ciao, da dove deduci che io ritengo vano il processo mentale relativo a certa arte contemporanea? forse perchè pensi che io abbracci la semplificazione che ne fa Sordi? no, quella era una battuta solo per ribadire come in estrema sintesi, il film è riuscito a centrare la vera questione del dibattito odierno sull'arte e cioè: può in prima istanza uno spettatore, fruitore dell'opera d'arte contemporanea che non sia introdotto nei linguaggi artistici, coinvolgersi, comprenderne il messaggio quando questo non è immediatamente fruibile come bellezza, mimesi, o altro che sappiamo, che invece contraddistingue l'arte antecedente le avanguardie?
Trovarsi di fronte a un Caravaggio o un Turner, per me è ben diverso che stare di fronte a uno squarcio su una tela. Il primo lo comprendo sensibilmente, emotivamente; il secondo devo eaborarlo alla luce della mia esperienza del mondo.
Vedi, io distinguo come da manuale tra arte classica, moderna e contemporanea perchè, anche se certo che è Arte tutta, da un punto di vista conoscitivo, esperenziale e dialogico, comprendere tutto nello stesso ambito concettuale, per me non è un'operazione utile nè corretta. Le differenze ci sono, inutile azzerarle. Così come tanto è poesia quella di Petrarca, tanto lo è quella di Alda Merini in termini assoluti, ma per me con quella distanza non solo epocale di stile ecc. che sarebbe un delitto intellettuale porle sullo stesso piano. Con ciò non ho detto che Petrarca sia superiore alla Merini o questa a Petrarca.
Per tornare a bomba, riprendo quella sequenza del film:
i due sprovveduti, entrano alla Mostra, si avvicinano all'arte, come l'artista odierno incentrato su di sè vuole che sia, ma c'è alla fine un transfert artistico, un' estetizzazione autentica che i due fanno di quella 'esperienza?
E non solo loro, i due protagonisti, anche quei visitatori che pur apparendo esperti e introdotti, invece confondono in modo ancora più imbarazzante ciò che è da ciò che non è, esattamente come
i nostri, digiuni di attrezzi concettuali.
quindi? si può asserire tutto e il contrario di tutto...
tanto quelle sono pecore e non sculture e viceversa;
tanto la signora sembra una palla che sprofonda prima di essere risucchiata dalla palma spostata dal vento, tanto è solo una signora stanca che sta semplicemente seduta.
Insomma, artista e pubblico oggi, si incontrano su quale piano che non sia mediato dalla espressività linguistica che per me, oltre ovviamente il contesto, è il veiculum della possibile fruizione dell'opera d'arte contemporanea?
Voglio dire. Se io, sia che sia digiuno di ogni preconoscenza, sia che sia profondo conoscitore del discorso artistico, mi avvicino a un'opera o un prodotto artistico, con quali criteri opero la mia selezione, la mia distinzione tra ciò che è arte e ciò che non lo é?
Io penso che qui intervenga l'estetica. Ma allora qual'è l'estetica odierna? Chi estetizza chi ? Gli artisti, i luoghi d'arte o i critici o i media ...chi?
Vale la pena qui ricordare, quel famoso flop avvenuto negli anni '80, che fece l'allora Sovrintendente alle Opere d'arte insieme a critici di nota fama, quando vennero ritrovate le 3 teste da loro attribuite a Modigliani, che altro non erano invece che 3 falsi realizzati per burla da tre ragazzi.
Io so solo che la vita è continua creazione e l'artista è parte attiva determinanate quale forza modificatrice di ogni processo culturale, ma comprendere il suo ruolo oggi senza chiedermi prima, cosa sia oggi l'estetica e chi ne è motore e promotore, a me fruitore preclude di trovare ragionevolmente il senso della loro mediazione.
