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Episodio gravissimo

Parla uno dei violenti di Bologna: "Se Salvini torna, lo aspettiamo"
Il leghista: "Quella non è Bologna, torneremo". Uno dei contestatori: "È stata un'espressione di rabbia, lo rifarei"

Sergio Rame - Lun, 10/11/2014 - 13:12
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"Quella non è Bologna, e noi a Bologna torneremo, perchè migliaia di bolognesi ci hanno invitati a tornare". Per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ieri ha trascorso la domenica in Romagna, la campagna elettorale "va avanti" anche dopo la brutta giornata di sabato, quando la sua auto, a Bologna per una tappa in un campo nomadi, si è fatta largo tra i contestatori travolgendone alcuni, poi è stata attaccata dai manifestanti, che hanno anche aggredito un giornalista rompendogli un gomito.

Il violento, che ha aggredito Salvini, intervistato da Sky Tg24
E proprio uno di questi violenti ha dichiarato pubblicamente di essere pronto a muovere ancora le mani.

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La versione della polizia per "coprire" Alfano
Schizzinosi coi leghisti e comprensivi coi picchiatori
"Lo aspettiamo: noi viviamo qui, lui è un corpo estraneo - ha minacciato in una intervista a Sky Tg24 - quando arrivano a provocare si alza la tensione". Perché il no global, che si nasconde dietro al casppuccio di una felpa per non essere riconosciuto dalle forze dell'ordine, è pronto a "rifare tutto", immediatamente.

L'intervista rilasciata a Sky Tg24 dal giovane antagonista, che sabato ha partecipato alla vile aggressione all'auto di Salvini, è un pugno allo stomaco.

VIDEO CORRELATI
L'auto di Salvini aggredita dai centri sociali
Salvini: "In 20 anni di politica mai una cosa del genere"
Lascia esterrefatti per la violenza con cui al leader della Lega Nord viene intimato di non farsi rivedere a Bologna. "L’aggressione - assicura l'intervistato - non era stata pianificata, almeno fino a quando pensavamo che Salvini fosse scortato fino al campo dalla polizia". E rilancia: "È stata una espressione di rabbia nei confronti di chi è venuto a fare una provocazione, un incitamento all’odio, questo ha fatto esasperare". Per il no global, Salvini avrebbe dovuto farsi accompagnare dalla Questura: "Se fosse stato così, l’avremmo insultato, sputazzato ma non abbiamo mai cercato, ieri, lo scontro con le forze dell’ordine, che infatti non c’è stato". Non solo. I giovani dei centri sociali adesso progettano di denunciare il leader del Carroccio in procura per tentato omicidio, per il tentato investimento dei ragazzi, e al Parlamento europeo per istigazione all’odio razziale.

GALLERIE FOTOGRAFICHE CORRELATE
L'auto di Matteo Salvini distrutta dagli antagonisti
Da molti, Salvini è stato accusato di provocazione. Un'accusa che gli è stata mossa dai quotidiani di sinistra e da diversi parlamentari. Tra le righe è anche la tesi sostenuta dal ministro dell'Interno Angelinbo Alfano. "La provocazione - replica il leghista - è che i bolognesi paghino da anni le bollette ai campi nomadi". Intanto, la sede della Lega di Parma è stata imbrattata con insulti a Salvini firmati con stelle a cinque punte, falce e martello e la A cerchiata. "Sbagliano questi imbecilli se pensano di farci paura", commenta Fabio Rainieri, segretario della Lega Emilia.

 assurdo solo in un paese come questo possono succedere certe cose sembra ormai un paese condannato al suo destino
 
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Matteo Salvini aggredito al campo rom, Loris Narda: "Ha tentato di uccidermi. L'auto sfasciata? Capita"
10 novembre 2014

Loris, chi è il no global che salta sul cofano di Salvini, Loris, il nuovo "eroe" dei centri sociali salta sul cofano e poi fa la vittima

"Il violento è Salvini, ho rischiato di morire sotto la sua macchina". Loris Narda, l'appartenente ai centri sociali che sabato mattina ha bloccato l'auto del leader della Lega Nord Matteo Salvini davanti a un campo rom a Bologna, venendone poi travolto, indossa i panni della vittima intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo a La Zanzara, su Radio24. "Valuteremo la denuncia a Salvini per tentato omicidio, andare a cinquanta all'ora con cinque persone davanti è molto grave".

"L'auto sfasciata? Cose che capitano" - Il giovane non è affatto pentito di aver inscenato la protesta, presto diventata estrema, a suon di sassi, calci e pugni che hanno sfondato il parabrezza dell'auto di Salvini: "Sono salito sulla macchina ma sono sceso dopo dieci secondi, volevo impedire a Salvini e al suo razzismo di raggiungere il campo rom. Lo rifarei e sono pronto ad andare in galera". A chi accusa di violenza lui e i suoi compagni di lotta, Narda (appartenente al Comitato antirazzista di Bologna) replica secco: "Io ero per terra, non ho tirato sassi e ho rischiato la vita. E' stato un puro caso che nessuno si sia spezzato la testa e le gambe. La macchina sfasciata? E' stata una reazione all'accelerata. Sono cose che succedono".

questa e l'italia nn ce da aggiungere altro
questi imbecilli nn sanno che se ti metti davanti a un auto in corsa e tentato suicidio
 
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Salvini aggredito: secondo voi la sinistra candiderà Loris Narda? sondaggio di Libero

ma certo li daranno il premio nobel dell'imbecillita in questo paese anomalo tutto e possibile

un commento di un utente:
Questo 'coso' è un parassita della società : mettetelo subito in galera senza processo e non fatelo più uscire!
 
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Criminalità in Veneto, Zaia: è allarme sicurezza, lo Stato intervenga
martedì, 11, novembre, 2014

“La situazione complessiva della sicurezza dei cittadini in Veneto sta degenerando, nonostante gli sforzi ammirevoli di tutte le forze dell’ordine, nessuna esclusa. Lo Stato sta battendo in ritirata rispetto alla delinquenza, micro o macro che sia. Scriverò al Ministro dell’Interno Alfano perché va trovata una soluzione alla paura che ogni giorno di più si insinua nella gente”. A lanciare l’allarme è il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
“Solo oggi altre due brutte notizie – incalza Zaia – una raffica di furti nel vicentino uno dei quali è degenerato in rapina, e pesanti tagli ai presidi di polizia nel veronese, dove scompaiono la squadra nautica della Polizia sul Lago di Garda, la postale e la ferroviaria periferica. E poi ogni giorno attacchi anche ai luoghi più impensati, come canoniche, chiese, centri ricreativi, per non parlare delle rapine e dei furti in abitazione”.
“Purtroppo – dice Zaia – siamo di fronte ai primi ma non ultimi effetti di una spending review e di una legge di stabilità cieche e sorde che, per diminuire le tasse, com’è sacrosanto, stanno colpendo due cardini della nostra società come sicurezza e salute. Regione e Comuni, con le loro polizie locali, non possono certo farsi carico di questa situazione – aggiunge Zaia – ed è irrinunciabile, ancorchè già tardivo, un intervento dello Stato. Lo chiedo a gran voce al Ministro Alfano in termini di maggior disponibilità di uomini e mezzi, perché uno Stato che non fa tutto il possibile per la sua sicurezza è di fatto uno Stato fallito”.
trevisotoday.it

Questo Stato è gia fallito MA nn tutti lo sanno
 
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Roma: proteste contro gli immigrati, cassonetti bruciati ”Basta furti e violenze”
martedì, 11, novembre, 2014

Notte di tensione a Tor Sapienza, a Roma. Alcuni cittadini del quartiere, circa un centinaio, sono scesi in strada per protestare contro gli immigrati e il vicino centro di accoglienza. Per qualche minuto la strada, via Giorgio Morandi, è diventata teatro di una sassaiola e alcuni cassonetti sono stati bruciati.
”Basta con furti e violenze. In ballo c’è la nostra sicurezza”, scrive su Facebook il presidente del comitato di quartiere Tommaso Ippoliti. ”Ci siamo rotti di subire, le istituzioni non ci proteggono, allora ci difendiamo da soli”.
 
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A piede libero il no global che ha aggredito Salvini: va a pontificare in radio
Il leader della Lega: "In un Paese civile gli aggressori sarebbero gia in galera". In Italia non è così. Vengono invitati in radio

Sergio Rame - Mar, 11/11/2014 - 13:01
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Adesso i centri sociali hanno un nuovo leader. Si chiama Loris Narda e da giorni va in giro a vantarsi per aver partecipato all'aggressione a Matteo Salvini.

Era uno di quei no global che, atmayi di mazze, cinghie e sassi, hanno attaccato l'auto del segretario leghista sfasciandone il parabrezza e i finestrini nel tentativo di aggredirlo. Nessuno si è fatto male, per fortuna. Sarebbe potuto andare peggio, anche perché le forze dell'ordine non sono riuscite a tenere sotto controllo gli antagonisti che presidiavano il campo nomadi di via Erbosa. Adesso che l'assalto fa parte della cronaca dei giorni scorsi, Loris Narda è ancora a piede libero: salta da un programma all'altro per pontificare e minacciare. E nessuno dice niente.

Loris Narda concede interviste interviste a destra e a manca. Radio, tivù e quotidiani. Non fa differenza. Si vanta di aver partecipato alla spedizione punitiva contro il nemico leghista. Nei video che documentano il vile blitz, il no global è quello che, con destrezza, si arrampica sul cofano dell'auto nel tentativo di fermarla. È ben visibile. E lui non fa nulla per tirarsi indietro. Per Narda, quell'assalto è un trofeo. E molti della sinistra (anche parlamentare) gliene danno atto.
 
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Roma, continua la guerriglia anti-immigrati: auto a fuoco, un agente ferito
mercoledì, 12, novembre, 2014

Ancora scontri fra i residenti di Tor Sapienza e le forze dell’ordine legati al centro di accoglienza per rifugiati politici in via di Giorgio Morandi. Verso le 22.30 almeno duecento abitanti sono tornati in strada: lo stesso copione di ieri sera ma questa volta i toni sono ancora più accesi e violenti. La protesta è ancora in corso.
Sul posto alcuni reparti della Celere che stanno cercando di contenere la protesta. Sono stati dati alle fiamme alcuni cassonetti e si è registrata una fitta sassaiola anche nei confronti degli agenti. Intanto, la polizia è stata costretta ad accennare alcune cariche per dispedere i violenti. Negli scontri un agente ha riportato la frattura di un braccio. Un’ambulanza l’ha trasportato al policlinico Casilino. Sul posto si vedono i lampeggianti dei mezzi delle forze dell’ordine. Si registrano grida e tafferugli.

A fare esplodere la protesta è stato il centro di accoglienza per rifugiati politici che occupa alcuni appartamenti dei palazzoni di via Giorgio Morandi. Una convivenza con i residenti che da tempo si è rivelata fragile e problematica. «Qui non c’è legalità – gridano i manifestanti -. Vogliamo le forze dell’ordine e deve essere spostato il centro di accoglienza». A destare le maggiori proteste è quella parte del centro destinato a persone che sono staccate dalla famiglia.
«Qui arriva di tutto – si sfogano i residenti -. Nel centro ci sono anche i delinquenti. Sono aumentate le rapine e i furti». Tre sere fa ci sarebbe addirittura verificata una tentata violenza sessuale ma la notizia è ancora da accertare. Ma queste voci hanno fatto montare la protesta. Intanto finora, su via Giorgio Morandi, continuano ad arrivare reparti delle forze dell’ordine per arginare la protesta.
Marco De Risi .ilmessaggero.it

hanno reso questo paese invivibile per colpa di qualche imbecille che sta al governo
adesso i cittadini pagano le conseguenze
 
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Nigeriano urina davanti ad abitazione: protesta un residente, é rissa
mercoledì, 12, novembre, 2014

CALTANISSETTA – Un nigeriano senza fissa dimora è stato sorpreso ad urinare vicino ad un portone; un residente ha protestato vibratamente, costringendo lo straniero a desistere dal suo intento. Lo straniero, innervosito dal rimprovero dell’uomo, si è armato di bastone ed è tornato indietro per farsi giustizia, ma ha avuto la peggio, riportando una ferita alla testa.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Sezione Volanti, in servizio di controllo del territorio e, dopo le cure del caso, il cittadino nigeriano è stato portato in questura e denunciato in stato di libertà alla locale A.G. per porto di oggetti atti a offendere.
Allo straniero, in relazioni alle lievi lesioni subite alla testa, è stato chiesto se voleva sporgere querela contro l’aggressore perchè in Italia funziona così: puoi urinare sulla porta di casa di qualcuno, puoi anche cercare di bastonarlo e, se l’altro si difende, puo’ essere anche denunciato.
 
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Roma, alta tensione a Tor Sapienza: scontri e feriti a protesta anti-immigrati. La procura apre un'inchiesta.

I residenti: «Ci hanno caricati all'improvviso». «Ci hanno caricati all'improvviso, senza un motivo, mentre eravamo fermi sul marciapiede». A parlare sono alcuni abitanti delle case popolari del quartiere. «Dalle forze dell'ordine volevamo protezione e invece ci hanno attaccato» racconta Eliana, che abita nel palazzo di fronte al centro di Viale Giorgio Morandi.

Molti abitanti minacciano ulteriori disordini: «Questo è solo l'inizio. Siamo pronti ad andare avanti e a farci giustizia da soli. Non ci fermeremo fino a quando tutti gli immigrati avranno lasciato il nostro quartiere. Siamo esasperati - racconta una cittadina - e non perchè siamo razzisti ma perchè queste persone commettono furti, aggressioni, rendendo invivibile il nostro quartiere. Se nessuno ci garantisce giustizia e sicurezza siamo costretti a pensarci da soli, perchè qui non si vive più».

I cittadini delle palazzine popolari raccontano che gli stranieri ospiti del centro «girano nudi davanti alle finestre nonostante in strada o nei palazzi di fronte ci siano dei bambini, fanno i bisogni ovunque e rubano». «Andremo avanti fino a quando non se ne andranno via tutti: dal centro di accoglienza al campo nomadi, alle abitazioni popolari dove abitano romeni e albanesi», dicono.

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Roma: furibonda rissa a bottigliate, sette romeni arrestati
giovedì, 13, novembre, 2014
Roma – Stazione Ostiense: rissa in piazzale dei Partigiani

Rissa con bottigliate in zona Ostiense dove i Carabinieri della Stazione Roma Garbatella sono intervenuti in piazzale dei Partigiani, a seguito di alcune segnalazioni giunte al 112, per sedare una furibonda rissa in atto.
RISSA TRA SETTE PERSONE – In sette sono stati arrestati, tutti cittadini romeni, di età compresa tra i 34 e 56 anni, senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine. I militari al loro arrivo hanno dovuto placare gli animi e riportare la situazione alla calma.
QUATTRO FERITI – Quattro dei rissanti sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari degli ospedali di Roma San Giovanni e Andrea Alesini. Illesi i militari intervenuti. I fermati, accusati di rissa aggravata, sono stati trattenuti in caserma, dove attenderanno di essere sottoposti al rito direttissimo. Sono in corso gli accertamenti finalizzati all’identificazione di altri 3 contendenti che, per il momento, sono riusciti a far perdere le loro tracce.
romatoday.it
 
Roberto Torre, vice presidente del Comitato di Quartiere Tor Sapienza, parla all’Adnkronos di “sei manifestanti feriti” e riferisce: “C’è stata una vera guerriglia”. “Siamo abbandonati, non si vede una via di uscita”, denuncia. “Qui abbiamo tre centri di accoglienza di immigrati a Via Morandi, via Collatina e via Tiratelli e due campi nomadi, più una serie di campi abusivi a macchia di leopardo. Se non si alleggerisce il territorio da questi ghetti che si creano – sottolinea Torre- il problema e serio é drammatico”.

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in una nota ha dichiarato: “Dal Questore ho ottenuto l’assicurazione che il territorio interessato sarà presidiato centimetro per centimetro, per impedire altre violenze“. ”Questa Amministrazione – ha aggiunto – non accetta che a Roma l’incolumità dei cittadini venga messa a repentaglio da un manipolo di estremisti violenti, che sfogano il proprio fanatismo lanciando blocchetti di marmo, pietre e bottiglie. Questi gesti, inaccettabili, rischiano di mettere in ombra il disagio reale e le paure dei cittadini onesti che invece hanno il diritto sacrosanto di essere ascoltati”.

“Roma rifiuta l’ignobile caccia all’immigrato, che si è perfino tradotta nel tentativo di violenza su ragazzini inermi – conclude il sindaco – Nessuno in questa città deve più sentirsi insicuro nel proprio o in altri quartieri, ma tutti i romani devono poter vivere tranquilli, tanto in centro, quanto in periferia” ha detto Marino, che sembra non aver capito affatto la gravità della situazione e l’esasperazione dei residenti e si rifugia nei luoghi comuni tipici della sinistra piu’ becera e arrogante.

Matteo Salvini, interpellato dall’Adnkronos, annuncia una visita a breve per verificare la situazione. “Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò”, dice il leader leghista. “Tor Sapienza rappresenta il fallimento dello Stato, frutto della politica folle di una certa sinistra che permette tutto a tutti” afferma il segretario federale della Lega Nord. “Ogni violenza va sempre condannata ma l’immigrazione incontrollata e il razzismo nei confronti degli italiani – che non hanno alberghi pagati – rischia di alimentare reazioni sbagliate”, conclude Salvini.
 
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Roma è diventata una città razzista?
Perché a Roma ogni episodio di cronaca in cui è coinvolto un immigrato rischia di scatenare violenze e intolleranza? Cosa sta succedendo nelle periferie della Capitale? Dopo i fatti di Tor Sapienza le istituzioni non possono più stare a guardare.

Roma è diventata una città razzista?
“Non sono razzista ma…”. Da Corcolle a Tor Pignattara, da Tor Sapienza a Settecamini questa è una delle frasi che abbiamo ascoltato più spesso, ogni qual volta i cittadini se la prendevano per la presenza di troppi immigrati nei loro quartieri. Ieri a Tor Sapienza si è superato il limite: con spranghe, sassi e petardi una quarantina di persone prima hanno tentato l’assalto ad un’occupazione dove vivono alcune famiglie di rumeni, poi si sono scagliati contro un centro per rifugiati in cui sono ospitati una sessantina di cittadini nigeriani.

Cosa succede nelle periferie romane? Roma è diventata una città in cui gli immigrati devono avere paura a vivere? Roma è una città razzista? Probabilmente no, o meglio, i razzisti ci sono sicuramente a Roma come dappertutto purtroppo, ma non basta a spiegare quello che sta accadendo. Qualcuno però soffia sul fuoco: non è un mistero per nessuno che Casa Pound stia da settimane agitando lo spauracchio dell’invasione degli immigrati, chiedendo che il centro per rifugiati venga trasferito. Ieri nelle strade di Tor Sapienza sono risuonati slogan di estrema destra, qualche ragazzo inneggiava al “Duce”. Ma anche questo non basta, da solo, a spiegare come ogni episodio di cronaca in cui è coinvolto un cittadino immigrato, rischi di scatenare la “caccia al negro”. Basta una piccola scintilla per incendiarie le praterie delle banlieue romane.

La risposta a quello che sta accadendo sta probabilmente nell’incapacità di mediazione sociale da parte delle istituzioni: va bene mettere centri di accoglienza in quartieri periferici, spesso difficili, nessuna invasione parliamo in tutto di poco più di 7500 persone sparse per tutta la città. Ma se questo non è accompagnato da un’opera di inserimento sociale e di mediazione con i territori rischia di non essere capito: “per loro spendono 40 euro al giorno per farli mangiare, io non ho lavoro e le istituzioni non mi danno niente”, urlava ieri un abitante di Tor Sapienza sceso in strada contro la presenza del centro.

Siete mai stati a Tor Sapienza? Il quartiere è stretto tra la Prenestina e il Gra, qui è stata edificata la più grande corte di case popolari d’Europa, tra un palazzo e l’altro si aprono piazzali degradati, gli edifici portano i segni del tempo e della scarsa manutenzione. Di servizi neanche l’ombra. Qui la gente fatica ad arrivare a fine mese e con la crisi va sempre peggio, i ragazzi hanno poche prospettive e neanche un luogo dove incontrarsi per imparare a suonare uno strumento o a realizzare un video.

Così il cocktail è servito: tra periferie abbandonate e la mancanza di servizi, metteteci l’arrivo di un centro per rifugiati che nessuno spiega ai cittadini, qualcuno accende la miccia e il gioco è fatto, si scatena la guerra tra poveri.

Roma è una città razzista? No, ancora no, ma le istituzioni non possono più stare a guardare dopo quello che è accaduto ieri.
 
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Bologna, aggressione a Salvini: la Digos ha individuato gli autori
13 novembre 2014

La Digos di Bologna ha individuato gli autori dell'aggressione a Matteo Salvini, avvenuta sabato durante la visita del leader leghista al campo rom del capoluogo emiliano. Una conferenza stampa sui fatti di sabato è stata convocata in questura, nella mattinata di oggi: la Digos ha comunicato che sono stati identificati e denunciati dieci giovani, di età compresa tra i 19 e i 28 anni, appartenenti al collettivo Hobo. Per tutti, l'ipotesi di reato è violenza privata aggravata in concorso, e per tre di loro anche danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere: questi tre sono quelli che hanno assaltato l'auto di Salvini.

Il giornalista aggredito - A margine della manifestazione contro la Lega Nord, Enrico Barbetti, giornalista del Resto del Carlino, era stato pedinato e aggredito da un gruppo di antagonisti. Gli agenti della Digos sono certi che si tratti di esponenti del gruppo anarchico Aula C, uno spazio di Scienze politiche occupato da oltre vent'anni. Sono stati denunciati tre attivisti di Aula C per violenza privata in concorso, ingiuria e minacce in concorso.
 
Tor Sapienza, residenti alla polizia: difendete noi che vi paghiamo lo stipendio
giovedì, 13, novembre, 2014

Ancora tensione a Tor Sapienza. Un gruppo di residenti, stanchi dell’escalation di furti e aggressioni nel quartiere, stamani si è radunato sotto il centro dei rifugiati scandendo insulti contro gli immigrati. “Scendete bastardi, scendete”, urlano. Poi se lo sono presa con le forze dell’ordine schierati davanti alla struttura: “difendete noi non loro perchè noi vi paghiamo le tasse e lo stipendio”. La scintilla, secondo gli abitanti, l’aggressione subita da una ragazza.
Lanci di bottiglie e pietre contro il centro di immigrati a Tor Sapienza e lanci di oggetti, in risposta, dalle finestre del Centro immigrati. Qualche abitante ha tentato di entrare nel centro ma è stato fermato dalle forze dell’ordine.
Intanto è iniziato il trasferimento dei rifugiati del centro immigrati, iniziato con lo spostamento di circa 40 minori.
A decidere e gestire il trasferimento il Comune per “motivi di sicurezza”.
 
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INFERNO CAPITALE - TOR SAPIENZA IN FIAMME, È CACCIA ALL’IMMIGRATO - I RESIDENTI: “NON VIVIAMO PIÙ, SE NE DEVONO ANNA’...”
 

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