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Motori difettosi 1.2 TCe/DIG-T: vetture coinvolte e rischi
Problemi dei motori TCe/DIG-T, i modelli a rischio, come riconoscere i sintomi e come prevenire costose riparazionihttps://www.VIOLAZIONE: scambio email non consentito !/motori/wp-content/uploads/sites/4/2024/05/maurizio-chiogna-002.jpg?w=60&h=60&crop=1
Maurizio Chiogna
meccanico-elettronico automotive
Pubblicato: 1 Aprile 2025 08:00
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Fonte: iStockIl motore 1.2 TCe, nel vano di una Renault, con problematiche legate al consumo di olio e alla catena di distribuzione
In Francia, migliaia di proprietari di auto Renault, Dacia e Nissan sono in stato di allarme a causa di un difetto riscontrato nei motori a benzina TCe/DIG-T, prodotti tra il 2012 e il 2018. Problema, che manifesta un eccessivo consumo di olio e la rottura prematura della catena di distribuzione, con conseguenti costi di riparazione che possono raggiungere cifre elevate.
Indice
- Problemi dei motori TCe/DIG-T
- Eccessivo consumo di olio
- Usura della catena di distribuzione
- Come riconoscere i sintomi e prevenirli
- Modelli di auto a rischio
- Renault
- Dacia
- Nissan
- Mercedes
- Cosa fare se si possiede un’auto con motore TCe o DIG-T
- Verifica della storia manutentiva
- Manutenzione preventiva
- Conseguenze per il mercato dell’usato
Problemi dei motori TCe/DIG-T
Questi motori, pur rappresentando un’evoluzione nel panorama automobilistico, presentano alcune problematiche che possono compromettere in modo significativo l’affidabilità e le prestazioni del propulsore. Analizziamo i problemi che alimentano questa preoccupazione tra i proprietari.Eccessivo consumo di olio
Uno dei difetti più ricorrenti riscontrati in questi propulsori è un anomalo consumo di olio motore. In determinate condizioni operative, è stato rilevato un consumo che può raggiungere 1 litro ogni 1.000 km. Questo valore, decisamente superiore alla norma, rappresenta una seria anomalia che non va sottovalutata. Il fenomeno può essere attribuito a diverse cause, tra cui:- usura delle fasce elastiche: questi componenti, progettati per la tenuta stagna tra pistone e cilindro, possono perdere efficacia, favorendo il passaggio di olio nella camera di combustione;
- guarnizione delle valvole: questa parte sigillano le valvole e possono deteriorarsi, consentendo all’olio di infiltrarsi nei condotti di aspirazione e scarico;
- ventilazione del basamento: un malfunzionamento in questo sistema può generare un’eccessiva pressione interna al motore, spingendo l’olio a fuoriuscire attraverso guarnizioni, tenute o tramite il tubo di sfiato;
- utilizzo di lubrificanti non conformi: l’impiego di oli con viscosità o caratteristiche inadeguate può compromettere sia la lubrificazione dei componenti motoristici ma favorire anche il consumo del fluido.
Usura della catena di distribuzione
Un’altra criticità significativa riscontrata in questi motori è l’usura precoce della catena di distribuzione. Questo componente fondamentale serve per sincronizzare con precisione il movimento tra albero motore e alberi a camme, garantendo il corretto ciclo di apertura e chiusura delle valvole. Un problema a questo sistema può avere conseguenze severe sul rendimento e l’integrità del motore. Vediamo le cause principali di questa usura:- allungamento della catena: la catena può subire un allungamento oltre i limiti di tolleranza, alterando la fasatura della distribuzione e causando un funzionamento irregolare del motore;
- deterioramento del tendicatena: questa parte mantiene la corretta tensione della catena, se guasto può favorire lo scavallamento dei denti della catena di distribuzione con la conseguente rottura delle valvole della testata;
- usura dei patini: questi componenti servono per tenere allineata e tensionata la catena di distribuzione, un eccessivo consumo può portare il tendicatena a lavorare oltre il limite consentito danneggiandolo irreparabilmente;
- lubrificazione inadeguata: se insufficiente o con olio degradato gli attriti tra i componenti della catena possono aumentare accelerando l’usura;
- qualità dei materiali: in alcuni casi, la qualità dei materiali impiegati nella catena, nelle guide o nel tenditore può risultare inadeguata per le sollecitazioni a cui sono sottoposti.
Come riconoscere i sintomi e prevenirli
La tempestiva identificazione dei sintomi di un problema al motore e la sua prevenzione costituisce un approccio fondamentale per mantenere l’integrità del propulsore e ridurre il rischio di costose riparazioni. Vediamo quali sono i sintomi più comuni per riconoscere problemi alla catena o un eccessivo consumo di olio:- rumori metallici anomali provenienti dal vano motore, come dei battiti, ticchettii o sfregamenti metallici, possono indicare un’usura eccessiva della catena di distribuzione o altre anomalie meccaniche. Problema che si evidenzia soprattutto al primo avviamento dopo una sosta prolungata;
- spie di allarme accese sul cruscotto, come la spia olio o la spia motore, segnalano un malfunzionamento al sistema di lubrificazione o possibili problemi di fasatura, in questi casi è consigliata un’immediata diagnosi presso un meccanico specializzato;
- eccessivo consumo di olio, ovvero un rapido calo del livello del lubrificante senza evidenti perdite esterne, è un sintomo inequivocabile di un problema interno al motore;
- prestazioni del motore ridotte, come una perdita di potenza, difficoltà in accelerazione o un funzionamento irregolare, che possono essere indizi di un problema in atto;
- eccessiva fumosità allo scarico di un colore “bluastro” indica una combustione del motore anomala con presenza di olio motore.
Modelli di auto a rischio
Sebbene le problematiche di eccessivo consumo di olio e usura precoce della catena di distribuzione siano state ampiamente documentate per i motori 1.2 TCe/DIG-T, con sigla motore H5F, è importante sottolineare che anche altre cilindrate come 0.9 o 1.0 con codice H4B e H4D della famiglia TCe possono presentare queste criticità.Renault
Renault ha ampiamente impiegato questo motore in diversi modelli della sua gamma. I problemi riscontrati su questo propulsore hanno quindi interessato un numero significativo di veicoli. Ecco i modelli coinvolti:- captur (2013-2018)
- clio IV (2013-2018)
- kadjar (2015-2018)
- kangoo II (2013-2018)
- megane III (2012-2016)
- megane IV (2016-2018)
- scenic III (2012-2016)
- scenic IV (2016-2018)
Dacia
Anche Dacia, nota per le sue vetture dal costo contenuto, ha montato il motore TCe su alcuni modelli. Vediamo i modelli Dacia coinvolti sono:- dokker (2013-2018)
- duster I (2013-2017)
- duster II (2018)
- lodgy (2012-2018)
- sandero II (2012-2018)
Nissan
Nissan, nell’ambito dell’alleanza con Renault, ha adottato questa motorizzazione su alcuni modelli della sua gamma. Anche questi veicoli possono essere interessati dalle problematiche descritte:- juke (2014-2018)
- pulsar (2014-2018)
- quashqai
Mercedes
Mercedes-Benz ha utilizzato questo motore (con alcune modifiche) in un modello specifico della sua gamma di veicoli commerciali leggeri. Anche se la diffusione è stata più limitata, è importante menzionare questo caso. Il modello coinvolto è:- citan (2012-2018)
Cosa fare se si possiede un’auto con motore TCe o DIG-T
Possedere un veicolo Renault, Dacia, Nissan o Mercedes-Benz equipaggiato con questi motori prodotti tra il 2012 e il 2018 richiede una particolare attenzione alla manutenzione e una conoscenza approfondita delle potenziali problematiche. Adottare un approccio proattivo e seguire alcuni consigli pratici può contribuire a preservare l’integrità del propulsore e a evitare costose riparazioni.Verifica della storia manutentiva
Un passaggio fondamentale, soprattutto nel caso di acquisto di un auto usata, è l’accurata verifica dello storico di manutenzione. I tagliandi e i cambi d’olio rappresentano interventi fondamentali per la salute del motore del veicolo. In particolare, è consigliabile verificare:- controllare la frequenza dei tagliandi: verificare che i tagliandi siano stati effettuati con la regolarità prescritta dalla casa automobilistica, generalmente ogni 15.000 – 20.000 km o annualmente, a seconda del modello e delle condizioni di utilizzo;
- esaminare le fatture: richiedere le fatture degli interventi, prestando attenzione ai dettagli degli interventi eseguiti e ai materiali utilizzati (es., tipo di olio impiegato) che siano conformi a quelli previsti dalla casa costruttrice;
- interventi straordinari: eventuali riparazioni o sostituzioni di componenti del motore, soprattutto se legate a consumo eccessivo di olio o problemi alla catena di distribuzione;
- rumori anomali: qualsiasi rumore insolito proveniente dal vano motore, come sfregamenti o rumori metallici, devono essere considerati come un campanello d’allarme e richiedono un controllo immediato;
- spie di avaria: l’accensione di spie sul cruscotto, in particolare la spia dell’olio o la spia del motore, indica un malfunzionamento che necessita di una diagnosi professionale.
Manutenzione preventiva
Parallelamente alla verifica della storia manutentiva, è cruciale adottare alcune pratiche preventive per ridurre il rischio di incorrere nelle problematiche tipiche dei motori TCe/DIG-T:- intervallo manutenzione: impiegare oli motore con specifiche tecniche del costruttore e rispettare le scadenze indicate nel libretto di uso e manutenzione del veicolo;
- controlli regolari del livello dell’olio: verificare il livello dell’olio periodicamente e se necessario rabboccare con il lubrificante raccomandato dalla casa automobilistica;
- ascolto del rumore del motore: prestare attenzione a eventuali rumori o vibrazioni anomale provenienti dal vano motore e, in caso di dubbi, rivolgersi tempestivamente a un’officina specializzata;
- guida responsabile: evitare sollecitazioni eccessive al motore, soprattutto a freddo, e adottare uno stile di guida fluido e regolare.
Conseguenze per il mercato dell’usato
Le problematiche riscontrate su questi motori non si limitano a creare disagi e costi di riparazione per i proprietari, ma avranno anche possibili ripercussioni sul mercato delle auto usate. Chi desidera vendere un veicolo equipaggiato con questi propulsori si trova spesso ad affrontare grandi difficoltà come:- perdita di valore: i modelli equipaggiati con i motori 1.2 TCe/DIG-T infatti possono subire una svalutazione significativa, in alcuni casi raggiungendo il 30% del valore iniziale. Questa perdita economica rappresenta un danno concreto per i proprietari che desiderano vendere il proprio veicolo o sostituirlo con uno nuovo;
- difficile collocazione sul mercato: la percezione di inaffidabilità associata a questi motori rende più difficile la vendita delle auto usate, allungando i tempi di permanenza sul mercato e costringendo i venditori a ridurre ulteriormente il prezzo.
Tag: Dacia Nissan Renault
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