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Terrorismo, blitz contro rete di Al Qaeda in Italia: 18 arresti


Diciotto persone sono state arrestate nell'ambito dell'inchiesta che ha portato la Polizia a smantellare un network terroristico affiliato ad Al Qaeda con base in Sardegna. Alcuni degli indagati sono responsabili di numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan, compresa la strage nel mercato cittadino Meena Bazar a Peshawar il 28 ottobre del 2009, dove un'esplosione uccise più di cento persone. Ad accertarlo sono stati gli investigatori del Servizio centrale antiterrorismo della polizia di prevenzione e della Digos di Sassari. Fra i fondamentalisti fermati ci sarebbero anche due fiancheggiatori di Osama Bin Laden.

Le ordinanze di custodia cautelare sono a carico di appartenenti a "un'organizzazione dedita ad attività criminali transazionali, che si ispirava ad Al Qaeda e alle altre formazioni di matrice radicale sposando la lotta armata contro l'Occidente e il progetto di insurrezione contro l'attuale governo in Pakistan". La strategia degli atti terroristici compiuti - spiegano gli investigatori - era quella di "intimidire la popolazione locale e di costringere il governo pachistano a rinunciare al contrasto alle milizie talebane e al sostegno delle forze militari americane in Afghanistan". Di più. Dalle prime informazione pare che i terroristi avessero preparato un attentato contro il Vaticano, quando c'era Ratzinger, e che avessero progettato altri attacchi in Italia.
 
Alfano: l’Italia è pronta a reggere il flusso di profughi dalla Libia


Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha detto che “l’Italia sta reggendo da sola” l’urto del flusso di migranti in arrivo dalla Libia ed è “pronta a reggerlo” anche in futuro. Lo ha sottolineato a margine della riunione del consiglio di presidenza del Partito Popolare Europeo.

Il responsabile del Viminale ha aggiunto che attualmente nei centri di accoglienza italiani sono presenti e sono stati accolti settantamila migranti tra richiedenti asilo e altri stati di protezione umanitaria più tredicimila minori non accompagnati.”Le nostre strutture stanno reggendo questa grandissima pressione, una situazione figlia di ciò che sta accadendo in Libia perché occorre ricordare che l’Italia ha fin qui pagato da sola il conto prima dell’azione militare della comunità internazionale e poi dell’inerzia della stessa comunità internazionale. L’Italia sta reggendo da sola questo urto ed è pronta a reggerlo”, ha proseguito Alfano.

Il responsabile del Viminale ha quindi aggiunto che chiederà a Regioni e Comuni, come già fatto “dal luglio scorso quando abbiamo realizzato un accordo”, di collaborare per una “equa distribuzione sul territorio” degli immigrati.
 
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Calderoli: la malafede dei buonisti ha fallito, al Qaeda è qui


“Ma il rischio della presenza di terroristi islamici in Italia non era un’invenzione di quegli islamofobi della Lega? Com’è possibile che tra i fermati vi fossero anche gli autori di sanguinari attentati?“.
Lo chiede Roberto Calderoli. “È innegabile che la presenza di cellule terroristiche affiliate ad Al Qaeda in Italia sia l’ennesima dimostrazione del fallimento del governo Renzi/Alfano e – conclude – della malafede di tutti i buonisti più o meno interessati”.

alf-ano nn sapeva ..sono entrati a sua insaputa..
 
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Sardegna: islamici trafficavano migranti per acquistare armi ed esplosivo per i “martiri” di Allah


C’e’ anche il traffico di esseri umani tra le accuse della procura di Cagliari, nell’ambito dell’operazione anti terrorismo che ha portato all’arresto di nove persone. I pachistani finanziavano le attivita’ terroristiche in Pakistan organizzando i viaggi dei migranti, in particolare dal Pakistan.


Ogni persona pagava dai sei ai settemila euro per attraversare il Mediterraneo, soldi che venivano poi inviati nei paesi d’origine per acquistare armi e ordigni esplosivi, come gli zainetti utilizzati dai “martiri” di Allah. Il reperimento delle risorse avveniva anche tramite collette organizzate tra le comunita’ islamiche del nord Sardegna, con periodiche raccolte di fondi, ufficialmente destinate a scopi umanitari. Gli inquirenti hanno avuto riscontri di numerosi viaggi per portare il denaro (ventimila euro alla volta) nei paesi di origine degli arrestati.

L’indagine e’ partita nel 2005 dopo una perquisizione al porto di Olbia per sospetta presenza di esplosivo nel bagaglio di un passeggero pachistano. Dagli approfondimenti e interrogatori svolti in quell’occasione gli inquirenti trovarono elementi interessanti per proseguire le indagini, tra questi un foglietto in cui in lingua farsi erano riportati i versi di un voto al martirio. Gli arrestati a Olbia, oltre al leader religioso Khan Sultan Wali, di 39 anni, sono Khan Imitias e Muhammad Siddique. A Roma e’ stato arrestato Mir Niaz, mentre l’imam Zulkifal Hafiz Muhammad, uno dei capi dell’organizzazione, e’ stato fermato a Verdellino, in provincia di Bergamo. A Foggia gli uomini della Digos hanno bloccato Ridi Yahya Khan e a Sora (Frosinone) Zaher Ul Haq. A Civitanova Marche sono finiti in manette Shah Zubair e Ghani Sher.
 
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