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"IL VOSTRO ANGELO CUSTODE"

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Roby

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21 MARZO - 20 APRILE
Ariete, Fuoco

Arcangelo KAMAEL


Influssi positivi:

prima decade (21-30 marzo) Arcangelo Kamael
seconda decade (31 marzo-9 aprile) Arcangelo Raffaele
terza decade (10-20 aprile) Arcangelo Hesediel

1. VEHUIAH
Dio innalza al di sopra di tutte le cose

Coro degli Angeli Serafini
Da 0° a 5° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 21 marzo al 25 marzo

Volontà


21 marzo: determinazione
3 giugno: conquista
17 agosto: forza
29 ottobre: giovinezza
9 gennaio: distensione

Ore 00,00 - 00,20: intraprendenza

2. JELIEL
Dio caritatevole

Coro degli Angeli Serafini
Da 5° a 10° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 26 marzo al 30 marzo

Amore


22 marzo: appoggio
4 giugno: tecniche
18 agosto: ideali
30 ottobre: pedagogia
10 gennaio: fortuna

Ore 00,20 - 00,40: amare ed essere amati

3. SITAEL
Dio speranza di ogni creatura

Coro degli Angeli Serafini
Da 10° a 15° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 31 marzo al 4 aprile

Costruzione


23 marzo: concepimento
5 giugno: pubblicazioni
19 agosto: riuscita
31 ottobre: abnegazione
11 gennaio: rinnovamento

Ore 00,40 - 01,00: avere e incontrare nobiltà

4. ELEMIAH
Dio rifugio

Coro degli Angeli Serafini
Da 15° a 20° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 5 aprile al 9 aprile

Potere


24 marzo: novità
6 giugno: esteriorizzazione
20 agosto: comunicazione
1 novembre: amore
12 gennaio: fabbricazioni

Ore 01,00 - 01,20: felicità incipiente

5. MAHASIAH
Dio salvatore

Coro degli Angeli Serafini
Da 20° a 25° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 10 aprile al 14 aprile

Purificazione


25 marzo: attività
7 giugno: immaginazione
21 agosto: spazio
2 novembre: superiorità
13 gennaio: creazioni

Ore 01,20 - 01,40: bel viso e buon carattere

6. LELAHEL
Dio lodevole

Coro degli Angeli Serafini
Da 25° a 30° dell’Ariete

Angelo Custode dei nati
dal 15 aprile al 20 aprile

Luce


26 marzo: fiducia
8 giugno: pedagogia
22 agosto: concordia
3 novembre: grandezza
14 gennaio: focolare

Ore 01,40 - 02,00: stima, prosperità, salute

21 APRILE - 20 MAGGIO
Toro, Terra

Arcangelo HANIEL


Influssi positivi:

prima decade (21-30 aprile) Arcangelo Binael
seconda decade (1-10 maggio) Arcangelo Haniel
terza decade (11-20 maggio) Arcangelo Michele

7. ACHAIAH
Dio buono e paziente

Coro degli Angeli Serafini
Da 0° a 5° del Toro

Angelo Custode dei nati
dal 21 aprile al 25 aprile

Coraggio


27 marzo: protezione
9 giugno: scienza
23-24 agosto: ricostruzione
4 novembre: ammirazione
15 gennaio: coraggio

Ore 02,00 - 02,20: diffusione della verità

8. CAHETEL
Dio adorabile

Coro degli Angeli Serafini
Da 5° a 10° del Toro

Angelo Custode dei nati
dal 26 aprile al 30 aprile

Prosperità


28 marzo: perspicacia
10 giugno: energia
25 agosto: rinascita
5 novembre: espansione
16 gennaio: realizzazioni

Ore 02,20 - 02,40: fortuna provvidenziale

9. HAZIEL
Dio misericordioso

Coro degli Angeli Cherubini
Da 10° a 15° del Toro

Angelo Custode dei nati
dal 1° maggio al 5 maggio

Indulgenza


29 marzo: novità
11 giugno: idee
26 agosto: viaggi
6 novembre: esemplarità
17 gennaio: amore

Ore 02,40 - 03,00: guarigione, stato di grazia

10. ALADIAH
Dio propizio e favorevole

Coro degli Angeli Cherubini
Da 15° a 20° del Toro

Angelo Custode dei nati
dal 6 maggio al 10 maggio

Grazia


30 marzo: grazia
12 giugno: eredità
27 agosto: nomadismo
7 novembre: decisione
18 gennaio: intelligenza

Ore 03,00 - 03,20: risultati, porte aperte

11. LAUVIAH
Dio loda ed esalta

Coro degli Angeli Cherubini
Da 20° a 25° del Toro

Angelo Custode dei nati
dall’11 maggio al 15 maggio

Vittoria


31 marzo: fama
13 giugno: dominare
28 agosto: edificazione
8 novembre: stima
19 gennaio: felicità

Ore 03,20 - 03,40: fama, successo

12. HAHAIAH
Dio rifugio

Coro degli Angeli Cherubini
Da 25° a 30° del Toro

Angelo Custode dei nati
dal 16 maggio al 20 maggio

Rifugio


1 ap
 
27. YERATEL
Dio che punisce gli empi

Coro degli Angeli Dominazioni
Da 10° a 15° del Leone

Angelo Custode dei nati
dal 2 agosto al 6 agosto

Civiltà


16 aprile: felicità
30 giugno: scambi
13 settembre: diffusione
24 novembre: professione
3 febbraio: invenzione

Ore 08,40 - 09,00: protezione, libertà, elevazione

ciao Fil
grazie ancora per questo bel pensiero
ora però dammi un pò di spiegazioni:)
che significa in questo contesto "civiltà"?
e le date a cosa corrispondono?
infine l'orario,perchè in quei 20 minuti...protezione,libertà,elevazione?
forse sono io l'ignorante,ma non capisco:(
un abbraccio e un augurio per un sereno fine settimana
ciao[:o)]
 
quote:Originally posted by domitilla


27. YERATEL
Dio che punisce gli empi

Coro degli Angeli Dominazioni
Da 10° a 15° del Leone

Angelo Custode dei nati
dal 2 agosto al 6 agosto

Civiltà


16 aprile: felicità
30 giugno: scambi
13 settembre: diffusione
24 novembre: professione
3 febbraio: invenzione

Ore 08,40 - 09,00: protezione, libertà, elevazione

ciao Fil
grazie ancora per questo bel pensiero
ora però dammi un pò di spiegazioni:)
che significa in questo contesto "civiltà"?
e le date a cosa corrispondono?
infine l'orario,perchè in quei 20 minuti...protezione,libertà,elevazione?
forse sono io l'ignorante,ma non capisco:(
un abbraccio e un augurio per un sereno fine settimana
ciao[:o)]

- i 5 giorni consecutivi di reggenza dell’Angelo nell’arco dell’anno (365 giorni) che corrispondono all’incirca a 5 gradi dello zodiaco (360°): egli è il Custode delle persone nate in quel periodo. Tali persone possono rivolgergli delle preghiere e ottenere dei risultati in qualsiasi momento. Gli altri otterranno i Doni e i Poteri elargiti da quest’Angelo pregandolo durante i giorni della sua reggenza, in qualità di Angelo del Giorno, riportati nella colonna di destra

- l’Essenza Angelica o il Dono accordato dall’Angelo Custode

A partire dall'indomani del proprio compleanno e contando via via il 73° giorno si ottengono 5 giorni distribuiti lungo tutto l'arco dell'anno: questi 5 giorni ci vengono messi a disposizione in modo speciale dal nostro Angelo Custode e rappresentano i momenti privilegiati per comunicare con lui.

- i 5 giorni singoli (corrispondenti ciascuno ad un grado zodiacale) di reggenza dell’Angelo, a rotazione con gli altri 71 Angeli nell’arco dell’anno, in qualità di Angelo del Giorno. Ogni giorno dell’anno è presieduto da un Angelo diverso (Angelo del Giorno), incaricato di stimolare la nostra attività sentimentale ed emotiva. E’ utile conoscere ed invocare l’Angelo che ha presieduto al giorno della nostra nascita; è inoltre quindi possibile prevedere il clima sentimentale e la qualità emotiva di qualunque giornata dell’anno attraverso l’avvicendarsi delle esortazioni angeliche. Di seguito, sono indicati i benefici concessi dall’Angelo del Giorno

- i 20 minuti di reggenza dell’Angelo, a rotazione con gli altri 71 Angeli nell’arco della giornata, in qualità di Angelo delle Missioni. Ogni 20 minuti un Angelo (Angelo delle Missioni) ha l’incarico di stimolare i nostri pensieri e le nostre attività mentali. E’ utile conoscere ed invocare l’Angelo che aveva questa responsabilità al momento della nostra nascita; è inoltre quindi possibile prevedere quali saranno le idee ammesse ed emanate in un preciso momento della giornata attraverso l’avvicendarsi delle esortazioni angeliche. Di seguito, sono indicati gli incoraggiamenti offerti dall’Angelo delle Missioni

20080417071809leu1gif.gif
 
hai ragione oggi è San Filippo
auguri anche da parte mia Fil:)
Onda...che dici se ce li mangiamo noi i cioccolatini?
x me sono come le ciliegie....
 
Spiacente deludervi[:0][:0][:0]...non è il mio onomastico[:0][:0][:0].Lo festeggerò più avanti.Avete bisogno di zuccheri??

20080417071809leu1gif.gif
 
Noi tutti sappiamo che degli Angeli ce ne ha parlato Dio stesso; non è quindi possibile dubitare dell'esistenza di questi esseri, se ci proclamiamo credenti.

Come ci riporta Il Dizionario della Bibbia edita da Vallardi, "... secondo gli insegnamenti di Gesù, gli angeli sono immuni dalle esigenze della natura umana, ma vegliano sul destino degli uomini". Scarna ed essenziale questa descrizione. Per fortuna non mancano però descrizioni più complete, più ricche, magari anche un tantino fantasiose a volte. Il più delle volte sono descrizioni che risentono della cultura e dell'epoca di quelle società in cui sono nate, e non potrebbe essere altrimenti. Sono moltissime le persone, in tutte le latitudini ed in ogni tempo, che dichiarano di aver visto un angelo. Come si spiega allora la cortina di silenzio che è calata, specialmente in questo secolo e specialmente nel mondo "evoluto", su queste creature di Dio?

Brevemente: che ne pensate di quell'uomo che, volendo fare una indagine scientifica e minuziosa dei tipi di pesce contenuti nell'oceano, utilizza per la sua ricerca una rete per la pesca a strascico con le maglie di due centimetri e mezzo di lato? Alla fine della sua indagine risultò che molte erano le specie che vivevano nell'oceano: delfini e balene, squali e tartarughe barracuda e polipi, e molte altre specie. Per quella ricerca, quell'uomo ricevette molti onori e molti premi ed i suoi studi sono indicati ancora oggi come esempio di "rigore scientifico". Una delle conclusioni a cui pervenne a seguito di quello studio, fu la teoria che nell'oceano non esiste alcuna specie animale al di sotto dei due centimetri e mezzo di lunghezza!

"Ecce homo!", disse Nietzsche, questo è l'uomo!

Questo racconto, grottesco e paradossale, è riportato nel "Libro degli Angeli" di H.C. Moolenburgh pubblicato dalla Hermes Edizioni, che ha voluto dimostrare come siano praticamente gli stessi i motivi per cui "... l'angelologia, ovvero lo studio degli angeli, non viene più insegnata all'università. Gli angeli non si trovano più perché le maglie delle reti sono troppo larghe ed essi scivolano via dalle maglie del nostro modo di pensare".+

Paola Giovetti, nella sua prefazione scritta per il libro sugli Angeli del dottor H.C. Moolenburgh, racconta quale è stato il motivo che, dopo molti anni dal suo verificarsi, indusse il dottor Moolenburgh a condurre un'inchiesta presso alcune centinaia dei suoi pazienti, chiedendo loro se avevano mai visto un angelo. Da quell'inchiesta è scaturito il libro del dottor Moolenburgh, "Il libro degli Angeli", pubblicato dalle Edizioni Hermes.

Il motivo ha lontane origini: quando era ancora un ragazzo, in un cielo trasparente solcato da nubi bianche, egli vide un angelo "... con ali leggere e vesti che arrivavano fino ai piedi, che si librava sulle dune della spiaggia". L'immagine svanì lentamente lasciando il ragazzo stupefatto ed emozionato.

L'esperienza non venne dimenticata e, molti anni dopo, il dottor Moolenburgh cercò di saperne di più. Soprattutto voleva sapere se c'erano altre persone che avevano avuto esperienze simili alla sua. Ce n'erano eccome! Lo straordinario successo del libro in tutto il mondo, che riporta i risultati della sua inchiesta, dimostra quanto in realtà sia superiore ad ogni ipotesi frettolosa e superficiale il numero delle persone che, in un modo o in un altro, ha avuto esperienze angeliche.




Leu
 
Anselm Grun , un monaco benedettino dell'Abbazia di Munsterschwarzach, in Germania, è uno dei più fecondi scrittori di spiritualità in Europa. 50 ANGELI PER ACCOMPAGNARTI DURANTE L'ANNO è un breve trattato di spiritualità quotidiana. Tra i 50 angeli, l'autore ci presenta l'angelo dell'amore, l'angelo dell'entusiasmo, dell'attenzione, del rischio. Sono compagni ispirati del nostro cammino quotidiano e ci appaiono come forze che modellano la vita che ci plasmano sempre più come potremmo e dovremmo essere.




Leu
 
L'angelo del coraggio


Il termine mut dell'antico alto-tedesco significa originariamente "aspirare a qualcosa, desiderarlo ardentemente, bramarlo". Corrisponde alla parola greca thymos, che designa l'animo, la parte emozionale dell'anima. A partire dal secolo XVI il termine tedesco Mut ha assunto sempre più il significato di fortezza. La fortezza è una delle quattro virtù cardinali. Indica l'impavidità di fronte ai pericoli. Sgorga, come dice Demmer, uno studioso di etica, dalla serenità dello spirito ed esige disponibilità al sacrificio, volontà di riuscita e di affermazione personale. Il coraggio e la fortezza non sono richiesti solo ai soldati, ma ad ogni persona. Noi tutti abbiamo bisogno di coraggio per vivere la nostra vita, quella vita che ci è stata riservata sin dall'inizio. Con troppa facilità noi ci adattiamo agli altri, assumiamo le loro idee per non nuotare contro corrente. Oggi da un lato regna un forte liberismo che permette tutto, ma è riscontrabile nello stesso tempo anche una grande uniformità. I media trasmettono la norma di come oggi si deve essere, di come si deve pensare, di come ci si veste, di cosa oggi si fa. C'è bisogno quindi, di un grande coraggio per essere diversi, per essere come è bene e giusto essere per me. Hai bisogno dell'angelo del coraggio quando i tuoi colleghi di lavoro tagliano i panni addosso a una collega. Ci vuole coraggio per non imprecare assieme a loro e per far presente che le si potrebbe dire tutto questo direttamente, oppure per troncare il discorso su altri notando che si può vedere tutto questo anche in una luce diversa. Anzitutto raccoglierai incomprensione. Forse gli altri ti rimprovereranno addirittura di essere un fariseo, perchè ti diranno che non è possibile difendere quella collega. Le persone non consentono tanto facilmente di essere insicure. Se hai il coraggio di troncare le chiacchiere a spalle degli altri, i pettegoli si sentiranno colti con le mani nel sacco e vorranno giustificarsi attribuendoti delle colpe. Hai allora bisogno di molto coraggio per sostenere la tua opinione anche quando gli altri ti vogliono emarginare e ti rimproverano di voler trinciare giudizi su di loro. L'angelo del coraggio ti assista quando devi prendere delle decisioni sulla tua professione o sulla tua vita. Il matrimonio, lo sposarsi, lo stringere con un'altra persona un'unione per tuta la vita è una decisione di questo genere.

Ai contemporanei si rimprovera di essere deboli nelle decisioni, di allontanare da se le decisioni e di non volersi vincolare. Ogni decisione mi lega, per lo meno per l'immediato futuro. E molti hanno paura di un vincolo di questo genere. Davanti alle decisioni importanti tu puoi chiedere all'angelo del coraggio di aiutarti. Non avrai mai la garanzia che la tua decisione sia assolutamente giusta. Non c'è mai per noi la strada assolutamente giusta. Ciononostante, quando siamo dinanzi a un incrocio dobbiamo scegliere. Possiamo prendere solamente una strada se vogliamo proseguire. E ogni strada ci porterà prima o poi in una gola che dobbiamo passare affinchè la nostra vita si allarghi. Gesù ci esorta a passare per la porta stretta e a seguire la via angusta (Mt 7,13). La via larga è quella che seguono tutti. Tu devi trovare la tua personalissima strada. E poi ti devi decidere coraggiosamente a percorrere questa strada, anche quando ti capitasse di essere solo. Solamente la tua personalissima strada ti farà crescere e ti guiderà alla vere vita. La vita ti pone continuamente dinanzi a compiti che devi affrontare subito. Altrimenti è troppo tardi. Chi arriva troppo tardi, è castigato dalla vita, disse Gorbatchov; questa frase è diventata un proverbio. L'angelo del coraggio ti può aiutare ad affrontare proprio ciò che adesso è necessario fare. Potrebbe essere un colloquio chiarificatore che va fatto nella tua famiglia o nella tua azienda. Potrebbe essere il prendere per mano, nella tua ditta, un problema che tutti rimandano.Potrebbe essere una visita che da molto tempo ormai hai rinvi
 
L'angelo dell'amore


Tutto gira intorno all'amore. Molti collegano subito alla parola "amore" l'idea di una sessualità soddisfatta. Tuttavia, per quanto possa essere profanata la parola amore, ognuno nel suo cuore anela all'amore. Ognuno ha una gran voglia di essere amato incondizionatamente da altri. Gioisce quando si innamora di un'altra persona che gli ricambia l'amore. Allora qualcosa fiorisce dentro. D'improvviso il suo volto irradia gioia. Sa di essere amato da un amico o da un'amica. L'amore, ci dicono le fiabe, è capace di resuscitare alla vita uomini pietrificati. E' in grado di far tornare uomini le bestie. Riesce a trasformare in bellissimi principi e principesse, amabili e desiderabili, capaci di essere felici, e di rendere felici, persone che erano dominate da un istinto (che nelle fiabe è rappresentato dalla bestia), persone incantate da una strega e dominate da ostili proiezioni. Quando però auguro a te e a me l'angelo dell'amore, non ti auguro solamente di essere amato da un altro o di innamorarti di un uomo o di una donna. L'amore infatti è qualcosa di più di essere innamorati. Per me l'amore è una qualità specifica. E' anelito originario e profondo dell'essere umano non solo riuscire ad amare l'amico o l'amica, ma anche trasformare se stessi in amore. Chi è diventato amore ama tutto ciò che gli sta attorno. Incontra ogni altro con amore pieno e fa sgorgare in lui la vita. Tocca ogni filo d'erba con rispetto ed amore. Conosce l'immagine del : Talmud", il Signore ha affidato ad ogni filo d'erba un angelo perchè lo faccia crescere". Osserva pieno d'amore il sole che tramonta. Si sente amato da Dio così che l'amore di Dio si riverbera per mezzo di lui. Tutto ciò che lui fa è segnato da questo amore. Il suo lavoro sgorga dall'amore. Se canta, canta perchè ama, perchè il suo amore cerca di esprimersi. Da tempo immemorabile, riferendosi all'amore, si parla dell'angelo dell'amore. A chi ama io dico "sei un angelo". Quando mi è dato di sperimentare l'amore, ho la sensazione che un angelo sia entrato nella mia vita. Phil Bosmans pensa che sia un angelo quel qualcuno " che Dio manda nella tua vita, inatteso e immeritato, affinchè accenda per te due stelle nella notte tenebrosa". Rose Auslander parla di un angelo dentro di te che gioisce per la tua luce e piange per la tua tenebra.

Dalle sue ali escono sussurri di parole d'amore e squisite carezze.

Noi abbiamo bisogno di angeli che ci introducono nel mistero dell'amore, che ci mettano in contatto con la sorgente dell'amore che zampilla in noi, ma che spesso è un pò otturata o intorpidita dalle nostre emozioni malate. Tu, però devi comportarti con avvedutezza con l'angelo dell'amore. Non devi chiedergli troppo. Lui può solamente trasformare il materiale che tu gli presenti. Se tu reprimi e tieni nascosti i tuoi sentimenti di aggressività, l'angelo non li può penetrare con il suo amore. Allora essi restano in te come i fondi del caffè. Un pò alla volta essi disturberanno i tuoi tentativi d'amore. Porgi al tuo angelo dell'amore tutto ciò che sta in te, anche la rabbia e risentimento, anche la gelosia e l'angoscia, anche il tedio e la delusione. Tutto dentro di te ,infatti, potrebbe essere trasformato dall'amore. Lasciati accompagnare dappertutto dall'angelo dell'amore, portalo con te nei conflitti che hai sul luogo del lavoro, nelle tue discussioni in famiglia, nel matrimonio o con gli amici. L'angelo dell'amore non è una crosta di zucchero da spalmare su tutto, ma egli vorrebbe trasformare la tua vita. Non ti vieta nulla. Non ti proibisce di provare rabbia,.Non esige che tu non ti senta offeso. Egli vorrebbe solo che lasciassi illuminare da lui tutto ciò che provi. Allora vedrai in una luce diversa i tuoi conflitti. Questi però non scompariranno. Non ci saranno sempre soluzioni rapide e facili. Il tuo angelo dell'amore ama anche la verità. Vorrebbe che voi osservaste con attenzione ciò che è capitato, che prendeste sul serio i sentimenti che provate nel conflitto, ma vorrebbe anche che non
 
L'angelo dell'impulsività


Il termine impulsività mi lascia personalmente un pò perplesso forse perchè io sono una persona impulsiva, ma sono dotato di un certo autocontrollo. Forse però anche tu, come me, hai bisogno di un pò di impulsività. Essere impulsivi significa lasciare da parte il ruolo che si ha normalmente, deporre la maschera, manifestare anche esteriormente la vitalità che si ha dentro. NOi definiamo prepotente un uomo impulsivo. E' uno che va oltre il normale stato d'animo (Mut). Nel medio alto tedesco la parola Mut significa tendenza, aspirazione, abitudine, usanza. La persona impulsiva, quindi, non vive solamente secondo l'usanza e la norma generale, ma vive anche dentro di se stessa, mossa dalle sue tendenze. Ha un cuore che trabocca di gioia e vitalità. Possa l'angelo dell'impulsività darti il coraggio di fidarti della tua vitalità. Tu non devi guardare sempre a ciò che gli altri pensano di te o star a vedere che ciò che fai è conforme alla consuetudine o corrisponde alle aspettative degli altri. Puoi lasciar perdere tutte le attese che ci sono fuori. Puoi affidarti a te stesso e al tuo cuore, al tuo amico. La vita vuole esprimersi e la vita non sempre è armonia. E' anche esuberanza, spavalderia, è candore, spontaneità. Tu non puoi proporti semplicemente di essere spontaneo. Sarebbe, infatti, una soluzione paradossale. O sei spontaneo o non lo sei. Quando vuoi essere spontaneo, già non lo sei più. Forse sei soltanto disciplinato. Allora potresti chiedere all'angelo dell'impulsività di condurti alla libertà. C'è bisogno di distanza da noi stessi quando consentiamo a noi stessi di vivere finalmente semplicemente quello che c'è in noi.Troppo spesso noi riflettiamo su ciò che gli altri potrebbero pensare, sull'impressione che noi potremmo fare sugli altri se ci atteggiassimo in questo o in quel modo. L'impulsività è la libertà da qualsiasi considerazione rispetto alle aspettative degli altri. Mettiamo da parte le attese degli altri e ci affidiamo alla vita che è in noi. Lasciamo da parte il ruolo che abbiamo normalmente. Deponiamo la maschera che spesso nasconde la nostra vitalità interiore. Impulsività significa esuberante vitalità. Si tratta di qualcosa che non possiamo ottenere semplicemente. Talvolta ci sentiamo vivi. Allora fluisce dentro di noi. Allora i discorsi ci escono fluenti. Allora siamo capaci di infervorare l'intera società. Abbiamo idee esaltate e pazze. Un'impulsività di questo tipo di solito è una scintilla che passa agli altri. Ne nasce libertà. Di colpo anche gli altri si sentono liberi di affidarsi alle proprie intuizioni, di consegnarsi al fanciullo senza interrogarsi sugli scopi e sull'ultima delle azioni. Il bambino è in contatto con se stesso. Vive per se stesso e non per le attese del mondo che lo circondano. Perciò, da adulti, aneliamo a vivere semplicemente, senza complicare troppo la vita con molteplici riflessioni su che cosa possiamo e dobbiamo fare e su che cosa gli altri vogliono da noi. Ti auguro che l'angelo dell'impulsività ti introduca in questa libertà del bambino e che tu riesca a gustare la libertà e la vita con tutti i tuoi sensi.






Leu
 
L’ANGELO DELLA PASSIONE


L’angelo della passione sembra essere in contrasto con l’angelo della calma. Noi, però, abbiamo bisogno di molti angeli per far fiorire la vita dentro di noi. L’angelo della passione vuole invitarci a vivere con tutta la forza del nostro cuore e a non condurre un’esistenza solamente- per così dire- a fuoco lento. Quando una persona non è più capace di avere una grande passione, la sua vita diventa noiosa e insulsa. Perde gusto. Non era questo che voleva Gesù, il quale ci ha esortati ad essere sale della terra, a condire questo mondo con la nostra vitalità. Le passioni sono le forze motrici naturali dell’uomo e lo vorrebbero spronare alla vita e, alla fine, portare fino a Dio.

L’angelo della passione deve insegnarci l’arte di rapportarci con queste forze motrici in modo da non esserne dominati, ma da poterle impiegare per quella che è la vera e propria meta della nostra vita. Non dobbiamo diventare persone dominate e mosse dagli istinti, persone che semplicemente si lasciano spingere avanti, ma persone che muovono le passioni e le utilizzano per modellare la vita nella sua molteplicità.

Chi è in grado di avventurarsi passionalmente in qualcosa, può anche combattere passionalmente per la vita e anche la sua spiritualità sarà appassionata. Ce lo insegna un racconto cassidico:” Un cassista un giorno si lamentava col rabbi Wolf perché alcune persone avevano trasformato la notte in giorno giocando a carte."Questa è una cosa buona", disse il maestro.Come tutti anche loro vogliono servire Dio, ma non sanno come fare. Adesso però imparano a vegliare e a resistere nel fare qualcosa. Una volta che si saranno perfezionati in questo, avranno bisogno solamente di convertirsi e allora saranno dei ministri di Dio!’ “.

I primi monaci hanno riflettuto molto sulle passioni. Evagrio Pontico (morto nel 339) enumera nove passioni con le quali deve combattere il monaco. Per lui le passioni sono forze positive. Non si tratta di reciderle, ma di integrarle nella propria vita. Le passioni devono servire a noi, noi non dobbiamo servire alle passioni. L’apatheia, che viene indicata come la meta della lotta con le passioni, non designa una stato privo di passioni, ma la libertà rispetto a un patologico incatenamento alle passioni, designa l’integrazione delle passioni in tutto ciò che faccio e penso, uno stato in cui esse, invece di possedermi, sono a mia disposizione come forza, come virtus, come virtù che è in grado di rendermi vivo.

Le passioni non hanno alcun valore in sé. Sono buone o cattive a seconda di come mi comporto con esse. L’ira è una forza positiva che potrebbe rendermi capace di definire i miei limiti, di liberarmi dal potere degli altri, ma mi può anche consumare se mi lascio determinare da essa. La sessualità può rendermi vivo, ma mi può anche dominare. Non sono la repressione o il godimento delle passioni a condurmi all’intensità della vita, ma un consapevole rapporto con esse. A chi vive senza passione mancano il morso, la forza, la pienezza della vita. Per un’esagerata ricerca di correttezza molti cristiani hanno ucciso le loro passioni e così sono diventati noiosi. Non sono più il sale della terra, non sono più il condimento del nostro mondo, ma sono insipidi e non interessano più a nessuno. Gesù si è impegnato con passione a favore dei poveri e degli oppressi. Ha parlato con passione del Padre misericordioso ed ha combattuto con veemente passione contro la durezza di cuore dei farisei che avevano ottenebrato l’immagine di Dio con una legalità gretta.

Il sostantivo tedesco Leidenschaft (passione) deriva dal verbo leiden (soffrire). Questo verbo una volta aveva il significato di andare , viaggiare. Chi viaggia, fa esperienza, prova qualcosa, soffre qualcosa. Così il termine assunse sempre più il significato di sopportare, provare dolore.

La passione quindi ha a che fare con l’esperienza. Chi la recide, perde in esperienza. Chi entra in essa, avrà esperienza,vivrà qualcosa di nuovo e di imprevisto, ma, come in ogni vi
 
L’ANGELO DELLA VERACITA’


Noi diciamo verace una persona che è in sé genuina e armoniosa. Gesù dice di Natanaele:” Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità”. La vita della persona verace non trae alimento dal calcolo, ma dalla sua verità interiore. E’ una persona libera da intrighi, da diplomazia, da considerazioni su come vendersi agli altri. Vive in armonia con se stessa. E’ genuina. Dice quello che pensa. Agisce come si sente nel suo cuore. Con una persona del genere si sa sempre con chi si ha a che fare. Non ci nasconde i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Non ha paura che la conosciamo. Si presenta così come è, perché sostiene tutto ciò che è in lei. Non nasconde nulla perché non ha nulla da nascondere, perché tutto ha diritto di esistere in lei. La persona verace è anche sempre libera. Infatti, solamente la verità ci renderà liberi. Oggi ci sono tante persone che fanno dei giri intorno alla loro verità. Hanno paura di porsi dinanzi alla realtà del proprio cuore.

Cadono nel panico se devono stare zitti per un istante, perché allora potrebbe affiorare in loro qualcosa che può risultare loro sgradito. Perciò devono continuamente darsi da fare per girare intorno alla loro verità. Sono in perenne movimento ed eccitazione. Il peggio che possa loro capitare è un momento in cui non capiti nulla, un momento in cui la loro verità potrebbe venire alla luce. Chi evita la propria verità, ha bisogno di molta energia per nascondere la propria verità agli altri. Continua a rimuginare su che cosa gli altri potrebbero pensare di lui. Così il suo cervello continua ad almanaccare su che cosa deve dire per far bella figura dinanzi agli altri, di modo che gli altri non possano farsi un’idea della sua struttura psichica, dei suoi impulsi repressi, dei suoi complessi. Deve angosciosamente ponderare ogni parola, chiedendosi se la parola che vorrebbe pronunciare potrebbe essere indice di un suo complesso nevrotico o di un’ombra repressa.

In greco verità si dice aletheia; il termine allude alla non segretezza dell’essere. Il velo viene tirato via e noi vediamo l’effettivo, il reale, l’essere. Chi vive veracemente, non nasconde nulla, in lui il suo vero essere viene fuori apertamente.

L’angelo della veracità vuole continuamente farti aprire gli occhi sulla tua vera realtà. L’angelo toglie il velo che sta su ogni cosa. Ti sbarazza degli occhiali con cui vedi ogni cosa. Forse tu porti degli occhiali scuri che falsificano tutto. Vedi solo il negativo. Oppure porti occhiali rossi. Non vuoi vedere gli altri e i loro problemi. Ti crei delle illusioni per poter vedere più comodamente. L’angelo della veracità ti toglie tutti gli occhiali che ti contraffanno la realtà.

L’angelo ti mostra ciò che è reale. “Quando Dio manda all’anima il suo angelo, questa diventa capace di avere una conoscenza verace”, scrive Meister Eckhart.

Una persona verace ci obbliga a porci dinanzi alla realtà del nostro cuore. Se siamo vicini a una persona verace, non ci possiamo nascondere, ma non abbiamo neanche più la necessità di nasconderci, troviamo il coraggio di mostrare la nostra vera realtà. Quando Gesù parlava, non potevano più nascondersi gli spiriti impuri, i cattivi pensieri che offuscano lo spirito umano, inquinandolo con sentimenti velenosi. Venivano trascinati alla luce della parola di Gesù. E’ questa la descrizione che ci fa Marco. Quando Gesù predica per la prima volta nella sinagoga, lo spirito impuro di un uomo si mette gridare forte. Senti che non si può più nascondere dietro affermazioni critiche o ironiche. Deve porsi dinanzi alla verità. Questo per lui significa che deve uscire da quell’uomo lo deve lasciare libero (cfr.Mc 1,23ss.). La veracità di Gesù libera le persone dagli spiriti impuri che distorcono e falsificano la verità. Le persone sono guarite,diventano persone genuine, veraci. Ti auguro l’angelo della veracità, affinché possa essere totalmente così come sei nel profondo del tuo essere, di modo che tu possa liberare alla veracità le persone che ti st
 
L’ANGELO DEL LUTTO


Quando si tratta di lutto, pensiamo subito ad un defunto. Questo è sicuramente il caso più grave di lutto. Chi non soffre lutto per la morte di una persona cara, per esempio per la morte del padre o della madre, blocca il flusso della propria vita. Non sa per quale ragione non gli riesce più di gioire, non distingue cos’è che gli pesa sull’anima, che cosa gli impedisce la vita. La causa sta spesso nel lutto non vissuto. Nel lutto riflettiamo a lungo sulla perdita che la morte di questa persona ha introdotto nella nostra vita. E guardiamo ancora una volta al nostro rapporto con lei. Ricordiamo tutto quello che abbiamo fatto con lei, che cosa ha significato per noi, che cosa noi le abbiamo dato, ma non chiudiamo neppure i nostri occhi dinanzi alle difficoltà che abbiamo vissuto assieme, dinanzi alle sofferenze che ci ha procurato, dinanzi a situazioni non approfondite e non chiarite. Alcuni, poi si meravigliano che nel loro lutto affiori anche la rabbia. Può succedere: il lutto chiarisce il nostro rapporto e lo colloca su un piano nuovo. Una volta che siamo passati per il lutto, riusciamo a costruire un rapporto nuovo col defunto, diventa per noi un compagno interiore. Non è scomparso. A volte lo incontriamo nel sogno. Allora ci può dire parole che ci soccorrono. Oppure semplicemente ci ricorda che abbiamo bisogno di qualcosa che lui ha rappresentato per noi.

Attraverso il lutto scopriamo chi era veramente l’altro. Durante la sua vita abbiamo conosciuto solamente una sua parte. L’altra parte era nascosta dalla sua maschera. Adesso noi sappiamo che cosa propriamente voleva dire con la sua vita, quale era il più profondo anelito del suo cuore, quale messaggio voleva trasmettere con la sua vita.

Tuttavia l’angelo del lutto non vorrebbe insegnarti solamente l’afflizione per i defunti. Ci sono molte circostanze in cui vorrebbe introdurti nell’arte di affrontare le situazioni passate e non chiarite e di lasciarle dietro di te. C’è la tristezza per tutta la vita non vissuta.

Vedo che molte persone, all’improvviso, hanno la sensazione di essere state ingannate nella loro vita. Non hanno mai potuto vivere realmente ciò che avrebbero preferito. I genitori e le insegnanti le hanno spinte verso una direzione che non è stata buona per loro. Oppure conoscono per sofferenza come è stata veramente la loro infanzia, quando non hanno avuto modo di sperimentare sicurezza. Simili conoscenze fanno molto male. Devono essere fonte di pianto. Altrimenti continuano a determinarci e si insinuano nascostamente in tutti i nostri pensieri e in tutte le nostre azioni. Allora non ci accorgiamo del perché in talune situazioni reagiamo o ci irrigidiamo con tanta sensibilità. Si tratta del lutto non vissuto per le delusioni che la vita ci ha procurato.

Non ci sono, però, solamente le delusioni della nostra infanzia. Noi continuiamo a sperimentare relazioni che si lacerano e ci troviamo seduti ad osservare il mucchio di cocci della nostra vita. Siamo falliti. Tutti gli ideali che volevamo realizzare si sono dimostrati illusioni. Adesso siamo qui, delusi, disincantati, senza brio. A un uomo può capitare un giorno di dire, dopo una relazione spezzata, che si sentiva come se gli fossero state tagliate le ali. L’angelo del lutto ti preservi dal vivere con le ali tarpate. Voglia regalarti ali nuove per levarti nell’aria e dall’alto osservare il tuo fallimento. Ti dia una vitalità nuova per dedicarti ai compiti che adesso ti aspettano. Però, l’angelo del lutto non ti può risparmiare il dolore che ogni lutto comporta per noi. Devi accettare il dolore, ma puoi essere certo di non essere solo col tuo dolore, perché l’angelo del lutto ti accompagna in esso e trasformerà in vitalità nuova il tuo dolore. Forse l’angelo del lutto ti manderà anche delle persone ad assisterti nella tua afflizione, persone che ti comprendono, che sentono quello che tu senti e che ti aprono gli occhi per quello che adesso ti si apre come opportunità nuova.

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L’ANGELO DELL’ENTUSIASMO


Io trovo sempre stimolanti le persone che riescono a entusiasmarsi di qualcosa. Hanno un’idea elettrizzante di come organizzare diversamente il loro lavoro. E sono entusiaste di quest’idea che hanno avuto. Oppure sono in vacanza e osservano piene di entusiasmo lo stupendo paesaggio. Sono entusiaste di una sera che hanno trascorso in compagnia degli amici, divertendosi.

Si lasciano entusiasmare dalle strade nuove. E riescono a trascinare anche altri col loro entusiasmo. Allora tutto quello che vivono si trasforma in un’esperienza intensa. Si richiama allora l’attenzione degli altri sulla bellezza del sole che sbuca tra le nuvole, sulla meraviglia di questo monte che si erge sulla valle. Al contrario ci sono molte persone che non riescono più a entusiasmarsi per nulla. In vacanza continuano a girare, ma se si chiede loro come è andata, subito si ricordano che il cibo non era buono e che l’albergo lasciava molto a desiderare. Hanno continuamente bisogno di impressioni dall’esterno per sentire se stesse, ma quanto più girano, quanto più denaro spendono per la loro vacanza, tanto minori sono le esperienze vive che fanno, tanto meno sentono la propria vita. Cercano la vita al di fuori di loro stesse perché dentro di loro sono senza vita, ma non permettono neppure che entri in loro ciò che sperimentano fuori. Perciò non riescono mai a vivere in maniera veramente intensa.

La parola tedesca Begeisterung ( entusiasmo) deriva da Geist (spirito). Nell’antico alto-tedesco il termine Geist indica eccitazione, commozione. Solamente nel secolo XVII il verbo begeistern compare col significato di animare, riempire di spirito. Le persone che sono capaci di entusiasmarsi si lasciano prendere da una parola, da uno sguardo, da un incontro, dal bosco che attraversano, da una montagna che conquistano. Si emozionano interiormente alla vista di un meraviglioso paesaggio.Si lasciano sradicare dal loro senso di distacco. Sono fuori di sé e sono tutte prese da ciò che stanno sperimentando. Qui i greci parlano di estasi (essere fuori di sé) e di entusiasmo (essere in Dio). Riuscire ad entusiasmarsi quindi vuol dire, in definitiva, lasciarsi attirare in Dio che si incontra in tutto: nella creazione, nell’essere umano, in ogni parola, nella musica, nell’arte. E soltanto in Dio io sperimento tutto il mistero di una persona, della natura e dell’arte. Allora mi si dischiude ogni profondità. In tutto alla fine, io entro in contatto con Dio. Le persone che sono capaci di entusiasmarsi possono trascinare con se anche altri. Da loro esce vita. Assieme a loro non si passa la sera in piagnistei per questo e per quello. Sono persone che sprizzano entusiasmo. Hanno idee e vogliono che noi ne siamo entusiasti. Riescono a raccontare con entusiasmo quello che hanno vissuto. E già questo porta vitalità e freschezza. Il dialogo con loro non si trascina in uno stanco chiacchiericcio. E’ sempre stimolante. Nascono idee sempre nuove, progetti nuovi. Allora viene risvegliata in noi la voglia di vivere. D’improvviso ci viene voglia di andare a questo concerto, di visitare questa mostra, di fare questo sentiero. Persone del genere ci vivificano e ci riempiono di spirito. Ti auguro che l’angelo dell’entusiasmo possa renderti capace di entusiasmarti, di lasciarti prendere da ciò che incontri, da ciò che vivi, da ciò che sei. E ti auguro di riuscire a entusiasmare gli altri, di riuscire a coinvolgerti in un’idea, in un progetto, di poterli animare e riempire di spirito. Allora l’angelo dell’entusiasmo ti donerà la voglia di vivere e trasformerà anche te in un angelo dell’entusiasmo per le persone che incontri .



Leu
 
L’ANGELO DEL RISCHIO


Oggi molti ritengono che la cosa più importante sia non sbagliare, non fare errori. Allora la carriera professionale non corre alcun pericolo. Allora dentro il gruppo non si è criticati. Allora non si deve cedere il posto. Allora la vita ha successo. In realtà, però, questo atteggiamento ostile al rischio, è di ostacolo alla vita. Chi non vuol fare assolutamente nessun errore, sbaglia tutto. Siccome non osa nulla, non corre alcun rischio. Così non può neppure nascere qualcosa di nuovo. Sia nell’economia come nella politica, nella chiesa come nella società, nessuno rischia più. Se lo facesse sarebbe attaccabile. Infatti, potrebbe anche andar male e sarebbe la catastrofe. Allora si dovrebbe abbandonare il dolce guanciale e si dovrebbe pubblicamente giustificare se stessi e i propri errori. Molti temono di non riuscire a sopravvivere a tanto. Sono talmente vincolati al riconoscimento e all’attenzione degli altri che non si affidano più al loro fiuto e non rischiano più nulla.

La psicologia ci dice che la mancanza di coraggio per il rischio ha a che fare con la mancanza di padri propria della nostra società. Il padre normalmente è colui che ci rafforza la colonna vertebrale, che ci dà il coraggio di osare qualcosa, di affrontare un rischio. Se manca questa positiva esperienza del padre, se non c’è un padre a irrobustirci la colonna vertebrale, allora abbiamo bisogno di un sostituto della spina dorsale. Ecco allora l’ideologia, la norma fissa, dietro la quale ci si trincera. Si va al sicuro. Non si vogliono fare esperimenti. Tutto deve restare come prima. Non ci si consente di pensare il nuovo, meno che meno di fare il nuovo. Infatti non c’è alcuna garanzia che il nuovo riesca. Perciò lo si tralascia. La nostra epoca è caratterizzata dalla mancanza di fantasia e dalla mancanza del coraggio di rischiare qualcosa. Il termine tedesco Risiko deriva dall’italiano e significa pericolo, avventura. Molti pretendono che la vita debba trascorrere senza pericolo. Ci si deve assicurare contro tutti i pericoli, di modo che non ci possa capitare nulla, ma, quanto più ci si assicura, tanto più insicuri si diventa. Un po’ alla volta non si confida più in se stessi. Tutto deve essere assicurato. Nessun rischio senza una sufficiente sicurezza. Questo porta sempre più all’irrigidimento. Lo si vede abbastanza chiaramente nell’attuale situazione politica ed economica. Usciamo da questo vicolo cieco solamente se osiamo qualcosa, se rischiamo di far anche qualche errore. Ti auguro che l’angelo del rischio ti incoraggi ad osare la tua vita e a rischiare nuove strade per te e per le persone che ti stanno attorno. L’angelo del rischio ti irrobustisca la colonna vertebrale e ti guardi alle spalle affinché tu sia libero di osare te stesso e di affidarti ai tuoi impulsi interiori, senza aver bisogno di assicurati da ogni parte.

Il mondo ti sarà grato se osi qualcosa di nuovo, se non domandi il permesso a tutto il mondo prima di dare attuazione alle tue idee. Infatti, giorno dopo giorno sperimentiamo che il vecchio non vale molto. Nessuno si fida di percorrere nuove strade nella questione della disoccupazione. Si preferisce trincerarsi dietro luoghi comuni o si dà la colpa ad altri. Ognuno attende che l’altro faccia un passo falso. Allora lo si può criticare. Nessuno, però osa fare il primo passo. Così si sta fermi. Si sta in agguato per cercare gli errori negli altri, invece di rischiare di sbagliare personalmente. Ti auguro che l’angelo del rischio ti renda capace anche della libertà di fare errori per aprire nuove strade a te stesso e agli altri. Solamente se ti affidi all’angelo del rischio, qualcosa di nuovo potrà crescere per mezzo tuo in questo mondo e gli altri, grazie a te, potranno scoprire possibilità nuove.






Leu
 
L'angelo della rinuncia


L’angelo della rinuncia ha vita difficile oggi. Infatti, molti collegano alla parola rinuncia un’ascesi tenebrosa. In effetti Dio vuole che noi viviamo la vita nella pienezza. Perché allora la rinuncia?

Oggi quello che importa è consumare il più possibile, concedersi il più possibile. Naturalmente abbiamo esempi a sufficienza di persone che sono diventate insopportabili per le loro chiassose rinunce, ma la rinuncia deve assolutamente portare ad un atteggiamento ostile alla vita?

Rinunciare propriamente vuol dire deporre la pretesa su una cosa che mi spetta. L’obiettivo della rinuncia è la libertà interiore. Chi deve avere tutto ciò che vede, è totalmente dipendente. Non è libero. Si lascia determinare dall’esterno. La rinuncia è espressione di libertà interiore. Se riesco a rinunciare a qualcosa che mi divertirebbe, sono libero interiormente. La rinuncia, però, può essere anche una via per esercitare la libertà interiore. Quando, per esempio, durante la quaresima rinuncio all’alcool e alla carne, grazie a queste rinunce posso addestrarmi alla libertà. Posso provare a vedere se mi riesce di rinunciare per sei settimane alla televisione, all’alcool, al fumo, alla carne, forse anche al caffè. Se mi riesce, mi sento bene. Allora ho la sensazione di non essere schiavo delle mie abitudini, di non dover usare incondizionatamente l’alcool per trovare stimoli. Questo è un sentimento di libertà interiore. Questa libertà appartiene alla nostra dignità. Se ho l’impressione di aver subito bisogno di un caffè quando sono stanco, ne divento dipendente. Questo, alla fine, mi irrita. Mi toglie la mia dignità di persona che può determinarsi da se stessa

Avverto allora che non riesco più a determinare me stesso, ma che piuttosto sono i miei bisogni a determinarmi.

In una trasmissione televisiva intitolata:” Rinunciare, godere, oppure l’uno e l’altro?”: dopo aver sentito uno studioso del piacere e una studiosa della sessualità, sono state poste delle domande anche a me, in quanto monaco, sul problema del piacere e della rinuncia. Siamo stati tutti e tre d’accordo nell’affermare che non c’è piacere senza rinuncia. Chi vuole soltanto godere non ce la fa. Posso godermi una o due fette di torta in piena tranquillità, ma alla quarta fetta, alla più lunga, non c’è più alcun piacere, è soltanto un rimpinzarsi. Oggi molte persone sono diventate incapaci di godere, perché non sono più capaci di rinunciare. In passato invece era il contrario. In passato alcuni cristiani si sono resi incapaci di godere per colpa di una condotta troppo ascetica. Per loro il godere era già qualcosa di sospetto questa visione era tanto unilaterale quanto quella odierna in cui si deve avere tutto.L’avido diventa incapace di godere. Ti auguro che l’angelo della rinuncia ti conduca alla libertà interiore, che ti renda capace di godere realmente ciò che vivi e sperimenti, che ti aiuti ad abbandonarti a quello che fai, a provare con tutti i sensi ciò che mangi, ciò che bevi. Ti accorgerai che l’angelo della rinuncia è al tempo stesso un angelo della gioia e del piacere, un angelo che ti farà bene. Se nella rinuncia deponi la pretesa nei confronti delle cose che ti spettano, come il mangiare, il bere, il guardare la televisione ecc., guadagni te stessi. Prendi in mano la tua stessa vita. L’angelo della rinuncia ti introduca nell’arte di vivere la tua vita, di disporre liberamente di te stesso e di provar quindi piacere per la tua vita.



Leu
 
L’ANGELO DELL’ARMONIA


Armonizzare: ecco una parola che è un po’ un insulto per la psicologia. Le persone che non possono reggere un conflitto, che non tollerano le diversità di opinioni, vogliono occultare e armonizzare tutte le questioni controverse. Ottengono una artificiosa armonia che non è di grande aiuto: Infatti, i problemi continuano a suppurare e riesplodono. Chi armonizza in questo modo ha paura della verità. Non riesce a tollerare che si litighi. Piuttosto, la lite per lui è tanto più negativa perché nella sua infanzia ha visto abbastanza spesso i genitori litigare tra loro. Il litigio dei genitori ha scatenato in lui la paura di essere lasciato solo, di perdere la protezione dei genitori. Così ogni lite ora mette in moto in lui la paura che gli venga tolto da sotto i piedi il terreno su cui si regge. Perciò armonizza, cerca di spiegare che non c’è divergenza, che tutti hanno ragione. Armonizza in maniera ancora peggiore colui che lancia appelli morali dicendo che ci si deve tollerare e che noi, in quanto cristiani, dovremmo comunque amare tutti.

L’angelo dell’armonia non vuole insegnarti ad armonizzare, ma ti vuole prima di tutto ammaestrare nell’arte di riuscire a vivere armoniosamente con te stesso, di riuscire a vivere in accordo ed essere in sintonia con te stesso. Il termine greco harmòzein vuol dire congiungere.Raggiungerai un’armonia interiore se congiungerai tutti gli opposti che sono in te. Osserva i tuoi contrasti. Accettali. Così non ti lasceranno più. Li metti in accodo tra loro. Lascia che ogni parte di te abbia il suo suono. Così tutte le parti possono suonare insieme. Così nasce armonia dentro di te. Sei in sintonia con tutto quello che è in te. Non devi reprimere nulla. Non devi escludere nulla di questa armonia. Tutto in te può avere un proprio suono. Se, invece vuoi reprimere alcune parti, per esempio la tua rabbia o la tua paura, queste creano subito dissonanze nella tua anima.

Allora non può esserci armonia vera. Chi è in sintonia con se stesso, può creare armonia anche attorno a sè.

Non si tratta, però, di un’armonia artificiosa che nasce dall’armonizzazione, ma dalla congiunzione di tutte le opinioni e di tutte le controversie che le persone sostengono da punti di vista diversi. Nulla allora viene occultato. I punti di vista differenti sono presi in considerazione e formulati in maniera sempre più chiara. Ogni opinione è apprezzata, non viene subito scartata. Allora ciascuno può manifestare il proprio punto di vista. Si discute assieme apertamente. I problemi vengono esaminati a fondo finchè tutto si compone, finchè tutti accettano una soluzione con cui possono vivere, che non distrugge la loro personale sintonia.

Allora non si armonizza in maniera artificiosa, ma si trova una strada su cui si riesce a proseguire il cammino malgrado i controversi punti di vista.

Le persone armoniose creeranno anche nel loro ambiente un clima di lavoro in cui tutti lavorano volentieri. Dopo le dissonanze nasce di nuovo un suono d’insieme. Le persone che sono in sintonia con se stesse non devono ricorrere a intrighi per sobillare gli altri tra loro.Producono attorno a sé un clima di chiarezza e di accordo. Allora ciascuno si sa stimato. Ciascuno può suonare insieme nella grande sinfonia dell’azienda o della comunità. Questi angeli dell’armonia sono una benedizione per ogni comunità umana.Ti auguro, perciò, che l’angelo dell’armonia riesca a fare di te un angelo di armonia per altri, così che essi trovino il coraggio di emettere il loro personalissimo suono.






Leu
 
Chi sono gli Angeli?

Etimologicamente "angelo" deriva dal greco "angelos" che significa "messaggero". Il loro primo compito è quello di essere messaggeri di Dio, di tenere cioè i rapporti tra l'invisibile e il visibile, tra il mistero di Dio infinito e la nostra realtà fisica. Sono creature spirituali. Sono quindi simili allo spirito dell'uomo. Come l'uomo, hanno intelligenza e volontà, ma liberi dalle limitazioni imposte dalla materia. Sono una concentrazione assoluta di intelligenza, di volontà, di energia spirituale. Come l'uomo, ogni angelo ha una sua personalità distinta. Non esiste un angelo uguale ad un altro. Ognuno è un universo a se.

Quando gli angeli si manifestano agli uomini, assumono sembianze umane bellissime e luminosissime. Ma queste sembianze potrebbero essere solo un simbolo per farci conoscere la loro perfezione.

Ma quanti sono gli angeli? La bibbia parla di "miliardi". Essendo così numerosi non è possibile conoscere i nomi di tutti. Anche se molti sono a noi noti quelli che più ricordiamo sono : Michele, Gabriele, Raffaele. Ma certamente ogni angelo ha un suo nome specifico e noi lo conosceremo quando saremo nell'aldilà. Una cosa è certa: gli angeli sono presenti dal primo all'ultimo libro della Bibbia. Sono nominati in più di 300 passi. Si presentano sotto diversi nomi, stanno dinanzi al trono di Dio, ora soli ora a schiere se non addirittura a miriadi. San Gregorio Magno afferma:"L'esistenza degli angeli è attestata da tutte le pagine della Sacra Scrittura". Per nessun credente essi possono avere l'importanza di una fiaba che si racconta sorridendo ai bambini. Chi prende sul serio la Bibbia deve prendere sul serio anche gli angeli.






Leu
 
Ma gli angeli esistono davvero?

Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi...Sulle loro mani ti porteranno perchè non inciampi nella pietra il tuo piede.

Il razionalismo e l'illuminismo, fin dal XVII e XVIII secolo, hanno esaltato "la ragione" fino a spingere l'uomo ad inginocchiarsi di fronte ad essa e ai suoi lumi. Se Dio viene sempre più emarginato e al centro di tutto l'uomo pone se stesso, la sua autosufficienza può giungere ai limiti dell'assurdo. L'uomo di oggi è "l'uomo televisivo", manovrati da enormi potenze economiche e politiche i mass media influenzano l'inconscio con un unico imperativo:"consuma, compra-compra, consuma". Se tu compri e consumi non hai bisogno di Dio, perchè ci viene offerto un paradiso artificiale. Dentro questa artificiale e falsa visione del mondo, ovviamente non c'è proprio spazio per gli angeli e su di loro non solo cade il silenzio, ma persino la derisione. Li si ignora, spesso, completamente. Ma negare che esistano gli angeli sarebbe come voler negare la realtà del fuoco solo perchè nelle moderne abitazioni il riscaldamento avviene in modo ben diverso dall'antico focolare.





Leu
 
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