Purtroppo, come in tutti i giochi a scommessa, qualcosa di poco chiaro c'è sempre. Accadeva prima delle Venus e accade adesso. Il fatto è che con la digitalizzazione del gioco e l'inserimento di fotocellule, qr e chips, le combinazioni sono molto più manipolabili della mitica mano del bambino che sceglieva tra bussolotti caldi o freddi.
Detto questo, però, sono sicuro che le stesse anomalie che trovate oggi, le potete trovare anche nelle estrazioni più antiche. Nella maggior parte dei casi è proprio la casualità, l'artefice.
C'è da considerare un'altra cosa. Al lotto giocano anche gruppi molto organizzati e preparati che utilizzano programmi avanzatissimi (e non ridicoli fogli di excel) per il calcolo e la selezione delle combinazioni più probabili. Gente che investe migliaia di euro per ottenere vincite stratosferiche che per forza di cose devono essere suddivise in piccoli tagli, altrimenti il banco mangia la foglia, come è successo in Svizzera per cui sono state sollevate questioni di legittimità sulle puntate del lotto svizzero. Un po' come capita a chi conta le carte nel poker o nel blackjak. E mi pare che questo modo di suddividere le schedine lo facciano anche molti qui, come Roberto e Norkor; niente di strano, visto che i soldi è meglio prenderli in cash piuttosto che svegliare banche e fisco con introiti da decine di migliaia di euro e prossimi ai centomila (vedasi l'ultima prodezza di Norkor).
Per concludere, poca invidia e molta iniziativa, amici.