Novità

POLVERE DI STELLE NO DI GRILLI

Alien.

Advanced Premium Member

L'Ue ci fa mangiare grilli in polvere. "Scelta pericolosa"​

4 Gennaio 2023 - 18:35
L'Unione europa ha autorizzato l'immissione sul mercato di Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, come nuovo alimento. Pioggia di critiche sulla decisione: "Sbagliato presentarli come più sostenibili"
Avatar di Roberto VivaldelliRoberto Vivaldelli
50
L'Ue ci fa mangiare grilli in polvere. Scelta pericolosa


Tabella dei contenuti

Ora è ufficiale. Dopo che la Commissione europea aveva già approvato la commercializzazione del verme giallo essiccato e della locusta migratrice, il grillo domestico (Acheta domesticus) è ufficialmente il terzo insetto autorizzato come ingrediente alimentare per il mercato dell'Unione europea. La conferma arriva dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. L'autorizzazione, approvata dagli Stati membri l'8 dicembre 2021, è arrivata "a seguito di una rigorosa valutazione dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha concluso che il consumo di questo insetto è sicuro per gli usi presentati dalla società richiedente” spiegava nei mesi scorsi la Commissione europea in una nota. Negli ultimi anni, ha ricordato la Commissione, l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura ha scoperto che gli insetti sono una fonte di cibo nutriente e salutare con un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. Ma è davvero così? Eppure Bruxelles sembra aver dimenticato qualcosa di importante.

Sì al commercio del grillo in polvere

Quella dell'Ue sembra essere una scelta che va nell'esatta direzione contraria della "sostenibilità" di cui si riempie la bocca l'istituzione comunitaria. In merito all'autorizzazione pubblicata in Gazzetta Ue sull'immissione sul mercato dei grilli come nuovo alimento interviene Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. "Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra" spiega in una nota, come riportato dall'agenzia Adnkronos. "Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare 'cibì esotici, lontani dalla nostra cultura; sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull'ambiente" precisa il consigliere. "Si tratta di affermazioni false - continua Scordamaglia -perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale".

Pioggia di critiche

L'agroalimentare italiano, infatti, a fronte del più alto valore aggiunto in Europa pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta, ha una emissione di CO2 ad essa correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche, per non parlare del confronto con altri continenti. "Inoltre va considerato che molti insetti contengono numerosi elementi antinutritivi che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti, riducendone l'efficienza nutrizionale". Per non parlare, prosegue Scordamaglia, delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione, "come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico, sostanze spesso presenti in questi insetti, dato che molto spesso essi sono importati da Paesi con standard di sicurezza nettamente inferiori ai nostri".
La decisione di commercializzare il grillo domestico era stata criticata anche da Coldiretti, che spiegava come l'arrivo sulle nostre tavole degli insetti solleva anche dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico anche considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. Critiche arrivano ora anche dal vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni: "Il via libera da parte della Commissione Ue che autorizza l'immissione sul mercato alimentare italiano ed europeo del grillo domestico in polvere come nuovo alimento è una scelta azzardata se non addirittura pericolosa
".
 
Dove costa meno IVA?


I paesi con l'aliquota IVA più bassa, sono la Svizzera (paese extra UE e applica l'aliquota IVA più bassa di solo il 7,7%) seguono poi il Lussemburgo (con un'aliquota al 17%), la Turchia (con un'aliquota al 18%) e la Germania (aliquota al 19%).17 feb 2020
 

Quell'olio Coop non era extravergine: 12 indagati

19 Dicembre 2022 - 13:04
A conclusione delle indagini sono ben 12 le persone a risultare indagate: l'olio sarebbe risultato in realtà una miscela di prodotti di varia origine non tracciabili
Avatar di Federico GarauFederico Garau
4
Quell'olio Coop non era extravergine: 12 indagati


Un olio d'oliva spacciato per extravergine e venduto sugli scaffali dei supermercati Coop come prodotto monocoltura di origine controllata quando, in realtà, si sarebbe trattato di una miscela di oli diversi non identificabili né tantomeno tracciabili: per questo motivo, sulla base dei risultati di analisi condotte sul "Fior Fiore Coop", l'inchiesta per frode alimentare si conclude con ben 12 indagati.

Le indagini

A risultare indagati sono non solo alcuni responsabili del settore Direzione commerciale dei supermercati, come ad esempio Monica Michieli e Francesco Cocozza, ma anche dei dirigenti delle agenzie di servizi che gestivano la compravendita del prodotto ancora sfuso, e quindi la commercializzazione e il trasporto del prodotto finito. Il pubblico ministero Carlo Villani ha condotto le indagini, ricostruendo tutta una serie di corresponsabilità finalizzate a coprire la reale provenienza di quell'olio extravergine d'oliva (venduto a un prezzo competitivo sugli scaffali dei supermercati Coop) che sarebbe invece poi risultato essere una miscela di oli diversi impossibili anche da tracciare.
Gaetano Bonasia, responsabile della gestione qualità della 'Fimoliva Global Service spa', incaricato da Coop di registrare sul portale dedicato ad hoc le movimentazioni del prodotto, secondo il pm avrebbe omesso di inserire"il percorso fiscale della partita di olio extravergine di oliva sfuso, non permettendo la fattiva tracciabilità della stessa e agevolando la falsa provenienza della stessa da un solo frantoio". Anche Sauro Santini, nel ruolo di responsabile della qualità della 'Montalbano Agricola Alimentare', avrebbe partecipato "a tutte le fasi relative alla commercializzazione, imbottigliamento e successiva vendita dell'olio extra vergine di oliva", provvedendo a fornire "i dati falsi alla Coop Italia Società cooperativa".
Responsabilità individuate dal pm anche nell'autotrasportatore Cataldo Pagliarulo. Costui si sarebbe adoperato "per correggere la tracciabilità della partita di olio", dopodiché, "avvisato nel corso del viaggio di ritorno delle problematiche emerse nella costituzione della massa d'olio che palesemente non risultava provenire da un solo frantoio dichiarava contrariamente al vero alla società di traghetti 'Grimaldi Sardegna' di viaggiare vuoto per rendere vani eventuali controlli sulla tracciabilità/rintracciabilità".
I fatti contestati dal pubblico ministero risalirebbero a un periodo precedente il 2019. La stessa Coop, contattata alla conclusione delle indagini tramite il suo rappresentante legale, avrebbe "tratto dalla condotta dei predetti soggetti un ingiusto profitto pari al ricavo dalle vendite delle predette bottiglie d'olio".
 
Ultima modifica:

Mangiamo insetti a nostra insaputa! Ecco in che prodotti sono e in quali supermercati. L’inchiesta​

di Antonio Oliverio179Views

CondividiTweet

Pubblicato il 09/01/2023 20:03 - Aggiornato il 09/01/2023 20:10
Già mangiamo insetti, ma senza saperlo. L’alimentazione non è un fatto secondario nella vita di ogni essere vivente e, per ogni specie, è determinata geneticamente. I problemi posti dal consumo di insetti sono rivelanti, particolarmente dal punto di vista igienico, e il loro consumo, peraltro, potrebbe essere inutile data la scarsa qualità delle proteine della loro carne. Gli insetti, inoltre, contengono chitina, che non può essere elaborata dal nostro intestino. In Italia, poi, da questo punto di vista possiamo ritenerci fortunati. E dovremmo mangiare insetti perché “ce lo chiede l’Europa?”. A fronte di tutto ciò, stupisce ma neppure tanto che taluni “professionisti dell’informazione” stiano tentando di sdoganare il tema. Dopo la sceneggiata in favore di telecamera da parte di Alessandro Cecchi Paone, ecco che la Repubblica nel suo inserto “Gusto” (o disgusto?) ha proposto ai suoi lettori un viaggio in dieci punti vendita della Grande distribuzione presente in tutta Italia Il campione è composto da dieci supermarket Conad, Coop, Pam, Esselunga, Elite, Gros, Dem, Pewex e Carrefour di Roma. Emerge che, in un certo senso, noi già mangiamo insetti. Mettiamo più attenzione nel leggere le etichette degli ingredienti di ciò che acquistiamo, specie ora che è arrivata l’autorizzazione dell’Unione europea alla commercializzazione di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico in polvere, che segue l’altrettanto controversa approvazione, nei mesi scorsi, delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria nel piatto. (Continua a leggere dopo la foto)


mangiamo insetti senza saperlo

L’inizio del reportage ci guida assieme ad “Anita, una bambina di otto anni”. Il punto non è se Anita esista davvero; il punto è che, in effetti, la farina derivata da insetti si ritrova, ad esempio, in “uno dei suoi yogurt preferiti”, al gusto fragola e con tanti confettini golosi. Non sa, Anita, ma almeno noi ora lo sappiamo, che a colorarlo di rosa ha contribuito un piccolo insetto chiamato cocciniglia. La stessa cocciniglia si può trovare anche nei cosmetici come rossetti rossi e fard e anche, ma più raramente, nei tessuti. La cocciniglia femmina, inoltre, colora diverse bevande color rubino, prosegue il reportage di Luisa Mosello. Il colorante E120 o carminio, la sigla e il termine che indicano la cocciniglia, non è vietato, e fra gli yogurt anche quelli alla fragola e alla ciliegia, zero grassi, Vitasnella (Danone) fino a qualche anno fa contenevano il colorante in questione. Attualmente, si legge sul sito, sono stati sostituiti. (Continua a leggere dopo la foto)

supermarket.jpg


Sull’etichetta di “Goleador Doppia Caramella Gommosa con Gusto di Frutta” il carminio invece compare come colorante, e stesso dicasi per gli orsetti gommosi Haribo. E ancora lo stesso colorante è presente nel Bitter e nel SanBitter rosso. In altri marchi di bevande rosse analcoliche non appare la cocciniglia, ma le sigle di coloranti sintetici seguite dalla scritta “Possono influire negativamente sull’attività e sull’attenzione dei bambini”. Si tratta dell’E110 e dell’E122, ovvero l’azorubina. In alcuni Paesi, per esempio negli Stati Uniti,
sarebbero vietati perché considerati potenti allergeni.
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    sabato 26 luglio 2025
    Bari
    81
    09
    05
    54
    10
    Cagliari
    56
    07
    45
    69
    64
    Firenze
    39
    16
    56
    29
    09
    Genova
    67
    12
    55
    74
    04
    Milano
    40
    30
    44
    63
    27
    Napoli
    63
    07
    74
    86
    81
    Palermo
    80
    34
    16
    27
    53
    Roma
    08
    78
    43
    03
    52
    Torino
    38
    84
    47
    57
    20
    Venezia
    88
    70
    85
    65
    24
    Nazionale
    36
    09
    43
    55
    10
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    25
    23
    13
    40
    35
Indietro
Alto