altro sondaggio del giorno
Vorreste Renzi premier di un governo di scopo?
nn si capisce cose questo governo di scopo speriamo che nn sia di scopa senno ci ritroviamo tutti con il manico di scopa ahahha
Badate bene che questo è solo un mio pensiero, ma a me Renzi non piace... ha del "viscido"!
Matteo Renzi
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Matteo Renzi
Matteo Renzi crop.png
Segretario del Partito Democratico
In carica
Inizio mandato 15 dicembre 2013
Predecessore Guglielmo Epifani
Sindaco di Firenze
In carica
Inizio mandato 22 giugno 2009
Predecessore Leonardo Domenici
Presidente della
Provincia di Firenze
Durata mandato 13 giugno 2004 –
8 giugno 2009
Predecessore Michele Gesualdi
Successore Andrea Barducci
Dati generali
Partito politico Partito Democratico
(2007-presente)
Precedenti:
Partito Popolare Italiano
(1996-2002)
Democrazia è Libertà - La Margherita
(2002-2007)
Tendenza politica Terza via[1][2]
Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano, sindaco di Firenze dal 2009.
È stato presidente della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009. A seguito delle elezioni primarie dell'8 dicembre 2013 è segretario del Partito Democratico.[3]
Indice
1 Biografia
2 Carriera politica
2.1 Primi passi
2.2 Presidente della provincia di Firenze
2.3 Sindaco di Firenze
2.4 Il movimento dei "rottamatori"
2.5 Primarie del 2012
2.5.1 Il programma
2.5.2 Posizioni contrapposte
2.6 Le elezioni politiche del 2013
2.7 Primarie del 2013
3 Posizioni politiche
4 Procedimenti giudiziari
5 Opere
6 Note
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Biografia
Figlio di Laura Bovoli e Tiziano Renzi,[4] [5] già consigliere comunale di Rignano sull'Arno tra il 1985 e il 1990 per la Democrazia Cristiana,[6] è il secondo dei quattro figli della coppia: la sorella maggiore Benedetta è nata nel 1972, il fratello Samuele nel 1983 e la sorella minore Matilde nel 1984.[5][7]
Sposato dal 1999 con Agnese Landini, insegnante di liceo, ha tre figli: Francesco, Emanuele ed Ester.[8] [9]
Cresce a Rignano sull'Arno,[10] paese dei genitori e studia a Firenze: prima al Liceo Ginnasio Dante e poi all'Università degli Studi di Firenze dove si laurea nel 1999 in Giurisprudenza[11] con una tesi in Storia del Diritto dal titolo Amministrazione e cultura politica: Giorgio La Pira Sindaco del Comune di Firenze 1951-1956 con relatore il Prof. Bernardo Sordi. Ha una formazione scout e ha diretto, firmandosi Zac, la rivista nazionale della branca R/S Camminiamo insieme.[12] Ha lavorato con varie responsabilità per la CHIL Srl,[11] società di servizi di marketing di proprietà della sua famiglia (il cui nome è di ispirazione lupettara) di cui è dirigente solo 8 mesi prima dell'aspettativa,[13] in particolare coordinando il servizio di vendita del quotidiano La Nazione sul territorio fiorentino con la diretta gestione degli strilloni.
Ancora diciannovenne, nel 1994 partecipa come concorrente per cinque puntate consecutive al programma televisivo La ruota della fortuna, vincendo 48 milioni di lire.[14] [15]
Carriera politica
Primi passi
Renzi comincia la propria attività politica durante gli anni del liceo[16][17]. Nel 1996 contribuisce alla nascita dei Comitati Prodi in Toscana e si iscrive al Partito Popolare Italiano, di cui diventa, nel 1999, segretario provinciale[18]. Nel 2001 diventa coordinatore de La Margherita fiorentina e, nel 2003, segretario provinciale[19].
Presidente della provincia di Firenze
Tra il 2004 e il 2009 è presidente della Provincia di Firenze[11]; alle elezioni del 12 e 13 giugno 2004 ottiene il 58,8% dei voti, in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra[20]. In linea con il suo messaggio di lotta alla cosiddetta casta politica e agli sprechi sostiene di avere, durante il suo mandato, diminuito le tasse provinciali, diminuito il numero del personale e dimezzato i dirigenti dell'ente fiorentino[21]. Tuttavia nel 2012 la Corte dei conti ha aperto un'indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia durante il mandato di Renzi, che ammontano a circa 600 000 euro[22][23]e in un articolo pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 16 settembre 2012, dal titolo: «Firenze, "Danno erariale da 6 milioni nella gestione di Renzi in Provincia"- Il ministero del Tesoro indaga su Florence Multimedia, società in house voluta dall'attuale sindaco fiorentino che avrebbe "concesso un irregolare affidamento di servizi per un importo superiore a quello previsto".
Sindaco di Firenze
Matteo Renzi all'inaugurazione dell'incubatore per le Imprese di Sesto Fiorentino (2009)
Il 29 settembre 2008 si candida alle elezioni primarie del Centrosinistra per la candidatura a Sindaco di Firenze riuscendo a vincerle con il 40,52% battendo il deputato e responsabile nazionale Esteri del Pd Lapo Pistelli (26,91%), l'assessore comunale all'Istruzione e ai giovani del Pd Daniela Lastri al 14,59%, il ministro ombra per l'attuazione del programma di governo e vicecapogruppo vicario Pd alla Camera Michele Ventura al 12,48% e il presidente del Consiglio comunale per la Sinistra Eros Cruccolini al 5,49%.[24], su 37'468 votanti totali.[25][26].
Il 9 giugno 2009, alle successive elezioni amministrative, Renzi ottiene il 47,57% dei voti, contro il 32% del candidato del centro-destra Giovanni Galli, con il quale va al ballottaggio. Il 22 giugno 2009 viene eletto sindaco di Firenze[11] riportando il 59,96% dei voti[27]. Fa parte della Direzione nazionale del Partito Democratico[28]. Nel 2010 è stato, secondo vari sondaggi, il sindaco più amato d'Italia[29][30].
Il 6 dicembre 2010 Matteo Renzi si reca in visita ad Arcore, presso la villa privata di Silvio Berlusconi, per "discutere di alcuni temi legati all'amministrazione di Firenze"[31]. La notizia, diffusa a incontro ormai avvenuto, provoca reazioni contrastanti e alcune polemiche anche tra i suoi sostenitori[32].
Sotto la sua guida, Firenze è stata la prima grande città italiana in cui è stato approvato con un'ampia maggioranza nel consiglio comunale (30 voti a favore, 9 contrari e 5 astenuti) un Piano strutturale a Volumi Zero, ovvero senza possibilità di aumentare la cubatura rispetto al patrimonio edilizio esistente e permettendo di costruire ex novo soltanto a seguito di demolizione in uguali volumi di edifici vetusti[33]. Il piano strutturale prevede inoltre che in futuro possano circolare nelle ZTL di Firenze solo auto elettriche[34][35]. A giugno 2011 è entrata in vigore una nuova pedonalizzazione, che comprende, tra gli altri, importanti luoghi fiorentini quali Piazza de' Pitti.
Secondo uno studio di Datamonitor pubblicato nell'ottobre 2013 Renzi è il quarto sindaco delle città metropolitane più amato, con una percentuale di consensi del 56,5%[36].
Il movimento dei "rottamatori"
Matteo Renzi con il parlamentare del PD Matteo Richetti (2012)
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Corrente dei renziani.
Il 29 agosto 2010 lancia l'idea della «rottamazione senza incentivi» dei dirigenti di lungo corso del Pd[37], e dal 5 al 7 novembre seguenti organizza con Giuseppe Civati e Debora Serracchiani un'assemblea alla Stazione Leopolda di Firenze (Prossima Fermata: Italia)[38]. All'assemblea si contano oltre 800 interventi e 6800 partecipanti[39]. Nasce così il manifesto del "renzismo": la Carta di Firenze[40].
I principali sostenitori del gruppo dei "rottamatori" sono il Presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna Matteo Richetti, il deputato regionale siciliano Davide Faraone e il consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati. Si sono dichiarati a sostegno del gruppo undici parlamentari: i senatori Andrea Marcucci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi e i deputati Luigi Bobba, Giuseppe Civati, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci e Giuseppina Servodio[41].
Dai primi mesi del 2011 Renzi è impegnato[42] in una campagna contro le morti su strada dovute a incidenti stradali tramite un inasprimento delle pene e la creazione del nuovo reato di "omicidio stradale"[43].
Nell'ottobre 2011 sulla scia della sua crescente notorietà dopo la Leopolda I, ha creato una "tre giorni" di proposte chiamata Big Bang[44], sempre alla Leopolda di Firenze, con i democratici Davide Faraone e Matteo Richetti, nella quale chiunque ha avuto la possibilità di salire sul palco e dire in cinque minuti la sua idea d'Italia se fosse stato a Palazzo Chigi. Questo incontro è stato oggetto di critiche da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico[45], vicini al segretario Bersani.
Sono intervenuti o hanno partecipato professori, scrittori (come Alessandro Baricco o Edoardo Nesi), studenti, economisti (Luigi Zingales), imprenditori (Guido Ghisolfi, Martina Mondadori, dell'omonima casa editrice, e Alberto Castelvecchi tra gli altri), lavoratori e personaggi dello spettacolo (Fausto Brizzi, Pif e Giorgio Gori, ex dirigente Fininvest e già direttore di Canale 5), mentre tra i politici Sergio Chiamparino, Arturo Parisi, Ermete Realacci, Pietro Ichino, Maria Paola Merloni, Graziano Delrio, Salvatore Vassallo, il radicale Matteo Mecacci, Federico Berruti e altri hanno sostenuto l'evento che ha avuto grande visibilità nazionale[46].
Nel giugno 2012 ha organizzato assieme a Davide Faraone, Matteo Richetti e Giorgio Gori la seconda edizione del Big Bang, denominata Italia Obiettivo Comune. Al Palacongressi di Firenze quasi un migliaio di amministratori locali del Partito Democratico hanno raccontato la loro esperienza di governo del territorio per rilanciare un nuovo modello di Pd e di Italia[47]. Al convegno sono intervenuti Andrea Sarubbi, Andrea Ballarè e Debora Serracchiani tra gli altri, con il sostegno di personalità come, ad esempio, Salvatore Vassallo, Graziano Delrio e Vincenzo De Luca.
Primarie del 2012
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Elezioni primarie di "Italia. Bene Comune" del 2012.
Matteo Renzi all' European University Institute (2012)
Il 13 settembre 2012 si candida ufficialmente, durante un comizio a Verona, alle primarie del centrosinistra[48]. Tra gli sfidanti di Renzi: il segretario PD Pier Luigi Bersani, il presidente della regione Puglia e presidente di SEL Nichi Vendola, il consigliere della regione Veneto Laura Puppato (PD) e l'assessore al Bilancio del comune di Milano Bruno Tabacci (ApI)[49]. Per la sua campagna elettorale, Renzi organizza un tour per l'Italia a bordo di un camper, che lo porta a toccare, tra settembre e novembre 2012, tutte le province italiane[50].
Nel primo turno delle primarie che si è svolto il 25 novembre 2012 Renzi ha ottenuto il 35,5% pari a 1 104 958 voti complessivi, posizionandosi al secondo posto tra i cinque candidati, dietro a Pier Luigi Bersani al 44,9% con 1 395 096 voti[51]. In particolare, al primo turno Renzi è stato il candidato più votato nelle cosiddette "regioni rosse" come Toscana, Umbria e Marche[52].
Al secondo turno delle primarie, svoltosi il 2 dicembre 2012, perde contro Bersani, ottenendo 1 095 925 voti pari al 39,1%, contro il 60,9% (1 706 457 voti) del segretario del PD[53]. Anche nelle "regioni rosse" Renzi non è riuscito ad aumentare i consensi rispetto al primo turno, vincendo soltanto in Toscana, mentre in tutte le altre regioni italiane ha vinto Bersani, con un ampio distacco soprattutto in quelle meridionali[53].
Il programma
Matteo Renzi durante la campagna elettorale per le Primarie del PD (2012)
Fra le varie proposte presenti nel programma di Renzi, c'erano la diminuzione delle tasse per il lavoro dipendente con aumento di 100 euro dello stipendio netto in busta paga[54], da finanziarsi tramite il taglio del 15% delle spese della pubblica amministrazione[55]; raggiungere la copertura degli asili nido per i bimbi italiani al 40% entro il 2018, che indirettamente costituirebbe un incentivo all'occupazione femminile e la creazione di potenziali 450 000 posti di lavoro[55]; il sostegno creditizio alla piccola e media impresa da finanziarsi tramite il ricollocamento dei fondi europei; diritti civili per le coppie omosessuali sul modello delle civil partnership inglesi[55]; aggiornamento alla normativa europea della legge 40 del 2004 sulla fecondazione artificiale; divorzio veloce se consensuale e se i coniugi non hanno avuto figli; introduzione di una serie di meccanismi volti ad attirare in Italia investimenti esteri[55], come agevolazioni fiscali per i primi anni di insediamento; lotta alla corruzione con l'introduzione di pene più severe; lotta all'evasione fiscale concentrata sui grandi evasori e gli evasori totali[55]; abolizione o riduzione drastica dei rimborsi ai partiti; diminuzione delle indennità dei politici e del numero dei parlamentari sul modello dei provvedimenti presi dal Presidente della Repubblica francese François Hollande[55].
I finanziamenti per la campagna sono stati raccolti attraverso la Fondazione Big Bang[56][57].
Posizioni contrapposte
La candidatura di Renzi è stata oggetto di accese polemiche all'interno del Partito Democratico, con contestazioni da parte di numerosi dirigenti, come Rosy Bindi e Massimo D'Alema, e di politici esterni al PD come Nichi Vendola[58][59].
La polemica più dura è avvenuta con Stefano Fassina, responsabile per l'economia del partito, che ha accusato Renzi di aver copiato alcuni punti del programma di Bersani. Renzi ha replicato che il suo programma è stato presentato molto prima di quello del segretario PD[60].
Tre giorni prima delle elezioni primarie Renzi, durante la trasmissione radiofonica 105 Friends di Radio 105, ha detto che in caso di sconfitta avrebbe portato un po' dei suoi amici in Parlamento e che avrebbe cercato di avere un po' di spazio, ma che non si sarebbe fatto comprare[61][62]. Il giorno dopo Renzi ha rivendicato quanto detto in radio: «Nel presunto fuori onda di R105 dico le stesse cose che dico sempre. Dico che in caso di sconfitta non mi farò comprare e che qualcuno dei nostri andrà in parlamento (spero con le primarie) ma non io»[63].
Le elezioni politiche del 2013
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Elezioni politiche italiane del 2013.
Nel corso della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013 ha sostenuto apertamente Pier Luigi Bersani[64]. I due esponenti del PD hanno tenuto due comizi congiunti, il 1 febbraio a Firenze e il 21 febbraio a Palermo[65].
Nel mese di aprile 2013, in occasione dell'imminente elezione del Presidente della Repubblica, Renzi ha avuto degli scontri con Pier Luigi Bersani riguardanti la situazione politica interna al Partito Democratico[66][67] e ha criticato pubblicamente le candidature di Anna Finocchiaro e Franco Marini come possibili successori di Giorgio Napolitano[67], scatenando molte polemiche nel mondo politico italiano, e ricevendo dure repliche sia dalla Finocchiaro sia da Marini[68][69].
Primarie del 2013
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013.
Il 9 luglio 2013, Renzi ha confermato in un'intervista a la Repubblica l'intenzione di candidarsi a segretario nazionale del PD[70].
Oltre a chi lo aveva già sostenuto alle primarie del centrosinistra del 2012 (come Paolo Gentiloni, Roberto Giachetti, Ermete Realacci, il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio) e ai "veltroniani"[71], Renzi ha ricevuto il 2 settembre l'appoggio di Dario Franceschini e della sua Area Democratica[72] (Marina Sereni[73], Piero Fassino[74], David Sassoli). Hanno firmato inoltre la mozione a sostegno della sua candidatura anche diversi esponenti considerati vicini al premier Enrico Letta, come Gianni Dal Moro, Francesco Sanna, Francesco Boccia, Lorenzo Basso ed Enrico Borghi.[75]
Tra gli sfidanti di Renzi: Gianni Cuperlo, deputato ed ex segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana[76] e Giuseppe Civati, deputato ed ex consigliere regionale in Lombardia[77][78].
L' 8 dicembre 2013 viene eletto segretario del Partito Democratico con il 67,5% dei voti, la sua proclamazione ufficiale è avvenuta la successiva domenica 15 dicembre dalla nuova Assemblea eletta del Partito Democratico.[79]
Posizioni politiche
Matteo Renzi a una conferenza (2010)
Renzi si è dichiarato favorevole al ricambio generazionale della classe dirigente, tramite l'uso di elezioni primarie. Sostiene alcune battaglie atte a ridurre il costo della politica, tra cui l'eliminazione di una delle due camere, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l'elezione diretta dei politici da parte dei cittadini, le abolizioni dei vitalizi e la cancellazione dei contributi statali ai giornali di partito[80].
Riguardo al Partito Democratico ha dichiarato che il Pd dovrebbe maggiormente guardare al futuro, alle proposte e alle idee, anziché parlare in "politichese" e inseguire le alleanze "contro qualcuno"[81].
Le sue posizioni politiche sono considerate da alcuni osservatori o da membri del suo stesso partito "non di sinistra". In particolare, il suo pranzo ad Arcore con Silvio Berlusconi[82] ha suscitato molte polemiche e perplessità tra i suoi stessi sostenitori. Silvio Berlusconi ha dichiarato: «Renzi porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd»[83], Renzi ha smentito. La principale smentita però è venuta dal primo turno delle primarie, in cui il Sindaco di Firenze ha vinto in tutti i principali fortini della sinistra[84].
Ha affermato che se fosse stato un operaio della FIAT di Pomigliano d'Arco avrebbe votato «senza se e senza ma» a favore del referendum proposto da Sergio Marchionne[85]. Tuttavia, nel 2012 ha dichiarato di esser rimasto deluso dalle successive scelte di Marchionne[86].
Guarda con interesse alle proposte in tema di lavoro ed economia di Pietro Ichino, Tito Boeri e Luigi Zingales, tra cui la flexicurity ispirata al modello scandinavo[80][87]. Si è spesso trovato in contrapposizione con i sindacati e ha sovente rimarcato la questione dell'inoperosità di una parte degli impiegati nella pubblica amministrazione.
In un'intervista su Max si è dichiarato a favore della civil partnership (unioni civili sul modello britannico) e ha dichiarato che un politico non deve vedere il matrimonio «come un sacramento»[88].
Ha votato contro il nucleare ai referendum del 2011; si è espresso a favore del ricarico sulle bollette dei costi per gli investimenti sull'acqua pubblica[89]; ha sostenuto a Firenze le pedonalizzazioni e un piano strutturale a volumi zero.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti propone, accanto a un forte sistema di prelievo differenziato dei materiali riciclabili, l'uso dei termovalorizzatori[90]. Su questo punto è stato spesso accusato di sottovalutare i rischi legati alla presenza di diossine nei fumi di scarico degli impianti[91].
In tema di legge elettorale, Matteo Renzi, dopo un controverso incontro con Silvio Berlusconi, ha proposto una nuova legge elettorale in sostituzione del cosiddetto Porcellum, ribattezzata "Italicum", un sistema a collegi plurinominali con doppio turno e premio di maggioranza[92]. La proposta di legge è stata depositata in Commissione alla Camera da Pd, Forza Italia e Nuovo Centrodestra.
Procedimenti giudiziari
Relativamente a quando era presidente della provincia di Firenze la giustizia contabile ha contestato la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff, assunte presso la provincia di Firenze, a tempo determinato in categoria D anziché C, in violazione delle disposizioni riguardanti la contrattazione collettiva del comparto. Il 5 agosto 2011 è stato condannato in primo grado, insieme ad altre venti persone, dalla Corte dei conti della Toscana per danno erariale al pagamento di una somma totale di 50 000 euro, di cui 14 000 a carico di Renzi, gli altri a venti persone fra colleghi di giunta e funzionari. La richiesta della procura era stata di un totale di 2 milioni e 155 mila euro. Renzi ha impugnato in appello la sentenza. [21][93][94]
L'8 ottobre 2012 la Guardia di Finanza ha ricevuto un esposto presentato da un dipendente del Comune di Firenze, Alessandro Maiorano, per denunciare il fatto che il presidente di provincia e poi sindaco Matteo Renzi usufruisca dei contributi pensionistici pagati dalla collettività, essendo stato messo in aspettativa dall'azienda di famiglia CHIL srl, in cui era stato assunto come dirigente 8 mesi prima dell'elezione a presidente di provincia.[95][96][97]