Alien.
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05-06-2013 // Cronaca
Morto di fame
Accolta dalla contestazione del pubblico presente in aula che urla "Assassini, dov'è la giustizia!", la sentenza di primo grado che assolve agenti ed infermieri. Condannati solo i medici per omicidio colposo con pene tra l'anno e quattro mesi ed i due anni
I giudici della III Corte d'Assise di Roma hanno stabilito che la morte di Stefano Cucchi è avvenuta per omicidio colposo, derubricando il reato di abbandono di incapace, causato dalle negligenze operative (perchè non gli è stato somministrato cibo), dei cinque medici imputati. Due anni di reclusione al primario Aldo Fierro, un anno e quattro mesi per i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Silvia Di Carlo e Luigi De Marchis Preite; otto mesi di reclusione per l'altro medico Rosita Caponnetti per falso in atto pubblico. Riconosciuta una provisionale di 320.000 euro, oltre alle spese legali, che i condannati dovranno versare alla famiglia e alle parti civili.
Assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto, per i tre infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe ed i tre agenti della Polizia Penitenziaria Corrado Santantonio, Antonio Domenici, Nicola Minichini, che hanno avuto in affidamento Stefano Cucchi il 16 ottobre del 2009. Le accuse che li riguardavano spaziavano dall'abbandono di incapace, all' abuso d'ufficio, dal favoreggiamento, al falso ideologico, per finire con le lesioni e l'abuso di autorità. tho si è picchiato da solo?
Nessuno gli ha provocato lesioni, secondo i giudici. Nessuno, lo ha pestato. Nessuno, per dirla con De Andrè, "gli ha cercato l'anima a forza di botte". Nessuno degli imputati ha, secondo la sentenza, avuto ruoli diretti nella morte di un ragazzo di 31 anni. In piena salute il giorno dell'arresto e ridotto una larva umana, come testimoniano le foto raccapriccianti scattate sul letto dell'obitorio, pochi giorni dopo.
Tra novanta giorni si saprà di più leggendo le motivazioni di una sentenza che ha d'impatto creato profonda sconcerto: dopo otto ore di camera di consiglio, alla lettura della sentenza qualcuno tra i presenti nel pubblico, nell'aula bunker ha urlato: "Dov'è la giustizia, mi fate schifo!". Disapprovazione e agitazione, con spintoni ai giudici e l'urlo "Assassini!" a loro indirizzato, hanno costellato l'imediatezza del dopo-sentenza.
Da registrare anche la soddisfazione degli assolti, con scene di esultanza, come quelle dei sindacati di polizia come il Sappe e la Fsn Cisl Lazio. Parla di trionfo della giustizia Menichini, uno degli agenti accusati.
Diametralmente opposta la reazione dei familiari di Stefano Cucchi, morto "per caso" a 31 anni. La sorella Ilaria, da sempre in prima linea nella battaglia per la ricerca della verità e della giustizia ha commentato tra le lacrime: "Io non mi arrendo. Questa è una giustizia ingiusta. I medici dovranno fare i conti con la loro coscienza, ma mio fratello non sarebbe morto senza quel pestaggio. Si tratta di una pena ridicola rispetto a una vita umana. Sapevamo che nessuna sentenza ci avrebbe dato soddisfazione e restituito Stefano ma calpestare mio fratello e la verità così... non me l'aspettavo".
Laceranti le parole della madre di Stefano Cucchi: "Me l'hanno ucciso un'altra volta. Andremo avanti fino in fondo, troveremo la verità. E' stato un fanstama a farlo morire?"
Convinto nell'andare avanti per la ricerca della verità, rifiutando una sentenza che proprio non vuol riconoscere, è anche il padre: "Sono stati tutti assolti, non esiste. Non hanno fatto indagini adeguate. E' una sentenza inaccettabile. Proseguiremo".
L'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, ha commentato seccamente: ''Tre anni fa avevo previsto questo momento. Questo è un fallimento dello Stato, perché considerare che Stefano Cucchi è morto per colpa medica è un insulto alla sua memoria e a questa famiglia che ha sopportato tanto. E' un insulto alla stessa giustizia. In questo processo lo Stato non ha risposto. Ad esempio non sono stati identificati gli autori del pestaggio''.
All'uscita dell'aula bunker una folla di manifestanti ha voluto solidarizzare con la famiglia Cucchi, riservando un applauso in particolare alla sorella di Stefano, Ilaria, mentre veniva srotolato uno striscione con su scritto:"Ilaria non sei sola. Giustizia per Stefano"
Mirko Graziani
guai ad essere un semplice cittadino...........ma tanto che te ne frega è toccato a lui........ma se lui èra tuo figlio?
buon sonno.
Morto di fame

Accolta dalla contestazione del pubblico presente in aula che urla "Assassini, dov'è la giustizia!", la sentenza di primo grado che assolve agenti ed infermieri. Condannati solo i medici per omicidio colposo con pene tra l'anno e quattro mesi ed i due anni
I giudici della III Corte d'Assise di Roma hanno stabilito che la morte di Stefano Cucchi è avvenuta per omicidio colposo, derubricando il reato di abbandono di incapace, causato dalle negligenze operative (perchè non gli è stato somministrato cibo), dei cinque medici imputati. Due anni di reclusione al primario Aldo Fierro, un anno e quattro mesi per i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Silvia Di Carlo e Luigi De Marchis Preite; otto mesi di reclusione per l'altro medico Rosita Caponnetti per falso in atto pubblico. Riconosciuta una provisionale di 320.000 euro, oltre alle spese legali, che i condannati dovranno versare alla famiglia e alle parti civili.
Assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto, per i tre infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe ed i tre agenti della Polizia Penitenziaria Corrado Santantonio, Antonio Domenici, Nicola Minichini, che hanno avuto in affidamento Stefano Cucchi il 16 ottobre del 2009. Le accuse che li riguardavano spaziavano dall'abbandono di incapace, all' abuso d'ufficio, dal favoreggiamento, al falso ideologico, per finire con le lesioni e l'abuso di autorità. tho si è picchiato da solo?
Nessuno gli ha provocato lesioni, secondo i giudici. Nessuno, lo ha pestato. Nessuno, per dirla con De Andrè, "gli ha cercato l'anima a forza di botte". Nessuno degli imputati ha, secondo la sentenza, avuto ruoli diretti nella morte di un ragazzo di 31 anni. In piena salute il giorno dell'arresto e ridotto una larva umana, come testimoniano le foto raccapriccianti scattate sul letto dell'obitorio, pochi giorni dopo.
Tra novanta giorni si saprà di più leggendo le motivazioni di una sentenza che ha d'impatto creato profonda sconcerto: dopo otto ore di camera di consiglio, alla lettura della sentenza qualcuno tra i presenti nel pubblico, nell'aula bunker ha urlato: "Dov'è la giustizia, mi fate schifo!". Disapprovazione e agitazione, con spintoni ai giudici e l'urlo "Assassini!" a loro indirizzato, hanno costellato l'imediatezza del dopo-sentenza.
Da registrare anche la soddisfazione degli assolti, con scene di esultanza, come quelle dei sindacati di polizia come il Sappe e la Fsn Cisl Lazio. Parla di trionfo della giustizia Menichini, uno degli agenti accusati.
Diametralmente opposta la reazione dei familiari di Stefano Cucchi, morto "per caso" a 31 anni. La sorella Ilaria, da sempre in prima linea nella battaglia per la ricerca della verità e della giustizia ha commentato tra le lacrime: "Io non mi arrendo. Questa è una giustizia ingiusta. I medici dovranno fare i conti con la loro coscienza, ma mio fratello non sarebbe morto senza quel pestaggio. Si tratta di una pena ridicola rispetto a una vita umana. Sapevamo che nessuna sentenza ci avrebbe dato soddisfazione e restituito Stefano ma calpestare mio fratello e la verità così... non me l'aspettavo".
Laceranti le parole della madre di Stefano Cucchi: "Me l'hanno ucciso un'altra volta. Andremo avanti fino in fondo, troveremo la verità. E' stato un fanstama a farlo morire?"
Convinto nell'andare avanti per la ricerca della verità, rifiutando una sentenza che proprio non vuol riconoscere, è anche il padre: "Sono stati tutti assolti, non esiste. Non hanno fatto indagini adeguate. E' una sentenza inaccettabile. Proseguiremo".
L'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, ha commentato seccamente: ''Tre anni fa avevo previsto questo momento. Questo è un fallimento dello Stato, perché considerare che Stefano Cucchi è morto per colpa medica è un insulto alla sua memoria e a questa famiglia che ha sopportato tanto. E' un insulto alla stessa giustizia. In questo processo lo Stato non ha risposto. Ad esempio non sono stati identificati gli autori del pestaggio''.
All'uscita dell'aula bunker una folla di manifestanti ha voluto solidarizzare con la famiglia Cucchi, riservando un applauso in particolare alla sorella di Stefano, Ilaria, mentre veniva srotolato uno striscione con su scritto:"Ilaria non sei sola. Giustizia per Stefano"
Mirko Graziani
guai ad essere un semplice cittadino...........ma tanto che te ne frega è toccato a lui........ma se lui èra tuo figlio?
buon sonno.
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