Alien.
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[h=1]Roma cafona, lungotevere-latrina
in pieno giorno. E la gente applaude[/h] [h=2]Sabato pomeriggio, ore 17: sulla banchina del fiume all’altezza di Castel Sant’Angelo undici giovanotti fanno pipì «sfidando» i turisti affacciati da ponte Umberto e dai parapetti. Nessun vigile in zona. Sfottò e fotografie a raffica[/h] [h=3]di Fabrizio Peronaci[/h]
Sabato 23 aprile, ore 17: pipì di gruppo sulla banchina all’altezza di lungotevere Tor di Nona
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Nella saga infinita della Roma cafona - quella del piscina party dietro Campo de’ Fiori, dell’elicottero carico di petali rossi da lanciare ai funerali del boss Casamonica, dell’ubriaco di piazza Trilussa disteso su un tappeto di bottiglie di birra o dell’albero di Natale a forma di cono gelato capovolto, smantellato a furor di popolo nel 2011 - questa è un’altra esclusiva, da far vergognare qualcuno. Sabato 23 aprile, ore 17, banchina del Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo: la scena, per così dire, è figlia di un’urgenza fisiologica. Ma deve esserci stato anche il gusto della provocazione e un calcolato sberleffo verso la città eterna nel «blitz» dei nostri eroi, chi lo sa se romani o stranieri, forse reduci da una bevuta di gruppo in un pub. Fatto è che, a quell’ora, in pieno giorno, visibili da molte centinaia di turisti affacciati da ponte Umberto e dai lungotevere, 11 giovanotti si sono messi a fare pipì.
in pieno giorno. E la gente applaude[/h] [h=2]Sabato pomeriggio, ore 17: sulla banchina del fiume all’altezza di Castel Sant’Angelo undici giovanotti fanno pipì «sfidando» i turisti affacciati da ponte Umberto e dai parapetti. Nessun vigile in zona. Sfottò e fotografie a raffica[/h] [h=3]di Fabrizio Peronaci[/h]

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Nella saga infinita della Roma cafona - quella del piscina party dietro Campo de’ Fiori, dell’elicottero carico di petali rossi da lanciare ai funerali del boss Casamonica, dell’ubriaco di piazza Trilussa disteso su un tappeto di bottiglie di birra o dell’albero di Natale a forma di cono gelato capovolto, smantellato a furor di popolo nel 2011 - questa è un’altra esclusiva, da far vergognare qualcuno. Sabato 23 aprile, ore 17, banchina del Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo: la scena, per così dire, è figlia di un’urgenza fisiologica. Ma deve esserci stato anche il gusto della provocazione e un calcolato sberleffo verso la città eterna nel «blitz» dei nostri eroi, chi lo sa se romani o stranieri, forse reduci da una bevuta di gruppo in un pub. Fatto è che, a quell’ora, in pieno giorno, visibili da molte centinaia di turisti affacciati da ponte Umberto e dai lungotevere, 11 giovanotti si sono messi a fare pipì.