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♣ INTER 2018-2019 E NON SOLO ♣

Roberto57

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[h=1]Lautaro: “Inter, sono pronto a tornare. Voglio la Champions: col Frosinone per vincere”. Poi su Icardi…[/h]

L’attaccante interista si confessa ai microfoni di Sportia

La sua prima stagione in Italia si sta per concludere con qualche rimpianto e qualche sorriso: schierato in campo per 29 volte da mister Luciano Spalletti, lo score di Lautaro parla infatti di 9 gol (sei in campionato, due in Coppa Italia ed uno in Europa League) e di 2 assist. El Toro dell’Inter parla ai microfoni di Sportia delle sue condizioni fisiche: “Sono rimasto fuori dalla squadra per tre settimane per via di un infortunio, ora sto recuperando. Sono a disposizione del tecnico, domenica posso giocare e voglio tornare in campo“.

Poi un voto alla sua stagione, che gli ha permesso l’ingresso in pianta stabile nell’Argentina: “Il bilancio non può essere positivo perché siamo steati eliminati da tutte le competizioni e siamo a tanti punti dalla Juventus. Argentina?Sono molto contento di questo. Quando il CT ti convoca è sempre motivo d’orgoglio, io lavoro sempre per questo. Dobbiamo prepararci e stare attenti a dare sempre il meglio di noi stessi, questa maglia va rispettata. Messi? Provo ad imparare da lui: ti fa crescere molto. Con Sampaoli c’erano cose che non mi piacevano. Come l’essere non convocato per il Mondiale…”.



Uno sguardo ancora al Frosinone: “Stiamo bene, ci stiamo allenando bene. Dobbiamo vincere per andare in Champions League. A livello individuale posso dire che ho giocato tanto nel precampionato. Le scelte del mister non le commento, sceglie lui quando farmi giocare. Io ho sempre dato tutto e quando ho giocato, ho segnato: a livello personale sono contento. In Italia mi sento trattato bene“.

Poi chiusura su Icardi: “Io e lui abbiamo un bel rapporto, anche se lottiamo per giocare. Sappiamo di dover dare il massimo ogni giorno per i nerazzurri, poi è l’allenatore che sceglie chi far giocare. Tutto quello che è successo è stato difficile per ogni parte in causa ma era chiaro che lui dovesse chiarire con la dirigenza”.


Notizie Nerazzurre


13 aprile 2019 - 16:02
 

Roberto57

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[h=1]Inter, Spalletti prova la rimonta. Adesso si gioca il suo futuro[/h] [h=2]L’allenatore nerazzurro tra il presente e le voci su Conte: Zhang vuole crescere ancora e punta anche Sarri, ma Luciano non è del tutto tagliato fuori. E se arriva la Champions...[/h] L’Inter è ancora di Luciano Spalletti e il tecnico, forte di un contratto sino al 2021, prova a tenersi stretta la panchina nerazzurra, spingendo in là le voci su Antonio Conte. Un passaggio fondamentale per conoscere il futuro di Luciano sarà la Champions: l’obiettivo minimo stagionale, come detto dal tecnico alla vigilia della sfida di stasera con il Frosinone, è il tesoro a cui tutti puntano in queste ultime 7 giornate. Poi si vedrà. Anche per questo motivo, insomma, Spalletti non può considerarsi tagliato fuori dai discorsi sulla panchina interista dell’anno prossimo: certo, Conte piace tanto; anche Sarri potrebbe essere l’uomo giusto per continuare la crescita impostata nelle ultime due stagioni. Ma Luciano, che quel processo l’ha portato avanti, si può ancora giocare le sue carte.

Le probabili formazioni di Frosinone-Inter: posticipo della 32^ giornata di Serie A

Tre punti per centrare l'obiettivo. Frosinone-Inter è il posticipo della 20:30 della 32^ giornata di Serie A. Testacoda di campionato, con la squadra di Baroni che spera ancora nella salvezza. Dopo le due vittorie consecutive contro Parma e Fiorentina, i gialloblù hanno riacquistato fiducia. Dall'altra parte del campo, invece, i nerazzurri di Spalletti che inseguono il sogno Champions e sono reduci dal pareggio casalingo contro l'Atalanta.
Possibile 3-4-1-2 per Baroni, che dovrà fare a meno di Salamon, fuori per infortunio. Per sostituirlo in pole c'è Goldaniga, con Ariaudo pronto a insidiarlo, anche lui alle prese con un affaticamento muscolare. Così come Sammarco. In attacco Pinamonti è il punto fermo dell'attacco, con Ciano che potrebbe agire dietro le punte. Trotta e Ciofani si contendono una maglia per completare il reparto.

Spalletti ritrova De Vrij, out invece Brozovic. A centrocampo spazio quindi a Borja Valero e Gagliardini, possibile anche l'inserimento di Vecino. In attacco più Icardi che il rientrante Lautaro Martinez.

Frosinone (3-4-1-2): Sportiello; Brighenti, Goldaniga, Capuano; Paganini, Chibsah, Valzania, Beghetto; Ciano; Ciofani, Pianomonti. All.: Baroni

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino, Borja Valero; Politano, Nainggolan, Perisic; Icardi. All.: Spalletti
 

Roberto57

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Roberto57

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[h=1]Inter, Spalletti: "Serviva più cinismo. Rigore di Perisic? Nulla di strano"[/h] [h=2]Il tecnico nerazzurro commenta la prestazione di Frosinone: "Abbiamo abbassato la guardia troppo presto. Nainggolan ha fatto una grande partita, Borja Valero sarà out per un po"[/h]
L’Inter vince a Frosinone e rende più solido il terzo posto in classifica. Tre a uno finale e tre punti che permettono ai nerazzurri di salire a quota 60 in classifica. Luciano Spalletti ha commentato così il successo: "Mi fa piacere aver vinto, ma abbiamo abbassato per un attimo la guardia a gara in corso e corso dei rischi. Dovevamo chiuderla prima perché loro non avevano niente da perdere e in questi casi rischi tantissimo. Ho preferito l’inizio di partita, ho apprezzato la solidità difensiva e quel saper ricomporre le fila che ci dà sempre grandi vantaggi in ogni partita. Peccato per quelle due, tre situazioni mancate che non ci hanno permesso di essere precisi e chiudere la partita prima del dovuto. Il rigore calciato da Perisic e non da Icardi? Li sanno tirare bene entrambi. Non ci vedo nulla di strano, spesso in questi casi dipende dal morale, dalla tranquillità di ogni giocatore e fare un passaggio di consegne è sintomo della completezza di collaborazione e professionalità”.
 

Roberto57

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[h=1]Ciao Milano, Icardi ha già deciso la sua prossima squadra – Inter News[/h]

A quanto pare, il bomber Argentino avrebbe già le idee chiare su quale dovrebbe essere il suo prossimo club dopo aver lasciato l’Inter


Pochi dubbi nella testa di Mauro Icardi, rispetto a quello che dovrebbe essere il suo futuro dopo Milano. La sua permanenza all’Inter è assolutamente in bilico e sarebbe al momento molto più clamorosa una sua permanenza che un suo addio. E allora, ecco che i primi rumors rispetto a quella che potrebbe essere la sua destinazione iniziano ad uscire fuori con più insistenza. A quanto pare, il calciatore preferirebbe tutta la vita andare a giocare per il Real Madrid, una squadra per cui sembra sempre aver avuto un debole. Detto questo però, al momento ci sarebbero i bianconeri di Paratici e Agnelli, che sarebbero un po’ avanti, in vantaggio, rispetto a tutte le concorrenti. Ci sono, infatti, anche Manchester United e Napoli. La destinazione finale, fra qualche mese, sarà chiara a tutti. A quanto pare però, se potesse scegliere (e sicuramente la sua volontà peserà) a lui piacerebbe andare al Real Madrid. Chi vivrà, vedrà. Nel frattempo Marotta prepara delle mosse per il prossimo mercato, davvero enomi.
 

Roberto57

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CLASSIFICA 32^ GIORNATA

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Juve843227326522
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Napoli673220756128
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Inter603218685026
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Milan5532151074630
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Roma543215985745
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Atalanta533215896441
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Torino5032121464129
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Lazio4931147104433
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Sampdoria4832146125341
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Fiorentina403281684639
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Sassuolo3732813114651
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Cagliari3732910133144
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Spal353298153045
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Parma353298153350
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Genoa3432810143551
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Udinese323188153044
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Bologna3132710153147
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Empoli293278174059
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Frosinone233258192659
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Chievo1132111202267

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Roberto57

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Inter-Roma, statistiche e curiosità del big match della 33ª giornata

Tra le pieghe della sfida Champions di San Siro. Nerazzurri vincenti solo in una delle ultime 6. Giallorossi per evitare il record di sconfitte esterne. Si segna tanto col centrocampo



Sabato sera a San Siro Inter-Roma è una sfida che mette in palio punti pesantissimi per la Champions. Oltre al fattore campo, i nerazzurri hanno dalla loro la classifica, un bottino di 6 punti sulla quinta, proprio la Roma, che una vittoria con poi ancora 5 turni da disputare metterebbe in cassaforte. Le due squadre stanno attraversando un buon periodo di forma, tre risultati utili di fila e stesso score: 2 vittorie e un pareggio. Per chi volesse entrare nelle pieghe del match, per puro amore statistico o magari sperando in qualche suggerimento utile al fantacalcio, ecco le più interessanti statistiche e curiosità (dati Opta).

PIOGGIA DI GOL — L’Inter ha vinto solo una delle ultime 6 sfide di Serie A contro la Roma: 3 pareggi e 2 successi giallorossi completano il parziale. Nel complesso è tradizionalmente un confronto ricco di gol, con una media a partita di 2,91 e potrebbe diventare il primo nella storia tra due squadre di A a raggiungere i 500 gol (attualmente a 497).

MAL DI TESTA — La Roma in questo campionato è uscita sconfitta dal Meazza contro il Milan, nelle ultime 17 stagioni di Serie A solo una volta ha perso entrambe le sfide in trasferta contro le due milanesi (2014-15). Ma i giallorossi hanno già perso 6 gare in trasferta in campionato: nelle precedenti 5 stagioni erano stati sconfitti fuori casa al massimo 5 volte.

CECCHINI A CENTROCAMPO — Sfida tra due delle tre squadre (Roma 21 e Inter 19) che hanno segnato più reti su calcio da fermo in questo campionato, solo la Juventus ha fatto meglio (22). Ma i nerazzurri non hanno trovato il gol nelle ultime 2 gare interne: non arrivano a 3 partite casalinghe di fila senza segnare dall’aprile 1992. E sempre a proposito di gol, 22 delle reti segnate in Serie A arrivano dai centrocampisti, di cui 8 delle ultime 11: solo l’Atalanta (25) ha segnato di più con questo reparto nel campionato in corso.

TOP & FLOP — Il nerazzurro Keita ha segnato 3 gol nelle sue ultime 2 sfide di campionato alla Roma: che è la sua vittima preferita in Serie A. Sei dei 15 gol (il 40%) di Vecino in campionato sono arrivati contro squadre laziali: 3 ai biancocelesti, 2 ai giallorossi e 1 al Frosinone. Sul fronte opposto, è da ottobre 2017 che Dzeko, in gol nell’ultimo match contro l’Udinese, non trova la rete in due gare consecutive di A.



Probabili formazioni di Inter-Roma.

Inter (4-2-3-1): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 6 De Vrij, 37 Skriniar, 18 Asamoah; 5 Gagliardini, 8 Vecino; 16 Politano, 14 Nainggolan, 44 Perisic; 9 Icardi. (27 Padelli, 46 Berni, 13 Ranocchia, 21 Cedric Soares, 23 Miranda, 29 Dalbert, 15 Joao Mario, 20 Borja Valero, 10 Lautaro, 11 Keita, 87 Candreva). All.: Spalletti.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: Brozovic, D'Ambrosio, Gagliardini, Lautaro, Politano, Skriniar.
Indisponibili: Brozovic, Vrsaljko.

Roma (4-2-3-1): 83 Mirante; 24 Florenzi, 44 Manolas, 20 Fazio, 11 Kolarov; 4 Cristante, 42 Nzonzi; 22 Zaniolo, 7 Lo.Pellegrini, 92 El Shaarawy; 9 Dzeko. (1 Olsen, 63 Fuzato, 5 Juan Jesus, 15 Marcano, 19 Coric, 53 Riccardi, 8 Perotti, 27 Pastore, 17 Under, 34 Kluivert, 14 Schick). All.: Ranieri.
Squalificato: Kolarov.
Diffidati: Cristante, Florenzi, Schick, Zaniolo.
Indisponibili: De Rossi, Karsdorp, Santon.

Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
 
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Roberto57

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[h=1]Inter, contro la Roma tre sliding doors e tante multe per la stessa infrazione. Nella notte un SMS per Zhang[/h]

La riflessione all’indomani del pareggio casalingo con la Roma




Fanno parte del calcio, sono tra i momenti più imprevedibili ed elettrizzanti di una partita e di una stagione. Sliding doors, chiamatele pure porte girevoli, per l’Inter di Luciano Spalletti che relativamente al pareggio di ieri sera in casa con la Roma ha il privilegio di potersi focalizzare soltanto sul bicchiere mezzo pieno, in virtù del cammino effettuato, tra alti e bassi, ma anche del freno a mano tirato più volte in maniera più o meno inaspettata da parte di tutte le inseguitrici. E così il gol di Perisic, ad un passo dalla sostituzione con Keita Balde già in rampa di lancio, assume lo stesso sesquipedale peso della perla di Bruno Alves negli equilibri disegnati e puntualmente stravolti dalla dea bendata in uno degli ultimi rocamboleschi tornanti che ci separano dal fotofinish della stagione. E non per eccesso di velocità, ma per guida in controsenso fioccheranno multe indirizzate agli addetti ai lavori che auspicavano l’uscita dal campo del croato quando il risultato era ancora di uno a zero per i giallorossi. Opinione – va precisato – coerente con lo sviluppo della partita, ma il calcio ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di forzare i confini della logica, stavolta disegnando scenari positivi per l’Inter e i suoi tifosi.



CUORE INGRATO – In tale contesto s’inscrive anche la disattenzione di Nicolò Zaniolo proprio nell’occasione del pareggio dell’Inter, reo di aver lasciato a Perisic spazio e tempo per colpire indisturbatamente sul cross dalla destra di D’Ambrosio. Proprio lui, protagonista di dibattiti che per mesi hanno riempito quotidiani, siti e trasmissioni di approfondimento dopo l’approdo in giallorosso nell’operazione che ha portato Radja Nainggolan in nerazzurro. Subentrato al giro di boa, Zaniolo nel giro di qualche minuto si è trasformato da uomo della provvidenza ad anello debole di una cerniera che aveva comunque retto fino a quel momento. Ciò non mette in discussione il suo talento, ma probabilmente corrobora la tesi di chi fa notare quanta pazienza serva nel sostenere il percorso di crescita di un giovane dalle seppur belle speranze.



SQUILLA IL TELEFONO – Il passo avanti verso l’aritmetica qualificazione alla prossima fase a gironi di Champions League è altra legna sul fuoco della speranza di Spalletti di vedersi ancora al timone dell’Inter. Pareggio ottenuto con una discreta dose di autorevolezza ed intraprendenza, salvo qualche frangente in cui la squadra ha dato la sensazione di aver morso un po’ troppo il freno. Resta comunque un SMS inviato al presidente Steven Zhang per ribadire la voglia di portare a compimento l’opera alzando un trofeo la prossima stagione. Ancora cinque partite per mettere tutti d’accordo e scacciare via i fantasmi di possibili successori.
 

Roberto57

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CLASSIFICA 33^ GIORNATA

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Juve873328326723
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Napoli673320766230
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Inter613318785127
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Roma5533151085846
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Sampdoria4833146135344
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Sassuolo3833814114752
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Parma363399153451
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Bologna3433810153447
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Roberto57

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[h=1]C'E' ANCORA TANTO DA FARE!!!!


Serie A, Inter-Juve 1-1: Ronaldo risponde a Nainggolan[/h] [h=2]Gara con tante occasioni da entrambe le parti, sbloccata dal gran gol del belga dopo soli 7’. Il portoghese sale in cattedra nella ripresa e arriva a quota 600 con i club[/h]
La fame di Champions League dell’Inter, la fame di gol di Cristiano Ronaldo che fa 600 nei club. No, Inter-Juve non può mai essere una partita normale, anche se ci sono 26 punti di differenza, e così è anche stavolta: a San Siro finisce 1-1, ed è una serata da fuochi d’artificio. I nerazzurri fanno un altro passettino verso la coppa più importante, anche se la Roma oggi ha vinto (risalendo a -4 e al 4° posto) e domani Milan e Atalanta possono avvicinarsi a soli 3 punti; i bianconeri dimostrano che l’ottavo scudetto di fila già sulle maglie sarà nobilitato eccome con partite di spessore. Spalletti domina il primo tempo, segna subito con Nainggolan ma non la chiude. Allegri parte più lento, sa aspettare e poi cala l’asso CR7, un lampo nell’area nerazzurra per firmare il gol numero 20 in Serie A, e nel finale potrebbe anche fare il colpo da 3 punti.

INIZIO TOP — L’Inter fa tanto nel primo tempo e soprattutto tanto di quello che spesso quest’anno è mancato a Spalletti nelle partite da non sbagliare. I nerazzurri, che a sorpresa si presentano con Icardi e non Lautaro unica punta, non danno tempo alla Juve, hanno più benzina, affondano su ogni pallone, non mollano un millimetro. La conseguenza di un’Inter così energetica sono le occasioni in serie dopo il super gol dopo 8 minuti del Ninja, che una serata così contro la nemica Signora forse non l’aveva mai nemmeno sognata. Al 12’ prima Icardi e poi De Vrij di testa potrebbero uccidere il match, ma Szczesny si fa trovare decisamente più pronto rispetto al “tiraccio” di Nainggolan. Un’altra occasionissima ce l’ha ancora Maurito al 29’, quando favorito da un rimpallo calcia da due passi ma Matuidi si mette in mezzo e lo mura. E la Juve? Non ha la fretta di spingere a tutta e dalle parti di Handanovic si vede solo con Bernardeschi, che va alto su assist di Ronaldo. CR7, che al Meazza ha vinto la Champions con il Real nel 2016, nei primi 45’ fa qualche girighori e poco altro, ben controllato a turno da D’Ambrosio, De Vrij e Politano. San Siro (sold out per motivi di sicurezza a quota 73.855 spettatori) ribolle di entusiasmo e quando Matuidi fa fallo su D’Ambrosio nell’area nerazzurra e la curva accenna i buu il resto dello stadio fischia il centrocampista juventino.

ECCO RONALDO — Mai dare per finita la Juve, però, perché al ritorno in campo la musica è molto diversa e l’onda d’urto bianconera inizia a manifestarsi. Allegri è il primo a cambiare e fa uscire Alex Sandro e Matuidi, giocandosi le carte Spinazzola e Kean. Al 12’ è pericolosissima l’Inter con Perisic, che duetta con Brozovic su un calcio di punizione, poi ecco Ronaldo. Sì, CR7 decide che è il momento di essere decisivo. Prima fa le prove ma viene murato da De Vrij, poi al 17’ è implacabile e segna l’1-1: scambia con Pjanic e poi fa partire un missile che buca Handa sul primo palo, senza che lo sloveno possa nemmeno fare un passo. È 1-1, ma non finisce qui. Al 25’ Perisic-Icardi-Perisic dentro l’area ma Szczesny è fenomenale e devia in angolo. Spalletti toglie un esausto Nainggolan per Borja Valero e sposta Vecino trequartista: l’Inter soffre sulla destra, da dove piovono tantissimi cross. La Juve si vede ancora con Pjanic al volo su assist di Spinazzola ma Handanovic è attento. Va fuori Icardi, Lautaro prova a dare la scossa ma l’Inter non sa più essere pericolosa. Diversamente da Ronaldo, che al 90’ fa passerella anche in versione assistman: lui è perfetto, Pereira meno e la grossissima chance per il colpaccio Juve sfuma. Ma forse sarebbe stato troppo.


[h=1]Inter, futuro Spalletti: prima la Champions, poi il vertice[/h] [h=2]Dopo la qualificazione avrà un incontro coi dirigenti: solo Conte può ancora insidiarlo verso la conferma[/h]
29 aprile 2019 - Milano

Non si può vivere di certezze, in fondo la Champions va ancora blindata. Ma quando Luciano Spalletti, dopo la partita, sussurra un «decide la società, io rimarrei 100 anni all’Inter perché è un bel club» fissa un punto: la sua ferma convinzione di tenersi l’Inter a fronte di un terzo posto che vorrebbe dire aver migliorato la posizione in classifica del campionato scorso. Spalletti è forte di un contratto fino al 2021, rinnovato la scorsa estate. S’è detto più volte che un suo addio, staff compreso, costerebbe all’Inter circa 25 milioni di euro lordi. Ma c’è anche un’altra considerazione che tiene Spalletti legato all’Inter: come convincere la famiglia Zhang, ammesso che ce ne sia la voglia, che in caso di terzo posto sarebbe giusto mandare via un tecnico che ha pur sempre migliorato la posizione del torneo scorso? Ecco perché ora il cambio di allenatore non è un tema di discussione. Una volta raggiunta la qualificazione alla Champions, poi, è giusto pensare a un vertice tra i dirigenti e l’allenatore per chiarire quanto accaduto lunga tutta la stagione, non solo in termini di risultati. A oggi c’è solo un nome che potrebbe cambiare le carte in tavola: Antonio Conte, sul quale si è mossa con decisione la Roma. Nome che però non può essere considerato al di fuori del radar di Marotta. Ed è la tipologia di allenatore che, almeno dal punto di vista ideologico, garantisce un processo di crescita alle sue squadre. Ecco però rientrare dalla porta l’aspetto economico: solo se l’ascendente di Marotta su Zhang sarà forte al punto di spingere a una svolta verso un allenatore dall’ingaggio elevatissimo, Conte può tornare in corsa per l’Inter.
 

Roberto57

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CARI CUGINI VOI SIETE MESSI PEGGIO DI NOI !!!!!!!!!
[h=1]Torino-Milan 2-0: Belotti su rigore e Berenguer. Mazzarri-Romagnoli espulsi[/h] [h=2]I granata agganciano i rossoneri in classifica e possono credere all'Europa. La squadra di Gattuso non perde solo il quarto posto, ma ora rischia di rimanere fuori dalle coppe[/h] Il Toro vede le stelle, il Milan precipita all'inferno. Belotti e Berenguer esaltano la notte magica dei granata in un Olimpico stracolmo e ribollente di entusiasmo: la squadra di Mazzarri mette la freccia, conquista i tre punti che valgono l'aggancio proprio ai rossoneri e il quinto posto in classifica, a due punti dalla zona Champions. Serata vibrante, intensa e storica per il Toro che non batteva il Milan da diciotto anni.
LA VOGLIA DEL TORO — Di voglia ce n'è da vendere, e quella del Toro si vede subito: i primi venti minuti dei granata sono di ferocia e pressione in tutte le zone del campo. Il Milan non dà, però, l'impressione di restare stupito di fronte all'impeto del Toro: si compatta davanti a Donnarumma, con Kessie e Paquetà molto stretti intorno a Bakayoko. Gli anticorpi studiati da Gattuso funzionano, mentre il Toro la metta sul piano fisico a centrocampo provando a colpire con gli inserimenti centrali di Berenguer e le sgroppate di Ansaldi sulla sinistra. In mezzo un paio di colpi proibiti che stonano con un primo tempo sostanzialmente corretto: come la gamba di Conti sul petto di Ansaldi (al 13') punita con l'ammonizione dall’arbitro Guida, e l'atterramento di un
Rincon lanciato a rete da parte di Paquetà (tre minuti dopo), sanzionato ancora con un giallo.

L'ATTENZIONE DEL MILAN — Nel miglior momento del Toro della prima metà della gara, il Milan ha il merito di non far soffrire eccessivi problemi a Donnarumma che deve seguire con lo sguardo una punizione di Ansaldi (17') finire sui tabelloni e una conclusione di Meité (19') spegnersi in tribuna. Verso la mezzora, la sfida si riequilibra. Spinto dalle iniziative individuali, la squadra di Gattuso chiama Sirigu a due interventi per niente banali: il primo squillo è di Suso alla mezzora, poi il numero uno del Toro chiude lo specchio a Calhanoglu in uscita (al 44'). In mezzo (al 39') l’occasione di Belotti, su assist di Ansaldi, sulla quale Donnarumma è attento.
 

Roberto57

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CLASSIFICA 34^ GIORNATA


1
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Juve883428426824
2
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Napoli703421766430
3
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Inter623418885228
4
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Atalanta593417896842
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Roma5834161086146
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Torino5634141464429
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Milan5634151184733
8
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Lazio5534167114936
9
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Sampdoria4834146145446
10
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Sassuolo4134914114852
11
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Cagliari40341010143247
12
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Fiorentina4034816104742
13
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Spal3934109153548
14
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Bologna3734910153748
15
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Parma3734910153552
16
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Genoa3534811153653
17
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Udinese333489173149
18
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Empoli293478194366
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Frosinone233458212662
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Chievo1534212202569

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

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[h=1]Udinese-Inter, le probabili formazioni: Gagliardini al posto di Vecino?[/h]

L’italiano sembra essere il favorito per sostituire l’unico indisponibile nella rosa di Spalletti


Mancano ormai solamente tre ore al fischio d’inizio di Udinese-Inter, gara chiave per entrambe le squadre che hanno bisogno dei 3 punti per provare a perseguire obiettivi diversi. I bianconeri, infatti, inseguono ancora la salvezza, essendo al quartultimo posto e con sole quattro lunghezze di vantaggio sull’Empoli terzultimo.

I nerazzurri, invece, devono cercare di blindare il terzo posto e la conseguente qualificazione alla prossima Champions League, visto che Atalanta e Roma in particolare pressano.



Ecco le probabili formazioni del match: Tudor, con diversi indisponibili, dovrebbe schierare un 3-5-2, mentre Spalletti confermerà il solito 4-2-3-1 e dovrebbe rimpiazzare l’infortunato Vecino con Gagliardini.

Udinese (3-5-2): Musso; Stryger Larsen, De Maio, Nuytinck; D’Alessandro, Mandragora, Sandro, De Paul, Zeegelaar; Lasagna, Pussetto. All. Tudor.

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Gagliardini, Brozovic; Politano, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez. All. Spalletti.
 

Roberto57

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CLASSIFICA 35^ GIORNATA
mi auguro che almeno manteniamo il terzo posto!!!!


1
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Juve893528526925
2
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Napoli733522766631
3
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Inter633518985228
4
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Atalanta623518897143
5
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Milan5935161184934
6
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Roma5935161186247
7
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Torino5735141564530
8
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Lazio5535167125039
9
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Sampdoria4935147145749
10
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Sassuolo4235915115054
11
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Spal4235119153948
12
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Cagliari40351010153349
13
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Fiorentina4035816114743
14
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Parma3835911153855
15
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Bologna3735910163850
16
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Genoa3635812153754
17
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Udinese3435810173149
18
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Empoli323588194466
19
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Frosinone243559212864
20
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Chievo1535212212573

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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[h=1]Goleade, rimonte e partite "folli": è la Champions più divertente di sempre[/h] [h=2]Dopo il 4-0 del Liverpool sul Barcellona, anche nella semifinale di Amsterdam un ribaltone pazzesco. Poca noia in quest'edizione...[/h] Si potrebbe partire da una provocazione: siamo sicuri che la Super Champions possa superare le emozioni vissute in questa competizione? Se a parteggiare per una "Champions d'Elite" c'è stata la classica Liverpool-Barcellona, con la clamorosa rimonta Reds dopo il 3-0 del Camp Nou, a sostenere il partito dell'attuale formula è quella che permette a squadre come Ajax e Tottenham di offrire una gara incredibile come quella di stasera. Gli olandesi, in vantaggio di due reti e forti dell'1-0 dell'andata, si sono fatti letteralmente ribaltare dal Tottenham, che si è guadagnato col 3-2 finale un posto nel "derby" di Madrid contro il Liverpool.

[h=5]DA RIMONTA A RIMONTA[/h] Questa Champions è un tornado. Le montagne russe, in confronto, sono dei tranquillanti. Basti pensare a come era iniziato il cammino degli Spurs nella competizione: ribaltati a San Siro dall'Inter. Oggi sono stati loro a stravolgere l'esito della semifinale con la temibile banda dei ragazzini di Ten Hag che ha seminato il panico in giro per l'Europa.
 

Roberto57

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[h=1]Inter-Chievo, le probabili formazioni: Lautaro ancora favorito, ok Miranda e Gagliardini[/h]

Le possibili scelte dei due allenatori in vista del match di questa sera


A tre giornate dalla fine del campionato, una vittoria contro il Chievo questa sera garantirebbe all’Inter di Luciano Spalletti una grossa boccata d’ossigeno in virtù della lotta Champions. In caso contrario, con una trasferta a Napoli ed una gara non semplice a San Siro contro un Empoli in piena lotta salvezza, le chance qualificazione dei nerazzurri potrebbero improvvisamente ridursi. Così, andiamo a vedere quali saranno le scelte dell’allenatore toscano per cerca di impedire che tutto ciò accada e che questo scenario si ripresenti spaventosamente come un anno fa.

Sul fronte dei nerazzurri, non vi dovrebbero essere grossi ballottaggi, oltre all’ormai consueto tra Lautaro e Icardi. Partendo da questi ultimi, La Gazzetta dello Sport suggerisce il Toro in leggero vantaggio rispetto al 9, anche se l’impressione è che solo all’ultimo istante Spalletti prenderà una decisione definitiva. Per il resto, rientreranno dal primo minuto Gagliardini, Cedric e Miranda, per far fronte alle squalifiche di Brozovic e D’Ambrosio e l’infortunio di de Vrij rimediato in settimana. Rientra in panchina invece Vecino.



Gli ospiti dovranno fare a meno di Diousse per squalifica, mentre Bani dovrebbe essere recuperato in extremis facendo accomodare Tomovic in panchina. Grande dubbio in avanti per Di Carlo tra Stepinski e Pellissier, con il primo leggermente favorito.

[h=2]Inter-Chievo probabili formazioni: le ultimissime[/h]
Inter (4-2-3-1) – Handanovic; Cedric, Skrinair, Miranda, Asamoah; Gagliardini, Borja Valero; Politano, Nainggolan, Perisic; Politano. Allenatore: Spalletti.

Chievo (3-4-1-2) – Semper; Depaoli, Bani, Cesar, Barba; Leris, Rigoni, Hetemaj; Vignato; Meggiorini, Stepinski. Allenatore: Di Carlo.
 
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Roberto57

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[h=1]Apre Politano, chiude Perisic: Chievo k.o., l’Inter torna al 3° posto[/h] [h=2]I nerazzurri conquistano tre punti importanti per la Champions con un gol per tempo. Omaggio del Meazza a Pellissier[/h]
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Ci sono momenti per essere “pazza Inter” ed altri in cui un po’ di noiosa ordinarietà è quello che ci vuole. San Siro apprezza un 2-0 tutto sommato secondo programmi, anche se il secondo liberatorio gol arriva un po’ troppo tardi per i nervi provati da anni di tentati (e a volte riusciti) suicidi. L’Inter piega un Chievo senza troppi stimoli e con qualche ragazzo a fare esperienza per la prossima B, torna terza e torna a +4 sulle quinte: decidono Politano e Perisic, ancora non i centravanti. Lautaro gioca 10 minuti, Icardi i primi 80, combinando poco e beccandosi i fischi (non solo della Curva). Alla fine si segnala un uomo in mutande che gira per il campo: non è un folle, ma Sergio Pellissier, che aveva donato tutti i suoi indumenti a un pubblico che ne onora l’ultimo passaggio a San Siro. Cose belle. Meno belli i cori anti-napoletani con cui la Nord prepara la partita della prossima settimana. I cori razzisti potrebbero costare la chiusura del settore per l’ultima di campionato. Ultima a cui l’Inter spera di arrivare tranquilla: se così non sarà, servirà un’altra gara ordinaria, poco folle, matura. Basterà per l’obiettivo stagionale.

[h=5]Dominio?[/h]
L’Inter passa dopo 39 minuti in cui aveva messo insieme 10 corner (tre di fila calciati sul portiere da Cedric), il 75 per cento di possesso palla, e due occasioni con Perisic (di testa, salva Bani e
di piede, parato). Al 39’ è sempre Ivan , in posizione centrale ad andare via ad Hetemaj e calciare: la palla rimpalla su Cesar e finisce a Politano, che si sinistro sorprende tutti calciando sul primo palo: palla sul legno interno e gol. San Siro stavolta non trema ma respira: vorrebbe subito il secondo, per togliersi i cattivi pensieri. Così quando il giro-palla diventa un po’ troppo conservativo e compassato arrivano anche alcuni fischi. Le statistiche infatti parlano di un dominio, l’occhio vede una squadra dal ritmo un po’ basso e un centravanti, Icardi, poco coinvolto.


[h=5]ICARDI PERISIC - [/h] Due i sussulti della partita di Mauro, preferito a Lautaro in nome forse di una scientifica e pilatesca alternanza: tutti nel secondo tempo, prima un colpo di testa alto, a risposta mo’ di risposta all’unica vera occasione Chievo (Vignato fuori di poco), poi l’avvio di un contropiede rifinito da Nainggolan e chiuso da Perisic con un destro sul palo (19’). Quando a poco più di dieci minuti dalla fine Spalletti lo sostituisce con Lautaro il Meazza, in passato (e anche a inizio gara) diviso sul capitano, si ricompatta nei fischi, se non totalitari, maggioritari. Poco dopo entra Pellissier (applauditissimo), e visto che il risultato resta in bilico, fra il pubblico interista cresce un po’ d’ansia. Nonostante la superiorità numerica (espulso Rigoni per fallo su un positivo Asamoah) non si tira il fiato fino al minuto 86, quando Perisic raccoglie la respinta del palo di Cedric e infila il 2-0 (coi veronesi ha un conto aperto). Il Chievo era tappa di avvicinamento alla Champions, e in fondo così è stato. Ne restano due, con più salite.
 

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