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Così la sinistra ha consegnato Firenze agli spacciatori
Gli interventi per fermare i pusher stanno diventando sempre più pericolosi, ma il Comune continua non mettere in atto soluzioni valide per bloccarli

Federico Giuliani Costanza Tosi - Sab, 23/11/2019 - 17:12





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Firenze è invasa da centinaia di immigrati, che hanno occupato intere zone della città e messo in piedi vere e proprie piazze di spaccio.

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Le opposizioni attaccano il Comune a guida Dem, e lo accusano di non aver preso le adeguate contromisure per contrastare un fenomeno ormai fuori controllo. Federico Bussolin, consigliere della Lega a Palazzo Vecchio, non usa mezzi termini: “L’attenzione sull’emergenza spaccio nel capoluogo toscano è scoppiata nelle ultime settimane, ma il problema è all’ordine del giorno da tempo. E purtroppo il Comune di Firenze continua a non porre in atto nessuna misura repressiva né soluzioni valide in consiglio comunale”.
Le forze dell’ordine sono inermi. Anzi, non sono tutelate a sufficienza dalla legge e vengono continuamente beffate dai pusher. Gli spacciatori, poi, approfittano dell’eccessivo lassismo dell’amministrazione locale per intavolare i propri business illegali in mezzo ai turisti increduli. Alessandro Draghi, consigliere comunale fiorentino di Fratelli d’Italia, rincara la dose: “La buonista Firenze, paladina dei salotti radical chic frequentati da un certo tipo di intellighenzia di sinistra, pensa che tutto vada bene e che tutto si risolva facendo appello all’accoglienza e all’integrazione”. Un’integrazione evidentemente non controllata a dovere.

Firenze, il Comune tollera gli immigrati











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Per la destra Toscana le soluzioni ci sarebbero anche, ma il problema si presenta perché c’è chi non vuole metterle in pratica. Lo stesso Bussolin, ad esempio, cita la reintroduzione del provvedimento “zone rosse”: “Se in certe aree vieni identificato, e nel tuo curriculum hai dei precedenti per spaccio di droga, le autorità sono tenute ad allontanarti da lì. Stiamo parlando di un provvedimento concreto, previsto nel decreto Minniti sulla sicurezza e decoro urbano”. E una delle zone più calde, dedite allo spaccio, è sicuramente quella circondata dal Parco delle Cascine. I fiorentini lo hanno capito e sono rassegnati. Sanno che dopo una certa ora, questo, non è un luogo adatto per bambini e famiglie.
Degrado, aggressioni agli agenti, rischi per i cittadini. Eppure il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è sempre opposto alla dotazione del taser per la Polizia Municipale, una delle possibili contromisure che potrebbero essere adottate. Anche se il sindacato di polizia è di tutt’altro parere: “È l’unico metodo sicuro sia per noi che per la persona che fermiamo. Possiamo agire con il taser a sette metri di distanza in una condizione di sicurezza. Con appositi protocolli operativi possiamo isolare la zona, quindi avvisare la stessa persona che andiamo ad arrestare. Di solito, in quel caso, le persone desistono ancor prima dell’uso del taser”.
Nel frattempo, dopo i nostri primi servizi sulla compravendita di droga in zona stazione Santa Maria Novella, le forze dell’ordine hanno effettuato un maxi blitz proprio in Piazza della Stazione. L’operazione ha portato alla denuncia di otto persone, tutte straniere, tra cui uno per spaccio di eroina, sei per violazione di norme sull’immigrazione e uno per guida in stato di ebbrezza. Sono inoltre stati segnalati alla prefettura sei assuntori di sostanze stupefacenti, trovati tra l’altro in possesso di 5 grammi di cocaina, 6 di marijuana e 0,4 di eroina. Sempre in piazza della stazione è stato poi arrestato un uomo di 40 anni: stava spacciando hashish.


Tag:
spaccio
droga
polizia

Partito democratico (Pd)

Persone:
Dario Nardella

Luoghi:
Firenze
Toscana



I POLITICI LI PAGHIAMO PER SPUTARCI ADDOSSO ? MA SIAMO SCEMI ?
 
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Dopo Tangentopoli e la morte della Dc, le gerarchie ecclesiastiche si guardano bene dal fornire indicazioni di voto e si è affermata una prassi: i preti si occupano della pesca delle anime, i politici della pesca dei voti. In entrambi i casi, spesso con scarsi successi. Tuttavia, questo equilibrio, rimasto in vigore per quasi tre decenni, è stato sconvolto negli ultimi mesi, dopo la presa di posizione del clero che si è dissociato con clamore dal leader della Lega, considerato razzista e disumano, e ha condannato altresì la sua usanza di brandire il rosario nonché di baciare la Madonna durante i comizi, cose che la Chiesa non ha digerito, come se i simboli religiosi fossero suo esclusivo appannaggio. Oggigiorno i sacerdoti non raccomandano più di votare questo o quel candidato, alcuni di loro però specificano a favore di chi il buon cristiano non dovrebbe mai esprimere consenso alle urne, ossia nei confronti di Matteo Salvini, reputato una sorta di demonio, se non Belzebù in persona.

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Un diavolo alquanto sui generis dal momento che recita le preghiere ed è devoto alla Vergine. Ad ogni modo, nonostante questa propaganda clericale avversa, la Lega continua a mietere cuori e preferenze, in particolare da parte dei credenti. Essa è il partito più votato tra i cattolici, sia tra coloro che si recano a messa regolarmente sia tra coloro che ci vanno in modo saltuario oppure occasionale, stando agli ultimi dati Ipsos. Nel giro di 15 mesi, ossia dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018 alle recenti europee del 26 maggio 2019, la Lega da quarto partito preferito dai cattolici dopo Movimento 5 Stelle, Pd e Forza Italia, si è affermata come primo partito, seguito ora da Pd, M5s e Forza Italia. Sommando i voti delle due coalizioni, quella di centro-destra (costituita da Lega, Forza Italia e Fratelli d' Italia) e quella di centro-sinistra, la prima è nettamente in vantaggio sulla seconda, raccogliendo il 55,9% dei cattolici che sono praticanti saltuari.
I VALORI
Insomma, mentre il rapporto degli italiani con il cattolicesimo è sempre più fragile, quello con la Lega è sempre più solido. La fede si sgretola, però la fiducia nel Carroccio si cementa. Ancora in base agli ultimi dati Ipsos, oggi i cattolici impegnati, cioè quelli che frequentano almeno settimanalmente le funzioni religiose e prestano attività volontaria, rappresentano il 9% della popolazione, in calo di circa due punti negli ultimi dieci anni; gli assidui, ovvero coloro che frequentano la chiesa con regolarità eppure non sono impegnati, sono passati dal 21% del 2009 al 14% odierno. In diminuzione pure i cattolici tiepidi (dal 39 al 34%), restano stabili i non praticanti (12% degli italiani adulti), invece crescono i non credenti, quasi raddoppiati nell' ultimo decennio (dal 14 al 27%). Ma è soprattutto tra i giovani che la Chiesa esercita meno appeal. Di contro, le classi di età più elevate, così come le casalinghe, i pensionati e la gente del Mezzogiorno, mantengono una relazione più stretta con la pratica religiosa.
Ma quali sono i motivi che inducono i cattolici a scegliere di dare il voto a Matteo Salvini? Potrebbe apparire assurdo, eppure in Italia l' unico vero politico moderato in cui si rispecchiano i fedeli è proprio il Capitano e la Lega è il partito nel quale il mondo cattolico trova maggiore convergenza di valori, in primis quello della famiglia. Tuttavia, l' elevato gradimento da parte dei cattolici conseguito dall' ex ministro dell' Interno deriva soprattutto dal suo approccio alle tematiche dell' immigrazione e della sicurezza.
I SERMONI
Nonostante papa Francesco predichi l' accoglienza ad ogni occasione, pure gli italiani che ogni domenica partecipano alle funzioni religiose, e non soltanto quelli che non mettono piede nella casa del Signore da lustri, sostengono le politiche restrittive di Salvini ed erano dalla sua parte allorché questi da capo del Viminale si opponeva con intransigenza agli sbarchi e perciò era vessato persino dalla magistratura. Insomma, fratellanza e amore per il prossimo ben vengano sì, però non a costo di determinare perniciose problematiche di ordine pubblico e sconvolgimenti sociali.
Dunque, la fede leghista non è incompatibile con quella cattolica. Esse convivono nell' animo del cittadino elettore, il quale si dice cristiano ma non fesso, si fa il segno della croce e poi mette una decisa X sul simbolo della Lega, senza sentirsi eretico per questo, legge il Vangelo e poi ascolta la diretta Facebook di Matteo, si lamenta per i continui arrivi di clandestini ma mantiene cordiali rapporti di vicinato o di amicizia con gli immigrati regolari ed integrati che abitano nel Belpaese, poiché non è affatto vero che egli consideri chi giunge da fuori una minaccia o un nemico. Segno che il razzismo non esiste nonché che il pericolo di un ritorno del fascismo non sia altro che uno spauracchio sventolato da una sinistra a corto di argomentazioni e contenuti che suscita solamente diffidenza ed antipatia.

Adesso è noto che gli elettori di Salvini siano in gran parte cattolici, dunque ci aspettiamo che non vengano più insultati dai preti e tacciati di essere contro Dio, in quanto si tratta delle medesime persone che i sacerdoti si ritrovano sotto gli occhi allorché fanno i loro sermoni e che - evidentemente - non sono seguaci di Satana.
di Azzurra Barbuto

 

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