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legittima difesa..

Caso Stacchio: le telecamere danno ragione al benzinaio


Le immagini filmate dalle telecamere di sicurezza nei pressi della gioielleria Zancan di Ponte di Nanto confermano la versione dei fatti raccontata dal benzinaio, ma la famiglia del rapinatore chiede giustizia“

Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri procedono senza sosta: già visionati tutti i filmati delle telecamere di sicurezza posizionate attorno alla gioielleria presa d'assalto martedì sera a Ponte di Nanto.

La versione data da Gabriele Stacchio, il benzinaio che ha sparato uccidendo uno dei rapinatori, sarebbe confermata proprio dai video che hanno consegnato agli inquirenti immagini per una volta nitide e chiare. Mentre continua la caccia al nucleo di fuoco fuggito a bordo di un Audi dopo la mancata rapina, la dinamica dei fatti ora è del tutto chiara

Stacchio, dopo essersi accorto del tentativo di irruzione dei criminali e temendo per le sorti dei dipendenti all'interno della gioielleria, ha sparato un primo colpo in aria. La banda si è messa al riparo dietro l'auto utilizzata per il furto e ha risposto al fuoco con i kalashnikov. Il benzinaio, ottimo tiratore, ha allora mirato alle gambe colpendo Albano Cassol all'altezza del ginocchio.

Durante la fuga il 41enne giostraio residente nel campo nomadi di Fontanelle, è morto forse dissanguato. L'autopsia, attesa per lunedì, chiarirà anche gli ultimi dubbi, intanto anche sul fronte processuale, ci sono sviluppi.

La procura, come raccontato da il Giornale di Vicenza, procede contro il 65enne benzinaio per eccesso di legittima difesa, mentre i legali della vittima-rapinatore, sono pronti a dare battaglia in aula.




ci vorrebbe un tribunale speciale per condannare le bande criminali .. ma sino a quanto ce il pd il partito disastrato nulla cambierà anzi la situazione andra sempre peggio.. ..
ce qualcuno che lo chiama il partito dei debosciati chiamatelo come volete questa e la realta.. e inutile che vi nascondete dietro al buonismo ipocrita del pd...
 
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“Noi difendiamo gli onesti, in Italia e in Europa. Ho presentato una interrogazione alla Commissione Ue e, alla ripresa dei lavori dell’Europarlamento la prossima settimana a Strasburgo,

solleverò il caso del benzinaio di Ponte di Nanto (Vicenza) Graziano Stacchio che coraggiosamente ha messo a repentaglio la propria vita per difendere la commessa della gioielleria vicina e che ora è indagato per eccesso di difesa”.

Lo afferma l’europarlamentare della Lega Nord, Gianluca Buonanno. Secondo Buonanno “Renzi con il suo governo che fa gli svuota-carceri, facendo uscire migliaia di delinquenti, sono i mandanti virtuali di questi criminali. Forse capirebbero qualcosa se una rapina o un sequestro toccasse a qualche loro famigliare. Non è plausibile – aggiunge Buonanno – che un onesto cittadino che a proprio rischio e pericolo è intervenuto per sventare una rapina e per salvare una giovane commessa minacciata da un gruppo di banditi, armati addirittura di kalashnikov, si ritrovi a dover rispondere del suo operato in un’aula di tribunale. Se il tentativo di rapina si è concluso con la morte di uno dei rapinatori – aggiunge Buonanno – la colpa non è certamente di chi si è difeso ma di chi ha aggredito. Sembra una banalità affermare questo, ma in Italia spesso succede che quando si prova a difendersi dai criminali, come nel caso del benzinaio vicentino, a passare i guai con la giustizia sia poi il cittadino onesto e non i criminali.

Per questo – conclude Buonanno – ho presentato una interrogazione per sapere dalla Commissione Ue se non ritiene che in questi casi chi compie il proprio dovere intervenendo per sventare un grave delitto debba godere di garanzie massime di impunità e improcedibilità. Inoltre – conclude Buonanno – ho chiesto alla Commissione come intenda agire per rafforzare ed estendere l’istituto della legittima difesa”.
 
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C'è il video: il benzinaio si è difeso

Le telecamere confermano: Stacchio ha risposto al fuoco dei banditi. Ma ora si temono ritorsioni

Vicenza-La fortuna del benzinaio più twittato dagli italiani sta nelle telecamere. Non quelle delle decine di tv che in questi giorni lo hanno lanciato sulla ribalta nazionale proponendolo come eroe o, per i familiari del nomade ucciso dopo la tentata rapina a Nanto (Vicenza), come giustiziere, bensì quelle installate da Robertino Zancan titolare della gioielleria presa di mira dai banditi.


È grazie a questi filmati che emerge un dettaglio, fondamentale: Graziano Stacchio ha sparato per legittima difesa.

Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, dai primi fotogrammi e dall'audio del video ricavato dalle telecamere di sorveglianza viene confermata la versione data dal benzinaio sessantacinquenne. Si sente il rumore del primo colpo sparato in aria dallo stesso Stacchio, si vedono i banditi sorpresi da questa imprevista e imprevedibile reazione da parte di un cittadino che sceglie di non girarsi dall'altra parte. E poi si vedono malviventi fare fuoco ad altezza uomo in direzione della pompa di benzina. A quel punto Stacchio risponde col suo fucile e, presumibilmente, colpisce Cassol. La legittima difesa c'è tutta: se uno mi spara addosso ho tutto il diritto di rispondere. È da qui che partiranno gli avvocati del benzinaio di Nanto per convincere il giudice a respingere l'accusa di eccesso di legittima difesa, reato per cui adesso è indagato («È un atto dovuto», ci tiene a precisare la Procura) quello che Jenny, la commessa che era sola in negozio durante l'assalto della banda, ricorderà sempre come l'uomo che le ha salvato la vita.

Intanto, giusto per confermare che in Italia diverse cose vanno alla rovescia, polizia e carabinieri hanno istituito un servizio di vigilanza continua alla casa di Stacchio e al suo distributore. Non la definiscono una scorta, nel senso che il benzinaio è libero di andare dove vuole, ma il senso è quello. La sfilza di precedenti penali della vittima 41enne, che andava in giro a rapinare gioiellerie con a casa una moglie incinta e quattro figli, è piuttosto lunga e pericolosa, se così si può dire. Insomma, le forze dell'ordine hanno fondati motivi di ritenere che Stacchio corra più di qualche rischio. «Io sono distrutto per aver provocato la morte di un uomo - ripete sconsolato l'esercente a tutti coloro che vanno a fare il pieno da lui - ma la mia coscienza è a posto. Volevo salvare Jenny dalla follia di quei banditi. Spero che si mettano una mano sulla coscienza».

«Se non ci fosse stato lui - conferma l'interessata - non so come sarebbe andata a finire. Sono stati momenti di terrore, a un certo punto mi sono trovata sola con un rapinatore imbufalito perché avevo chiuso la “bussola” intrappolando il complice. Per fortuna è intervenuto Graziano».

Se nel Basso Vicentino le iniziative a favore del benzinaio non si contano e l'altra sera la squadra di calcetto di Longare ha giocato con la scritta “Io sto con Stacchio” ben visibile sul petto, a Fontanelle (Treviso), nel piccolo campo nomadi dove viveva Cassol, il clima è molto diverso. «Denunceremo il benzinaio, il sindaco e tutti quei politici, a cominciare dall'onorevole Santanché, che hanno rovesciato un mare di odio su di noi - attaccano i parenti della vittima -. Non siamo criminali, lavoriamo duro. E non ci va di essere chiamati rom. Siamo nati qui, siamo anche noi “Razza Piave”».



questo e il commento di uno ..
Questa é l'Italia di mxxxa che abbiamo.Difendi te stesso e una ragazza che stava lavorando dalla follia di 5 animali che meriterebbe soltanto la pena di morte e invece ti ritrovi pure indagato da uno stato con i paraocchi e che ti accusa di "Eccesso di legittima difesa" perché secondo la magistratura prima ti saresti dovuto nascondere e lasciare la ragazza nelle loro mani poi se ti venivano a cercare ti dovevi prima far sparare e poi se ti rimanevano le forze potevi rispondere, comunque se morivi facevi più bella figura. Che Italietta di mxxxa. I delinquenti vengono tutti qui, dove vuoi che vadano, meglio che qui.
quoto..
 
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IL BENZINAIO EROE ORA È IN PERICOLO DI VITA

È finito sotto scorta Graziano Stacchio, il benzinaio che col suo intervento, lo scorso martedì sera, ha sventato la rapina alla gioielleria Zancan, a Ponte di Nanto. Per salvare la giovane commessa dalla minaccia delle armi di quattro banditi, Stacchio non aveva esitato ad affrontare un conflitto a fuoco, nel quale è caduto uno dei malviventi, Albano Cassol di 41 anni.

Il questore di Vicenza, per proteggere il benzinaio e la famiglia da eventuali ritorsioni dopo la morte del nomade pluripregiudicato, ha disposto la sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro dell’abitazione e del distributore, divisi da pochissimi metri. Una pattuglia controlla ogni singolo movimento, pronta a intervenire in caso di pericoli. Il timore di possibili vendette, evidentemente, è concreto.

Ma se il «cattivo» è davvero il benzinaio Stacchio, come certi giornali e alcuni commentatori sostengono più o meno apertamente, se in Veneto (il discorso potrebbe essere allargato anche ad altre parti d’Italia) non esiste alcun Farwest - termine utilizzato pure dal governatore Luca Zaia per descrivere l’incredibile escalation di criminalità degli ultimi tempi - perché il benzinaio è finito sotto scorta?


Quel che è emerso sin da subito con chiarezza, è invece il passato del malvivente, costellato di episodi criminosi: «Cassol - riferisce Igor Gelarda, dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap - Lo scorso martedì, insomma, non era la sua prima volta.

«Cassol - prosegue Gelarda - era noto alle cronache e alle forze dell’ordine anche per una maxi rissa che nel 2000 costò a due carabinieri veneziani la frattura di naso, mandibole e costole». Il dirigente del Consap pone un paio di domande che, negli ultimi giorni, sono sfuggite dalle labbra di molti vicentini: «Cosa ci faceva ancora libero? A finire iscritto nel registro degli indagati deve essere solo il benzinaio o pure il sistema che ha permesso che Cassol fosse in libertà?».
 
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Accusato e scortato. L'Italia chieda scusa a quel benzinaio

Il benzinaio è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Ma la difesa della propria e dell'altrui vita non è mai eccessiva né colposa

Vittorio Feltri - Dom, 08/02/2015

Se una storia come quella di Vicenza la raccontassimo a un qualunque cittadino europeo (o extraeuropeo, è lo stesso), questi stenterebbe a crederci.

Penserebbe alla solita barzelletta italiana. Noi per primi nell'apprenderne i particolari siamo rimasti basiti.

Un bandito assalta una gioielleria e viene abbattuto da una fucilata. A sparare è un benzinaio che assiste alla scena e preme il grilletto con l'intento di difendere la commessa del negozio. Si scatena un putiferio: una polemica infinita con tanto di coda giudiziaria grottesca, in cui è coinvolto il coraggioso addetto alle pompe di carburante. Al quale i familiari del criminale defunto chiedono addirittura un risarcimento danni.

La vicenda è nota, ma l'abbiamo ugualmente riassunta per sottolinearne ancora una volta l'assurdità. C'è di più. I parenti della vittima (un rom) intendono querelare chiunque abbia osato dare del delinquente al loro congiunto. E così abbiamo conferito un tocco surreale al racconto. Un rapinatore che muore ammazzato, mentre - armato - cerca con dei complici di arraffare un bottino in una bottega di preziosi, come può essere correttamente definito? Non vanno bene i sostantivi criminale e delinquente? Troppo crudi? Chiamiamolo pure grassatore, sempre di brigante si tratta.

Bando alle forme e veniamo alla sostanza. Senza farla tanto lunga, un tale che va in giro a rapinare impugnando un kalashnikov è evidente che ha scelto un mestiere rischioso, e se ci lascia la pelle, perché sulla sua strada trova un tizio reattivo, non può che essere considerato un morto sul lavoro. Lavoro illegale, ma lavoro. Crepano tanti camionisti al volante, crepano tanti carpentieri precipitati dalle impalcature, crepa molta gente impegnata a guadagnarsi il pane, e i giornali liquidano simili incidenti in poche righe di prosa asciutta, burocratica, priva di pathos. Se però va all'altro mondo un depredatore (e ci va nel modo più probabile per un fuorilegge), scoppia un piagnisteo degno di miglior causa.

Precisiamo. Il benzinaio è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. A parte che la difesa della propria e dell'altrui vita non è mai eccessiva né colposa, dato che ciascuno di noi è titolare di una sola vita, a parte questo, dicevamo, il citato benzinaio dapprima ha esploso un colpo di fucile in aria a scopo intimidatorio (come risulta dai nastri registrati dalle telecamere); quando poi il predone, tutt'altro che intimidito, ha risposto al fuoco sparando ad altezza d'uomo, il medesimo benzinaio ha abbassato il tiro e lo ha centrato, provocandone la morte. Non ha commesso alcun reato e, se non sarà prosciolto, verrà assolto al processo. Il contrario sarebbe una fenomenale ingiustizia.

Colui che ha freddato il bandito, Graziano Stacchio, proprietario della stazione di servizio accanto alla gioielleria assaltata, ora lavora sotto lo sguardo delle forze dell'ordine che lo proteggono da eventuali vendette degli amici del rom, e ciò dimostra che la cosiddetta vittima si contornava di persone del suo rango. Insomma, il povero benzinaio vive nel terrore solo per aver compiuto un gesto nobile. Meriterebbe una medaglia al valor civile, viceversa è nei guai, da cui uscirà indenne, ci auguriamo. Intanto però - e chissà per quanto tempo - gli tocca patire pene d'inferno.

A questo punto è da ingenui chiedersi perché la maggioranza dei cittadini, davanti a una soperchieria subita da qualcuno, preferisca chiudere gli occhi anziché intervenire e magari testimoniare. Se le leggi sono sbagliate, la colpa è di chi le ha fatte e di chi (i parlamentari) non le corregge.



il benzinaio ora nn si troverebbe nei guai se nn ci fossero dei delinquenti liberi di circolare
sul territorio .. questo messaggio e diretto ai magistrati...
 
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Sicurezza: Lega, Stato infame tratta clandestini meglio dei poliziotti

“Uno Stato che tratta meglio i clandestini delle proprie Forze dell’Ordine è uno stato infame”.
 
Ma a nessuno è venuto in mente di denunciare i suoi complici per omissione di soccorso e abbandono di ferito????
Questo secondo la magistratura non è un atto dovuto, devono rompere le palle alle persone perbene.
Di sicuro se non scappava con i suoi complici sarebbe stato soccorso ...... o ...... !!!!!
Chi cerca trova.
 
E giusta la tua tesi.. ma i magistrati preferiscono rompere le balle alle persone per bene e oneste perche e ovvio che di queste nn ne ha paura invece di quelli si che ha paura .. perche quelli nn hanno nulla da perdere ...
e il governo(pd) e un cagasotto in primis renzi.. per questo ci troviamo nell m....i tribunali attuali fanno acqua dappertutto .. siamo in stato di guerra e nessuno ancora si rende conto della situazione attuale..
 
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