Zetrix
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Renzi confonde l’Italia con la Playstation
Chi ha vinto le elezioni regionali ancora non si sa. E forse mai si saprà. Nel senso che tutti diranno di aver vinto, a modo loro. Per ora si capisce solo che “Renzi contro tutti” non funziona, che il centrodestra non è messo poi così male come auspicavano e speravano in tanti, che Grillo anche se non lo si vede in giro – o forse proprio perché non lo si vede in giro! – regge ancora e che la Lega ce l’ha sempre più duro. Per sommi capi. Ma l’unica certezza, che a differenza di exit poll e proiezioni non può essere smentita, è che Renzi nella notte elettorale giocava alla Playstation. A Pes, per la precisione. Pro evolution soccer. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente del Pd Matteo Orfini, davanti alla schermo con il joypad in mano.
Chiariamoci: ognuno passa il proprio tempo libero come gli pare. Ma questa foto è stata diffusa da Filippo Sensi, il sacerdote della comunicazione renziana. Quindi non possiamo far finta di nulla: ci troviamo davanti all’ennesima spacconata di Matteo. Il Paese va al voto, il governo prende schiaffoni, la protesta cresce, il Pd va a puttane (la Boldrini non si agiti e non chiami la buoncostume, è solo un modo di dire) e vince con i presunti presentabili mentre perde con gli impresentabili certificati e Renzi cosa fa? Gioca alla Play. Come uno qualunque dei Club Dogo. Non ci è dato sapere se si sia fumato anche una canna – come da canzone – ma a questo punto non ci rimane che sperarlo. Di sicuro si è fumato qualche voto, stando ai dati attuali.
Qui ho sempre espresso un certo apprezzamento per il Renzi guascone. Nell’Italia delle etichette, dei protocolli e della finta modestia da ostentare ci voleva un po’ di sana sbruffoneria. Ma queste immagini sono la rappresentazione di uno scollamento, di uno iato che si è creato tra il premier e il Paese. Perché le foto di Renzi che gioca alla playstation mentre si decide una parte, magari piccola, del destino del nostro Paese sono un affresco maiuscolo della piccolezza, del menefreghismo e dell’autoreferenzialitá nelle quali è sprofondato il premier. E anche della solitudine, dell’arroccamento, del bunker nel quale si è rinchiuso. Quella foto é un gigantesco vaffanculo.
Probabilmente alla minoranza del Pd e ai suoi colpi mancini (potrebbero essere altrimenti?) ma anche alla politica, al voto, al malcontento, agli italiani che sono andati al seggio nonostante tutto. Lui lì, al Nazareno, con la camicia fuori dai pantaloni, la pancetta che fa capolino, tutto compreso nel suo ruolo di giocatore, le gote tirate in una smorfia di stupore verso un’azione chissà quanto coinvolgente. È la rappresentazione della distanza, dell’arroganza: qualunque cosa succeda non mi sfiora; sono inchiodato alla poltrona; votate quello che vi pare, non me ne frega un c… Il problema è che il vero giochino di Renzi non è Pes. Ma l’Italia.
Francesco Maria Del Vigo
PS.
Un italiano su due non è andato a votare. Una volta avremmo detto che è andato al mare. Ma forse è restato a casa a giocare alla Playstation. Come Matteo.
Chi ha vinto le elezioni regionali ancora non si sa. E forse mai si saprà. Nel senso che tutti diranno di aver vinto, a modo loro. Per ora si capisce solo che “Renzi contro tutti” non funziona, che il centrodestra non è messo poi così male come auspicavano e speravano in tanti, che Grillo anche se non lo si vede in giro – o forse proprio perché non lo si vede in giro! – regge ancora e che la Lega ce l’ha sempre più duro. Per sommi capi. Ma l’unica certezza, che a differenza di exit poll e proiezioni non può essere smentita, è che Renzi nella notte elettorale giocava alla Playstation. A Pes, per la precisione. Pro evolution soccer. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente del Pd Matteo Orfini, davanti alla schermo con il joypad in mano.
Chiariamoci: ognuno passa il proprio tempo libero come gli pare. Ma questa foto è stata diffusa da Filippo Sensi, il sacerdote della comunicazione renziana. Quindi non possiamo far finta di nulla: ci troviamo davanti all’ennesima spacconata di Matteo. Il Paese va al voto, il governo prende schiaffoni, la protesta cresce, il Pd va a puttane (la Boldrini non si agiti e non chiami la buoncostume, è solo un modo di dire) e vince con i presunti presentabili mentre perde con gli impresentabili certificati e Renzi cosa fa? Gioca alla Play. Come uno qualunque dei Club Dogo. Non ci è dato sapere se si sia fumato anche una canna – come da canzone – ma a questo punto non ci rimane che sperarlo. Di sicuro si è fumato qualche voto, stando ai dati attuali.
Qui ho sempre espresso un certo apprezzamento per il Renzi guascone. Nell’Italia delle etichette, dei protocolli e della finta modestia da ostentare ci voleva un po’ di sana sbruffoneria. Ma queste immagini sono la rappresentazione di uno scollamento, di uno iato che si è creato tra il premier e il Paese. Perché le foto di Renzi che gioca alla playstation mentre si decide una parte, magari piccola, del destino del nostro Paese sono un affresco maiuscolo della piccolezza, del menefreghismo e dell’autoreferenzialitá nelle quali è sprofondato il premier. E anche della solitudine, dell’arroccamento, del bunker nel quale si è rinchiuso. Quella foto é un gigantesco vaffanculo.
Probabilmente alla minoranza del Pd e ai suoi colpi mancini (potrebbero essere altrimenti?) ma anche alla politica, al voto, al malcontento, agli italiani che sono andati al seggio nonostante tutto. Lui lì, al Nazareno, con la camicia fuori dai pantaloni, la pancetta che fa capolino, tutto compreso nel suo ruolo di giocatore, le gote tirate in una smorfia di stupore verso un’azione chissà quanto coinvolgente. È la rappresentazione della distanza, dell’arroganza: qualunque cosa succeda non mi sfiora; sono inchiodato alla poltrona; votate quello che vi pare, non me ne frega un c… Il problema è che il vero giochino di Renzi non è Pes. Ma l’Italia.
Francesco Maria Del Vigo
PS.
Un italiano su due non è andato a votare. Una volta avremmo detto che è andato al mare. Ma forse è restato a casa a giocare alla Playstation. Come Matteo.
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