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sondaggio tra gli italiani sull’addio all’Europa

Alien.

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CON I TUOI SOLDI


7000 RUMENI MAI STATI IN ITALIA PERCEPIVANO TUTTI IL REDDITO DI CITTADINANZA-Ma come controlla lo stato ?- facile tanto gli arrivano sempre 15 mila € al mese.Sono nostri "dipendenti"(politici) e nessuno li "licenzia"?
:mad:

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Il parlamentare è un dipendente pubblico a Statuto Speciale.
Avete mai visto un celerino caricare dei politici, dei banchieri, dei bancarottieri? Le cariche sono riservate agli impiegati, studenti, operai che protestano. Si può affermare, in tutta sicurezza, che il braccio del potere con il necessario prolungamento del manganello cala solo sul cranio degli ultimi, degli indigenti, dei precari. E un manganello orientato in base al censo,
sopra a un certo reddito sei al sicuro. Quello che vale per le mazzate fisiche, vale ancora di più per le leggi. Forti e spietate con i deboli, genuflesse e condiscendenti con i parlamentari. Dura lex, sed Brunetta lex.
Se l’impiegato con la gamba rotta è costretto agli arresti domiciliari e al fax di ordinanza, il deputato può fare ciò che vuole. Può fare l’assenteista in Parlamento, può avere un doppio incarico e paga doppia, può continuare a fare il suo lavoro, come l’avvocato Ghedini pagato dai soldi pubblici e remunerato dal suo cliente Berlusconi per difenderlo nei processi. Lo stipendio da parlamentare più alto d’Europa, il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo. Il parlamentare italiano è un dipendente pubblico a Statuto Speciale. Un esempio per la Nazione, infatti se le leggi non valgono per il Parlamento, allora non devono valere neppure per i cittadini. Dipendenti pubblici compresi. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), noi neppure.

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30 euro a pensione completa: così la Prefettura manda i migranti negli hotel in Versilia





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Boom Italexit! Ecco quanti italiani ora vogliono lasciare l’Europa: il sondaggio che fa tremare l’Ue

di Gabriele Angelini432Views

Pubblicato il 21/07/2023 10:43 - Aggiornato il 21/07/2023 11:40
Italexit Europa sondaggio italiani

Gli italiani sono sempre più stufi dell’Europa. Constatato il dramma che è costato alle nostre tasche il passaggio dalla Lira all’Euro, hanno avuto un ulteriore saggio di cosa sia l’Ue durante la pandemia e con la gestione della guerra in Ucraina. Quello che è stato fatto con il Covid e successivamente con le sanzioni alla Russia che sono diventate sanzioni all’Italia, ha fatto passare il segno. Una Italexit è dunque sempre più presa in considerazione dai cittadini. Se fino a qualche anno fa era quasi impensabile, l’ultimo sondaggio fa ben sperare. Demos, ripreso da Termometro Politico, ha chiesto agli italiani quale sia il loro livello di fiducia nell’Unione Europea e quanti vorrebbero che l’Italia ne uscisse. I risultati sono sorprendenti. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Non la vuole incontrare.” La polemica sul rientro in Italia di Patrick Zaki: “Un ingrato!”
>>> “Difendiamo le tradizioni e la nostra identità”. Gianluigi Paragone presenta il libro “Moderno sarà lei” (VIDEO)


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Rispetto al 2021 e al 2022, quando il gradimento nei confronti dell’Europa era rispettivamente il 44% e il 45%, ora si assiste a una riduzione. Il sondaggio Demos certifica che oggi il 29% degli italiani si dice pronto all’Italexit, pronto a lasciare l’Ue. Ma come la pensano in particolare gli elettori dei singoli partiti? A parte quello guidato da Gianluigi Paragone, che porta proprio nel nome la sua mission, “Italexit”, in cui tutti sono ovviamente favorevoli all’addio a von der Leyen e compagnia cantante, quello che emerge è che nel centrodestra la posizione di molti è pragmatica: è bassa la fiducia nella Ue, ma sono in minoranza anche quelli che vorrebbero uscirvi… (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Ma cosa c’entra!”. Senaldi asfalta Formigli, lo scontro in diretta (VIDEO)

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Italexit, il sondaggio tra gli italiani sull’addio all’Europa

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Come riporta Termometro Politico snocciolando il sondaggio Demos, tra chi vota Fratelli d’Italia la fiducia nella Ue è al 31% ma a voler staccarsi da essa è il 36%. Nella Lega la fiducia sale al 35%, ma è più alto anche il gradimento per un’Italexit, al 44%. I forzisti sono più europeisti, il gradimento per la Ue è al 48%, mentre voterebbe per lasciarla il 35%. Tra gli elettori dei grandi partiti ad avere più fiducia nell’Unione Europea sono quelli del Pd, con il 64%, mentre tra i pentastellati scendono al 42%. “Questi sondaggi politici sono stati svolti con metodo Cati-Cami Cawi tra il 26 e il 28 giugno su 1.005 soggetti”. L’Italia riuscirà a lasciare l’Europa e salvarsi?

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Germania: cresce la paura per l’estrema destra che vuole la razza “ariana”

Germania: cresce la paura per l’estrema destra che vuole la razza “ariana”

A dare l’allarme è l’intelligence tedesca. Gli agenti stanno studiando da vicino il partito “Alternative fuer Deutschland”.


Torna la paura in Germania per l’affermazione di un partito di estrema destra i cui principi fondamentali rievocano quelli di Adolf Hitler. A dare l’allarme è stata l’intelligence tedesca che sta osservando da vicino il partito “Alternative fuer Deutschland” (Afd), colpevole di aver lanciato proposte con l’obbiettivo di preservare la “razza ariana“.

Il gruppo politico si è posizionato al secondo posto nei più recenti sondaggi in Germania e si è riunito per due weekend di fila a Magdeburgo per raccogliere consensi in vista delle prossime elezioni europee. A guidare la fazione sono Alice Elisabeth Weidel e Tino Chrupalla. Il rappresentate del partito alle prossime votazioni dovrebbe essere Maximilian Krah.


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La “grande sostituzione”

Terminato il raduno di Magdeburgo, l’avvocato Thomas Haldenwang è intervenuto in televisione per spiegare le sue impressioni sul partito di destra. Secondo lui, dalle dichiarazioni fatte dai rappresentanti di Alternative fuer Deutschland si evince una “comprensione etnica del popoloe che ci sia la volontà di una cosiddettagrande sostituzione“.(CON GLI IMMIGRATI) Il pericolo più grande è quello della messa in discussione della “garanzia costituzionale della dignità umana per alcuni gruppi della popolazione“.

Il presidente dei servizi segreti interni della Germania ha affermato che le valutazioni fatte sull’Afd sono “uno strumento di una democrazia combattiva per informare l’opinione pubblica sulle aspirazioni e sui comportamenti che sono diretti contro il libero ordine democratico“. “In questo modo, tali tentativi possono essere affrontati tempestivamente attraverso il dibattito sociale e politico“, ha concluso.
 
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SONO DAGLI ANNI 40 CHE CERCANO DI FARCI "FUORI".

“Per sempre nel sangue!” Le analisi che rivelano cosa davvero abbiamo nel sangue: “PFAS nel 97% dei campioni”

di Antonio Oliverio315Views

Pubblicato il 20/07/2023 17:36 - Aggiornato il 21/07/2023 09:17
In questo articolo useremo definizioni molto tecniche, dunque partiamo subito con la notizia, allarmante, per poi tentare di capire che succeda, e perché. Le analisi del sangue di 302 donne incinte e del cordone ombelicale dei loro bimbi appena nati hanno rilevato che il 97 percento dei campioni era contaminato dalle Pfas, secondo lo studio pubblicato su Environmental Health Perspectives da un team statunitense. Ora, cosa si intende per Pfas. Sciogliendo l’acronimo, parliamo delle sostanze perfluoroalchiliche, altresì note come acidi perfluoroacrilici, ma anche come sostanze chimiche “per sempre”, poiché purtroppo non abbandoneranno mai l’organismo che le assimila, degradandosi molto difficilmente. Il team di ricerca era guidato da scienziati del Programma sulla salute riproduttiva e l’ambiente dell’Università della California di San Francisco, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio di Chimica Ambientale – Dipartimento di Controllo delle Sostanze Tossiche della California Environmental Protection Agency e dell’Università della California di Berkeley. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dove troviamo le Pfas: praticamente dappertutto

Le Pfas sono sostanze chimiche molto diffuse negli ambiti più disparati e per la produzione di moltissimi oggetti, per via delle loro proprietà di resistenza, antiaderenza, idrorepellenza e durabilità nel tempo: li troviamo negli oggetti in plastica come nei capi di abbigliamento, nei prodotti per l’igiene della casa e della persona, nei contenitori del nostro cibo, nelle pentole e nelle padelle, persino nei giocattoli. Lo studio in questione, che, come detto, ha coinvolto 302 donne in stato di gravidanza ha operato attraverso un campione piuttosto eterogeneo per età, etnia e provenienza geografica. I ricercatori hanno analizzato campioni del loro sangue e del sangue presente nel loro cordone ombelicale alla ricerca di sostanze chimiche potenzialmente pericolose. E le hanno trovate nel 97 per cento dei casi, dunque pressoché in tutti i campioni analizzati. In tutti i casi, contenevano un tipo di Pfas noto come Pfos (perfluorottano sulfonato), che è stato a lungo associato a diversi problemi di salute, compresi difetti alla nascita. Altre sostanze chimiche trovate nella maggior parte delle donne incinte includevano acidi grassi anormali e sostanze utilizzate per produrre pesticidi, alcuni farmaci e plastica, quali PFHxS, acido ottadecanedioico e acido desossicolico. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Venduti al supermercato ne hanno nascosto i rischi per decenni. Pfas, cosa sono e in quali prodotti si trovano
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I rischi

“Vi sono evidenze scientifiche – spiega Vincenzo Di Donna, consigliere dell’Ame, la Associazione dei medici endocrinologi, sollecitato daIl Riformista – che mostrano che alcune di queste sostanze sono associate a un aumentato rischio di diabete gestazionale e pre-eclampsia, complicanze che possono rivelarsi anche gravi in gravidanza, una condizione potenzialmente fatale”. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Tracey J. Woodruff, docente presso il Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione dell’ateneo di San Francisco. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’accordo del 2000

“Siamo esposti a centinaia di sostanze chimiche – ha dichiarato al britannico The Guardian la professoressa Woodruff – e questa ricerca contribuisce a comprendere meglio l’impatto che stanno avendo sulla nostra salute”. L’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA), addirittura già nel 2000, aveva siglato un accordo con il più grande produttore di Pfos, il colosso degli adesivi e delle vernici 3M, per eliminare gradualmente l’uso di queste sostanze.

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VIRUS SU AUTO ELETTRICHE TI BLOCCANO L'AUTO SE NON PAGHI NON RIPARTI URRAAAAAAAAAA


L’Europa pensa a un nuovo obbligo per le auto

La Commissione Europea ha adottato due nuovi regolamenti per proteggere le auto moderne, sempre più tecnologiche, da eventuali attacchi informatici

19 Luglio 2023

Laura Raso​

CONTENT EDITOR, AUTOMOTIVE SPECIALIST​






Fonte: 123RFL'UE ha deciso di adottare nuovi regolamenti per proteggere le auto da eventuali attacchi informatici.


Oggi le nostre auto sono praticamente paragonabili a dei pc a quattro ruote, la tecnologia dei modelli di ultima generazione è altissima e per questo motivo, secondo l’Europa, i nostri veicoli potrebbero essere esposti al rischio di attacchi informatici.

Ed ecco che la Commissione Europea, a tale proposito, ha deciso di adottare i regolamenti n. 155 e 156 “Disposizioni uniformi relative all’omologazione dei veicoli per quanto riguarda la sicurezza informatica e il sistema di gestione della sicurezza informatica”, per standardizzare i sistemi antivirus nei veicoli. Molto presto quindi tutte le auto dovranno seguire un nuovo obbligo: essere dotate di antivirus.

Le auto di oggi sono high-tech e quindi, come ogni dispositivo digitale, sono suscettibili ad attacchi informatici, è a rischio la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni. Gli aggiornamenti over-the-air (OTA), come sappiamo, sono fondamentali per il funzionamento dei veicoli di nuova generazione, ma purtroppo aumentano le possibilità di attacco hacker e le potenziali minacce informatiche.

Indice

  • I nuovi regolamenti UE
  • I dubbi
  • Le conseguenze sui produttori di software e sulle Case auto
  • Quali conseguenze sui consumatori?

I nuovi regolamenti UE

I nuovi regolamenti approvati dalla Commissione Europea hanno lo scopo di uniformare i requisiti antivirus per tutte le auto. Si tratta di un importante passo avanti nel settore auto, volto a garantire maggiore sicurezza per gli automobilisti, che comunque ha sollevato dubbi e domande, come ogni novità proposta in qualsiasi settore.

I regolamenti sono già in vigore per i nuovi modelli di auto e saranno obbligatori per tutti i veicoli prodotti a partire dal mese di luglio 2024. Tutti i Paesi membri UE e le Case automobilistiche dovranno seguirli, senza possibilità di chiedere alcuna deroga o modifica, si tratta nello specifico di misure di protezione volte a prevenire potenziali attacchi informatici.
Regolamenti necessari, visto che le auto stanno diventando sempre più simili a computer avanzati, ed è quindi importante trovare delle misure ad hoc per proteggere i veicoli dagli attacchi informatici che quotidianamente minano la rete e tentano di colpire gli utenti mediante l’invio di e-mail fraudolente (chi di voi non ne ha ricevuta almeno una nella vita?) o attraverso hackeraggi di sistema.
La Commissione Europea adotta i nuovi regolamenti per fare in modo che i veicoli siano dotati delle più recenti innovazioni tecnologiche, sì, ma siano anche sicuri. Le nuove leggi prevedono la revisione del codice di controllo interno dei mezzi, per evitare l’infiltrazione di malware nei sistemi informatici.


I dubbi

I produttori di auto e i fornitori di software hanno mosso domande e dubbi, nonostante la priorità sia chiaramente la sicurezza dei veicoli. Riscrivere parti importanti del codice software interno significa investire in maniera significativa, per non parlare del fatto che l’obbligo di conformarsi in maniera molto rigida ai regolamenti aumenta le difficoltà per le Case automobilistiche.

Le conseguenze sui produttori di software e sulle Case auto

A causa dell’arrivo di questi nuovi regolamenti obbligatori in Europa, l’industria del software dovrà senza dubbio affrontare conseguenze importanti. Sia chiaro: le aziende sono d’accordo sul fatto che servano delle misure di sicurezza più forti per le auto, ma l’applicazione dei nuovi regolamenti ha diffuso un clima di incertezza nel settore.
Bosch e Continental per esempio,
leader nel mercato dell’automotive, sono preoccupate per la mole di lavoro che comporta il rivedere e potenzialmente riscrivere da zero una quantità enorme di codice software, attività che comporta spese e investimenti molto grossi, non previsti.
Dall’altra parte ci sono i produttori di auto, che ovviamente sanno quanto sia necessaria al giorno d’oggi una maggiore sicurezza informatica sui veicoli, ma sono anche consapevoli del fatto che i nuovi regolamenti portano le Case automobilistiche a rivedere varie questioni interne finanziarie e logistiche. I sistemi esistenti devono essere modificati, e per farlo servono ingenti investimenti economici, che tra l’altro
potrebbero far lievitare i prezzi di listino delle auto nuove, e a rimetterci saranno ancora una volta i consumatori.

Tra l’altro, abbiamo già assistito in questi anni a questioni simili, visto che Volkswagen – per esempio – ha annunciato che la nuova e-UP! non sarà più prodotta da metà 2024, visto che l’aggiornamento del sistema elettronico dell’auto è diventato troppo costoso. C’è anche chi però appoggia senza riserve i nuovi regolamenti imposti dall’UE, come per esempio Eric Dequi, esperto di sicurezza informatica di Stellantis, che sostiene che la protezione dei computer di bordo delle auto dagli attacchi informatici è ormai di fondamentale importanza, non si può fingere il contrario.

Quali conseguenze sui consumatori?

In conclusione, tutte le auto in UE dovranno essere dotate degli antivirus per la protezione di attacchi esterni. Questo da una parte vede le industrie dei software e le Case auto d’accordo, ma dall’altra solleva parecchi dubbi sulla sostenibilità dei costi che comportano le modifiche richieste dai nuovi regolamenti approvati dalla Commissione Europea.
Il rischio è che a pagarne le conseguenze siano, come sempre, i consumatori. E visto che il mercato automobilistico ha bisogno di tempo per riprendersi definitivamente da una crisi senza precedenti iniziata nel 2020, bisogna stare attenti e andare coi piedi di piombo, qualsiasi decisione si intenda prendere.
Implementare nuovi standard di sicurezza informatica
significa investire ingenti somme di denaro, da questo punto di vista non è certo un lavoro semplice e rapido. Come abbiamo detto in precedenza, infatti, in alcuni casi non basterà aggiornare il software esistente, ma bisognerà riscriverlo completamente.
Non è difficile immaginare che maggiori costi per le Case automobilistiche – per potersi uniformare ai nuovi regolamenti UE – s
i potrebbero tradurre in un nuovo aumento dei prezzi di listino in Europa. E a pagare saranno ancora i consumatori, già stremati da anni di aumenti e difficoltà indicibili.
C’è da dire che i sistemi di sicurezza delle auto e le nuove tecnologie sono volte ad aumentare appunto la sicurezza a bordo e, in alcuni casi, a diminuire drasticamente il numero di incidenti su strada. È il caso, per esempio, della frenata automatica di emergenza sulle auto. Un sistema che ha lo scopo di diminuire in maniera notevole incidenti e danni ai pedoni e che negli USA presto sarà obbligatoria su tutti i veicoli, proprio per questo motivo.
Non dimentichiamo che oggi sono attive tante misure di sicurezza, in passato praticamente inesistenti, che hanno portato importanti benefici alla circolazione stradale e alla sicurezza a bordo dell’auto: basti pensare agli airbag e all’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza.
Tag: Normative e sentenze
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ROBA DA SUPER RICCHI ED I "SEMPLICI CITTADINI A PIEDI" UN NUOVO LOCKDOWN =s. m. inv. Isolamento, chiusura, blocco d’emergenza; usato anche come agg., separato e isolato dall’esterno. MA CREDO CHE SARA UN FALLIMENTO PER MOLTE DITTE DI AUTO VOI DITE SEMPRE DI NO A TUTTO QUELLO CHE IMPONE IL "GOVER*NO" SE NON VOLETE ESSERE UN GREGGE CHE POI IL VOSTRO PASTORE VI MUNGE POI TOSA ED INFINE VI "MACELLA"
100 GIORNI DA LEONI
IL PD HA VENDUTO IL MARE ITALIANO IN LIGURIA

Pietro Paolo Ferrara




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TUTTO ATTUALE NEL 2023
MA CI PRENDONO PER GONZI ?
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SCOPERTA L'ACQUA CALDA
MA CHE VERGOGNA PRIMA.



OGGI :

Il Governo non toglie le accise carburanti: cosa succede ai prezzi di benzina e diesel​

Non ci sarà nessun taglio delle accise, almeno non ora: lo ha confermato Lucia Albano, sottosegretaria del MEF. Cosa succede quindi ai prezzi di benzina e diesel?​

3 Agosto 2023 09:39

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ANNI 60
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LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio

Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.

Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”.
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate?

E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo.

Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?

Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?

Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.

Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?

Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.

L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.

La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa.
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
vediamo se adesso tocca all'ITALIA,

“Chiusi mille conti correnti al giorno”. In Inghilterra dilaga il “debanking”. Cos’è e come punisce chi disubbidisce​

di Antonio Oliverio
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Jean-Léon Gérôme "Re Candaule" (1859), olio su tela 67x100,1 cm, Museo d'arte, Ponce, Porto Rico.
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LO SAPEVO CHE PORTANO JELLA ! NO LA VERITA.
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