SAN FELICE DA NICOSIA religioso cappuccino
Felice nacque a Nicosia, in Sicilia, nel 1715, in una famiglia numerosa. Il padre calzolaio decise di farlo lavorare nella calzoleria, ma nel frattempo venne in contatto con la Congregazione dei Cappuccinelli, presso il convento di Nicosia. Egli testimoniava la sua spiritualità in ogni cosa quotidiana facesse e, infine, chiese di entrare come fratello laico nell'Ordine dei Cappuccini, ma non fu accolto. Si diede alla cura della famiglia, ma alla morte dei genitori, chiese nuovamente di essere ammesso tra i Cappuccini direttamente al Provinciale e ricevette il consenso. Pronunciata la professione fu inviato nel suo stesso paese di origine, dove per 43 anni esercitò il compito di questuante. Nel convento gli furono assegnati vari lavori: portinaio, ortolano, calzolaio e infermiere, mentre fuori era questuante. Aveva una particolare predilezione per i bambini, dalle tasche tirava fuori sempre qualcosa, una noce, delle nocciole, delle fave e le regalava ai fanciulli. Piccoli regali che gli offrivano l'opportunità di dare loro una breve lezione di catechismo. Aiutava i poveri, sosteneva gli ammalati e i più bisognosi, era solito andare a trovare i carcerati.
Era trattato duramente dai superiori, spesso umiliato, ma fra’ Felice rispondeva: "Sia per l'amor di Dio". Amava distribuire delle striscioline di carta sulle quali scriveva le invocazioni alla Beata Vergine: erano per lui il rimedio per tutti i mali. Le appendeva alle porte delle abitazioni dei malati, dei poveri, dei bisognosi. Eventi miracolosi si susseguivano lì dove egli operava il bene e ciò accresceva la sua fama. In età avanzata, terminati i compiti più pesanti, si dedicò alla preghiera. Negli ultimi giorni di vita raccomandò la sua anima a san Francesco e alla Madonna e, chiuse gli occhi dopo aver chiesto al superiore l’obbedienza di morire.
