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[h=2]Il feticismo è una parafilia molto antica e le sue radici psicologiche sono profonde.Ma qual è la spiegazione psicologia nascosta dietro al feticismo piedi?[/h]
Il feticismo rientra tra le cosiddette parafilie. Una parafilia è un disturbo affettivo che impedisce al soggetto affetto di sviluppare correttamente la propria vita sessuale e amorosa. Prima si utilizzava il termine perversioni, mentre oggi si preferisce appunto la parola parafilia. Tra queste devianze affettive non c’è solo il feticismo; anche sadismo, masochismo e voyeurismo sono altre parafilie, anche se il feticismo rimane la più conosciuta. Il feticismo è stato descritto per la prima volta da uno psichiatra tedesco del XIX secolo, Richard von Krafft-Ebing. Secondo questo esperto il feticismo è prettamente maschile e si rivolge non solo a una specifica parte del corpo femminile, ma anche agli oggetti posseduti dalla partner. Proprio di questi oggetti il feticista diventa collezionista. In questo senso il feticismo piedi coinvolge non solo i piedi della partner, ma anche le scarpe della donna.

Un piede curato e ben ornato è sempre sensuale, ma per i feticisti è qualcosa di più.

Il feticismo piedi consiste nel trarre piacere oltre ogni misura dal contatto con i piedidella partner, fino a raggiungere l’orgasmo senza avere un rapporto sessuale. Toccare, annusare, leccare e baciare i piedi della donna è paragonabile a un atto sessuale per il feticista. Il feticismo piedi comprende i soggetti che traggono piacere dal solleticare i piedi altrui ma non solo. Ci sono anche casi più estremi in cui il feticista gode nell’odorare e leccare i piedi più sporchi. Proprio la sporcizia è un elemento molto eccitante per il feticista, che spesso ama farsi imboccare il cibo con i piedi. In genere il feticismo piedi è legato anche a pratiche come la sottomissione e l’umiliazione sessuale, accostandosi al sadomasochismo. Le radici psicologiche del feticismo sono profonde e già Freud, nel 1927, le aveva individuate. [h=2]Spiegazione psicologica del feticismo piedi[/h]
Secondo Freud il feticismo nasce come atteggiamento derivante dalla paura della castrazione. I soggetti che hanno paura di essere evirati concentrano la propria attenzione, diventando morbosi, su una sola parte del corpo. In questo modo si evita di vedere la donna nuda e di dover fare altrettanto, mostrando il pene ed esponendolo al pericolo.

Uno psicologo o uno psichiatra possono individuare questa devianza e le cause remote per indirizzarla e correggerla. Mostrare attenzione verso i piedi non è qualcosa di assurdo, infatti un piede è sempre sensuale se curato. Però il feticismo piedi è qualcosa di più estremo che, se non controllato, può sfociare in una vera e propria patologia e creare problemi all’interno della coppia. Non sempre infatti la partner è disposta a cedere agli eccessi del feticista e questo crea tensioni. Meglio affrontare il problema prima che sia troppo tardi.
 
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Non mancano le suore. Un'istituzione marcia e criminale che il Vaticano non si decide a sciogliere

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Papa Francesco con cardinali e vescovi del Cile

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Cile: dati abusi sessuali clero, 221 indagati e 248 vittime
QUESTO CONTENUTO È STATO PUBBLICATO IL 1 MAGGIO 2019 17.4501 MAGGIO 2019 - 17:45

Il segretario generale della Conferenza episcopale del Cile, Fernando Ramos.

KEYSTONE/EPA EFE/ALBERTO VALDES

(sda-ats)
La procura nazionale del Cile ha riferito ieri che ci sono attualmente 166 indagini, 221 persone indagate e 248 vittime di abusi sessuali da parte di membri della Chiesa cattolica nel paese sudamericano.

Secondo quanto riporta la stampa cilena, la ripartizione degli indagati indica 152 sacerdoti, dieci vescovi, nove diaconi, 15 laici, otto senza informazioni e 27 membri di ordini o congregazioni che non sono del clero (frati e suore). Per quanto riguarda le vittime, 131 corrispondono a bambini e adolescenti, 35 ad adulti e 82 senza informazioni.

I dati sono emersi nel quadro dell'accordo di cooperazione firmato ieri dal procuratore nazionale George Abbott e dal segretario generale della Conferenza episcopale del Cile (Cech), Fernando Ramos, per promuovere lo sviluppo delle indagini per reati sessuali commessi da membri della Chiesa contro i minori.

Lo scopo principale dell'accordo di collaborazione è quello di chiarire e migliorare il processo investigativo in questo tipo di crimine, nonché di preservare la protezione delle vittime e dei testimoni.
 
COSA NON TORNA [h=1]Papa Francesco inchiodato da Filippo Facci: rom, la prova della sua più grande ipocrisia[/h]
10 Maggio 2019

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Nonostante qualche artificio mediatico, la questione dei rom non è divisiva: nessuno, di destra o di sinistra, vuole averli come vicini di appartamento, e nessuno, di destra o di sinistra, vuole abitare vicino a un loro campo. I rom sono praticamente radioattivi, e l' unica divisione doverosa è tra chi manifesta intolleranza violando la legge (l' idiota che ha gridato «ti stupro» al passaggio di una donna è stato denunciato, anche se ha deluso la sua non-appartenenza fisiologica a Casapound) e chi manifesta la propria intolleranza e basta: le difese dei rom, per il resto, sono prese da chi non ci vive vicino e da chi non fa che ripetere, in qualche dibattito, dignitose enunciazioni di principio che valgono per qualsiasi minoranza, ma che per i rom - che siano italiani poco importa - scricchiolano spesso sui casi specifici.

Anche i nervi dei politici paiono sensibilizzati a causa della campagna elettorale: prima c' era stata la sortita della sindaca Virginia Raggi che, senza preavviso, aveva visitato la coppia bosniaca con 12 figli che sono asserragliati nell' appartamento di via Satta: e aveva detto parole di buon senso ma avevano trovato orecchie soltanto in chi abita fuori fuoco.

Leggi anche: Salvini sbugiarda la Caritas sui migranti

PRIMA I ROMANI
Vista in tv o da lontano, in effetti, la scena era impressionante: cittadini dall' aria mansueta tramutati in belve, donne a urlare che i nuovi inquilini «nun magneranno, nun berranno, nun devono uscì» sino al più celebre «ti stupro, troia». Allucinante. Ma anche politicamente imbarazzante: al punto che Luigi Di Maio - raccontano tutte le cronache - si era adontato non poco e, contro la Raggi, aveva fatto il Salvini: prima si aiutano i romani e gli italiani, poi tutti gli altri - aveva detto. Anche perché la «terza via» sui rom predicata dalla sindaca (né ruspe né campi nomadi) nelle ultime settimane si è scontrata con la radioattività di cui sopra: a inizio aprile la Raggi ha dovuto fare retromarcia su Torre Maura (e sparpagliare una settantina di rom in altri centri di accoglienza) e poi, a Casal Bruciato, altra retromarcia con una famiglia costretta a rinunciare all' appartamento a cui aveva diritto. A complicare le cose, una sorta di scissione ideologica con una parte di grillini a sostenere la Raggi con enunciazioni ineccepibili come quelle del presidente della Camera Roberto Fico, che tuttavia tanto assomigliavano a quelle pronunciate nelle stesse ore dall' opposizione piddina. Tutto bene, tutto giusto, ma politicamente un disastro che lasciava una tipica sensazione di «pasticcio» grillino che non li abbandona ovunque appaiano. Ad aggravarlo, nel pomeriggio di ieri, una smentita di Di Maio a cui non crede nessuno: «Mi si attribuiscono che sono irritato e arrabbiato con Virginia Raggi: nulla di tutto questo. Quando si minaccia di stupro una donna o si costringe un bambino a stare chiuso in casa, solo perché hanno ottenuto un alloggio per legge, è giusto dare la massima solidarietà». Le posizioni grilline cambiano secondo l' ora del giorno: sarà chiaramente colpa dei giornalisti.

CITTADINI O FASCISTI
Ma la dimostrazione che Di Maio non ha capito nulla (niente di nuovo) appartiene alla frase successiva: «Massima solidarietà a una donna minacciata da Casapound o da fascisti», perché quelli che protestano io divido in due categorie: ci sono i cittadini arrabbiati ed è una cosa, poi ci sono i presidi di neofascisti e di Casapound che soffiano sul fuoco». Contraddizione finale, spettacolare: «Non si deve alimentare questo dibattito tra fascismo e antifascismo».

Già. E neanche paragonare la stragrande totalità dei «cittadini arrabbiati» coi quattro gatti di Casapound, soprattutto se - come nel caso dell' idiota che ha urlato «ti stupro» - non appartengono neppure a Casapound. Ma chissà, forse è colpa del Papa. Non del problema dei rom, ma dell' addolcimento di Di Maio. Dalla mattinata di ieri, infatti, nella sala Regia del palazzo apostolico vaticano c' erano il pontefice e un sacco di operatori pastorali che pregavano insieme a 500 rom e sinti.

Matteo Salvini, intanto, sin dal giorno prima, poteva pattinare sul liscio e condannare ogni violenza per qualsiasi ragione la si eserciti, e poi certo, dire che in ogni caso, nelle periferie romane, manca cura e attenzione. A completare la catastrofe grillina, stando ad aggiornamenti da verificare, la notizia che la famiglia bosniaca assegnataria in via Satta avrebbe deciso di andarsene: questo dopo tre giorni blindati nell' appartamento presidiato dalla polizia. Resta da capire - torniamo a bomba al problema - in quale destinazione potrà andare meglio: non in un altro appartamento, in teoria, e tantomeno in un campo rom che nessuno vuole più.

Perché nessuno vuole i rom da nessuna parte, insomma, e nessun gioco delle tre carte pare più funzionare: a meno di credere che un repentino morbo fascista stia colpendo chiunque si ritrovi un rom per vicino di casa. Tra questi non ci risulta ci sia il Papa, che ieri sera - riportavano tutte le agenzie - ha incontrato la famiglia bosniaca. Un incontro veloce: neanche questa era una soluzione abitativa.

di Filippo Facci
 
[h=1]Effetto Bergoglio, crollo drastico dei credenti cattolici[/h] CRONACA, NEWSsabato, 11, maggio, 2019

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Potremmo chiamarlo effetto-Papa Francesco. Si parla di un dato, piuttosto impressionante, che emerge da un importante sondaggio sulla religiosità in Italia commissionato dall’associazione Uaar (Unione degli Atei, Agnostici e Razionalisti) alla Doxa. Sondaggio i cui risultati vengono anticipati dal Fatto Quotidiano: il campione, viene spiegato, è rappresentativo dell’intera popolazione e le interviste sono state realizzate faccia a faccia, non al telefono.

Il dato piuttosto impressionante riguarda il calo drastico del numero di credenti cattolici, i quali sono diminuiti di quasi otto punti percentuali in cinque anni (il 2014 la data dell’ultima analoga rilevazione). Nel dettaglio, il calo è del 7,7%; di contro, cresce il numero di atei e agnostici, che passano dal 10 al 15 per cento.



In Italia, ad oggi, si dice credente l’82% del campione. Cifre ancora assai importanti, ma il calo dei credenti è netto, significativo, in grado di preoccupare il Vaticano. Il Pontefice, per inciso, è salito al Soglio di Pietro il 13 marzo 2013, dunque il sondaggio Uaar-Doxa, nei fatti, va a coprire ad oggi il suo intero pontificato. liberoquotidiano.it

= - pecore
 

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