mihael
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SANT’ANGELA MERICI vergine, fondatrice
Angela nacque a Desenzano del Garda da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Non ebbe grande istruzione, ma una ricca formazione religiosa. Rimase orfana dei genitori e perse i tre fratelli maggiori, così con la sorella dovette abbandonare il suo mondo protetto e trasferirsi in città. Qui, nel pieno del Rinascimento, la vita era cambiata e molte erano le distrazioni per l’uomo. Angela avvicinò la povertà materiale, morale e spirituale: vite sopraffatte dalla passione e dal gioco, nella società civile, come nella Chiesa. In questo quadro, Angela conduceva una esistenza ritirata e di preghiera: si consacrò a Dio ed entrò a far parte del Terz’Ordine francescano. Un giorno, ebbe una visione in cui le appariva una schiera di angeli e di vergini che salivano e scendevano dal cielo, suonando e cantando in coro. Le si fermò davanti una delle sorelle morte che le predisse che Dio voleva che Angela istituisse una Compagnia di vergini. Ed ella accolse l’invito, preoccupata per le donne del tempo destinate in troppi casi al degrado e all’emarginazione. La nuova “Compagnia delle vergini”, Angela la dedicò alla santa che ispirava la sua vita spirituale: sant’Orsola. La Regola che Angela dettò aveva come fine quello che le Orsoline dovevano santificare sé stesse per santificare la famiglia. Le suore Orsoline restavano nel mondo e vivevano in famiglia, per potersi dedicare con maggiore affabilità alle opere di bene, prima fra le quali era quella di educare le giovani. Importante per la Regola, moderna e di facile adattabilità ai diversi tempi, era che le compagne rimanessero sempre unite e concordi contro le avversità e le persecuzioni.
Angela nacque a Desenzano del Garda da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Non ebbe grande istruzione, ma una ricca formazione religiosa. Rimase orfana dei genitori e perse i tre fratelli maggiori, così con la sorella dovette abbandonare il suo mondo protetto e trasferirsi in città. Qui, nel pieno del Rinascimento, la vita era cambiata e molte erano le distrazioni per l’uomo. Angela avvicinò la povertà materiale, morale e spirituale: vite sopraffatte dalla passione e dal gioco, nella società civile, come nella Chiesa. In questo quadro, Angela conduceva una esistenza ritirata e di preghiera: si consacrò a Dio ed entrò a far parte del Terz’Ordine francescano. Un giorno, ebbe una visione in cui le appariva una schiera di angeli e di vergini che salivano e scendevano dal cielo, suonando e cantando in coro. Le si fermò davanti una delle sorelle morte che le predisse che Dio voleva che Angela istituisse una Compagnia di vergini. Ed ella accolse l’invito, preoccupata per le donne del tempo destinate in troppi casi al degrado e all’emarginazione. La nuova “Compagnia delle vergini”, Angela la dedicò alla santa che ispirava la sua vita spirituale: sant’Orsola. La Regola che Angela dettò aveva come fine quello che le Orsoline dovevano santificare sé stesse per santificare la famiglia. Le suore Orsoline restavano nel mondo e vivevano in famiglia, per potersi dedicare con maggiore affabilità alle opere di bene, prima fra le quali era quella di educare le giovani. Importante per la Regola, moderna e di facile adattabilità ai diversi tempi, era che le compagne rimanessero sempre unite e concordi contro le avversità e le persecuzioni.