SANTA GEMMA GALGANI vergine
Gemma nacque nel 1878, in provincia di Lucca. A soli otto anni perse la madre, sua maestra di fede e poco dopo morì anche il padre, farmacista del paese. La famiglia Galgani, composta di sei fratelli e con loro vivevano anche due zie, dovette affrontare grandi sofferenze per le ristrettezze economiche. Nel frattempo, Gemma ricevette l'ispirazione di seguire con impegno la via della croce, come suo itinerario cristiano. Ella dialogava col suo Angelo custode, il quale le anticipò che i gioielli di una sposa del Crocifisso sono la croce e le spine. Gemma si ammalò gravemente, perdendo l’uso delle gambe. Fu il passionista san Gabriele dell’Addolorata, che apparendole, la confortò e fu anche sua guida spirituale. Gemma pativa grandi sofferenze e passava i giorni nella preghiera, ma quando sembrava non ci fosse più nulla da fare, accostatasi all’eucaristia, guarì miracolosamente. La ragazza continuò il suo cammino e, la sera della festa dell’Immacolata, fece voto di verginità. Ma grazie più grandi l’attendevano, infatti, ricevette l’apparizione di Gesù con Maria e il suo Angelo custode: dalle ferite di Gesù uscivano fiamme che toccavano le mani, i piedi e il cuore di Gemma. Gemma si sentì come morire, ma Maria la sorreggeva. Alla fine, Gemma si trovò in ginocchio e provava un forte dolore alle mani, ai piedi e al cuore e vi usciva sangue. Quei dolori, però, le davano una pace perfetta. Da quel momento, ogni settimana, Gesù la chiamò a collaborare nell’opera della salvezza, unendola alle sue sofferenze fisiche e spirituali. Tutto ciò, per Gemma fu motivo di gioia e di dolore insieme. La fanciulla dovette lasciare la sua casa e venne accolta nella casa dei coniugi Giannini, come una vera figlia. Ma, la sua condizione era davvero particolare: cadeva in estasi, in preghiera sudava sangue, le apparivano sul corpo delle ferite, i segni della Passione di Gesù. Così Gemma venne sottoposta a esami medici, ma di fronte al dolore fisico e alle prove morali, non diceva nulla, la sua serenità era straordinaria, era obbediente, anzi viveva la sofferenza in maniera “normale”. Morì di Sabato Santo, a 25 anni. Gemma, una piccola grande mistica, sempre in affettuoso colloquio con Gesù, sorridente davanti alle difficoltà più dure. Un’anima candida, contemplativa, orante, che visse nel riserbo e operò conversioni. Santa, perché ha accolto il peso della sofferenza di Cristo in maniera silenziosa, restituendo il coraggio e la fede a tante persone sfiduciate.