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♥♥♥ INTER 2017-2018 ♥♥♥

Roberto57

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[h=1]Inter-Cagliari 4-0: i nerazzurri ritrovano la via del gol e la zona Champions[/h] Gli uomini di Spalletti superano agevolmente una formazione apparsa con la testa già al Bologna: a segno Cancelo, Icardi, che stabilisce il record personale di reti in A, Brozovic e Perisic. Traverse di Karamoh e Perisic. Infortunio a Gagliardin

MILANO – L’Inter ritrova la via del gol dopo 325’, si sbarazza (4-0) di un rimaneggiatissimo Cagliari e rimette piede, almeno per una notte, in zona Champions. Tutto facile per i nerazzurri contro una squadra mal messa in campo, almeno nella prima mezzora, da Lopez e con la testa evidentemente già rivolta al delicatissimo impegno di domenica con il Bologna. Contro un avversario fiaccato dalla rete incassata dopo appena 3’, gli uomini di Spalletti si sono scrollati di dosso le ruggini delle ultime tre giornate e hanno dilagato, divertendosi anche a mandare in gol Icardi che ha così potuto stabilire il suo nuovo primato di reti in serie A: 25

SPALLETTI TORNA ALLA DIFESA A 4, RIECCO KARAMOH – Spalletti alla fine ha deciso di tornare alla difesa a quattro rimettendo Cancelo basso. Ha tolto Santon, dirottando a sinistra D’Ambrosio, e ha rilanciato sulla trequarti Karamoh preferendolo, di fatto, a Candreva. In mediana ha restituito una maglia a Brozovic, rispedendo in panchina Borja Valero mentre ha riaccentrato Rafinha piazzandolo alle spalle di Icardi. Lopez ha replicato attuando un ampio turnover: fuori Pisacane, Ceppitelli, Faragò e Pavoletti, oltre agli squalificati Barella e Cigarini, dentro Romagna, l’ex Andreolli, Giannetti, Ceter, Ionita e Cossu.

E’ SUBITO CANCELO – L’Inter è partita forte e, dopo appena 3’, è passata: Perisic si è guadagnato una punizione da sinistra andando via ad Andreolli e Cancelo l’ha trasformata con uno di quei classici tiri-cross a giro che nessuno prende in mezzo all’area e finiscono per insaccarsi sul secondo palo. Il Cagliari ha sbandato e ha rischiato il tracollo, anche per l’incapacità di contenere le discese a sinistra di Perisic. I nerazzurri hanno prodotto almeno 6 ottime occasioni in 24’ ma non hanno avuto con lo stesso Perisic, Karamoh, che ha colpito anche una traversa, Gagliardini, Rafinha e Icardi la necessaria concretezza per raddoppiare.

LOPEZ CAMBIA MODULO, GAGLIARDINI VA KO – Lopez ha capito di dover correre ai ripari e ha ordinato la difesa a 4 dirottando Romagna sulla fascia destra. Il Cagliari si è coperto meglio anche se davanti non si è mai fatto vedere. L’Inter, che al 35’ ha perso Gagliardini per uno stiramento alla coscia destra (gli è subentrato Borja Valero) ha insistito anche se ha faticato a ritrovare con facilità la profondità. L’unico pericolo, nella seconda parte del primo tempo, lo ha creato Icardi che si è visto alzare in angolo da Castan in scivolata un sinistro da pochi passi su assist del solito Perisic.
ICARDI FA 25, BROZOVIC CALA IL TRIS – L’attaccante argentino ha comunque dovuto rinviare l’appuntamento col 25° gol in A solo di pochi minuti. Al 49’ Rafinha, servito in area da Karamoh, lo ha liberato di tacco, consentendogli di battere Cragno in anticipo con una bella puntata di destro. Lopez si è rassegnato alla sconfitta, ha tolto Sau e Padoin, inserendo Faragò e Lykogiannis, e l’Inter ne ha approfittato: al 61’ è arrivato il 3-0, opera di Brozovic, bravo a liberarsi al limite di Ionita e a infilare il pallone sul secondo palo con un bel destro a giro.

PERISIC CHIUDE I CONTI – Il Cagliari ha badato esclusivamente a non incassare una goleada ma dopo essersi salvato sulle conclusioni di Rafinha, Karamoh, Icardi, Perisic (traversa) e Candreva (tiro deviato in angolo da Andreolli con una mano, giudicata involontaria al Var da Pasqua), ha finito comunque per rimediare il 4-0: il sigillo finale lo ha messo al 90’ Perisic con un forte sinistro in diagonale su punizione-assist di Brozovic. Spalletti non poteva aspettarsi un’iniezione di fiducia migliore in vista della ben più ostica trasferta di Verona con il Chievo.
 

Roberto57

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33^ GIORNATA
1
t128_b.png
Juve853327427819
2
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Napoli813325627023
3
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Roma643319775227
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Lazio643319777943
5
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Inter6333171245422
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Milan543315994437
7
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Atalanta5233141095034
8
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Sampdoria5133156125149
9
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Fiorentina5133149104737
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Torino4733111484739
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Bologna3833115173744
12
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Genoa3833108152633
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Sassuolo3433810152453
14
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Udinese3333103204254
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Cagliari323395193056
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Chievo3133710162951
17
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Spal2933514143052
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Crotone283377193058
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Verona253374222665
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Benevento143342272878

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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Ieri sera vincita al lotto grazie a ONEI e dopo una giornata forzata fuori casa.....(non ho neanche potuto vedere la mia INTER) festeggiamo anche questi tre punticini che sono sempre utili!!!! :p



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Chievo-Inter 1-2: Icardi, Perisic e Stepinski in gol

I nerazzurri, rischiano nel finale, ma continuano la corsa verso un posto in Champions: Lazio e Roma a +1


Basta un quarto d'ora da Inter per regolare un Chievo fin troppo operaio e tenere vivo il sogno Champions malgrado la contemporanea vittoria della Lazio sulla Sampdoria. Dopo un primo tempo molle e scentrato - non giustificabile malgrado il primo vero caldo -, la squadra di Spalletti regola la pratica con i soliti noti Icardi e Perisic (sono loro 37 dei 56 gol totali) a inizio ripresa e poi gestisce in attesa del rush finale che inizierà sabato prossimo ospitando la Juve. I titoli sono per la Coppia, ma i migliori tra i nerazzurri sono di nuovo Brozovic e Rafinha. Per il Chievo (in gol nel finale con Stepinski) invece sono brividi salvezza e il raid del Crotone a Udine non aiuta.



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ANDAMENTO LENTO — Maran punta sul 5-3-2 con Giaccherini interno di destra al posto di Castro, Spalletti risponde con un 4-2-3-1 in cui Karamoh viene preferito a Candreva e Borja affianca Brozovic davanti alla difesa. Più dei moduli però conta l'atteggiamento e quello dell'Inter non è certo da Champions. Squadra compassata, ritmo lento, errori anche banali nelle uscite dipingono un primo tempo in cui gli ospiti ruminano spesso il pallone, ma nei primi 45' non riusciranno a fare un tiro nello specchio della porta, a meno che non si voglia considerare tale un corner anomalo di un Cancelo sfocato. Per contro i veneti giocano semplice e quando possono approfittano dell'approssimazione avversaria. Vedi il palo di Pucciarelli al 12', dopo una doppia incertezza nerazzurra nel rinvio, con due compagni che per due volte si ostacolano a vicenda. Rafinha e Brozovic tentano di accendere la luce, ma Icardi è nella versione fantasma, Karamoh si defila e scappa invece di accorciare e Perisic va a intermittenza. L'unico brivido per Sorrentino è un tiro dal limite di Karamoh su tocco all'indietro di Rafinha, palla fuori di poco. Handanovic invece deve sporcarsi i guantoni su Giaccherini (16'), Cacciatore (39') e Pucciarelli (44').

UNO DUE — La gara svolta a inizio ripresa in modo anomalo. Dopo averci provato poco prima, al 5' Brozovic ci prova da fuori, Sorrentino respinge sui piedi di D'Ambrosio che - malgrado il guardalinee Marrazzo alzi la bandierina per fuorigioco - pesca l'inserimento di Icardi. Gol annullato ma poi convalidato col Var (Jaroszynski tiene in gioco D'Ambrosio) tra le proteste dei padroni di casa che sostengono di essersi fermati per la bandierina alzata. Maran ci prova con Castro per Jaroszynski, con Hetemaj che si abbassa, ma l'Inter al 16' ne approfitta subito per raddoppiare con un'azione avviata e conclusa da Perisic - su buco dello stesso Hetemaj - e rifinita da Karamoh e da un geniale tocco di Rafinha per il sinistro sotto porta del croato. Spalletti al 22' inserisce Santon per Karamoh passando ad un 3-4-2-1 che però di fatto è un 5-4-1. Nel Chievo invece Birsa - giustiziere dell'Inter la scorsa stagione - rileva Giaccherini ballando tra la mediana e la trequarti. I gialli ci provano da fuori con Rigoni e Radovanovic, quindi Spalletti gioca la carta Vecino (tagliando in vista della Juve dopo una lunga assenza) per Borja. Tre ripartenze gestite malissimo dagli ospiti introducono un finale da pannolone per i nerazzurri. Stepinski, appena entrato per Pucciarelli, infatti approfitta di un errore di Vecino e Skriniar per fare 1-2 e in pieno recupero il Chievo sfiora due volte l'incredibile pareggio.
 
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Roberto57

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34° GIORNATA

Cari Juventini se non vi date una mossa......ciao Pietro

1[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t128_b.png"}[/IMG2]Juve853427437820
2[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t459_b.png"}[/IMG2]Napoli843426627123
3[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t121_b.png"}[/IMG2]Roma673420775527
4[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t129_b.png"}[/IMG2]Lazio673420778343
5[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t127_b.png"}[/IMG2]Inter6634181245623
6[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t456_b.png"}[/IMG2]Atalanta5534151095235
7[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t120_b.png"}[/IMG2]Milan5434159104438
8[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t603_b.png"}[/IMG2]Sampdoria5134156135153
9[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t125_b.png"}[/IMG2]Fiorentina5134149114738
10[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t135_b.png"}[/IMG2]Torino4734111494841
11[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t123_b.png"}[/IMG2]Bologna3934116173744
12[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t990_b.png"}[/IMG2]Genoa3833108152633
13[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t2182_b.png"}[/IMG2]Sassuolo3734910152553
14[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t124_b.png"}[/IMG2]Cagliari333496193056
15[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t136_b.png"}[/IMG2]Udinese3334103214356
16[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t988_b.png"}[/IMG2]Chievo3134710173053
17[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t744_b.png"}[/IMG2]Crotone313487193259
18[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t1454_b.png"}[/IMG2]Spal2934514153055
19[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t126_b.png"}[/IMG2]Verona253374222665
20[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/www.corrieredellosport.it\/res\/img\/squadre\/t2000_b.png"}[/IMG2]Benevento173452272978
 
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Roberto57

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QUESTO GESTO NON SA DA FA!!!!!

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[h=1]Napoli, Sarri risponde con il dito medio ai tifosi della Juventus[/h] Brutto gesto dell'allenatore azzurro all'arrivo in pullman della squadra allo Stadium

TORINO - L'accoglienza, come da previsioni, non è stata di quelle cordiali. Il Napoli è stato "salutato" dai tifosi bianconeri con cori offensivi all'ingresso del pullman all'Allianz Stadium. La reazione di Maurizio Sarri, però, è stata spropositata. Il tecnico degli azzurri, seduto sui primi scalini del corridoio che attraversa il mezzo, ha alzato il dito medio della mano destra in risposta alle offese dei supporters bianconeri. Il video ha fatto subito il giro del web.

«RISPOSTO AGLI SPUTI» - A fine partita, il tecnico ha spiegato il suo gesto: «Nulla contro i tifosi della Juve, il 99% di loro ci ha accolto benissimo. Il mio gesto era riferito a un piccolo gruppo che ci ha insultato e sputato contro prima della partita».
 

Roberto57

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Inter-Juve: Dybala, Icardi, Buffon e... Nessuno può sbagliare strada

In un San Siro strapieno tanti incroci pericolosi: dal discusso Benatia al desiderato Cancelo, dai due tecnici a Perisic e Mandzukic. Poi la classifica: entrambe sono obbligate a vincere

28 aprile 2018 - Milano - Gazzetta dello Sport

E’ un incrocio di destini, questo Inter-Juve. Un incrocio piuttosto affollato, con 78.328 persone a renderlo rumoroso e osservato, ma anche ricco (5.297.508 euro d’incasso, record di sempre in Italia). Un incrocio pericoloso, in cui non puoi sbagliare strada, con nerazzurri e juventini che rischiano di compromettere tutto un percorso. Lo si dice spesso, ma stavolta sembra innegabile. Lo confermano, a distanza, gli sguardi di Napoli, Roma e Lazio. E’ un incrocio pieno di gente, storie ed emozioni: ci trovi di tutto.

QUELLI DISCUSSI — In quella folla, qualcuno sarà più illuminato di altri. Benatia e Dybala hanno un bel riflettore puntato addosso: Medhi negli altri due incroci decisivi della stagione ha virato verso il lato oscuro, con la chiusura in ritardo su Vasquez e quella assente su Koulibaly. Occhio ai suoi minuti finali. Dybala potrebbe partire ancora in panca: nelle ultime due presenze in campionato, pur giocando 133 minuti, Paulo Dybala non ha effettuato alcun tiro e ha toccato solo 4 volte il pallone nell’area avversaria. Non quello che ti aspetti dal tuo numero 10.


QUELLI DESIDERATI — Quanti giocatori dell’Inter giocherebbero titolari senza discussioni e senza turnover nella Juve? Icardi e Perisic? Mmmh, entrerebbero nelle rotazioni costanti di Allegri. Cancelo e Skriniar, invece, sarebbero probabilmente i numeri uno del loro ruolo. Non per niente li vuole mezza Europa: con una qualificazione Champions è più facile riscattare uno e tenere l’altro. Il futuro si costruisce stasera.

QUELLI MONDIALI — Una gara così non ha bisogno di stimoli in più. Però i due centravanti hanno anche una sfida personale aperta. I pensieri di Sampaoli sono piuttosto insondabili, ma Icardi e Higuain sono indubbiamente in competizione anche per una maglia per il Mondiale. Gonzalo era in vantaggio, ma con le ultime amichevoli è tornato tutto in bilico. Un bel duello per decidere?

QUELLI STANCHI — La Juve da agosto a oggi ha giocato 13 partite in più dei rivali: 49 a 36. Un abisso, reso, meno profondo da una rosa più ampia, che ha spartito i minuti fra più titolari. Comunque più stanchi?

QUELLI VOLANTI — E’ un match che potrà essere deciso da un’ala croata, vera o adattata. Mandzukic all’andata si mangiò 3-4 occasioni, nello 0-0 che manteneva i nerazzurri imbattuti e primi in classifica. Negli ultimi tempi, segna sempre lui. Nello stesso periodo si è svegliato dal letargo invernale Perisic. Ivan sarà terribile?


QUELLI TESI — Max Allegri rifiuterà la definizione, ma è indubbio che le ultime settimane lo abbiano reso un po’ teso. Succede, quando prendi due gol nel recupero e quando devi smentire quasi settimanalmente voci di liti di spogliatoio.

QUELLI CASALINGHI — Luciano Spalletti, lo troverà riduttivo, ma l’Inter oggi è una squadra "da casa". A San Siro non ha preso gol nelle ultime 4 gare, qui ha battuto la Juve due volte negli ultimi due incontri, fra coppa Italia e campionato.

QUELLI COMMOSSI — Sarà con ogni probabilità l’ultima a San Siro per Buffon e Marchisio. Il primo in campo, il secondo di nuovo fra i convocati. Sono anche gli unici due reduci, con Chiellini infortunato, dell’era Calciopoli. Buffon restò dopo la retrocessione, il Principino esordì nell’anno di B. Da allora Inter-Juve non è stata più la stessa. Ma oggi conta meno: in un incrocio così, non puoi stare a pensare al passato
 
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Roberto57

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LE POLEMICHE STANNO A "ZERO"......
SPALLETTI IMPARA A FARE I CAMBI
ARBITRI RICORDATEVI CHE ESISTONO ALTRE 19 SQUADRE


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Roberto57

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35° GIORNATA
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Juve883528438122
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Napoli843526637126
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Roma703521775928
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Lazio703521778443
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Inter6635181255826
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Atalanta5835161095536
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Milan5735169104639
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Sampdoria5435166135554
9
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Fiorentina5435159115038
10
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Torino47351114104842
11
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Genoa4135118163037
12
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Bologna3935116183846
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Sassuolo3735910162657
14
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Udinese3435104214659
15
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Crotone343597193660
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Cagliari333596203160
17
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Spal3235614153356
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Chievo3135710183157
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Verona253574242871
20
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Benevento183553273281

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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[h=1]Siamo ai colpi finali....non dobbiamo perderne nessuna!!!!!!

Udinese-Inter, la probabile: Santon favorito su Dalbert, in mezzo torna Borja. Davanti…[/h]

Questi gli undici che dovrebbero scendere in campo domani a Udine


[IMG2=JSON]{"alt":"Schermata 2018-05-05 alle 14.19.23","data-align":"none","data-size":"full","height":"710","width":"1236","src":"http:\/\/images2.gazzanet.gazzettaobjects.it\/wp-content\/uploads\/sites\/45\/2018\/05\/schermata-2018-05-05-alle-14-19-23.png?v=20180506064500"}[/IMG2]

Imperativo non sbagliare. L’Inter sarà protagonista di una sfida ormai decisiva per il piazzamento in Champions League sul campo dell’Udinese: un ulteriore passo falso dei nerazzurri potrebbe allontanare definitivamente la Lazio e il conseguente quarto posto. Ecco perché Luciano Spalletti sta valutando la migliore formazione da schierare domani alla Dacia Arena. Due i cambi rispetto alla sfida di sabato scorso contro la Juventus: sulla sinistra non ci sarà D’Ambrosio, squalificato, che verrà rimpiazzato da Santon, in vantaggio su Dalbert nel ballottaggio. In mezzo, invece, toccherà a Borja Valero sostituire Vecino, espulso contro la Juventus, al fianco di Marcelo Brozovic. Il resto della formazione è confermata, con Rafinha alle spalle di Mauro Icardi.
 

Roberto57

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[h=1]Udinese-Inter 0-4. Ranocchia sblocca, Rafinha, Icardi e Borja Valero in gol[/h] [h=2]Apre Ranocchia, tra il 44' e il 46' uno-due Rafinha-Icardi. Rosso a Fofana al 50', poker al 71'. Spalletti torna a sperare nella rimonta Champions. Si complica la corsa salvezza di Tudor[/h]
Una ventata di ottimismo e di passione per il finale di stagione interista. I nerazzurri battono 4-0 l’Udinese con i gol di Ranocchia, Rafinha, Icardi e Borja Valero buttando la pressione nel campo di Lazio e Roma, distanti un punto prima delle rispettive gare odierne. Per l’Udinese 12° k.o. nelle ultime 14 gare (per il resto due pareggi) e la salvezza rimane ancora un capitolo incompiuto.

TUTTO IN 45' — Luciano Spalletti sceglie Dalbert – non giocava dal 3 febbraio – invece che Santon per sostituire lo squalificato D’Ambrosio a sinistra e Ranocchia al volo al posto di Miranda (risentimento all’adduttore della gamba destra) che si ferma durante il riscaldamento. Igor Tudor, all’esordio casalingo sulla panchina dell’Udinese, disegna un 3-1-5-1 con Behrami davanti alla difesa in scia a Rafinha, De Paul interno e Balic che segue a uomo Borja valero. L’Inter sfiora il vantaggio al 5’: Cancelo calcia divinamente una punizione per Perisic che di testa in area scavalca Bizzarri ma non Danilo che sulla linea salva. Tre minuti e arriva un’altra occasione nerazzurra: Cancelo crossa basso da destra per Candreva che di prima gira in porta ma trova i riflessi di Bizzarri ad annullare tutto. Il destro di Icardi all’11’ è centrale, ma serve a tenere i friulani sotto pressione. E al 12’ la squadra di Spalletti passa: corner guadagnato da Perisic e battuto da Brozovic, la testa di Ranocchia sul primo palo è la più lesta di tutti, palo-gol. Virtualmente i nerazzurri si lievitano a un punto dalle romane in possesso di un pass ciascuno per la Champions. L’Udinese sbanda pericolosamente, al 17’ la linea difensiva bianconera si alza eccessivamente obbligando Bizzarri a uscire per anticipare Icardi e lasciando sul prato una palla golosa per Perisic che a porta vuota tenta il colpaccio, respinto da un difensore friulano. La curva dell’Udinese, già in aperta contestazione con la proprietà, intona cori contro la famiglia Pozzo e contro i giocatori (“Andate a lavorare”). Al 33’ Candreva cestina un’occasione colossale: Borja e Rafinha orchestrano di tacco per Brozovic, palla in verticale per l’ex laziale che, seppur defilato, si ritrova da solo in area e calcia malissimo sopra la traversa. Al 35’ il primo avviso di presenza friulana con un colpo di testa di Behrami in precario equilibrio: palla fuori. L’Udinese imposta un’azione degna di tal nome al 36’ con De Paul che infila Lasagna davanti a Handanovic, il cui piede sinistro evita all’Inter di ritrovarsi da capo. I nerazzurri dovrebbero interpretare questo break come un monito: se guidi la partita, portala in un garage sicuro invece che tenerla esposta alle possibili intemperie. Ci prova ad aumentare il divario Brozovic (minuto 41) su punizione, ma Bizzarri sposta la palla in corner. Al 44’ ecco il raddoppio: Icardi difende benissimo la palla, cadendo riesce a servire Rafinha che si invola sulla destra, ignora il movimento di Candreva e chiude con il sinistro sul primo palo. Ma visto che quando si può, è meglio approfittarne, un lancio lungo di Brozovic accende Icardi che punta Samir, lo brucia e infila Bizzarri sul primo palo. E’ 3-0 e con la gioia nerazzurra riparte anche la contestazione friulana (“Gino Pozzo vaf…”). Il primo tempo va in archivio così.

VAR IN AZIONE — La scossa a inizio ripresa la fornisce lo spicchio dello stadio occupato dai tifosi nerazzurri che dedicano un coro a Mark Iuliano, vice di Tudor: “Iuliano uomo di m…”. Giusto per ricordare il famoso scontro tra l’ex difensore juventino e Ronaldo. Poi ecco entrare la Var al 5’ nel romanzo friulano. Fofana interviene duramente su Perisic, a Mazzoleni viene segnalata l’entrata e dopo aver rivisto le immagini opta per il rosso diretto (un po’ come accaduto per Vecino in Inter-Juve, anche se in questo caso non era nemmeno spuntato il giallo). Tudor deve rimettere ordine alla sua squadra e sacrifica De Paul per Barak che diventa il riferimento più prossimo a Lasagna. La partita scorre nell’indifferenza fino al 25’ quando Dalbert, vittima di crampi, lascia il posto a Santon. Un minuto e l’Inter segna il quarto gol: Perisic calcia dal limite, una deviazione consegna il pallone a Borja Valero che segna. Mazzoleni si consulta con il Var per verificare la posizione dello spagnolo, tutto regolare. Inter avanti 4-0. Tudor inserisce Jankto per Behrami in una partita che da diversi minuti ha perso ogni significato. L’ottimismo della curva friulana raggiunge l’apice quando parte il coro “tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato” con riferimento al rischio retrocessione in B. Difficile dare ogni colpa a Tudor, arrivato dieci giorni fa. La squadra non è sembrata reattiva di testa fin dal principio, ecco forse su questo tasto il croato avrebbe potuto incidere di più. Spalletti rinfresca la fascia destra al 34’ inserendo Karamoh per Candreva mentre il tecnico dei friulani fa rifiatare Lasagna offrendo dieci minuti più recupero a Perica. Al 42’ Karamoh prende una traversa dall’interna dell’area su una ripartenza rapida nerazzurra, proprio mentre l’ironia udinese lancia nell’aria un coro per Massimo Oddo, fresco allenatore esonerato dalla famiglia Pozzo. Pochi istanti e quell’ironia prende un alito di esagerazione quando la curva canta “se andiamo in B vi facciamo un c… così”. Finisce 4-0 e per l’Udinese sarà una settimana gelida in città nonostante il calendario proponga la trasferta di Verona contro l’Hellas e la chiusura casalinga contro il Bologna: sei punti potrebbero anche lasciare i friulani in A.
 

Roberto57

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36^ GIORNATA

1
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Juve913629438423
2
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Napoli853626737328
3
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Roma733622776028
4
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Lazio713621878544
5
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Inter6936191256226
6
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Milan6036179105040
7
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Atalanta5936161195637
8
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Fiorentina5736169115340
9
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Sampdoria5436166145555
10
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Torino48361115105044
11
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Genoa4136118173240
12
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Sassuolo40361010162757
13
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Bologna3936116193949
14
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Spal3536714153556
15
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Chievo3436810183358
16
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Crotone343697203762
17
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Udinese3436104224663
18
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Cagliari333696213161
19
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Verona253674252975
20
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Benevento183653283283

Pos Squadra Punti G V N P GF GS
 

Roberto57

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[h=1]Inter, più 65mila a San Siro contro il Sassuolo: vincere per la Champions. Il sogno…[/h]

Sarà pubblico delle grandi occasioni stasera al Meazza

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Ancora due partite, una semifinale e una finale: l’Inter dovrà fare bottino pieno tra Sassuolo e Lazio per conquistare il sogno Champions League. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, più di 65mila spettatori a San Siro spingeranno i nerazzurri questa sera, con il sogno goleada: Spalletti giudica questa parola irrispettosa, ma nell’ambiente Inter si sa che, con diversi gol di scarto, si potrebbe agganciare la Lazio anche nel fattore differenza reti. Anche le agenzie di scommesse ritengono questo fatto possibile, tanto da diminuire la quota addirittura a 3.5. Ma in casa nerazzurra, come detto da Spalletti, è obbligatorio vincere, non importa con quanti gol: per poi guardare la Lazio in casa del Crotone, avversario tutt’altro che semplice.
 

Roberto57

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[FONT=comic\ sans\ ms]Secondo me sono scesi sul campo pensando che sarebbe stata una passeggiata battere il Sassuolo e invece l'abbiamo preso......

Inter-Sassuolo 1-2, la Champions dei nerazzurri ora è appesa a un filo e oggi dopo Crotone-Lazio è ancora più dura!!!!!
[/FONT]


Non è educato scrivere in rosso ma sono inc..to nero!!!!!

PER NOI E' FINITA QUI' :mad::mad::mad:

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Roberto57

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Domani 20 Maggio 2018 LAZIO-INTER
Siamo all'ultima di campionato, i giochi sono fatti vediamo solo di chiudere con dignità


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Roberto57

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19 maggio 2018 - 15:44

Lazio-Inter, Spalletti: “I miei ragazzi meritano la Champions, siamo convinti di farcela”

ROMA – L’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa per parlare del match contro la Lazio: “La squadra è convinta, lo è sempre stata. La Lazio ha un vantaggio pratico, però noi abbiamo la partita davanti. Ci siamo noi, poi ci sono loro. Chi merita di più la Champions? Nessuno può dirlo. Trovo tantissime partite dove l’Inter meritava di più. Peccato abbiano messo l’ultima patita di campionato. Questi non sono playoff. Nessuno può dire chi merita di più. Loro hanno fatto tanti gol. Quanti discorsi ho sentito sulla fortuna. Noi abbiamo colpito tredici legni più della Lazio. La mia squadra ha saputo reagire in un momento importante, piegando quella forza di volontà, rimettendo in carreggiata il campionato. Quante cose sono state dette dopo la sconfitta contro il Sassuolo. Certi discorsi su chi ha più fortuna o meno non stanno in piedi. Ci sono molti aspetti che vanno presi in considerazione. Io dico che i miei calciatori la meritano. Ho visto attaccamento e amore dopo il ko contro il Sassuolo“.



Il match – Questa partita racconterà solo chi giocherà in Champions o no il prossimo anno. Tutto il lavoro fatto resta. Chiaro che c’è differenza tra giocare la coppa più bella del mondo e l’Europa League che comunque abbiamo già conquistato. Abbiamo lavorato bene, possiamo fare i bilanci. Dopo la partita di Roma ci sarà entusiasmo o delusione, però i miei calciatori hanno fatto vedere personalità, serietà e correttezza. Ho detto loro subito che mi sono trovato bene, prima della partita più importante. Secondo me la gara contro il Sassuolo poteva essere vinta. Siamo nelle condizioni di poter fare quei passi avanti per completare il nostro percorso“.

Che Inter sarà all’Olimpico –Vorrei vedere la mia squadra aggressiva ma che sa attendere. Loro sono bravi a giocare nel dritto per dritto, a giocare in verticale subito quando rubano palla. Immobile e Anderson sono fortissimi nei duelli e negli spazi“.



Miglior attacco vs miglior difesa –In partite come queste può contare tutto. Conta rimanere in partita, concentrati per lunghi tratti, con forza caratteriale e mentale, conta quello che sei e fatto vedere in passato. E noi abbiamo dimostrato al di là dei numeri che possiamo giocarcela alla pari con la Lazio. Loro sono forti, hanno fatto un grande campionato. Come il Napoli che adesso si sminuisce. Gli azzurri hanno vinto lo scudetto del manuale del calcio. Senza trofei, ma hanno fatto divertire tutti, anche me. I biancocelesti hanno meritato. Noi siamo stati criticati perché non abbiamo reso senza le Coppe. Invece io dico che con l’Europa League ad esempio avrei potuto far giocare di più Dalbert, mettendolo in condizione di potersi esprimere al meglio.
A noi nessuno ha regalato niente
“.
 
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Roberto57

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[h=1]Lazio-Inter, la resa dei conti: notte di Champions e re del gol [/h] [h=2]All’Olimpico in ballo il 4° posto e lo scettro di capocannoniere tra Immobile e Icardi Tendenze contrarie: Inzaghi ha il miglior attacco, Spalletti la seconda miglior difesa[/h] "One for the money, two for the show", uno per i soldi e due per lo spettacolo, canterebbe Elvis Presley se fosse vivo e stasera andasse all’Olimpico. In Lazio-Inter ballano circa 40 milioni di euro, tanto vale la qualificazione ai gironi della prossima Champions. Chi salirà sopra questa montagna di denaro vedrà il prossimo mercato dall’alto e non sarà costretto ad acquistare nei saldi. La classifica obbliga l’Inter alla vittoria, tre punti per raggiungere la Lazio a quota 72 e far valere i migliori risultati negli scontri diretti (0-0 nell’andata a San Siro). La Lazio può giocare per il successo e per il pari, due risultati su tre. Depurata dei calcoli, Lazio-Inter rimane una partita di alti contenuti tecnici, tra due squadre che in un modo o nell’altro hanno inciso; tra due allenatori di livello, il giovane Simone Inzaghi e il più maturo Luciano Spalletti; tra i due centravanti alfa del campionato.

CIRO O MAURITO? — Oltre a sciogliere il nodo dell’assegnazione del quarto posto, Lazio-Inter definirà il capocannoniere della Serie A 2017-2018. Allo stato attuale, Ciro Immobile ha 29 gol e Mauro Icardi 28. Una rete li divide, tutto può accadere. L’italiano non parteciperà al Mondiale perché la Nazionale non si è qualificata, l’argentino è avviato sulla stessa strada: Jorge Sampaoli, c.t. della Selecciòn, non sembra intenzionato a portarlo in Russia (domani sapremo). Curioso che i più prolifici attaccanti della Serie A possano restare fuori dalla Coppa del Mondo e singolare che le prime due classificate del nostro campionato - Juve e Napoli - non esprimano il miglior bomber. Qual è il messaggio? Che non è più necessario dotarsi di un centravanti monarca assoluto e che è meglio distribuire i gol, diversificare il fatturato offensivo? Ad ogni modo l’Inter dipende da Icardi più di quanto la Lazio sia vincolata a Immobile. Maurito ha fin qui realizzato il 44,4 per cento dei gol interisti, 28 sui 63 di squadra. Ciro ha influito per il 33,3 per cento, 29 reti sulle 87 totali dei biancocelesti.

OPPOSTI — Lazio e Inter sono portatrici di due opposte tendenze. Comunque vada, la Lazio si fregerà del titolo di miglior attacco del campionato: oggi i gol laziali sono 87, la Juve con i due di ieri al Verona si è fermata a 86. Il Napoli è terzo a 75, per cui la gol machine di Simone Inzaghi è inattaccabile. Il problema sta nelle reti subite: la Lazio ne ha incassate 46, più di Milan, Fiorentina, Torino, Atalanta, persino del Genoa. Netto squilibrio tra fase offensiva e difensiva e la cosa suona strana perché Inzaghi fa praticare ai suoi un calcio camaleontico, di adattamento all’avversario. La Lazio è maestra nel contrassalto, ma si concede delle pause, non è applicata nei rannicchiamenti difensivi. L’Inter per contro mette sul piatto quella che almeno fino a stasera sarà la seconda miglior difesa del campionato, 28 gol presi, alla pari con Napoli e Roma. Qui primeggia la Juve, con appena 24 reti incassate in 38 giornate, ennesima dimostrazione del fatto che in Italia lo scudetto lo vince chi meglio si protegge. Il miglior attacco (Lazio) contro la vice-difesa (Inter), la partita ruoterà attorno a questi opposti, ma agli spallettiani non basterà difendersi, i nerazzurri dovranno cercare il gol in più.

FISICITA'— La fisicità è un tratto comune, Lazio e Inter abbondano di muscoli e centimetri. Sono squadre «grosse». La stazza di Milinkovic Savic ha creato differenze in attacco, scompaginato difese. L’armatura di Skriniar ha rimbalzato legioni di nemici (si fa per dire). Lazio e Inter hanno segnato più gol di testa di tutti gli altri, 14 per ciascuna, dimostrazione numerica della debordanza atletica. Anche su questo terreno si misureranno forze contrarie: la Lazio è la formazione che ha raccolto più gol su palla inattiva (27), l’Inter è quella che ha subito meno reti da fermo (6). L’esuberanza laziale, la tenuta stagna interista: una dicotomia intrigante.

PSICOLOGIA — Sabato l’altro, battuta in casa dal Sassuolo, l’Inter era stesa sul tappeto. Il giorno successivo però la Lazio ha sprecato l’occasione di chiudere il discorso, ha pareggiato col Crotone e ha resuscitato i rivali, ha restituito loro la speranza. Oggi l’Inter è nello stesso stato mentale del tennista che è sopravvissuto al match ball dell’avversario. La psicologia sta dalla parte degli spallettiani, ma l’Inter è psycho, la squadra più imprevedibile del pianeta Italia. Se Spalletti riuscirà nell’impresa, bisognerà riconoscergli meriti tecnico-tattici e caratteriali: l’ultimo allenatore capace di cavalcare la tigre interista, senza farsi disarcionare e sbranare, è stato José Mourinho.
 

Roberto57

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Lazio-Inter 2-3, nerazzurri in Champions! Decide la testa di Vecino

Biancocelesti due volte avanti con un autogol di Perisic e un gol di Felipe Anderson. primo pareggio di D'Ambrosio, poi di Icardi su rigore. Decide Vecino di testa


Incredibile all'Olimpico! L'Inter nell'ultimo quarto d'ora di una gara pazzesca ribalta una Lazio che fin lì aveva strameritato il vantaggio e con un 3-2 da far west si guadagna il ritorno in quella Champions che non gioca dal 2012. La ciliegina la mette Icardi, che dopo due errori è glaciale al 72' nel trasformare il rigore - procurato dal futuro interista De Vrij - che riapre i giochi (e gli permette di agganciare Immobile in vetta alla classifica marcatori) prima dell'apoteosi firmata Vecino, al terzo gol stagionale, tutti contro la romane. Nel primo tempo c'erano stati il gollonzo di Marusic, il pareggio di D'Ambrosio e una fiammata di Felipe. Grande Inter ma massimo onore alla Lazio, crollata sul traguardo anche per colpa dell'espulsione di Lulic.

Steven Zhang è un ragazzo felice. Al fischio finale di Lazio-Inter, il ventisettenne figlio di Zhang Jindong, proprietario di Suning, è piombato sul prato dell'Olimpico insieme all'amministratore delegato Alessandro Antonello per festeggiare l'impresa compiuta dalla squadra di Luciano Spalletti, che prenderà parte alla prossima Champions.

LA PRIMA GIOIA — Icardi e compagni hanno regalato alla famiglia Suning la prima gioia sul campo: un successo arrivato sul filo di lana, all'ultima partita, battendo in rimonta la Lazio di Simone Inzaghi che aveva a disposizione due risultati su tre per centrare la qualificazione. Steven Zhang, che in questi mesi non ha mai fatto mancare il suo supporto alla squadra, ha festeggiato tra le lacrime il suo primo grande risultato da tifoso interista

LAMPO FELIPE — Nessuna sorpresa negli undici iniziali. Inzaghi punta su Murgia al posto dell'infortunato Parolo e dà fiducia a De Vrij, promesso sposo nerazzurro. Spalletti recupera Miranda e sceglie Vecino come sostituto di Gagliardini per affiancare Brozovic. Dopo una svirgolata di Icardi su assist di Perisic, è la Lazio a prendere in mano il match. Al 7' Luiz Felipe manda in curva un babà di Immobile, poi Milinkovic di testa impegna Handanovic e sugli sviluppi è decisivo nel difendere palla e toccarla dietro per Marusic, il cui destro andrebbe verso la bandierina se non incocciasse il volto di Perisic per il vantaggio laziale. Gol fortunoso nella dinamica, ma figlio di un'organizzazione migliore. L'Inter accusa il colpo, non è abituata a ballare sui cross avversari e soprattutto non trova Rafinha per verticalizzare. Serve un break di Cancelo al 22', ma Icardi strozza il destro in modo indegno. E al 25' solo il palo salva un Handanovic di gesso sulla punizione di Milinkovic, l'uomo che fa la differenza e che Vecino non prende quasi mai. Spalletti ne ha visto abbastanza e vira al 4-4-2 con Candreva a sinistra, Perisic libero di svariare e Rafinha a destra, ma pronto ad accentrarsi per favorire gli inserimenti di Cancelo. Il pareggio arriva però in modo quasi casuale, con D'Ambrosio che da corner al secondo tentativo sfrutta un'incertezza di Strakosha. Il match torna in equilibrio anche psicologicamente, ma su un altro corner l'Inter al 41' si fa infilare in contropiede, con Lulic bravissimo a innescare la corsa di Felipe che trova l'angolino per il 2-1 che spezza le reni ai nerazzurri.

RIBALTONE — Nessun cambio nell'intervallo e anche il copione varia poco. Inter a ruminare un gioco troppo spesso orizzontale e Lazio pronta a ripartire con le sue frecce. Perisic si avventa su un paio di traversoni e al 15' è bravo Strakosha in uscita bassa perché Brozovic aveva trovato l'imbucata giusta. Spalletti ci prova prima con Eder per un evanescente Candreva e poi con Karamoh per un Rafinha troppo leggero per i colossi avversari, ma la musica non cambia e l'illusione di riaprirla arriva solo quando al 27' Rocchi fischia un rigore per fallo di mano di Milinkovic. Il Var però gli fa cambiare idea e l'Inter non sembra avere personalità, idee e gamba per risalire. Inzaghi toglie Immobile (avanzando Milinkovic) per Lukaku e Radu per Bastos. Invece al 32' il penalty c'è tutto per l'entrata di De Vrij - sin lì perfetto malgrado la situazione psicologica non facile - su Icardi, freddissimo dal dischetto. Tornano a caricare i 12mila interisti, anche perché Lulic viene espulso per secondo giallo dopo un'entrata su Brozovic. E al 36' il mondo in effetti si ribalta, visto che sul corner di Brozovic non Ranocchia - buttato dentro per i centimetri - ma Vecino va in cielo per trovare l'angolino opposto. Un finale surreale. Da Pazza Inter.


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