Novità

se lo dice lui

[h=1]In Francia è rivoluzione, quella vera, ma i Tg censurano quasi tutto perché hanno paura che scoppi, per effetto contagio, una Rivoluzione in tutta Europa.[/h] Dicembre 2, 2018
58813
Gilet gialli, la rivolta violenta in Francia è fuori controllo: già 3 le vittime.

Un vero e proprio bollettino di guerra: 263 persone ferite e 378 arresti. Macron non ha alcuna intenzione di cedere alle richieste dei manifestanti.

Sono ore drammatiche in Francia, dove il popolo si sta ribellando. Bisogna condividere. I “Mi Piace” non servono. I media vi stanno nascondendo ciò che sta accadendo in Francia perché hanno paura di un contagio e che scoppi una rivoluzione in tutta Europa.

Quanto sta succedendo in Francia da ormai diverso tempo sta preoccupando non poco le autorità francesi e non solo. L’assedio di Parigi da parte dei famosi gilet gialli continua. Ieri, sabato 1 dicembre, si è scatenata la rivolta più violenta avuta finora, coinvolgendo non solo il centro città ma anche le periferie.
[h=3]Gilet gialli, guerriglia urbana a Parigi[/h]
La guerriglia ha avvolto Parigi, la violenza scatenata nella capitale francese ha portato alla distruzione di centinaia di vetrine, macchine ribaltate e date alle fiamme come repellente contro le forze dell’ordine.

Emmanuel Macron, che inizialmente aveva sottovalutato la protesta, ora si è reso conto che la situazione è diventata insostenibile: all’ultima manifestazione hanno partecipato in 136mila, con 263 feriti (dei quali 23 poliziotti), 412 fermi e 378 arrestati.

Un manifestante è in gravi condizioni, in queste ore sta lottando tra la vita e la morte, mentre tre sono già quelli deceduti. A preoccupare il Governo francese non c’è solo la violenza, ma anche l’incredibile solidarietà del 70% dei francesi ai manifestanti. Ovvero quasi 3 francesi su 4 appoggiano i gilet gialli nonostante la degenerazione violenta della manifestazione. Al momento le rivendicazioni dei manifestanti non sembrano fare alcun dietrofront: vogliono una chiara marcia indietro del Governo sull’aumento del prezzo dei carburanti. Macron, dal canto suo, non è disposto a trattare su questo aspetto e rilancia: “transizione ecologica”. I media francesi nei giorni addietro hanno ricevuto un documento da parte del comitato organizzativo dei gilet gialli in cui si elencavano tutte le rivendicazioni: richieste specifiche ai parlamentari e allo stesso governo, evento che ricorda molto da vicino i cahiers de doleances dell’epoca rivoluzionaria.

E’ in corso una vera e propria ribellione, non solo contro Macron, ma contro una certa tipologia di politica considerata lontana dalla gente comune. Per questo motivo sia la destra che la sinistra francese appoggiano i manifestanti.
[h=3]La decapitazione del Re[/h]
I gilet gialli che hanno assaltato la capitale francese gridano “Gli tagliamo la testa” e “decapitazione del Re”, frasi retoriche e metaforiche che si traducono nella volontà di destituire Macron. I manifestanti assomigliano a un mix da M5S e Forconi, ma sono più violenti. Secondo il politologo francese Jerome Fourquet la “Francia sta



entrando in uno scenario all’italiana”, ovvero dove la destra e la sinistra del Paese si sono trovate d’accordo su alcuni punti fondamentali.









[video=youtube_share;fe4ZAa-egfo]https://youtu.be/fe4ZAa-egfo[/video]




 
nulla è per sempre [h=1]"Violenze da richiedenti asilo" Merkel di nuovo sotto accusa[/h] [h=2][/h]
Le violenze sono state additate da diversi sindaci e dal sindacato della polizia tedesca come una conseguenza della “politica lassista” sviluppata finora dal governo Merkel in ambito migratorio

Gerry Freda - Gio, 03/01/2019 - 17:49
commenta
La Germania è stata recentemente scossa da un nuovo episodio di violenze ad opera di migranti.
1543918248-lapresse-20181201184614-27898312.jpg

Teatro dell’accaduto è stata una cittadina della Baviera.

Pochi giorni fa, un “branco di ragazzi palesemente ubriachi” ha “brutalmente aggredito e malmenato” alcuni passanti nel centro di Amberg. Secondo i media tedeschi, le vittime dell’assalto, circa una “dozzina”, avrebbero riportato “lesioni significative”, ma non sarebbero in pericolo di vita.

Subito dopo l’aggressione, la polizia bavarese si è messa sulle tracce dei responsabili, descritti dai testimoni dell’accaduto come “individui di origini arabe”. Di recente, le autorità di pubblica sicurezza hanno annunciato l’arresto di “quattro indiziati” con connotati corrispondenti a quelli evidenziati in tale identikit. I ragazzi fermati avrebbero “tra i 17 e i 19 anni di età” e sarebbero tutti “richiedenti asilo”. I loro Paesi di provenienza sarebbero la Siria, l’Afghanistan e l’Iran. I fermati sono stati immediatamente sottoposti a carcerazione preventiva, in attesa del processo per “lesioni gravi”.

Le violenze di Amberg hanno subito indotto il ministro dell’Interno federale, l’esponente Csu Horst Seehofer, a proporre una “stretta” nei confronti degli stranieri attualmente stanziati nel Paese. Il componente del governo Merkel ha infatti annunciato di volere sottoporre all’attenzione della cancelliera una disegno di legge che “acceleri le espulsioni” dei migranti “pericolosi per l’incolumità dei cittadini”. Relativamente alla sorte dei quattro individui arrestati dalla polizia bavarese, Seehofer ha promesso di “fare il possibile” affinché costoro, una volta condannati dalla magistratura tedesca, scontino le condanne “nelle carceri delle nazioni di origine”.

Nonostante la “tolleranza zero” promessa dal ministro federale ai danni degli immigrati “pericolosi”, diversi sindaci hanno iniziato ad attaccare duramente l’esecutivo di Berlino, responsabile di avere compreso “troppo tardi” i pericoli connessi all’immigrazione incontrollata. Proprio il primo cittadino di Amberg, teatro delle recenti violenze, si è rivelato uno dei più feroci critici della gestione dei flussi migratori attuata finora da Seehofer e dalla Merkel. Michael Cerny, collega di partito del ministro dell’Interno, ha infatti accusato il governo centrale di avere esercitato, negli ultimi anni, una vigilanza dei confini nazionali “estremamente blanda” e di avere fatto entrare nel Paese “gente che odia la Germania”.

Accuse di “lassismo” nei confronti delle autorità federali sono state mosse anche da Rainer Wendt, leader del sindacato della polizia. Costui ha rimproverato l’esecutivo di Berlino per non avere mai basato le politiche migratorie su una rigorosa valutazione dell’“adesione dei richiedenti asilo ai valori e alle tradizioni del popolo tedesco”.

 
[h=1]E il Regno Unito arma i confini: navi e voli militari anti-migranti[/h]
[h=2][/h]
La decisione del ministro dell'Interno, Sajid Javid: Londra schiera la Royal Navy e la Raf per frenare "l'emergenza" migranti. Richiamate due navi inglesi da Frontex

Claudio Cartaldo - Gio, 03/01/2019 - 16:47
commenta
Il Regno Unito richiama le due navi inglesi impegnate con Frontex, schiera le imbarcazioni della Marina Militare e gli aerei della Raf nella Manica.
1412003127-45157233.jpg

Un Tornado GR4 della Royal Air Force britannica / archivio

L'obiettivo del governo londinese è quello di arginare i flussi di migranti illegali che si stanno verificando verso la Gran Bretagna.

La decisione è stata presa da Sajid Javid, il ministro per gli Affari interni, dopo la presa di coscienza di quella che è stata definita una "emergenza" vera e propria. Sono moltissimi infatti i migranti africani che lasciano la Francia e tentano di raggiungere la Gran Bretagna via mare. Il malcontento dell'opinione pubblica era esploso nei giorni scorsi e il ministro era stato costretto a rientrare frettolosamente dalle ferie natalizie in un lussuoso resort in SudAfrica.

In fondo, solo poche ore fa a Manchester due uomini sono stati arrestati con l'accusa di aver organizzato un traffico di immigrati clandestini verso la Gran Bretagna. Certo, i numeri sono molto diversi da quelli conosciuti dall'Italia o dagli altri Stati dell'Europa del Sud (solo 139 migranti nel periodo natalizio), ma abbastanza per spingere il governo a schierare la Raf e la Royal Navy.


avy.
 
SFOGO IN RADIO [h=1]Matteo Salvini: "Ci sono conduttori tv che guadagnano 10 volte il ministro dell'Interno"[/h]
3 Gennaio 2019

1
1546542112921.jpg--matteo_salvini___ci_sono_conduttori_tv_che_guadagnano_10_volte_il_ministro_dell_interno_.jpg

Sarà che si sbatte di qua e di là in continuazione, con la consolazione di qualche piatto di tortellini, una birretta o un bicchiere di vino (che finiscono regolarmente su facebook). E che la sua forma fisica, da quando è ministro, ne ha sicuramente risentito: borse sotto gli occhi, doppio mento, pancetta e fisico "pesante". Fatto sta che oggi a "Zapping" su Radio 1, Matteo Salvini ha sbottato sullo stipendio di "alcuni conduttori tv", che sicuramente fanno una vita molto meno stancante e molto meno stressante della sua. Prendendosela, in particolare, con gli stipendi di alcuni (e sì che lui con circa 15mila euro al mese non sta poi messo male...): "C'è qualche conduttore tv delle reti pubbliche, senza fare nomi, che guadagna dieci volte il ministro dell'Interno". Lui nomi non ne fa... a noi almeno un paio, in mente, ci vengono.
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    sabato 23 agosto 2025
    Bari
    67
    05
    41
    45
    12
    Cagliari
    29
    78
    54
    88
    28
    Firenze
    57
    58
    15
    45
    44
    Genova
    53
    33
    89
    34
    77
    Milano
    09
    31
    36
    03
    21
    Napoli
    82
    35
    45
    06
    65
    Palermo
    25
    40
    82
    48
    62
    Roma
    21
    24
    74
    52
    09
    Torino
    28
    78
    50
    90
    84
    Venezia
    38
    87
    03
    25
    41
    Nazionale
    56
    09
    42
    57
    33
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    41
    44
    04
    07
    21
Indietro
Alto