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pilota arso nella gabbia..

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Pilota arso vivo in gabbia, la Giordania giustizia la kamikaze dell'Isis

Muadh al-Kasasibah ammazzato ieri: i jihadista lo hanno bruciato vivo in gabbia. La risposta della Giordania: giustiziata la kamikaze dell'Isis Sajida al-Rishawi e il terrorista di al Qaeda Ziad Karbouli. Altri tre potrebbero essere giustiziati nelle prossime ore.

La risposta della Giordania si è fatta sentire subito, cruda e violenta. La vita di due jihadisti dello Stato islamico per la vita di Muadh Kassasbeh. Come nella legge del taglione, il governo di Amman ha vendicato il brutale omicidio del pilota bruciato vivo in gabbia dai miliziani islamici.

In tutta risposta, questa mattina all'alba, sono stati giustiziati la kamikaze dell'Isis Sajida al Rishawi e il terrorista affiliato ad al Qaeda Ziad Karbouli.

Altri tre miliziani detenuti da Amman potrebbero essere giustiziati già nelle prossime ore. "Faremo tremare la terra sotto i vostri piedi" è la minaccia lanciata dal governo giordano al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.

L’orrore è sbarcato ancora una volta sul web, rilanciato dai social network. Il pilota giordano in mano allo Stato islamico è stato bruciato vivo. Dopo aver detto di averlo ucciso ai primi di gennaio, l'Isis aveva chiesto la liberazione della terrorista qaedista Sajida al Rishawi in cambio della vita di Kassasbeh che era stato catturato lo scorso 24 dicembre. Il governo Amman era d’accordo ma voleva prima la prova che fosse vivo. E aveva ragione: il pilota sarebbe stato ucciso il 3 gennaio scorso, al più tardi l'8 come hanno fatto sapere alcuni blogger siriani.

Quanto ripreso con freddezza dagli aguzzini dello Stato islamico è terribile: l’uomo è chiuso in gabbia con una lingua di fuoco che procede verso di lui. Subito dopo appare avvolto dalla fiamme e in un’altra si vedono i resti del corpo carbonizzato.

Oggi, all'alba, la vendetta. Sajida al Rishavi è considerata dall'Isis un simbolo perché nel 2005 aveva partecipato ad un attentato suicida ad Amman in cui tre suoi complici, tra cui il marito, si fecero saltare in aria ad un matrimonio uccidendo oltre 50 persone. Il giubotto esplosivo non si innescò e la terrorista qaedista tento di dileguarsi mischiandosi alla folla dei sopravvissuti in fuga. Riconosciuta venne arrestata e l’anno dopo condannato all'ergastolo. Questa mattina è stata giustiziata insieme a un altro terrorista di al Qaeda, Ziad Karbouli. Una mossa, quella del governo di Amman, che potrebbe innescare nuove ritorsioni da parte dello Stato islamico.



dente per dente..
 
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Isis: "Una pioggia di missili sulla Sicilia, apriremo il fuoco dalla Tunisia"

Su Libero lo diciamo da tempo: i tagliagole sono alle porte. E l'ultima conferma al sospetto arriva direttamente dall'Isis, messo nero su bianco nell'edizione 2015 di The islamic state, lo stato islamico, un pamphlet propagandistico di 100 pagine scritto in un pessimo inglese. I tagliagoli all'ordine del Califfo al-Baghdadi spiegano il loro progetto: lanciare missili sull'Europa, Italia, Spagna e Malta in primis, territori raggiungibili da lanciatori piazzati in avamposti tunisini. Nel dettaglio, spiegano i folli islamisti, vogliono raggiungere la Sicilia "con una pioggia di missili".

La minaccia - "Non appena i persiani saranno sconfitti - spiegano in The islamic state - i mujaheddin di Tunisia e Libia cattureranno gli arsenali dei dittatori, compresi i missili. Ansar al Sharia in Libia e Aquim (acronimo di Al Qaeda nel Magreb islamico, ndr) in Tunisia inizieranno a lanciare i loro missili nel cuore dell'Europa come vendetta per quello che i loro fratelli stanno patendo in Siria. Se studiamo missili con i M75, che hanno un range di 170 chilometri, vediamo che dalla Tunisia possano raggiungere l'Italia, che dista 160 chilometri". Un addetto ai lavori citato da Il Giorno, però, osserva che "in realtà il testo" dell'Isis è ottimista, poiché "gli M75 citati, missili della famiglia Qassam, hanno infatti un range di 70/80 chilometri (e una testata di soli 20 kg al massimo) e non potremmero mai raggiungere la Sicilia, che, anche partendo da al Huwaria, estrema propaggine della Tunisia, dista 146 km in linea d'aria".

Il sospetto - Il documento diffuso dall'Is cita poi anche un altro tipo di missili: "La Libia ha nel suo arsenale missili 9k52 Luna M-Frog 7 e missili Scud B, e non c'è dubbio che missili ancora più avanzati sono presenti negli arsenali sauditi e iraniani che lo Stato islamico spera di conquistare". Si tratta di testate che hanno una gittata rispettivamente di 210 e 300 chilometri e una testata fino a 600 e 985 chili di esplosivo. Questi missili, dunque, potenzialmente potrebbero colpire, e secondo le intelligence almeno due testate sarebbero già in mano dei tagliagole. "Sappiamo che Ansar al Sharia a Bengasi - scrivono i jihadisti - ha catturato missili dell'arsenale di Gheddafi. La Tunisia è accanto alla Libia e Aqim, ha una presenza lì. Quando il confine tra i due paesi sarà raso al suolo potranno scambiarsi missili: i regimi del nordafrica - concludono - saranno tutti distrutti entro il 2020".



alfetta corri in sicilia a fermare i missili....prima che raggiungono te....
 
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Isis, ucciso perché gay: lanciato dal settimo piano e lapidato

E' stato bendato, legato a una sedia di plastica e buttato fuori da un palazzone perché gay. Ma la violenza non è finita lì, perché sopravvissuto alla caduta, l'uomo è stato poi lapidato dalla folla in delirio. Lo riferisce il Daily mail. Le terribili immagini, riprese in Siria nella città di Raqqa, sono state poi postate su Youtube. Nel filmato si vedono i militanti dell'Isis mentre lanciano l'uomo, accusato di avere una relazione omosessuale, dall'edificio di sette piani. E poi una volta a terra, vivo, mentre lo finiscono a sassate.


qualcuno direbbe ma in che mondo viviamo ..siamo tornati nel medioevo...
 
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Isis, pesante rappresaglia giordana: bombardate postazioni in Iraq e Siria. Amman minaccia: «È solo l'inizio»

La dura reazione della Giordania alla terribile uccisione del pilota giordano Muaz al Kassasbeh da parte dell'Isis non accenna a quietarsi.

Il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh intervistato dalla Cnn all'indomani dei bombardamenti aerei dei caccia di Amman contro postazioni dello Stato islamico ha affermato infatti che la rappresaglia della Giordania «è solo all'inizio» e Amman colpirà «l'Isis ovunque», in Siria e Iraq.

Come annunciano le Forze armate di Amman in un comunicato, la rappresaglia giordana ha in il nome in codice di «Operazione martire Muath». Nella giornata di ieri, si precisa, «decine di caccia» hanno centrato e «distrutto» postazioni dell'Isis. Non si specifica dove. «Pagheranno per ogni capello di Muath», conclude il comunicato. Dopo la missione, i caccia hanno sorvolato la città natale del pilota.

Messaggi scritti a mano sulle bombe. «Mostreremo loro l'inferno». «Da una coraggiosa pilota giordana a Baghdadi»: sono alcuni dei messaggi scritti a mano dai militari di Amman sulle bombe caricate sui caccia prima di lanciare la rappresaglia contro l'Isis. Lo mostra un video pubblicato dalle Forze armate giordane. «Non pensiate che Dio sia all'oscuro di quello che i malfattori stanno facendo», recita invece la scritta su un foglio mostrata da un pilota prima del decollo.

 
La Giordania contro l'Isis, i piloti scrivono sui missili: "Per voi, nemici dell'Islam"

Continuano i raid giordani contro il Califfato: i piloti vogliono vendicare il commilitone arso vivo, mentre re Abdallah si fa fotografare in divisa da aviatore
La Giordania prosegue la propria guerra contro l'Isis. Non solo con le armi convenzionali, bombardamenti e raid aerei, ma anche con quelle più sottili della guerra psicologica.

Proprio ieri l'aeronautica giordana ha pubblicato un video su YouTube in cui si propagandano gli effetti dei primi attacchi contro lo Stato Islamico, iniziati dopo la barbara esecuzione del pilota Muath Kasasbeh. Nel filmato si vedono diversi piloti d'aereo, uomini e donne, che scrivono messaggi in arabo sui missili destinati a Isis: con i gessetti scrivono frasi come "Questa è per voi, nemici dell'Islam".

Un altro pilota viene filmato a bordo del caccia mentre mostra un foglio scritto in arabo indirizzato all'Isis e tratto da un passaggio del Corano: "Non pensiate voi malfattori che Dio non sappia ciò che state facendo."

Nel frattempo anche re Abdallah - che ha prestato servizio nell'aeronautica giordana - si è fatto ritrarre in tenuta mimetica, per rinsaldare lo spirito nazionale intorno alla nuova guerra intrapresa dal suo regno. Le voci circolate nei giorni scorsi circa un suo possibile impegno bellico in prima persona sono però state smentite.

Questo è solo l'inizio, smetteremo solo quando vi avremo distrutti". Il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh ha dichiarato che i raid aerei proseguiranno sia in Siria che in Iraq e che colpiranno tutti i territori controllati dai terroristi.

L'operazione di rappresaglia contro i terroristi ha preso significativamente il nome di "Operazione martire Muath", che, in un comunicato delle forze armate giordane, si propone di "far pagare gli uomini del Califfato per ogni capello del pilota arso vivo". Dopo la spedizione punitiva sui territori di Isis, i caccia giordani hanno sorvolato in segno di omaggio la città natale di Kasasbeh. I familiari del pilota giustiziato sul rogo, inoltre, hanno ricevuto la visita della regina giordana Rania.

Dallo stato maggiore giordano, peraltro, non si esclude nemmeno l'eventualità di un'operazione militare che coinvolga anche l'impiego di forze di terra. L'emittente araba Al-Jazeera già riferisce di movimenti di unità giordane al confine con l'Iraq: in particolare nella zona della provincia di Anbar, dove più forte sarebbe la presenza dei jihadisti.

La televisione di Stato giordana ha inoltre trasmesso un messaggio per i jihadisti del Califfato: "Scoprirete presto chi sono i giordani.

La Giordania nn e l'italietta di fonzie e alfetta ....
 
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Isis: la Giordania non esclude attacchi di terra, “Li sradicheremo”

La Giordania non esclude attacchi di terra per “sradicare” gli jihadisti dello Stato Islamico.
All’indomani delle “decine” di raid aerei sferrati sul Califfato in risposta alla barbara uccisione del pilota giordano, il ministro degli Esteri, Nasser Joudeh, ha confermato l’intenzione di “dare la caccia con tutte le sue forze all’organizzazione, ovunque si trovi”. E quando gli e’ stato chiesto se Amman sia pronta anche a un’operazione di terra, il ministro e’ stato evasivo: “Dobbiamo prendere in considerazione diversi fattori, le operazioni militari in corso, garantire la sicurezza nella regione e i diversi obiettivi nel lungo termine, inclusa la lotta contro l’ideologia di questo gruppo”.

“Ogni membro del Daesh (l’acronimo in arabo con cui viene indicato l’Isis; ndr) e’ un obiettivo per noi”, ha poi aggiunto, il ministro intervistato dalla Cnn. “Daremo loro la caccia e li sradicheremo. Siamo in prima linea, questa e’ la nostra battaglia”. Giovedi’ il governo di Amman ha annunciato di aver compiuto decine di raid aerei contro le roccaforti dell’Isis, nel quadro dell’operazione ‘Martire Mouad’, dal nome del pilota bruciato vivo. Il capo della diplomazia giordana non ha precisato la localizzazione dei raid, ma ha assicurato che “tutti gli obiettivi sono stati distrutti, i campi di addestramento, i depositi di munizioni ed armi sono stati colpiti”. “E questo -ha sottolineato- e’ solo l’inizio della nostra vendetta”.

 
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