrani".

Intanto, l’ex sindaco della cittadina calabrese sospeso dall’incarico ha fatto sapere di non essere intimorito e di voler confermare la sua presenza all’incontro sul modello di accoglienza calabrese.
 

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