Buona sera a tutte/i
Mi permetto anch'io di apportare il mio modesto contruto a queste riflessioni.
Recentemente è stato introdotto un nuovo gioco.
Illustri personaggi l' hanno promossso.
Scrivo illustri perchè percepiscono lauti stipendi elargiti con i soldi di noi contribuenti.
Anche non giocatori.
Costoro hanno pubblicizzano la loro creatura in tv, sul web, nelle riviste, attraverso le agenzie di stampa.
Si sono stampate bollette ... redatti nuovi programmi.
Hanno affermato che in questo nuovo tassello mancante dell'universo puzzle, dei giochi, la sua nuova sorte,
ha una maggiore possibilità di vincita.
"Favorisce la frequenza di vincita, quindi va incontro incontro (al)le necessità dei giocatori" Cfr: Google/Ansa/Ambetto
Nessuno si è strappato le vesti.
Può essere, io fossi distratto, tuttavia non ho rilevato gli esiti di questa azione,
tantomeno, mi è possibile, ora, rilevare ... l'esistenza di un minimo sdegno.
Nessuno si è preoccupato un minimo della cosa.
Quello che è certo ed è che ... le opinioni di costoro, così ben confezionate,
contrastano con il fatto che notostante assidue e ripetute ricerche, ad oram,
non sono ancora riuscito a reperire l'indice di equità di questa nuova sorte.
Neppure la formula per calcolare il Ritardo Naturarale della combinazione vincente.
Un gioco da comprarsi a scatola chiusa nella confusione dei termini addotti a promozione.
Eppure è verità con la "v" minuscola metematicamente consistente ... che confonde lo sprovveduto,
facendo apparire identici due concetti differenti.
Cosa c'entra la necessità del giocatore con la frequenza non mi è dato di capirlo.
Allora vi chiedo: Quando la possibilita di scelta coincide con l'opzione di scegliere tra l' essere "guelfo" o "ghibellino" ...
facendo soggetto questa scelta essa è: Possibile? Probabile? Indipendente? Libera?
Probabilmente si può compiere una scelta.
Puo' definirsi "indipendente" una scelta? Se pur scegliendo, anche, a caso, si stabilisce uno "status" da assumere?
La tanto sbandierata indipendenza degli eventi ... semplicemente non esiste
perchè ogni estratto ha vincoli, molto severi,
specie se relativizzati, all'infinito numerico, ai quali esso dovrebbe apparternere,
per permettere ad esso una scelta libera ... da altri condizionamenti.
Sono i limiti pre-imposti, dalle pre-condizioni derivanti, dalle pre-regole del gioco.
Essa appartiene ad un universo finito, di cui è quasi-impossibile stabilire, con precisione, la posizione dei confini.
Ma questo universo è contenuto all'interno di regole matematiche alle quali aderisce, con perfezione.
Tuttavia, l'evolversi degli eventi, porta alla replica del modello matematico, nei grandi numeri.
Durante le rilevazioni di "misure istatanee" permette di rilevare valori istantanei,
non rappresentativi dell'universalità delle misure.
Spesso, essi, sono anche molto diversi da quelli attesi.
Ma sono compatibili nei valori e nel campo di esistenza entro il quale possono variare dal nulla all'infinito.
Sono valori che, pur aderendo ad un modello matematico possono essere ben lontani da quelli auspicati e/o prevedibili.
Per quanto mi pare di osservare, Pietro ... ha proposto delle formule ... di matematica e calcolo combinatorio.
Anni di esperienza mi hanno dimostrato che esse si applicano SEMPRE con continuità
e perfetta aderenza all'evolversi degli eventi. E, gli eventi, ad esse.
Rubino, giustamente, attribuisce la mancanza del risultato più all'inequità che alla difficolta di riprodurre-simulare un modello.
Quella sua frase mi sembra potersi leggere che se le regole fossero eque (= non inique) si potrtebbe vincere contro l'aeleatorietà.
Mi sento di poter anch'io affermare la stessa cosa.
Non fosse così ... non avrebbe ragione di esistere la Statistica (non questa = quella. Tutta)
che diverrebbe un qualcosa di inutile e non-funzionante.
Io reputo invece che la lottologia-seria operi e sia nel campo della Scienza ... e di questa, spesso, ve n'è più in un lottologo,
che in moltri altri ... illustri boiardi-soloni.
Luigi a te scrivo che oggi, il doodle di Google propone il Pendolo di Foucault.
Quasi-Qualunque misurazione della velocità istantanea di esso, differisce dalla velocità media di esso ... che è Zero,
sia essa positiva all'andata, che negativa al ritorno sommandosi algebricaqmente s'annullano vicendevolmente.
E altrettanto vero che le probabiltà di trovarlo a velocità media sono scarsissime.
Pur essendo il periodo, l'ampiezza di esso, la velocità media, perfettamente misurabili ... costanti matematiche ...
numeri, così oggettivi e stabili, che nell' evolversi del tempo (dei secondi) oltre a dimostrare regolarità assoluta del valore
del tempo di oscillazione, dimostrando, costanze tali, da divenire esso stesso unità di misura del tempo.
Nella capacità del pendolo di divenire custode del tempo esso è anche in grado di fermarlo nel "suo piano" di oscillazione,
Esso trova "sotto" questa costante-regolarità la capacità di dimostrare la rotazione della Terra al cospetto della mobilità-statica.
Dunque Matematicamente la terra gira ... il pendolo oscilla, stando fermo, perchè la sua velocità media è Zero.
Dimostrato tutto ciò attraverso osservazioni e regole scientifico-matematiche. Ci fidiamo dei matematici e di Google?
Queste regole matematiche che descrivono e riassumono il moto del pendolo con una formula ...
con la Matematica, dei matematici troviamo una velocità media del pendolo, che poi non si può misurare
perchè essa contrasta palesemente con il Tic-Tac di un pendolo e con lo scorrere del tempo cui esso ci ha abituato.
Se non riusciamo a vederlo fermo, in questo suo continuo non fermarsi e se non siamo in grado
di "misurarlo" fermo con i nostri sensi, vedendolo mai fermo, esso non è fermo?
La terra non gira fuori dal suo non girare, insieme ad essa? Se ne frega della terra e del tempo?
E, se non siamo in grado di stabilire ove sia il confine dell'universo, allora esso non esiste?
E' più infinito di Dio?
Io penso che l'universo sia più finito di Dio quindi ... più piccolo ... di Dio, nel Tempo e nello Spazio
che solo Egli può determinare e trasformare in finito.
Semplicemente noi, non essendo noi, numeri, con umiltà, dobbiamo riconoscere di avere dei limiti.
Ma la Matematica è Verità. Uno, il tutto, uno dei tanti attiributi del Dio a cui possiamo tendere attraverso
la nostra conoscenza e che, con la nostra conoscenza o capacità,
non sempre possiamo dimensionare ... con Precisione e Verità Matematica.
Riconoscendone appunto la dote di infinitezza ... nel confronti di un limite.
Anche nel paragone fatto da Rubino ... in una sua richiesta, (di alcuni giorni fa)
hai risposto fornendo una formula matematica. (peraltro interpretata con imprecisione)
Essa annulla da sè, lo sterile tentativo di voler trovare eventuali "colpe" ...
da attribuire ad altri con l'intenzione di voler misurare ... l'infinito con una grandezza finita.
E' evidente che il valore finito e determinato di probabilità non è istantaneo
ed è tendente, alla media, delle misurazioni ottenibili, solo, dopo infinite campionature.
Nella misurazione istantanea, esse possono oscillare tra lo Zero e l'Uno ...
Tra l'essere presenti al 100% ... e l' essere totalmente Assenti. (Come la velocità del pendolo)
Anche in numero elevatissimo di rilevazioni.
Queste si, indipendenti. Perchè libere di tendere al Tutto e al niente.
Equiprobabilmente Secondo Regola Matematica.
Semplicemente la diferrenza tra possibilità e probabilità ...
si rilevano e differenziano nell'evolvere del Tempo / Finito e Infinito che,
se non specificato ... crea confusione.
Ad esempio confondere Presenza ... che è un numero ... con
Frequenza che è l'insieme delle Presenze, in un determinato Tempo,
è come confondere grandezze differenti quali sono lo Spazio e la Velocità,
nella realtà che ci circonda ci è più famigliare e conosciuta.

S.E.& O.