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Isis alle porte..

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perchè si chiederà il popolo..
 
Libia e la minaccia dell'Isis, la profezia di Gheddafi nel 2011: "Invaderanno l'Italia, sarà caos nel Mediterraneo"

"L'Italia sarà invasa, nel Mediterraneo sarà il caos". Una profezia nera, come le bandiere dell'Isis. A farla fu Muammar Gheddafi, nella sua ultima intervista italiana il 15 marzo 2011, al Giornale. Era appena iniziata la guerra in Libia, Tripoli era bombardata dai caccia della Nato e i ribelli della primavera araba stavano alle calcagna del Raìs. L'avrebbero catturato di lì a poco, oltraggiato in un video che ha fatto storia, linciato in pubblico e ucciso. Davanti al taccuino di Fausto Biloslavo, però, Gheddafi era ancora lucido e soprattutto lungimirante. Difendeva se stesso, certo, ma aveva capito quello che sarebbe potuto accadere nel suo Paese: "Se al posto di un governo stabile, che garantisce sicurezza, prendono il controllo queste bande legate a Bin Laden gli africani si muoveranno verso l'Europa. E il Mediterraneo diventerà un caos". Più o meno quanto dichiarano oggi i jihadisti dello Stato Islamico che stanno conquistando la Libia ("Se ci attaccate, vi manderemo 500mila immigrati") e le stesse autorità italiane, che temono nuovi sbarchi con 200mila persone da soccorrere.

Quella profezia su Gaza - Il mondo arabo stava cambiando nel giro di pochi mesi. L'Europa applaudiva sperando nel trionfo della democrazia ma Gheddafi aveva intuito lo scenario successivo, assai meno ottimistico: "Per il momento la striscia di Gaza è ancora piccola, ma si rischia che diventi grande. Tutto il Nord Africa potrebbe trasformarsi in una sorta di Gaza". Anche qui l'assonanza con quanto afferma oggi Hamas è inquietante: "Se attaccheranno la Libia, sarà una nuova crociata", è il messaggio minaccioso che giunge dalla Palestina, in un drammatico incrocio di interessi e ideologia tra il Califfato di Al Baghdadi e il partito guerrigliero che finora aveva sempre messo la questione religiosa e islamica in secondo piano rispetto alla sua priorità, la guerra territoriale contro Israele.

"Sarà un incubo per l'Italia" - Ancora oggi, come nel 2011, l'Occidente dibatte: meglio la guerra o la diplomazia? "Negoziare con i terroristi legati ad Osama bin Laden non è possibile - spiegava all'epoca Gheddafi, sfiorando l'ovvio -. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere ed uccidere, uccidere ed uccidere". Ora però a Tripoli Europa e Italia non hanno più un referente certo come lo era a suo modo il Colonnello-dittatore, che ricordava: "L'Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione. Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo. La situazione è grave per tutto l'Occidente. Come possono i dirigenti europei non capirlo?". Domanda che sul Corriere della Sera e Repubblica, l'11 marzo 2011, ci rivolgeva anche Seif el Islam, il figlio di Gheddafi oggi detenuto in Libia, a Zintane: "Se le milizie prendessero il controllo del Paese, voi sareste le prime vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi salperebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la Sicilia. Sarebbe un incubo per l'Italia, svegliatevi!".


 
TUTTO IL MONDO HA UN GOVERNO MIGLIORE DEL NOSTRO…… ITALIANI, E’ ORA DI REAGIRE !!!!!

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TUTTI IN ALBERGO A SPESE DEGLI ITALIANI…..?????

Libia: 600mila “profughi” già pronti a imbarcarsi per l’Italia
I servizi segreti italiani: “l’Italia è in pericolo. Ha un doppio fronte di emergenza: da una parte i flussi migratori, dall’altra l’ISIS“.
 
L’Italia non va in guerra

Renzi: ‘Niente intervento militare, non è il momento’. E si nasconde dietro la ‘forza’ dell’Onu

L’Italia in guerra? Per ora non se ne parla, ha fatto sapere, in un’intervista al Tg5, il premier Matteo Renzi: “Non è il momento per l’intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare. Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il consiglio di sicurezza Onu. La forza dell’Onu è decisamente superiore alle milizie radicali”.
Critiche dall’opposizione: “Se Renzi vuole la guerra ci vada lui con Napolitano al seguito. Vedendoli, l’Isis si farà una bella risata e ci risparmierà”, ha scritto Beppe Grillo sul blog.
Matteo Salvini, leader della Lega Nord: “Questo Governo dà i numeri, sento che parlano di soldati e guerra con facilità, ma è già stata fatta una cazzata nel 2011 con Gheddafi, lo ha ammesso anche Prodi, non ripetiamola. Prima di qualsiasi intervento bisogna capire che cosa”.
 
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Libia e la minaccia dell'Isis, la profezia di Gheddafi nel 2011: "Invaderanno l'Italia, sarà caos nel Mediterraneo"

"L'Italia sarà invasa, nel Mediterraneo sarà il caos". Una profezia nera, come le bandiere dell'Isis. A farla fu Muammar Gheddafi, nella sua ultima intervista italiana il 15 marzo 2011, al Giornale. Era appena iniziata la guerra in Libia, Tripoli era bombardata dai caccia della Nato e i ribelli della primavera araba stavano alle calcagna del Raìs. L'avrebbero catturato di lì a poco, oltraggiato in un video che ha fatto storia, linciato in pubblico e ucciso. Davanti al taccuino di Fausto Biloslavo, però, Gheddafi era ancora lucido e soprattutto lungimirante. Difendeva se stesso, certo, ma aveva capito quello che sarebbe potuto accadere nel suo Paese: "Se al posto di un governo stabile, che garantisce sicurezza, prendono il controllo queste bande legate a Bin Laden gli africani si muoveranno verso l'Europa. E il Mediterraneo diventerà un caos". Più o meno quanto dichiarano oggi i jihadisti dello Stato Islamico che stanno conquistando la Libia ("Se ci attaccate, vi manderemo 500mila immigrati") e le stesse autorità italiane, che temono nuovi sbarchi con 200mila persone da soccorrere.

Quella profezia su Gaza - Il mondo arabo stava cambiando nel giro di pochi mesi. L'Europa applaudiva sperando nel trionfo della democrazia ma Gheddafi aveva intuito lo scenario successivo, assai meno ottimistico: "Per il momento la striscia di Gaza è ancora piccola, ma si rischia che diventi grande. Tutto il Nord Africa potrebbe trasformarsi in una sorta di Gaza". Anche qui l'assonanza con quanto afferma oggi Hamas è inquietante: "Se attaccheranno la Libia, sarà una nuova crociata", è il messaggio minaccioso che giunge dalla Palestina, in un drammatico incrocio di interessi e ideologia tra il Califfato di Al Baghdadi e il partito guerrigliero che finora aveva sempre messo la questione religiosa e islamica in secondo piano rispetto alla sua priorità, la guerra territoriale contro Israele.

"Sarà un incubo per l'Italia" - Ancora oggi, come nel 2011, l'Occidente dibatte: meglio la guerra o la diplomazia? "Negoziare con i terroristi legati ad Osama bin Laden non è possibile - spiegava all'epoca Gheddafi, sfiorando l'ovvio -. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere ed uccidere, uccidere ed uccidere". Ora però a Tripoli Europa e Italia non hanno più un referente certo come lo era a suo modo il Colonnello-dittatore, che ricordava: "L'Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione. Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi, nel Mediterraneo. La situazione è grave per tutto l'Occidente. Come possono i dirigenti europei non capirlo?". Domanda che sul Corriere della Sera e Repubblica, l'11 marzo 2011, ci rivolgeva anche Seif el Islam, il figlio di Gheddafi oggi detenuto in Libia, a Zintane: "Se le milizie prendessero il controllo del Paese, voi sareste le prime vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi salperebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la Sicilia. Sarebbe un incubo per l'Italia, svegliatevi!".





come si fa a dire ad un governo di "vecchi" rammolli svegliatevi ?
 
E I FALSIBUONISTI SINISTRONZI DEL PIFFERO CONTINUANO A PARLARE……!!!!

Orribile foto dei jihadisti: gabbia piena di bambini di Gouta pronti a essere bruciati
 
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Roma – La foto postata su Twitter e rilanciata sui social media fa accapponare la pelle, perché raffigura un gruppo di bambini chiuso in una gabbia come il pilota della Reale Aeronautica Giordana, Muad al-Kasasbeah.

ibambini nn si toccano se lo fanno si scatenerà l inferno ..
 
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Libia, Egitto chiede urgente intervento internazionale
Arsi vivi dall'Is 45 uomini in Iraq



Il caos libico agita le diplomazie internazionali. L'ira egiziana dopo la decapitazione dei 21 cristiano-copti da parte dell'Is ha spinto il governo del Cairo a lanciare una consistente offensiva aerea contro le postazioni del califfato in Libia, offensiva che procede anche in queste ore ed è destinata a continuare dopo la notizia, diffuda dal Lybia Herald, del rapimento di altri 35 egiziani (in prevalenza contadini) rapiti in diverse aree dalla Libia dai miliziani dell'Is o da gruppi legati allo Stato islamico. Intanto si fa sempre più strada l'ipotesi di un intervento nel Paese nordafricano sotto l'egida dell'Onu.

Mentre la comunità internazionale si interroga sulla strategia da adottare in Libia, continuano le violenze in Medio Oriente: in Iraq i jihadisti dello Stato Islamico hanno arso vive 45 persone ad al-Baghdadi, a soli 8 km dalla base aerea di Ain Al-Asad, nell'Iraq occidentale, dove 320 marines americani stanno addestrando i soldati della VII divisione irachena. Secondo la Bbc, che ha riportato la notizia, mancano ancora conferme ufficiali. Alcuni degli uccisi erano membri delle forze di sicurezza irachene. L'Is ha assunto il controllo della città di al-Baghdadi, nella turbolenta provincia di Anbar, solo giovedì scorso dopo mesi di assedio.

Pressing per risoluzione Onu. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, d'accordo con il Capo dello Stato francese Francois Hollande, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di approvare una risoluzione che autorizzi un intervento internazionale in Libia per combattere l'Is e stabilizzare il Paese. Il presidente egiziano lo ha detto in un'intervista a una radio francese, ulteriore conferma del consolidarsi dell'asse tra Parigi e Il Cairo. "Non ci sono altre scelte, tenendo in considerazione l'accordo del popolo libico e del governo, che ci hanno chiesto di agire", ha detto il presidente egiziano.
 
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Il terrore potrebbe arrivare col gommone: rischiamo la "bomba umana"

La nuova strategia della Jihad: carrette del mare usate per gli attentati. E migliaia di sbarchi di immigrati per creare il caos nel nostro Paese.

L'ipotesi è da incubo, ma da quando l'Isis controlla Derna, una parte di Sirte e altre fette di Libia, l'incubo minaccia di diventare realtà. Anche perché da domenica sappiamo che sotto le spoglie degli scafisti, conosciuti fin qui soltanto come cinici e spregiudicanti trafficanti di uomini, possono celarsi minacce reali per i nostri pescherecci, le nostre navi mercantili e, non ultime, le imbarcazioni militari.


Sotto l'apparenza consueta dei traghettatori di clandestini potrebbe infatti nascondersi un'imbarcazione pirata pronta ad impadronirsi di un vascello battente bandiera italiana per consegnarlo ai terroristi dello Stato Islamico. Non solo, dunque, la partenza di migliaia di persone sui gommoni, verso le nostre coste,come arma per creare il caos sul nostro territorio. Ora anche l'ipotesi che i gommoni stessi e i migranti a bordo si trasformino in kamikaze. Sotto le sembianze di un gommone di presunti scafisti può nascondersi una micidiale torpedine esplosiva pronta a puntare contro la Guardia Costiera o le navi della Marina Militare.

Ma partiamo dall'antefatto o, meglio, dall'episodio che domenica fa trillare i campanelli d'allarme ai vertici del ministero dell'Interno, della Marina Militare e dei servizi di sicurezza. Tutto inizia verso le tre di pomeriggio quando una motovedetta della Guardia Costiera soccorre un barcone con a bordo un centinaio di clandestini. Terminate le operazioni di salvataggio gli uomini della Guardia Costiera si preparano, come di consueto, ad agganciare il barcone per trasportarlo in Italia e metterlo sotto sequestro. In quel momento succede l'imprevisto. Quattro scafisti a bordo di un gommone puntano verso la motovedetta e - mentre i nostri marinai intimano di allontanarsi - uno dei quattro imbraccia un kalashnikov, e spara una raffica a pelo d'acqua verso la chiglia della nave italiana. Presi di sorpresa i marinai della Guardia Costiera che operano completamente disarmati possono soltanto tagliare la cima a cui hanno legato il barcone sequestrato e battere in ritirata.

 
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SE CHI CI GOVERNA E’ UN INETTO, IL POPOLO, HA DIRITTO DI REAGIRE !!!!!

renzi(il bimbominkia) nn sa che pesci prendere ma se nn si sveglia prenderà un pescecane ..
 
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L'Isis vende gli organi umani per finanziare il terrorismo

Esportati e venduti gli organi dei prigionieri. Giustiziati i medici che si erano rifiutati di farlo. Ora l'Onu lancia l'allarme
L'ultimo raccapricciante modo per l'organizzazione terroristica di finanziare le proprie attività. Insieme al petrolio, ai riscatti e al contrabbando, lo Stato Islamico incassa 2mila dollari al giorno.



l Onu a cosa serve, solo per lanciare l allarme lo sanno bene quello che succede in alcune parti del mondo ma nn intervengono perche ..( perche hanno paura)
 
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Il piano di guerra dell'Isis:"Attaccare le navi crociate"

I jihadisti conoscono le falle nella sicurezza dei Paesi dell'Europa meridionale. E il traffico di immigrati rischia di rivelarsi un pericoloso cavallo di Troia.


la conoscete la storia del cavallo di Troia...
 
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FORSE NON SI SA MA GLI AMERICANI SE VOLESSERO SPAZZEREBBERO VIA L'ISIS IN UN ATTIMO...................MA LE ARMI VAN VENDUTO ED UNA BELLA GUERRA ..METTEREBBE IN SESTO L'AMERICA CHE VIVE SOLO DI ARMI -VACCINI E MEDICINE.
 

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