<center>Dal web ho letto questo articolo di un signore che non si puo' dire certo Juventino..... Che ne pensate??? Mi dovrò assentare per qualche giorno dal forum per cui scusate se non dovessi rispondere tempestivamente ad ..eventuali.. (sempre pacate mi raccomando) vostre repliche. Ciao a tutti. </center>
<center>Stendiamo un velo pietoso su Cannavaro "Pallone d'Oro"</center>
<center>La Coppa alzata a Berlino ha lobotomizzato la mente degli italiani che ora inneggiano a un grande giocatore-piccolo uomo
Fabio Cannavaro: "Pallone d'Oro" 2006.Venerdì, 17 Novembre 2006
Cannavaro "Pallone d'Oro" 2006 è la notizia che sta mettendo in subbuglio, in queste ore, l'Italia del pallone. I titoli a 9 colonne si sprecano, i peana e le articolesse pure. Noi ci chiediamo: è davvero una così bella notizia il premio assegnato al difensore del Real Madrid? E siamo sicuri che l'euforia beota - e tutta italiota - con cui addetti ai lavori e semplici sportivi hanno accolto l'indiscrezione sia il primo e unico sentimento da manifestare in un'occasione del genere? Secondo noi no. Secondo noi è un peccato che Cannavaro abbia vinto il "Pallone d'Oro" ed è un peccato, ancora più grande, che adesso tutti si facciano largo a gomitate per andare a brindare.
CONSIDERAZIONE N. 1. Da un punto di vista sportivo, il "Pallone d'Oro" a Cannavaro è un riconoscimento che non si discute. Cannavaro ha giocato un Mondiale ai limiti della perfezione esattamente come Buffon, Gattuso e Pirlo: a differenza dei tre compagni di nazionale, aveva la fascia di capitano al braccio e nelle foto con la Coppa è finito lui. Di più: il premio di France Football è criticato da sempre, e a ragione, per la scarsa attenzione riservata ai difensori (e ai portieri): ebbene, il premio a Cannavaro è un risarcimento alla categoria, e non fa ridere come quello dato a Sammer nel '96.
CONSIDERAZIONE N. 2. Sportivamente parlando, il "Pallone d'Oro" a Cannavaro non fa una grinza per un altro motivo: Fabio non ha giocato benissimo solo il Mondiale, ma l'intera stagione con la Juventus. E non sempre capita. Per capirci, quando France Football nell'82 incoronò Paolo Rossi, premiò 3 partite che il bomber azzurro giocò in stato di grazia (Italia-Brasile 3-2, Italia-Polonia 2-0, Italia-Germania 3-1): le uniche da ricordare in una stagione che per Pablito non era praticamente esistita (la squalifica per le scommesse si era conclusa a 3 giornate dalla fine del campionato e dall'inizio del Mundial).
CONSIDERAZIONE N. 3. Ma se la componente morale, nello sport, continua ad essere una componente importante, e non può essere disgiunta da quella agonistico-sportiva, allora nel "Pallone d'Oro" dato a Cannavaro c'è qualcosa che non va. Anche se il trionfo di Berlino è stato un gigantesco colpo di spugna che ha avuto l'effetto di lobotomizzare le menti degli sportivi italiani (addetti ai lavori in testa), è il caso di ricordare gli incredibili imbarazzi che provocarono, in Federazione e nell'Italia intera, le prese di posizione di Cannavaro ai tempi di Calciopoli. Il difensore della Juventus, nell'ufficialissima sede del ritiro azzurro di Coverciano e nell'ufficialissima veste di capitano della nazionale, si gettò lancia in resta in un'intemerata difesa di Moggi, contestando il lavoro di giudici e inquirenti. In soldoni, Cannavaro disse in mondovisione che Moggi era il più bravo di tutti, cioè il più furbo in un mondo di furbi: e che era così che si faceva, era così che si doveva fare ed era così che facevano tutti. Ragione per cui non c'era motivo per mettere in discussione nulla e non c'era motivo per mettere in discussione i successi ottenuti dalla Juventus di Moggi e Giraudo. Tutto questo da capitano azzurro e con la protervia di chi nemmeno considera i sentimenti, e le ragioni, di