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legittima difesa..

Perde il lavoro, donna di 47 anni si impicca

Una donna di 47 anni, originaria di Gessopalena (Chieti), è stata trovata impiccata a un albero dai carabinieri che indagavano sul suo allontanamento volontario avvenuto ieri pomeriggio. La donna era ospite della sorella nella vicina Casoli (Chieti): ai famigliari aveva detto che si sarebbe recata per alcune ore al suo paese natale.
Alle ricerche della donna hanno partecipato anche i vigili del fuoco di Casoli. Il pm Rosaria Vecchi ha disposto l’esame autoptico fissato per domani. I carabinieri della compagnia di Lanciano, diretti dal capitano Massimo Capobianco, proseguono gli accertamenti per escludere eventuali responsabilità di terze persone. Due mesi fa la vittima era tornata a casa della sorella dove era giunta da Bologna dopo aver perso il lavoro. ansa

Nel frattempo i politici, sia italiani che europei, sono in tutt’altre faccende affaccendati, tra cui i diritti dei tagliagole Isis, Mogherini: UE contraria alla pena di morte, rispettare i diritti dei prigionieri (Jihadisti)



Il pm Rosaria Vecchi ,proseguono gli accertamenti per escludere eventuali responsabilità di terze persone.

Forse non si è accorta che è come un carabiniere che arresta un malvivente,poi il giudice lo liberà ?
in questo caso non puo' denunciare ne arrestare lo 5tato.Quindi non fa il proprio dovere di pm.
Qua tutti sanno ma non fanno...una

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Spedizione punitiva contro il paese del benzinaio eroe

Ondata di saccheggi nelle case durante la fiaccolata per Stacchio. L'ombra della vendetta per il rapinatore ucciso

Massimo Bedin è uno dei tremila che l'altra sera hanno sfilato per gridare forte «Io sto con Stacchio». Tutti con la candelina in mano per le vie di Nanto, il paesino del Basso Vicentino dove la settimana scorsa il benzinaio più famoso d'Italia ha ucciso uno dei banditi che stavano assaltando la gioielleria Zancan rispondendo ai colpi d'arma da fuoco della gang.


Un paio di sere dopo Bedin ha sentito dei rumori strani provenire dal suo laboratorio. «Pensavo fossero i gatti e sono sceso per scacciarli - racconta - e invece ho visto delle persone che fuggivano nel canale. La porta del mio magazzino era aperta e la Bmw era sparita».

Ma tu guarda che coraggio, ha pensato l'artigiano vicentino, vengono ancora a rubare nello stesso paese in cui la casa e la pompa di benzina dell'amico Graziano è sotto vigilanza da parte di polizia e carabinieri. Pensando di essere l'unico sfigato ad avere subito la visita dei ladri, la mattina dopo è andato in caserma per denunciare l'accaduto. «I carabinieri mi hanno detto di tornare nel pomeriggio - rivela - perché non ce la facevano a stare dietro a tutti».

Sissignori, dopo la fiaccolata a favore del benzinaio qualcuno ha pensato bene di ricordare ai cittadini di Nanto che non basta uno sniper col senso della legge e della comunità per far trionfare la legalità e la sicurezza. Una ventina tra appartamenti, magazzini e laboratori sono stati passati al setaccio, uno dietro l'altro, senza un obiettivo preciso se non quello di lasciare le tracce del passaggio e di arraffare quello che c'era a portata di mano. La signora Lauretta Artuso, per dire, ha visto delle torce in sala da pranzo e ha pensato bene di chiudersi in bagno. «Avevo appena detto a mio figlio che dopo la storia del benzinaio saremmo stati tranquilli - sbotta ricordando la quarta effrazione subita in 15 anni - e sono stata smentita immediatamente». Ai banditi è andata bene che il marito non ha fatto in tempo a reagire. «Ho già sparato una volta ai ladri - ricorda Silvano Trotto - mentre scappavano nei campi». Stacchio non è solo, a Nanto, ma stavolta non sono fischiate pallottole.

È vero che a Nanto e negli altri comuni del Basso Vicentino i furti in casa non sono una novità. Ma una raffica di furti come quella organizzata poche ore dopo la fiaccolata pro Stacchio ha l'inconfondibile retrogusto della vendetta. Così almeno sospetta il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ieri mattina quando ha letto la notizia sul Giornale di Vicenza è sbottato: «Questo è un fatto gravissimo e praticamente unico nel suo genere per strafottenza e aggressività. È molto difficile non cedere alla tentazione di ritenerla un raid punitivo nei confronti di un'intera comunità. Chiedo indagini a tappeto, che portino a individuare questi delinquenti nel più breve tempo possibile e a fare chiarezza totale su un episodio inquietante».

E mentre ieri a Nanto si faceva il bilancio delle incursioni della notte, tra danni e bottino dei furti, ad Altivole (Treviso) i familiari di Albano Cassol, il nomade ucciso durante l'assalto alla gioielleria, celebravano un funerale blindato, con i giornalisti tenuti lontani dalla chiesa. Il loro legale, Francesco Murgia, ha ribadito che, nel caso le indagini confermassero la responsabilità del benzinaio, procederà con la richiesta di risarcimento.

Di tutt'altro avviso Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia-An, che ieri è andata a Nanto a trovare il benzinaio. «Stacchio è un eroe - ha detto - e si è comportato come tutti dovrebbero comportarsi. Lo Stato lo indaga, invece meriterebbe una medaglia». Anche diversi sindaci della zona, riuniti ieri sera in un consiglio comunale straordinario, si sono stretti attorno a Stacchio. Ulisse Borotto, primo cittadino di Nanto, vorrebbe anche fare qualcosa di più per la sicurezza. «Servirebbero altre telecamere - sostiene - ma i fondi sono bloccati dal patto di stabilità». Un patto che ha consentito a un gruppo di ladruncoli di colpire indisturbato per una notte intera. «Cinque persone che conosco in questi giorni hanno chiesto il porto d'armi», rivela Steve Calgaro, gommista preso di mira dai ladri. Il patto di stabilità rischia di essere fatto saltare a colpi di fucile.



quello che ha fatto Stacchio doveva farlo lo Stato ma siccome e cosi vigliacco e codardo si devono compromettere le persone oneste che lavorano
uno Stato che nn fa quello che vuole il popolo andrebbe cacciato ...
(pd partito delinquenti)

il commento di uno..
Sono con Stacchio un uomo con le palle non come i nostri governanti e parlamentari o come chi deve assicurare giustizia e non essere garante con i delinquenti. La metà di gennaio mi sono entrati i ladri nella casa di campagna. Ho detto al maresciallo che d'ora in poi quando resterò per dormirci porterò il fucile.Non voglio fare la morte del topo o dover subire le angherie di questi vigliacchi. Credo che continuando di questo passo la gente prima o poi si ribellerà a questo sistema inconcludente e incompetente e con gli onesti lasciati soli abbandonati dalle istituzioni e soprattutto ostaggi e violentati da tasse e ingiustizia. Troppa marmaglia, zozzeria proveniente dall'est europeo, zingari e come nel caso del giornale questi criminali hanno sconfitto la legalità con un'azione che le forze dell'ordine dovevano prevedere. Siamo ostaggi dell'accoglienza comunista e il peggio deve ancora arrivare purtroppo se non ci ribelliamo a questo sistema vergognoso.
 
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la cretina che intervista Salvini nel video parla di senso civico ..ma perche i delinquenti che fanno le rapine quello e senso civico ..questa parla a sproposito e nn sa nemmeno quello che dice ..(forse e del pd)... LEGGETE LE RISPOSTE DEL VIDEO ... davanti i delinquenti fanno come gli struzzi si nascondono sotto la sabbia ed e per questo che siamo ridotti cosi ..e al governo ce il boyscout renzi.. ..
vai avanti Salvini salvaci tu ..se ci riesci ..che nn abbiamo via di scampo...da questa italia parassita e merdosa....
 
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Graziano Stacchio riceve una busta con proiettili: "Da noi hanno vinto i criminali"

Costretto a chiudere. Troppo pericoloso, per lui, fare il suo lavoro: Roberto Zancan deve abbassare la saracinesca della sua gioielleria. "Chiusura definitiva per rapine". "Glielo hanno consigliato le autorità", spiega Graziano Stacchio, il benzinaio eroe di Ponte di Nanto che lo scorso 4 febbraio ha ucciso con cinque colpi di fucile un rapinatore rom armato di kalashnikov e che ora è indagato per eccesso di legittima difesa. Una storia triste, dove Stacchio e Zancan vivono un incubo simile nello stesso paesino veneto: quello della criminalità. Nel suo caso, Stacchio, rischia di dover pagare per la legittima difesa. Nel caso di Zancan, invece, un uomo è costretto a smettere di lavorare perché è troppo alto il pericolo di rapine. "Da noi hanno vinto i criminali", spiegano. Il caso di Zancan viene commentato proprio da Stacchio, la cui amarezza è parecchia: "Se lo Stato arriva a suggerire a una persona che fa onestamente il proprio lavoro di chiudere la sua attività perché non riesca a garantirgli adeguata protezione, vuol dire che la dà vinta ai delinquenti - spiega -. Ed è proprio così. Qui hanno vinto loro". Ma non è tutto: nella serata di lunedì, mentre il gioielliere partecipava a una trasmissione televisiva, qualcuno ha suonato alla sua porta e ha lasciato sullo zerbino una lettera con due proiettili per arma corta. Nella busta anche due nomi: quello di Stacchio e quello di Zancan.

Lo Stato e fallito ..CON PD
 
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CRIMINALITA’: ZAIA, “TABACCAIE DI MESTRE SIMBOLO DELLA SCONFITTA DELLO STATO. MINISTERO DICE CHE DATI 2014 SONO IN DIMINUZIONE. E’ OTTIMISMO IPOCRITA PERCHE’ AUMENTANO TUTTI QUELLI PIU’ ODIOSI CONTRO I CITTADINI PER BENE”

Comunicato stampa N° 128 del 22/01/2015
(AVN) Venezia, 22 gennaio 2015

“Mentre il Ministero dell’Interno ci informa che i reati sono in calo, e che nel solo Veneziano nel 2014 si sono contati la miseria di 3.800 delitti al mese (!) siamo costretti a vedere le strazianti fotografie di due tabaccaie di Mestre, una delle quali in lacrime, che non riescono a rialzarsi dopo 3 assalti al loro negozio, non solo depredato, ma anche devastato. Spero che qualcuno mandi quelle foto a Palazzo Chigi e che qualcuno, magari nel segreto di uno studio ovattato, si guardi allo specchio e riesca a vergognarsi almeno un po’”.

Lo sottolinea con “disgusto per il disinteresse del Governo Renzi ai sempre più gravi problemi di sicurezza di tutti i veneti per bene” il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, alla luce della storia di una tabaccheria di Mestre presa più volte d’assalto dai delinquenti e della pubblicazione dei dati ministeriali sulla criminalità 2014, che viene definita in calo.

“A Daniela e Lorena Busetto – dice Zaia – chiedo scusa io in nome delle Istituzioni Statali che dovrebbero farlo, ma hanno di meglio a cui pensare che occuparsi dei cittadini e auguro loro di rialzarsi al più presto e non dover più subire malefatte di alcun genere. Ma senza più uomini e mezzi per le forze dell’ordine, leggi più severe e l’esercito in strada a far da deterrente temo che storie come questa debbano ripetersi, perché lo Stato si è di fatto arreso ai criminali che, italiani o stranieri che siano, sguazzano allegramente nelle pieghe delle normative più permissive e buoniste del mondo”.

“Beffa nella beffa – incalza Zaia – ecco arrivare i dati ministeriali: i reati sono in calo, ci dicono grondando ottimismo ipocrita. Quello che non ci dicono è che, a fronte di un calo numerico generale, sono in aumento tutti i reati più odiosi e quelli che colpiscono più da vicino la gente. Nel solo Veneziano – fa notare Zaia – le rapine in abitazione sono aumentate del 5,1%, le estorsioni del 36,2%, i furti del 2,1%, i furti in abitazione del 4,4%, i reati legati agli stupefacenti del 2,7% e l’orrore dello sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile addirittura del 36%.”.

“La gente per bene non ne può più – conclude Zaia – e sono sempre di più i cittadini si rivolgono a me nella convinzione che la Regione sulla sicurezza abbia poteri che purtroppo non ha. I poteri li hanno lo Stato, il Governo e Renzi, ai quali non mi stancherò mai di chiedere, anzi di pretendere, quella sicurezza che tutti i veneti si pagano profumatamente versando a Roma decine di miliardi di tasse l’anno, con un residuo attivo, cioè tasse che non tornano in Veneto mai più, di 21 miliardi l’anno”.



si devono guardarsi allo specchio e come minimo sput@rsi in faccia...
 
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