Attentato sulla spiaggia in Tunisia
Era strafatto di coca. L’autopsia ha rivelato che il terrorista Seifeddine Rezgui, l’uomo che la settimana scorsa ha ucciso 38 persone sulla spiaggia di Marhaba a Sousse, in Tunisia, ha agito sotto l’effetto di stupefacenti. Vicino al cadavere dell’uomo, la polizia tunisina ha rinvenuto alcune bombe inesplose, segno che la sua follia omicida avrebbe potuto continuare se non fosse stato fermato. I sopravvissuti all’attentato hanno detto che Seifeddine Rezgui rideva, mentre venerdì scorso massacrava con un AK-47 le persone sulla spiaggia di Sousse: “A un certo punto – dice Paul Short, testimone della strage – si è messo il fucile in spalla e ha iniziato a scattare foto con il cellulare ai corpi delle vittime, rideva”.
La foto scattata al cadavere del terrorista, 23 anni, mostra come la polizia l’abbia ucciso con tre colpi di arma da fuoco, due dei quali diretti al cuore e un altro poco sopra l’ombelico. Non è una novità che i combattenti dell’Isis assumano droghe per sentirsi invincibili sul campo di battaglia.