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[h=1]Vaticano, via i clochard da San Pietro: «Di giorno non è sicuro»[/h] [h=2]«Impossibile controllare tutte le borse». Ma la notte dormiranno lì[/h] di di Paolo Contishadow
La decisione ha sorpreso molti romani: la Gendarmeria Vaticana, in accordo con l’ispettorato della Polizia italiana di Borgo Pio, col Comune di Roma e con l’Ama, l’azienda comunale della nettezza urbana, ha sgomberato nelle mattine dei giorni scorsi i senza tetto che ormai da anni dormono e risiedono sotto il colonnato di San Pietro, alla fine di via della Conciliazione e nelle strade vicine, nel sottopasso tra San Pietro e via delle Fornaci. La sorpresa nasce dal fatto che proprio sul lato destro del colonnato del Bernini Papa Francesco ha voluto bagni, docce e servizi igienici per i tanti clochard che gravitano intorno alla Città del Vaticano. Il Pontefice, fanno sapere fonti ufficiali vaticane, «è stato informato».
Non è uno sgombero radicale. I senzatetto potranno tornare a dormire la notte. Infatti ieri pomeriggio erano già tutti tornati lì. Ma al mattino dovranno lasciare la loro «abitazione», inclusi i cartoni e gli oggetti personali, mettere nelle condizioni l’Ama di pulire e soprattutto non ostacolare i continui controlli di sicurezza intorno a San Pietro, diventati sempre più stringenti dopo gli attentati di Parigi, Londra, Berlino. Ma in questa storia, trattandosi di uno dei luoghi più visitati del mondo, si mescolano diverse verità parallele.
C’è, appunto, il nodo sicurezza, confermato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke: «Sono state esclusivamente ragioni di sicurezza ad aver determinato l’allontanamento dei senza fissa dimora da alcune aree extraterritoriali nei pressi del Vaticano», ha spiegato all’agenzia Agi. Di notte potranno tornare a dormire sia sotto il colonnato che sotto i propilei alla fine di via della Conciliazione, su piazza San Pietro: «Ma di giorno non possono più restare. Le loro borse e valigie non possono essere continuamente controllate e non sempre si riusciva a sapere di chi fossero quando le lasciavano per andare in giro». shadow carousel [h=5]Pe
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Impensabile che la polizia italiana, responsabile della piazza secondo il Concordato, soprattutto nelle ore delle udienze possa affrontare ogni giorno un lavoro così complesso. Alcuni segnali erano arrivati tempo fa: la San Vincenzo De Paoli non distribuisce più i pasti notturni alla fine di via della Conciliazione ma a metà, proprio per motivi di sicurezza.
C’è poi un’altra verità, il decoro e l’igiene vera e propria. Molti senza fissa dimora non usano, per le loro necessità fisiologiche, i servizi igienici voluti dal Papa ma angoli del colonnato, direttamente in mezzo alla folla. Un recente filmato, rimbalzato sulla Rete, ha mostrato un uomo mentre trasformava la base di una colonna berniniana nel proprio bagno personale, tra le proteste dei passanti. E a Borgo Santo Spirito giorni fa era apparso un cartello di protesta sopra a una improvvisata, maleodorante cloaca piena di feci, a un passo da san Pietro: «Andate a c… a casa vostra». Infine ci sarebbe un’ultima «verità» priva di ogni conferma. Alcuni cardinali che abitano nei grandi palazzi affacciati su san Pietro, con ingresso da via Rusticucci e via Padre Pfeiffer, sopra la Sala Stampa (sono appartamenti molto ampi) si sarebbero lamentati con la Gendarmeria per le pessime condizioni igieniche: cattivo odore, escrementi, urina. Solo voci, certo. Ma che confermerebbero il dissenso di alcuni porporati verso le scelte «pro-clochard» di Papa Francesco
La decisione ha sorpreso molti romani: la Gendarmeria Vaticana, in accordo con l’ispettorato della Polizia italiana di Borgo Pio, col Comune di Roma e con l’Ama, l’azienda comunale della nettezza urbana, ha sgomberato nelle mattine dei giorni scorsi i senza tetto che ormai da anni dormono e risiedono sotto il colonnato di San Pietro, alla fine di via della Conciliazione e nelle strade vicine, nel sottopasso tra San Pietro e via delle Fornaci. La sorpresa nasce dal fatto che proprio sul lato destro del colonnato del Bernini Papa Francesco ha voluto bagni, docce e servizi igienici per i tanti clochard che gravitano intorno alla Città del Vaticano. Il Pontefice, fanno sapere fonti ufficiali vaticane, «è stato informato».
Non è uno sgombero radicale. I senzatetto potranno tornare a dormire la notte. Infatti ieri pomeriggio erano già tutti tornati lì. Ma al mattino dovranno lasciare la loro «abitazione», inclusi i cartoni e gli oggetti personali, mettere nelle condizioni l’Ama di pulire e soprattutto non ostacolare i continui controlli di sicurezza intorno a San Pietro, diventati sempre più stringenti dopo gli attentati di Parigi, Londra, Berlino. Ma in questa storia, trattandosi di uno dei luoghi più visitati del mondo, si mescolano diverse verità parallele.
C’è, appunto, il nodo sicurezza, confermato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke: «Sono state esclusivamente ragioni di sicurezza ad aver determinato l’allontanamento dei senza fissa dimora da alcune aree extraterritoriali nei pressi del Vaticano», ha spiegato all’agenzia Agi. Di notte potranno tornare a dormire sia sotto il colonnato che sotto i propilei alla fine di via della Conciliazione, su piazza San Pietro: «Ma di giorno non possono più restare. Le loro borse e valigie non possono essere continuamente controllate e non sempre si riusciva a sapere di chi fossero quando le lasciavano per andare in giro». shadow carousel [h=5]Pe
Impensabile che la polizia italiana, responsabile della piazza secondo il Concordato, soprattutto nelle ore delle udienze possa affrontare ogni giorno un lavoro così complesso. Alcuni segnali erano arrivati tempo fa: la San Vincenzo De Paoli non distribuisce più i pasti notturni alla fine di via della Conciliazione ma a metà, proprio per motivi di sicurezza.
C’è poi un’altra verità, il decoro e l’igiene vera e propria. Molti senza fissa dimora non usano, per le loro necessità fisiologiche, i servizi igienici voluti dal Papa ma angoli del colonnato, direttamente in mezzo alla folla. Un recente filmato, rimbalzato sulla Rete, ha mostrato un uomo mentre trasformava la base di una colonna berniniana nel proprio bagno personale, tra le proteste dei passanti. E a Borgo Santo Spirito giorni fa era apparso un cartello di protesta sopra a una improvvisata, maleodorante cloaca piena di feci, a un passo da san Pietro: «Andate a c… a casa vostra». Infine ci sarebbe un’ultima «verità» priva di ogni conferma. Alcuni cardinali che abitano nei grandi palazzi affacciati su san Pietro, con ingresso da via Rusticucci e via Padre Pfeiffer, sopra la Sala Stampa (sono appartamenti molto ampi) si sarebbero lamentati con la Gendarmeria per le pessime condizioni igieniche: cattivo odore, escrementi, urina. Solo voci, certo. Ma che confermerebbero il dissenso di alcuni porporati verso le scelte «pro-clochard» di Papa Francesco