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villa del ’700..

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38 profughi in una villa del ’700, il proprietario lo apprende dai giornali



Udine, villa storica espropriata per ospitare profughi
Il proprietario del bene risalente al Seicento ha appreso la notizia dai giornali locali: l’altro erede avrebbe fatto un accordo con la Croce Rossa per l’accoglienza degli immigrati

Una vecchia storia di eredità si innesta nel dramma dei profughi che sbarcano in Italia. Il prefetto di Udine ha autorizzato che 38 immigrati fossero ospitati in una villa secentesca friulana, ornati con statue e stucchi centenari.. Il proprietario apprende la notizia dai giornali locali e, tramite un legale, chiede l’annullamento dell’atto, perché la storica dimora, trasformata in residence di lusso, non può diventare un albergo. Dietro tutto ci sarebbe l’accordo tra la Croce Rossa del posto e uno degli eredi della villa, che risulta indivisa

Il conte Francesco Lovaria, contrario al provvedimento del prefetto ma che si dichiara vicino al dramma dei profughi, ha trasformato l’immobile in questione, Villa Lovaria, tutelata dalla Soprintendenza, a Pavia di Udine, in una residenza di lusso con quattro appartamenti e un ristorante.

La villa, dunque, non sarebbe attrezzata per essere un albergo e nulla si sa della sorte dei 38 profughi in arrivo. In tutto ciò si innesta la vicenda dell’eredità indivisa e dell’accordo con la Croce Rossa locale stipulato con l’altro erede, un discendente della famiglia Viscovich.
 
Ultima modifica:
[h=1]Udine, profughi in una villa del '700 all'insaputa del proprietario[/h] [h=2][/h] Un gruppo di profughi è stato destinato in una villa del '700 a Udine. Ma il proprietrio si ribella



[COLOR=#555555 !important] Mario Valenza - Sab, 23/05/2015 - 17:57

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Profughi in casa a sua insaputa. A Udine, il conte Francesco Lovaria tra i proprietari di villa Lovaria a Pavia è rimasto colpito quando ha scoperto che nella sua abitazione ci fossero 38 profughi.

La villa, come spiegano i suoi discendenti al Messaggero Veneto, non è attrezzata per essere un albergo nè un campo profughi. Così l'avvocato Maurizio Miculan ha chiesto al prefetto di revocare qualunque atto che possa concedere ospitatlità ai profughi e di "evitare qualsiasi utilizzo diverso dalla propria storia e dalla propria destinazione nonché contrario alla legge che prevede che i beni culturali non possano essere distrutti, deteriorati, danneggaiti o adibiti a usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione".

"Il conte - ha aggiunto l'avvocato - ovviamente non ha nulla contro i profughi nei confronti dei quali ha manifestato la massima condivisione per il dramma umano che stanno vivendo ma - precisa il legale Miculan - ritiene anche che un bene storico e artistico come villa Lovaria debba essere tutelato nel rispetto della legge vigente. L’auspicio quindi è che si trovino soluzioni diverse per l’ospitalità". Miculan inoltre avrebbe presentato denuncia e querela per Alessandro Viscovich nominato erede da un nipote di Lovaria che avrebbe stretto un patto con la Corce Rossa per utilizzare la villa a fini umanitari.

 
ma xkè nn li mettono nel castello di Bossi o quello di FINI o nelle proprietà dei ns POLITICANTI ke ne hanno :mad: :mad: :mad: :mad: :mad: :mad:
 

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