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UN TUFFO NEL TREBBIA

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Ponte Organasco, un tuffo nel medioevo e in un dolce mare blu

Ponte Organasco, un borgo medievale, un bosco incantato e un tuffo nel Trebbia

22 Marzo 2023 07:55Foto di Filippo Tuccimei

Filippo Tuccimei​


WILDECOBEACH S.R.L. FOUNDER​


Ponte Organasco, un tuffo nel medioevo e in un dolce mare blu

Ponte Organasco, la spiaggia medievale
In cerca di itinerari che alternino cultura e natura? Che alimentino tanto il corpo quanto la mente? Voglia di camminare in un bosco incantato e scoprire un borgo nascosto? Perché non concedersi un tuffo nel medioevo ed uno… in un dolce mare blu?
In una assolata giornata di fine estate, un viale piacevolmente alberato, mi trasporta nel tempo verso Ponte Organasco, un piccolo borgo medievale in sasso. Una fontana curiosamente realizzata ad arco, offriva forse meritato ristoro ai pellegrini che percorrevano il Caminus Genuae, l’antico tragitto che qui passava e univa la Pianura Padana con la Liguria.
Mi intrufolo nel borgo, fascinoso, apparentemente disabitato ma nello stesso tempo sapientemente ristrutturato, manutenuto ed ordinato.

Ponte Organasco - Viale alberato

Ponte Organasco – viale alberato

L’itinerario

Le spesse pareti in pietra rinfrescano la mia passeggiata, nonostante la giornata afosa. Incantevoli vicoli, lastricati in sasso anche loro, mi tele-trasportano definitivamente nel passato: improvvisamente mi trovo vestito con pantaloni e cappa in cuoio, di quello spesso che aiuta nelle giornate di pioggia; nulla comunque hanno potuto i calzari a stivaletto, completamente zuppi.
Il mio calesse, non proprio una fuoriserie, ha le ruote che cigolano: qualche vite, dopo chilometri di cammino, si è allentata ed il legno sfrega con le giunture in ferro battuto. Potrebbe cedere da un momento all’altro, ho assolutamente bisogno di una locanda per passare la notte.
L’imbrunire si avvicina pericolosamente, se non trovo da dormire qui, mi toccherà una notte all’addiaccio, ovvia preda per poco di buono e briganti: il borgo è disperso tra le montagne della Val Trebbia, chissà quanti chilometri per il prossimo abitato! Ben meglio una locanda che offra del buon vino, magari servito da una bella cortigiana.
In cerca di una locanda a Ponte Organasco

In cerca di una locanda a Ponte Organasco
Cerco la locanda e trovo una targhetta che racconta di un castello medievale dell’XI secolo. La targhetta, come tutto il borgo, sa ben poco di turismo di massa ma mi riporta al XXI secolo.
I vicoli si diradano e lasciano il passo ad una strada campestre che scende, tra inattesi filari di viti ordinate, verso un prato montano ma dai colori caldi, estivi, avvicinandosi al bosco.
Castello di Ponte Organasco

Esterno del Castello di Ponte Organasco
Un sentiero si intrufola timidamente nel bosco, lo seguo, il silenzio è rotto solo da fruscii vari di animali che non si palesano. Poco più avanti si inizia a far sentire un lontano gorgoglio dell’acqua, e solo più avanti, il fiume si inizia a far vedere: piccole finestre si aprono nella boscaglia mostrando angoli di acqua cristallina.
Il bosco mi traghetta direttamente in spiaggia, nella transizione alcune tende campeggiano liberamente all’ombra degli alberi.
Ponte Organasco - inizia la strada campestre

Fonte: Filippo TuccimeiPonte Organasco, dove inizia la strada campestre

Un tuffo nel Trebbia

Una splendida, grande piscina naturale nelle giornate estive filtra i raggi del sole per regalarvi trasparenze caraibiche verde smeraldo con sfumature color cobalto. Il sole è fortissimo e nell’impeto di rinfrescarmi quasi dimentico di spogliarmi.
Finalmente in acqua! La piscina diventa gradualmente più profonda fino a superare i 2 metri in diversi punti, mi concedo una lunga, indimenticabile nuotata. Poi mi giro, morto a galla e guardo in alto: mi diverto a scovare elementi artificiali, cerco qualcosa che nel mio orizzonte sia stato realizzato con la mano dell’uomo, ma niente, solo la più selvaggia, splendida natura incontaminata intorno a me.
Prato montano

Prato montano
Grandi montagne ammantate di vegetazione. Il bosco assume qui un colore verde scuro, un po’ austero, che contrasta piacevolmente con la prevalente colorazione calda ed estiva di tutto il resto: il cielo azzurrissimo, l’acqua e la vegetazione più vicina.
Un rapace volteggia qualche centinaio di metri più su, tra le cime più alte, disegnando cerchi. Sembra non avere fretta, chi può averla in un posto così?
Piccole-finestre-nella-boscaglia-mostrano-angoli-di-acqua-cristallina.jpg

Piccole finestre nella boscaglia mostrano angoli di acqua cristallina
Un branco di temoli mi nuotano attorno, senza paura ma neanche troppa circospezione.
L’acqua mi ha completamente rinfrescato ed il sole, che prima mi infastidiva, ora mi riscalda. Mi stendo e mi addormento velocemente. Vengo risvegliato dall’odore del barbecue, i liberi campeggiatori preparano la cena.
Monto anche la mia tenda, non avrò trovato la locanda ma mi addormenterò cullato dal dolce gorgogliare dell’acqua!
Una nuotata a Ponte Organasco

Una nuotata a Ponte Organasco

Info pratiche

Km 75,7 della SS45 della Val Trebbia, più o meno a metà strada tra Genova e Piacenza, parcheggiate nello spiazzo sulla sinistra (44.683660, 9.307442). Lasciate la SS45 e proseguite camminando in discesa per entrare nell’abitato di Ponte Organasco (PC). A valle della strada intrapresa vedrete una piccola strada che, costeggiando un orto, scende verso il fiume. Per raggiungerla, scendete verso l’incantevole borgo medievale, lasciatevi alla vostra sinistra una fontana in sasso e alla vostra destra il Castello di Ponte Organasco, quindi girate a sinistra e proseguite fino in fondo.

Costeggiate l’orto, prendete poi il sentiero che costeggia un terrapieno recintato in cemento, e continuate sul sentiero principale per una suggestiva camminata nel bosco di ca 20-25 min (dislivello ca 80 m), fino a sbucare in una piccola spiaggia di sabbia.
Anche se non presenta particolari ostacoli, il sentiero descritto potrebbe essere poco segnalato o definito, non per tutti e da affrontare comunque con calzature adatte a itinerari escursionistici che alternano tracciati di diverse difficoltà e pendenze, meglio se pensate anche per i percorsi nell’acqua (guadi e simili).
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Addio bagni in Trebbia

Di
Redazione Online
-
13/06/2017
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Lo si sapeva ormai da tempo ma ora è ufficiale. Fare il bagno nei fiumi presenti nel territorio di Piacenza è vietato. Il sindaco Paolo Dosi ha firmato stamani l’ordinanza che applica il divieto di balneazione in tutte le acque sul territoriocomunale.
Il provvedimento deriva dalla delibera della Giunta regionale dell’aprile scorso nonchè dalla legge emiliano-romagnola in vigore dal 2015, secondo cui sono balneabili unicamente le acque marine e interne citate in un apposito elenco individuato dalla Regione.
L’ordinanza odierna ribadisce come tale elenco non comprenda aree site nel territorio comunale, sottolineando che la balneabilità viene autorizzata a seguito dei monitoraggi condotti da Arpae sull’inquinamento batteriologico delle acque e ricordando i pericoli per la salute che possono derivare dalla balneazione laddove vige il divieto. Nelle prossime settimane verrà apposta la relativa segnaletica informativa.
E’ probabile che numerosi altri comuni della provincia prendano simili provvedimenti se già non lo hanno fatto. Lo scorso anno i sindaci dei comuni che si affacciano sul fiume avevano chiesto – a gran voce – la revoca del divieto regionale, restando però (almeno fino ad oggi) inascoltati. Un peccato perchè toglie la possibilità ai giovani di godere di una tradizione che va avanti da secoli, quella del bagno in Trebbia.

GIA' PERCHE ?

 

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