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[h=1]Ripara la strada e viene denunciato. L'incredibile storia del sindaco di Polizzi Generosa[/h] [h=2][/h]
Polizzi Generosa, il sindaco ripara la strada chiusa da 13 anni e viene denunciato

Roberto Chifari - Lun, 29/04/2019 - 16:25
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La storia è paradossale e arriva da Polizzi Generosa. Il sindaco del piccolo comune madonita in provincia di Palermo, è stato denunciato perché ha fatto riparare una strada interrotta da 13 anni.
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Un intervento necessario per permettere ai residenti di raggiungere le proprie case e alle auto di transitare da Polizzi alla stazione sciistica di Piano Battaglia. "E’ assurdo – commenta il sindaco Giuseppe lo Verde – gratuitamente alcune ditte di Polizzi riparano la strada per Piano Battaglia per consentire almeno ai residenti di raggiungere le loro campagne, interdette loro da anni, e dall’ex Provincia di Palermo, che dovrebbe provvedere a fare questi lavori, arriva una denuncia contro ignoti per i lavori effettuati”. Il primo cittadino da mesi sta portando avanti una battaglia per la tutela dei diritti dei cittadini del proprio paese.

Nonostante abbia fatto riparare la strada a proprie spese e con l'itnervento gratuito delle maestranze locali, per lui è scattata la denuncia. "A chi ha firmato la denuncia voglio ricordare che lo scorso 3 aprile abbiamo fatto avere via Pec al Sindaco della Città metropolitana un'ordinanza sindacale con la quale si disponevano provvedimenti di massima urgenza sulla strada. Nell’ordinanza si diceva che avevamo ricevuto disponibilità da sei ditte locali ad eseguire i lavori senza alcuno aggravio per il Comune. In questa ordinanza si spiegava la situazione della strada che è l’unica via dei proprietari terrieri per raggiungere le proprie abitazioni rurali. Sempre nell’ordinanza è scritto che su questa strada non si può transitare perché pericolosa per i proprietari terrieri in quanto in caso di necessità i mezzi di soccorso non possono garantire un tempestivo arrivo". Dal 3 aprile al 23 aprile, quando sono stati effettuati gratuitamente i lavori sulla strada nessuno ha risposto all’ordinanza recapitata. Un tacito accordo che però a qualcuno non è andato giù.

Per il primo cittadino di Polizzi la situazione è chiara: "Ritengo la denuncia un atto contro la mia persona - dice -. Un atto contro il sindaco di Polizzi Generosa che in questi mesi ha alzato la voce contro chi avrebbe dovuto riparare la strada e da anni non ha fatto niente.
Vogliono zittirmi. Vogliono mettermi paura. Il sindaco di Polizzi non farà silenzio. Il sindaco di Polizzi non ha paura. Il sindaco di Polizzi non farà silenzio. La strada va riparata e subito. Se qualcuno in questi anni non l’ha fatto, oggi non può per nessun motivo nascondersi dietro una denuncia contro anonimi". Adesso si attende la prossima puntata di una soap opera dell'assurdo in salsa siciliana.
 
LEGITTIMA DIFESA [h=1]Vittorio Feltri, lezione alla sinistra beota: "Se non volete che vi sparino non entrate in casa altrui".[/h]
29 Aprile 2019
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I critici della legge sulla legittima difesa, tutti quelli della sinistra beota, sostengono che il provvedimento sarà bocciato dalla Corte Costituzionale. Dicono che la difesa in questione deve essere proporzionata alla offesa. In teoria il ragionamento tiene. Si tratta di capire chi può decidere se la reazione di chi viene minacciato dai ladri è congrua o meno.

I progressisti affermano inoltre che la violazione di domicilio non giustifica una schioppettata, in quanto casa tua vale meno dell' esistenza del furfante che intende derubarti. Noi andiamo giù piatti.
Chi può giudicare il turbamento provocato in un individuo a tu per tu con un malvivente che irrompe nella sua abitazione? Uno se ne sta tranquillamente seduto in salotto davanti alla tv, improvvisamente si trova di fronte un tizio che ha programmato un furto, che sentimento prova? Vai a saperlo. Di sicuro si spaventa e avverte come esigenza quella di scacciarlo. Come?
Invitandolo cortesemente a uscire? Non crediamo.

L' istinto, alimentato dalla paura, gli suggerisce di impugnare un' arma, se la possiede, allo scopo di metterlo in fuga. Se nelle fasi concitate dello scontro, parte un colpo che stende il furfante, dove è il problema?
Il grassatore sa benissimo che se viene ferito o ucciso mentre svolge la propria attività illecita di criminale si tratta di incidente sul lavoro. Se invece di fare il ladro avesse scelto un altro mestiere, per esempio il geometra, non avrebbe rischiato la vita. O sbaglio?
Quindi le elucubrazioni buoniste dei progressisti e di certi giuristi non reggono. C' è un punto fermo.

Per scongiurare infortuni gravi, i disonesti hanno un solo modo: trascurare di entrare abusivamente negli appartamenti altrui. Non vi è alternativa.
Quanto alle armi da fuoco tanto detestate e temute, osserviamo spulciando le statistiche che la maggior parte degli omicidi avviene con l' uso di coltelli e non di pistole o fucili. Quindi è assurdo vietare le rivoltelle.

Bisognerebbe sequestrare le posate. La legittima difesa è un diritto sacrosanto e chi è contrario sta dalla parte dei delinquenti.

di Vittorio Feltri
 

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