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Roby
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Domani 25 Maggio ricorre l’Anniversario della nascita di Francesco Forgione, conosciuto oggi in tutto il mondo come San Pio da Pietrelcina.
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Francesco Forgione nacque a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento, il 25 maggio 1887 da Grazio Forgione e Maria Giuseppa De Nunzio. Fu battezzato il giorno seguente.
Il 1° gennaio del 1903 ha una visione in cui apprese che la sua vita sarà incentrata nella lotta contro il maligno. A 15 anni, il 22 gennaio dello stesso anno, entrò nel noviziato a Morcone assumendo il nome di "fra' Pio". Concluso l'anno del noviziato, formulò i voti semplici il 22 gennaio del 1904. Il 25 gennaio dello stesso anno si reca a Sant'Elia a Pianisi per intraprendere gli studi ginnasiali. Il 27 gennaio 1907 formulò la professione dei voti solenni, legandosi così all'ordine vita natural durante. Seguì studi classici e di filosofia. Nel novembre del 1908 raggiunge Montefusco, dove prosegue i suoi studi di teologia. L'8 luglio del 1909, riceve l'ordine del diaconato, nel noviziato di Morcone. Fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento.
L'8 settembre del 1911 noterà la prima apparizione di stigmate In ottobre si recherà a Venafro e a Napoli per visite mediche. Il 7 dicembre 1911 ritornerà a Pietrelcina per ragioni di salute, restandovi per lungo tempo.
Di salute cagionevole, il 25 febbraio 1915 ottenne il permesso di stare fuori il convento, a casa, mantenendo l'abito cappuccino. Il 10 ottobre 1915, rivelerà al suo confessore, Padre Benedetto, di subire da anni in forma mistica la coronazione di spine e la flagellazione. Sempre lo stesso anno, il 6 novembre iniziò il servizio militare assegnato alla decima compagnia sanità di Napoli. Svolse il servizio con molte licenze per motivi di salute sino ad essere definitivamente riformato tre anni più tardi, a causa di una bronco alveolite doppia. Nel frattempo, per gli stessi motivi, girò fra diversi istituti religiosi della diocesi, in cerca di luoghi adatti alle sue condizioni, sino a giungere, il 4 settembre 1916, al Convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, sul Gargano.
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La comparsa delle stigmate (1918-1920)
Nell'agosto del 1918 ebbe le prime visioni di un personaggio che lo trafiggeva con una lancia, lasciandogli una ferita costantemente aperta (trasverberazione). Poco tempo dopo, a seguito di un'altra visione, apparvero le stigmate, piaghe sanguinolente alle mani, ai piedi ed al costato, che richiamavano le lesioni del Cristo morto sulla croce. Tali lesioni vengono interpretate da fonti scettiche come una patologia della cute (piaghe). Allo stesso tempo, la sua persona cominciò ad emanare, si disse, un curioso profumo di gelsomino.
La notizia della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo e repentinamente San Giovanni Rotondo fu meta di pellegrinaggio da parte di persone che la raggiungevano nella speranza di ottenerne sanificazione dei rispettivi guasti del corpo e dell'anima. Inizialmente, va registrato, oltre ad una certa curiosità per un fenomeno di intrigante valenza mistica che sollecitava la voglia di conoscere, a muovere i fedeli era l'interessamento supplice, che si volgeva tendenzialmente più alle misteriose stigmate, nelle quali taluno vedeva un arcano segno di presenza divina, che non all'uomo che le portava.
Quando alcuni di questi devoti guarirono, il merito di tali guarigioni fu attribuito dai pellegrini all'intercessione di Padre Pio presso Dio per concedere grazie fisiche e spirituali. La popolarità di Padre Pio e di San Giovanni Rotondo crebbero grazie al passa-parola: nacque il neologismo stigmatizzazione e la località dovette cominciare ad attrezzarsi per l'accoglienza di un numero di visitatori impressionante.
La situazione divenne imbarazzante per la Chiesa: il Vaticano non aveva notizie precise su cosa stesse realmente accadendo: le scarne informazioni ricevute ben si prestavano ad alimentare il timor
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Francesco Forgione nacque a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento, il 25 maggio 1887 da Grazio Forgione e Maria Giuseppa De Nunzio. Fu battezzato il giorno seguente.
Il 1° gennaio del 1903 ha una visione in cui apprese che la sua vita sarà incentrata nella lotta contro il maligno. A 15 anni, il 22 gennaio dello stesso anno, entrò nel noviziato a Morcone assumendo il nome di "fra' Pio". Concluso l'anno del noviziato, formulò i voti semplici il 22 gennaio del 1904. Il 25 gennaio dello stesso anno si reca a Sant'Elia a Pianisi per intraprendere gli studi ginnasiali. Il 27 gennaio 1907 formulò la professione dei voti solenni, legandosi così all'ordine vita natural durante. Seguì studi classici e di filosofia. Nel novembre del 1908 raggiunge Montefusco, dove prosegue i suoi studi di teologia. L'8 luglio del 1909, riceve l'ordine del diaconato, nel noviziato di Morcone. Fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento.
L'8 settembre del 1911 noterà la prima apparizione di stigmate In ottobre si recherà a Venafro e a Napoli per visite mediche. Il 7 dicembre 1911 ritornerà a Pietrelcina per ragioni di salute, restandovi per lungo tempo.
Di salute cagionevole, il 25 febbraio 1915 ottenne il permesso di stare fuori il convento, a casa, mantenendo l'abito cappuccino. Il 10 ottobre 1915, rivelerà al suo confessore, Padre Benedetto, di subire da anni in forma mistica la coronazione di spine e la flagellazione. Sempre lo stesso anno, il 6 novembre iniziò il servizio militare assegnato alla decima compagnia sanità di Napoli. Svolse il servizio con molte licenze per motivi di salute sino ad essere definitivamente riformato tre anni più tardi, a causa di una bronco alveolite doppia. Nel frattempo, per gli stessi motivi, girò fra diversi istituti religiosi della diocesi, in cerca di luoghi adatti alle sue condizioni, sino a giungere, il 4 settembre 1916, al Convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, sul Gargano.
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La comparsa delle stigmate (1918-1920)
Nell'agosto del 1918 ebbe le prime visioni di un personaggio che lo trafiggeva con una lancia, lasciandogli una ferita costantemente aperta (trasverberazione). Poco tempo dopo, a seguito di un'altra visione, apparvero le stigmate, piaghe sanguinolente alle mani, ai piedi ed al costato, che richiamavano le lesioni del Cristo morto sulla croce. Tali lesioni vengono interpretate da fonti scettiche come una patologia della cute (piaghe). Allo stesso tempo, la sua persona cominciò ad emanare, si disse, un curioso profumo di gelsomino.
La notizia della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo e repentinamente San Giovanni Rotondo fu meta di pellegrinaggio da parte di persone che la raggiungevano nella speranza di ottenerne sanificazione dei rispettivi guasti del corpo e dell'anima. Inizialmente, va registrato, oltre ad una certa curiosità per un fenomeno di intrigante valenza mistica che sollecitava la voglia di conoscere, a muovere i fedeli era l'interessamento supplice, che si volgeva tendenzialmente più alle misteriose stigmate, nelle quali taluno vedeva un arcano segno di presenza divina, che non all'uomo che le portava.
Quando alcuni di questi devoti guarirono, il merito di tali guarigioni fu attribuito dai pellegrini all'intercessione di Padre Pio presso Dio per concedere grazie fisiche e spirituali. La popolarità di Padre Pio e di San Giovanni Rotondo crebbero grazie al passa-parola: nacque il neologismo stigmatizzazione e la località dovette cominciare ad attrezzarsi per l'accoglienza di un numero di visitatori impressionante.
La situazione divenne imbarazzante per la Chiesa: il Vaticano non aveva notizie precise su cosa stesse realmente accadendo: le scarne informazioni ricevute ben si prestavano ad alimentare il timor