R
Roby
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MAGHI, CARTOMANTI, SETTE….
Mai come in questi tempi siamo circondati da maghi, indovini, cartomanti. Basta azionare il telecomando della TV per venire immersi in un mondo in cui l’occulto la fa da padrone; e poiché, di pari passo, insieme alla curiosità per l’occulto, cresce l’ignoranza delle cose di Dio, crediamo sia opportuno far riflettere la gente sul reale pericolo che si corre seguendo queste pratiche.
Il primo comandamento "Non avrai altro Dio all’infuori di me", vieta di onorare altri dei, all’infuori dell’Unico Signore che si è rivelato al suo popolo. Proibisce la superstizione che rappresenta, in qualche modo, un eccesso perverso della religione.
La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione.
Vi sono molte persone devote a vari santi in modo così particolare ed esclusivo da mettere spesso da parte Dio, dimenticando che i santi sono solo intercessori e che è solo Dio che può salvarci.
Praticano assiduamente varie devozioni, i giovedì di Santa Rita, il pellegrinaggio a Santa Rosalia, e altro, ma si fermano a queste devozioni senza partecipazione alla Santa Messa. Anche quando talvolta si recano a Messa, entrando in chiesa, si recano immediatamente a genuflettersi presso la statua di questo o di quel santo che ritengono il loro protettore, omettendo di inginocchiarsi davanti al Tabernacolo. E’ come se si entrasse in una casa e si salutassero gli ospiti prima del padrone di casa o addirittura omettendo di salutarlo.
Quando non si cade poi in pratiche più pericolose, quali la catena di S. Antonio o la torta di Padre Pio, ben gradite a satana.
Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo.
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che, a torto, si ritiene che svelino l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, la cartomanzia, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium e agli operatori dell’occulto manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia e sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste.
Si cerca di ingraziarsi satana, o quantomeno di non farcelo nemico, dimenticando che egli già ci fa tutto il male che gli è possibile farci.
Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, fosse anche per procurargli la salute, sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad un’intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole.
Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli
La Sacra scrittura è chiarissima a questo riguardo:
"Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore" (Deuteronomio 18, 10-12)
Quando vi diranno: "Interrogate gli spiriti e gli indovini che b
Mai come in questi tempi siamo circondati da maghi, indovini, cartomanti. Basta azionare il telecomando della TV per venire immersi in un mondo in cui l’occulto la fa da padrone; e poiché, di pari passo, insieme alla curiosità per l’occulto, cresce l’ignoranza delle cose di Dio, crediamo sia opportuno far riflettere la gente sul reale pericolo che si corre seguendo queste pratiche.
Il primo comandamento "Non avrai altro Dio all’infuori di me", vieta di onorare altri dei, all’infuori dell’Unico Signore che si è rivelato al suo popolo. Proibisce la superstizione che rappresenta, in qualche modo, un eccesso perverso della religione.
La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio quando si attribuisce un’importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione.
Vi sono molte persone devote a vari santi in modo così particolare ed esclusivo da mettere spesso da parte Dio, dimenticando che i santi sono solo intercessori e che è solo Dio che può salvarci.
Praticano assiduamente varie devozioni, i giovedì di Santa Rita, il pellegrinaggio a Santa Rosalia, e altro, ma si fermano a queste devozioni senza partecipazione alla Santa Messa. Anche quando talvolta si recano a Messa, entrando in chiesa, si recano immediatamente a genuflettersi presso la statua di questo o di quel santo che ritengono il loro protettore, omettendo di inginocchiarsi davanti al Tabernacolo. E’ come se si entrasse in una casa e si salutassero gli ospiti prima del padrone di casa o addirittura omettendo di salutarlo.
Quando non si cade poi in pratiche più pericolose, quali la catena di S. Antonio o la torta di Padre Pio, ben gradite a satana.
Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo.
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che, a torto, si ritiene che svelino l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, la cartomanzia, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium e agli operatori dell’occulto manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia e sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste.
Si cerca di ingraziarsi satana, o quantomeno di non farcelo nemico, dimenticando che egli già ci fa tutto il male che gli è possibile farci.
Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo, fosse anche per procurargli la salute, sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad un’intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole.
Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli
La Sacra scrittura è chiarissima a questo riguardo:
"Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore" (Deuteronomio 18, 10-12)
Quando vi diranno: "Interrogate gli spiriti e gli indovini che b