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Il riarmo dell’Italia costa 120 miliardi

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Il riarmo dell’Italia costa 120 miliardi, Meloni: “Prezzo della libertà”​

Il piano europeo Rearm costa caro all’Italia: fino a 120 miliardi in 4 anni. Meloni lo difende, ma per Landini è un modello antisociale che “uccide le persone”

Foto di Giorgia Bonamoneta
Giorgia Bonamoneta
Giornalista


Pubblicato: 29 Marzo 2025 16:54

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Il riarmo dell’Italia costa 120 miliardi, Meloni: “Prezzo della libertà”

Fonte: ANSAIl riarmo dell'Italia costa 120 miliardi.(ma li paga lei di tasca sua?)
Le spese in difesa e sicurezza sono il prezzo della tua libertà”. Con questa frase, Giorgia Meloni ha scelto di aprire il suo intervento al congresso di Azione. Un messaggio senza sfumature e che punta a legittimare una delle manovre più ambiziose e costose della politica europea recente: il piano Rearm Europe, pensato per rafforzare le spese militari degli Stati membri.

Ma dietro le parole altisonanti, i numeri sono concreti e pesanti. Per l’Italia, infatti, aderire pienamente al progetto significherebbe investire fino a 120 miliardi di euro in quattro anni. Una cifra che supera qualunque piano straordinario per la scuola, la sanità, il clima. Un costo che rischia di pesare tutto sulle spalle dei cittadini, in nome di una maggiore sicurezza.

Indice

Quanto costerà il piano di difesa all’Italia

La proposta europea punta a far salire la spesa militare al 3% del Pil. Per l’Italia, che oggi destina alla Difesa circa 33 miliardi all’anno, si tratterebbe di raddoppiare l’impegno. Secondo le prime stime, questo significherebbe un aumento di spesa annuale per tutta la durata del piano pari a:





  • +7 miliardi nel 2025;
  • +17 miliardi nel 2026;
  • +27 miliardi nel 2027;
  • +37 miliardi nel 2028.
Il conto, tra il 2025 e il 2028, oscillerebbe così tra 88 e 120 miliardi (nel caso di piena adesione al pari di altri Paesi europei). Cifre impressionanti se confrontati con il definanziamento strutturale della scuola pubblica o i ritardi sul fronte della transizione ecologica. E tutto questo in un Paese che già registra un deficit al 3,4%: raggiungere il 3% del Pil per la difesa potrebbe spingere il disavanzo al 5%.

La posizione di Meloni

Dal palco del congresso di Azione, con Carlo Calenda, Meloni ha attaccato duramente chi critica l’idea di una difesa comune europea. Secondo la premier, la visione anti-riarmo sembra volere qualcosa di impossibile.

Dichiara:

La proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa, ma chiedere loro di occuparsi della nostra sicurezza lo stesso o è che l’Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?
E aggiunge:

Se chiedi a qualcuno di garantire la tua difesa, devi sapere che quel qualcuno non lo farà gratis. Devi sapere che gli interessi di quel qualcuno su qualsiasi tavolo varranno più dei tuoi.
Meloni ha riconosciuto che la situazione economica dell’Italia è tutt’altro che semplice. Il contesto, ha spiegato, è instabile e imprevedibile, e richiede una preparazione a scenari complessi. Allo stesso tempo, ha difeso l’attuale linea di governo, rivendicando la necessità di serietà nella gestione dei conti pubblici, in contrasto con quelle che ha definito “politiche scellerate” ereditate dal passato. Un riferimento diretto al Superbonus e al Reddito di cittadinanza, accusati di aver contribuito a “devastare” i conti dello Stato.

Il riarmo europeo però non è solo una questione di sicurezza, ma una scelta politica, con un prezzo che per l’Italia potrebbe arrivare fino a 120 miliardi di euro. Una cifra enorme, che convive con la riduzione della spesa sociale, il blocco delle assunzioni nei servizi pubblici e la fragilità strutturale del welfare.

Una contraddizione che ha denunciato Maurizio Landini, segretario della Cgil all’assemblea aperta su Pace, lavoro, ambiente e diritti:

Dire che la sicurezza si garantisce solo con le armi è una bugia. Il governo taglia la spesa sociale.


Tag: Giorgia MeloniPersonaggi
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IN REALTA SERVONO PER SALVARE FRANCIA E GERMANIA DAL FALLIMENTO.


CI RENDERANNO TUTTI DEI POVERI PEZZENTI QUESTA E UNA GUERRA "ECONOMICA" CI ELIMINANO SENZA SPARARE UN COLPO" SPARIRANNO GLI ITALIANI E SI PRENDERANNO L'ITALIA CON ABITAZIONI GIA RISTRUTTURATE DAI GRULLI ITALIANI.MA QUANDO CI SVEGLIANO SARA TROPPO TARDI.
POI DIAMO I NOSTRI SOLDI PER RIARMO PER FARSI "AMMAZZARE"






 
A QUESTO PUNTO ANDREMO IN GUERRA PER ELIMINARE I TUOI FIGLI E NIPOTI, CONTENTO?




Leva obbligatoria in caso di guerra: chi sarà richiamato in Italia

Storia di Christian L. Di Benedetto
• 22 ora/e•
2 min di lettura
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Chi verrebbe richiamato alle armi in Italia in caso di guerra. Dalla riattivazione della leva obbligatoria all'esclusione delle donne.

Negli ultimi mesi, i timori legati a una possibile guerra in Europa hanno riacceso il dibattito sulla leva obbligatoria in Italia. Le parole della presidente dellaCommissione europea Ursula von der Leyen – «Se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra» – hanno fatto eco in tutta l’Unione, sollevando interrogativi profondi anche nel nostro Paese. Ma cosa accadrebbe realmente in Italia in caso di conflitto armato?






Il ritorno della leva: uno scenario possibile?

La leva obbligatoria è stata sospesa nel 2004, ma non abolita. Questo dettaglio tecnico, spesso trascurato, è in realtà cruciale. Con un semplice decreto, il Ministero della Difesa potrebbe ripristinare il servizio militare. Ma l’eventuale richiamo alle armi non sarebbe indiscriminato. Esistono regole, criteri e limiti ben definiti, molti dei quali affondano le radici in una normativa che risale a oltre vent’anni fa.

Chi sarebbe richiamato alle armi (e chi no)

In caso di guerra, i primi a essere mobilitati sarebbero i militari in ferma permanente: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Subito dopo toccherebbe a chi ha lasciato le Forze Armate da meno di cinque anni. I civili, invece, verrebbero coinvolti solo in casi estremi e secondo criteri selettivi.("esclusi i figli dei politici,medici,giudici ecc... ovvio")

La leva tornerebbe a coinvolgere solamente gli uomini, almeno secondo la normativa vigente. Le donne, seppur arruolabili su base volontaria, non sarebbero obbligate a rispondere a una chiamata.
Tuttavia, un decreto ministeriale potrebbe estendere l’obbligo anche al genere femminile, introducendo un cambiamento epocale nel sistema di difesa italiano.





Sono esclusi dal richiamo gli individui con gravi patologie, dipendenze, o situazioni familiari particolarmente delicate (come figli unici conviventi con genitori disabili o genitori di prole a carico).
La fascia di età prevista per il richiamo va dai 18 ai 45 anni, ma potrebbe essere ampliata in base alle esigenze del momento.

La notizia chiave? Il Governo italiano starebbe valutando nuovi criteri per il ripristino della leva obbligatoria: inclusione delle donne e innalzamento dell’età massima. Una riforma che, se attuata, segnerebbe un punto di svolta nella storia militare del Paese.


E QUALE SAREBBE QUESTO PUNTO DI SVOLTA ?

IN UCRAINA HANNO MANDATO AL "FRONTE" ANCHE GLI ANZIANI OLTRE CHE HAI GIOVANI-
COSA VI RICORDA IL PIANO KALERGI ?

visto siamo solo "bestiame"


Mi raccomando andate sempre a mettere una X al vostro pastore di turno ma il pastore resterà sempre il pastore e tu...........a belare.



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ENOCIDIO VACCINALE: IN CANADA È VIETATO INDAGARE - SI DEVE MORIRE SENZA CHIEDERE SPIEGAZIONI
https://slaynews.com/.../canadian-cop-punished.../
<<Una detective della polizia canadese è stato dichiarato colpevole di "condotta disonorevole" per aver indagato su un'ondata di morti improvvise tra i neonati deceduti dopo aver ricevuto "vaccini" mRNA anti-Covid.
La poliziotta Helen Grus dell'Ottawa Police Service (OPS) è stata incriminata dopo aver iniziato a indagare su un gran numero di casi di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) nel dicembre 2021.
Grus ha scoperto che i casi di SIDS sono aumentati vertiginosamente dopo che i “vaccini” sono stati resi pubblici quell’anno.
Il poliziotto riteneva che le morti improvvise fossero collegate alle iniezioni di Covid, somministrate a tutte le vittime.
Tuttavia, Grus si è ritrovata al centro di un'inchiesta ufficiale a causa delle sue indagini.
L'ingrossamento della prostata non ha nulla a che fare con l'età. Basta smettere di fare questa cosa comune!
A seguito di un'indagine sulle sue azioni, Grus è stata convocata per un'udienza disciplinare.
In una sentenza del 25 marzo , Grus è stato dichiarato colpevole di “condotta disonorevole”.
Il sovrintendente in pensione Christopher Renwick, che ha presieduto il procedimento, ha stabilito che la detective Grus ha portato “screditare la reputazione del servizio di polizia di Ottawa” quando ha indagato su un potenziale collegamento tra le morti improvvise di diversi neonati e i “vaccini” mRNA Covid che hanno ricevuto.
L'OPS ha affermato che Grus "ha avviato autonomamente un progetto non autorizzato, in cui ha avuto accesso a nove casi di morte di bambini e/o neonati in cui non aveva alcun ruolo/responsabilità investigativa, e non ha poi registrato il suo coinvolgimento o le sue scoperte nei fascicoli".
A partire da dicembre 2021, Grus ha iniziato a chiedersi se le iniezioni di Covid avessero avuto un ruolo nell'aumento del numero di decessi infantili a cui, a quanto pare, stava assistendo.
Di conseguenza, ha tentato di determinare se i bambini o i loro genitori avessero ricevuto il “vaccino” sperimentale.
Dopo che fu scoperto che Grus stava conducendo queste indagini, l'unità di standard professionali del servizio di polizia di Ottawa la sospese dall'esecuzione dei suoi compiti.
I funzionari hanno quindi presentato un'accusa disciplinare contro Grus e l'hanno costretta a difendere le sue azioni di fronte a un tribunale.

L'OPS sostiene che Grus ha trasgredito un limite professionale indagando sulle morti infantili in casi in cui non aveva alcun ruolo investigativo.
Un incidente si è verificato nel gennaio 2022, quando Grus avrebbe contattato il padre di un neonato morto improvvisamente.
Grus cercò di informarsi sullo stato vaccinale della madre del bambino.
Insieme al suo avvocato, Bath-Sheba van den Berg, Grus ha sostenuto che l'indagine sulle morti rientrava nella sfera di autorità del detective in quanto membro dell'unità contro le aggressioni sessuali e gli abusi sui minori (SACA).
La SACA ha il compito di indagare sui decessi di bambini di età inferiore ai cinque anni.
Inoltre, il protocollo per la SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) prevede la raccolta di informazioni riguardanti la storia clinica dei genitori.
La raccolta di informazioni riguarda tutti i farmaci usati per strada, da banco e con obbligo di prescrizione medica.
Durante l'udienza, van den Berg ha sostenuto che Grus aveva adottato "misure ragionevoli" dopo aver notato un "raddoppio o triplicamento" dei decessi infantili dall'inizio della distribuzione del "vaccino" anti-Covid.
Inoltre, Grus “considerava suo dovere indagare sulla negligenza criminale da parte del governo”.
Tuttavia, Renwick ha risposto:
"Accetto che una motivazione di fondo sia stata l'aumento percepito dei decessi infantili a seguito del COVID-19 e l'implementazione delle vaccinazioni, ma ritengo che le prove supportino il fatto che abbia applicato le sue opinioni personali sui rischi e sui pericoli della politica vaccinale, formate dalla sua ricerca auto-avviata e dalla sua forte opposizione alla decisione del suo datore di lavoro di implementare una politica vaccinale obbligatoria".
"Il detective Grus ha permesso che le sue convinzioni e opinioni personali si infiltrassero nelle sue responsabilità professionali e offuscassero il suo giudizio e, in ultima analisi, la sua condotta professionale", ha sentenziato.
Vale la pena notare che i vaccini sperimentali contro il Covid sono stati associati a una moltitudine di conseguenze negative sulla salute, tra cui la morte improvvisa.
Tuttavia, questi fatti sono stati spesso ignorati o taciuti dai governi e dai media aziendali di tutto il mondo.
Nel frattempo, i principali esperti in Giappone hanno diramato un avviso globale per chiedere una rivalutazione urgente dei programmi di vaccinazione in tutto il mondo dopo aver collegato un recente aumento dei decessi infantili ai “vaccini”.
Un nuovo studio esplosivo pubblicato sulla rivista peer-reviewed di Springer Nature Discover Medicine lancia l’allarme sulla questione dopo aver collegato diversi decessi infantili alle “vaccinazioni”.
Lo studio è stato condotto dal Dott. Kenji Yamamoto dell'Okamura Memorial Hospital in Giappone.
Sulla scia di Yamamoto, i massimi esperti giapponesi chiedono ora una rivalutazione urgente dei programmi di vaccinazione globali, in particolare dei "vaccini" a mRNA.>>
 
Genova 26 Marzo 2025
Roberto F. Kennedy è contrario e combatte la Geoingegneria Clandestina (alias Scie Chimiche) ed in America vi sono già 24 Stati che sono d'accordo con lui.
..Mentre in ITALIA lo sporco programma di avvelenamento del cielo...del mare e di tutto quello che vive e vegeta sulla terra VERGOGNOSAMENTE PROSEGUE SENZA CHE NESSUN PARTITO E/O PERSONE POLITICHE, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE ETC..ETC..SI PRENDANO LA BRIGA DI DENUNCIRE QUESTO INFAME E VERGOGNOSO "PROGETTO" DISTRUTTIVO
😡
😡

LE SCIE CHIMICHE SONO IL PIÙ GRANDE ATTO CRIMINALE CONTRO L'UMANITÀ.
Ted Gunderson ex agente FBI
https://worldview.earthdata.nasa.gov/?v=-3.1584236687321905,20.63812868381315,25.607146821467605,82.0485959644178&t=2025-03-26-T22%3A31%3A08Z
 

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