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La cupola di cemento sui test atomici Usa nel Pacifico si sta sgretolando, e la ‘bara nucleare’ perde scorie radioattive nell’oceano

Tra il 1946 e il 1962 l’esercito americano condusse 105 test nucleari atmosferici sul “Pacific Proving Grounds”, un eufemismo per chiamare le Isole Marshall e altri atolli del Sud Pacifico.
Alla fine degli anni Settanta nel tentativo di ripulire i detriti radioattivi lasciati da quelle esplosioni, il Governo americano asportò 111.000 metri cubi di terreno dagli atolli Bikini e Rongelap e li depositò sull’isola di Runit.Su quest’isola infatti, vi era un cratere largo circa 115 metri che era stato prodotto da un precedente test nucleare da 18 chilotoni chiamato “Cactus”.
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Tra il 1946 e il 1962 l’esercito americano condusse 105 test nucleari atmosferici sul “Pacific Proving Grounds”, un eufemismo per chiamare le Isole Marshall e altri atolli del Sud Pacifico.
Alla fine degli anni Settanta nel tentativo di ripulire i detriti radioattivi lasciati da quelle esplosioni, il Governo americano asportò 111.000 metri cubi di terreno dagli atolli Bikini e Rongelap e li depositò sull’isola di Runit.Su quest’isola infatti, vi era un cratere largo circa 115 metri che era stato prodotto da un precedente test nucleare da 18 chilotoni chiamato “Cactus”.
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