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Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

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Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?​

Storia di Joel Baldo
• 2mese/i • 4 min di lettura

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Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?
Quando parliamo di memoria possiamo fare riferimento alla memoria biologica, cioè alla nostra capacità di ricordare le cose, o alla memoria di elementi dei computer, come la memoria di un hard disk o di una ram. Ma c’è una curiosità che spesso affiora: si può misurare la memoria del nostro cervello in byte? La verità è che, ad oggi, questo paragone sembra insensato. Infatti, nei computer, la memoria è misurata in byte e può essere volatile (RAM) o non volatile(hard disk, SSD). Il cervello umano, invece, non utilizza bit e byte, ma immagazzina informazioni tramite reti neurali plastiche che rispondono a stimoli complessi e sensoriali. Vediamo quindi come funzionano nel dettaglio queste due tipologie di memoria.

Come funziona la memoria di un computer?

In informatica, la memoria è misurata in byte. Questa è l’unità di base dell’informazione e corrisponde ad una sequenza di otto bit. Il singolo bit può essere rappresentato da uno zero o un uno. Da solo un bit non significa niente, ma quando messo insieme ad altri sette bit, questi formano un codice che può essere interpretato come, ad esempio, una lettera. La lettera A corrisponde al codice binario 01100001. Ora, per quantificare la memoria di un hard disk, si fa riferimento alla loro capienza in byte, quindi sequenze di otto bit. Oggigiorno, si trovano facilmente nei nostri computer hard disk da 500 gigabyte, ovvero cinquecento miliardi di byte, oppure un terabyte, quindi il doppio: mille miliardi di byte. La memoria di un computer può essere suddivisa in due categorieprincipali:
  • Memoria volatile: è una memoria veloce ma temporanea, che non riesce a trattenere i dati quando il computer viene spento, e che sostituisce dati non immediatamente utilizzati con quelli che servono sul momento. Le memorie RAM funzionano in questo modo.
  • Memoria non volatile: è una memoria che conserva i dati anche senza alimentazione elettrica. Funzionano con questa modalità gli hard disk e le SSD, all’interno dei quali vengono scritti i dati che genericamente salviamo.

Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

Come funziona la memoria del cervello?

A differenza di un computer, il cervello umano non ha idea di cosa siano byte e bit, e non li utilizza per immagazzinare informazioni. Soprattutto, rimane impossibile ridurre le informazioni contenute nel nostro cervello ad un elemento minimo comune come è il bit per le memorie digitali. I processi di memoria nel cervello riguardano l’apprendimento di nuove informazioni che appartengono a sfere molto complesse. Abbiamo la memoria sensoriale, che riguarda ciò che sentiamo e percepiamo, la memoria motoria o memoria procedurale, che riguarda la nostra abilità di apprendere e riprodurre movimenti anche complessi in maniera automatica, o ancora la memoria dei nostri episodi di vita, dei numeri di telefono dei nostri familiari, delle informazioni contenute nei libri universitari. Conserviamo tutte queste memorie differenti nelle nostre reti neurali specializzate, che si sfoltiscono quando scordiamo qualcosa (potatura sinaptica) e costruiscono connessioni quando invece stanno apprendendo qualcosa di nuovo (sinaptogenesi). Quella del cervello, quindi, è una memoria biologica distribuita, altamente plastica che risponde a input sensoriali, e che non è organizzata in file e cartelle. Inoltre, la nostra memoria è altamente ottimizzata, e fortemente basata sugli aiuti che riceve dall’esterno: avete presente quando non ricordate il testo di una canzone, ma poi vi basta che vi dicano la prima parola o vi facciano sentire la melodia per ricordare tutto il testo? Ecco, questo al computer non può succedere: o ha in sé tutte le informazioni necessarie, o non le ha.

Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

Quanti gigabyte di memoria ha il cervello umano?

Memoria biologica e memoria artificiale si possono comparare?

Uno studio del 2015 apparso su eLife si impegna in questo difficile compito di comparare la memoria del computer a quella del cervello. Il presupposto dal quale i ricercatori partono è che ogni sinapsi, cioè ogni singolo collegamento tra neuroni, memorizzi dati per un equivalente di 4,7 bit. Moltiplicando quindi tutti i neuroni (86 miliardi secondo i ricercatori) per il numero medio di sinapsi che ha (che variano tra i 5000 e i 10000) ed infine moltiplicando questo numero per gli ipotetici bit (4,7) si ottiene una dimensione approssimativa che si aggira intorno ai 2,5 petabyte, ovvero circa 2,5 milioni di gigabyte. Il problema è che, per ridurre a bit l’informazione delle sinapsi, i ricercatori hanno dovuto compiere grossolane approssimazioni. La memoria umana non è analoga alla memoria digitale, perché essa si è evoluta per rispondere alle sfide dell’ambiente e per utilizzare una frazione dell’energia che utilizza il computer (al contrario di ciò che succede nelle nostre case, in natura l’energia è un bene limitato e difficile da procurarsi). La capacità principale che chiediamo ai computer è quella di immagazzinare dati senza perdita di informazione, e compiere calcoli complessi in poco tempo. La capacità principale del cervello è apprendere le informazioni essenziali per sopravvivere, riconoscendo quindi cosa è dannoso da cosa è benefico a seconda di contesti e momenti. Per i primi serve una memoria solo parzialmente modificabile, per i secondi la plasticità, cioè la possibilità di imparare, è tutto. Uno studio del 2017, apparso su Proceedings of the National Academy of Science, afferma che la memoria umana non può essere considerata come un sistema di archiviazione dati, ma piuttosto come un sistema di elaborazione dinamica, dipendente dal contesto. Un articolo meno recente su Neuropsychopharmacology fa luce sui processi di memoria, e come questi siano continuamente modificati, consolidati e riconfigurati, il che rende pressoché impossibile paragonarla ad una memoria artificiale. Paragonare la memoria dei computer alla memoria umana sembra quindi un paragone che non porta da nessuna parte. Tutto sommato possiamo arrivarci anche empiricamente: se un computer vede una parola come “correre”, sta rilevando solamente una stringa di bit. Se noi vediamo la stessa parola, si attiva in noi la corteccia motoria relativa alle gambe, associazioni grafiche e di significato nel lobo temporale, rievocazione di esperienze passate, senso di fatica o di libertà, e tutta una serie di informazioni a cascata. La nostra memoria sembra assomigliare più alle correnti oceaniche

, sempre uguali e sempre diverse, che ad un polveroso archivio statico.


 

SuperEnalotto, centrato un '5+1' da 600mila euro​

Storia di webinfo@adnkronos.com (Web Info)
• 21 ora/e • 2 min di lettura

(Adnkronos) - Superenalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

MENTRE AL LOTTO SE FAI CINQUINA PRENDI 6 MIONI DI €



 
ABBIAMO UN CORPO PERFETTO NON ANDARE DAL ................


 
GIA DETTO MA......

“Provoca celiachia e infiammazioni”, occhio a questo “ingrediente” nei prodotti del supermercato: cosa è e quanto è pericoloso​

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C’è stata un’impennata negli ultimi della celiachia, un problema con cui hanno a che fare sempre più persone, anche in Italia. Un nuovo studio scientifico, condotto dall’istituto francese INRAE (Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente) e dall’università canadese McMaster University, e pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha mostrato la pericolosità per la salute di un additivo alimentare molto utilizzato dall’industria, in particolar modo in riferimento proprio alla celiachia. Si tratta del biossido di silicio, che si trova in molti alimenti in polvere, come le capsule di caffè al ginseng, integratori e dispositivi medici. Non solo, ma anche le minestre liofilizzate per neonati, i preparati per caffè e cappuccino istantaneo, uova e latte in polvere, gomme da masticare persino, sfruttando la loro azione “abrasiva” che elimina i residui di cibo dai denti. È anche ingrediente di diversi integratori molto comuni. Le nanoparticelle di biossido di silicio sono infatti impiegate in particolar modo con funzione di antiagglomerante in alimenti in polvere e hanno inoltre la capacità di assorbire l’umidità evitando la formazione di sgradevoli grumi. (Continua a leggere dopo la foto)

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Come fare a sapere se il biossido di silicio è presente in alcuni alimenti comprati al supermercato? Bisogna leggere bene l’etichetta, dove il biossido di silicio viene indicato tra gli ingredienti con il nome oppure con la sigla E 551. Come spiega Gianpaolo Usai su L’Indipendente, questa sostanza viene utilizzata nei processi produttivi di alcuni alimenti e in questi casi, non essendo un ingrediente bensì un coadiuvante tecnologico, non è indicata nell’elenco degli ingredienti, pur essendo comunque presente nel prodotto finale. Nello studio, i ricercatori hanno indagato l’effetto del biossido di silicio sulla tolleranza alle proteine alimentari assunte per via orale. “La tolleranza è una funzione innata che blocca le reazioni immunitarie infiammatorie quando l’organismo assume proteine alimentari. Il deficit di questa funzione innesca un’intolleranza alimentare (ad arachidi, latte vaccino, pesce, crostacei, uova, ecc.) o un’allergia, anche cronica, come la celiachia”. (Continua a leggere dopo la foto)

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I ricercatori spiegano che “il nostro studio fornisce la prova che un’esposizione cronica al biossido di silicio, un additivo alimentare comune nella dieta umana, può interrompere l’omeostasi immunitaria intestinale e avviare la perdita dell’immunità verso gli antigeni alimentari”. Lo studio è stato condotto somministrando ogni giorno alle cavie (topi), per tre mesi, cibi con una dose di biossido di silicio (E 551) in quantità coerente con l’esposizione quotidiana media dei consumatori europei, come stimata da EFSA (da 0,8 a 74,2 mg/kg nella popolazione generale e fino a 160 mg/kg nei neonati). Lo studio, condotto sui topi, ha dimostrato che l’esposizione a questo additivo provoca una riduzione del numero di cellule intestinali che producono sostanze attive contro l’infiammazione, con il risultato di favorire l’infiammazione intestinale in risposta a proteine alimentari. Questo, in persone geneticamente predisposte, potrebbe favorire l’insorgenza della celiachia, patologia caratterizzata da infiammazione dell’intestino, dovuta a una reazione immunitaria contro il glutine.



E DAPPERTUTTO COMPRESI INTEGRATORI IN ERBORISTERIA PERCHE SE GUARISCI LORO NON GUADAGNANO PIÙ -QUINDI IL SOLO VERO PRODOTTO CHE TI PUÒ CURARE È IL CIBO MA BIOLOGICO
 

Siti eCommerce truffa, ecco un elenco di alcuni portali truffaldini

Di
Vito
-

5 Marzo 2019
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ecommerce tecnologia
Il commercio elettronico (detto anche e-commerce) è sicuramente il servizio con le maggiori prospettive di crescita che il web mette a disposizione. Questo fenomeno pian piano porterà a rivoluzionare (se non l’ha già fatto) il modo di fare acquisti. Su internet oramai si può acquistare di tutto e di più. Si va dai semplici software ai libri, dai giocattoli agli indumenti, dalle scarpe ai prodotti cosmetici o per l’igiene personale. Insomma, di tutto di più amici lettori.

eCommerce fonte di truffe

Agli indubbi vantaggi che l’ecommerce offre, si accompagnano, tuttavia, nuovi rischi per chi compra e per chi vende, dovuti anche alle dimensioni globali del fenomeno che “muove” tantissimi milioni di euro ogni anno. E come sempre avviene con volumi di affari di questa portata ci sono le conseguenti truffe che ci girano intorno.
Ed ecco che è indispensabile sapere acquistare bene e soprattutto non cadere nei tranelli che alcuni siti truffaldini fanno. Molto spesso abbiamo parlato, ad esempio, dell’acquisto di scarpe e dei siti truffa che ci sono in giro per questo tipo di prodotti (Scarpe salomon, Scarpe Dr. Martens solo per citarne due che abbiamo trattato ampiamente).
In questo articolo abbiamo pensato di raggruppare un po tutti quei siti truffaldini che inducono i clienti a fare acquisti e a perdere il proprio denaro. Molto spesso ci si cade anche per inesperienza degli utenti. Si perché se sul web si trova un capo d’abbigliamento firmato che costa il 90% in meno rispetto a quello del negozio tutto ciò dovrebbe far riflettere: probabilmente siamo di fronte ad una truffa.
Ma è evidente che non siamo tutti espertissimi della materia e che quindi c’è bisogno di un aiuto. Ed ecco che scendiamo in campo noi, che da sempre combattiamo contro questi truffatori e siamo dalla parte degli utenti “più inesperti” per aiutarli.

Elenco di siti truffaldini

Abbiamo quindi deciso di fare un articolo (ovviamente in aggiornamento) che raggruppi un pò tutti i siti che truffano gli utenti. Certo sarà un lavoraccio, ma confidiamo anche nell’aiuto degli utenti e dei lettori. Per forza di cose l’articolo sarà perennemente in aggiornamento visto che di siti truffa ne nascono tantissimo ogni giorno.

Blocco 1

notgg (notgg.com)Abbigliamento
kiclos (kiclos.it)Abbigliamento
liujoeshop (liujoeshop.com)Scarpe
raggbs (raggbs.it)Scarpe
timberlandesaldi.shopScarpe
surgicalorthoimplants.comRegali
jpnwebmallAbbigliamento
qdfawgoodsAbbigliamento
lywxgmallAbbigliamento
njstxsaleAbbigliamento
[th]
Sito​
[/th][th]
Tratta di​
[/th]​

Un nostro utente ci segnala altri siti truffaldini trovati cercando la frase “all’ingrosso a prezzo attraente”:
  • dianalamus.com​
  • hotelsinarporagoa.com​
  • catalanosartoria.it​
  • redigitals.it​
  • ibarattolotti.it​
  • vicinoriente.it​
  • comitatomoda.it​
  • rile.tangoop.com​
  • perfectstartupname.com​
  • newmaxim.it​
  • cinetecabrianze.it​
  • thepauaroom.com​
  • sismaq.it​
  • obiwansail.it​
  • mcdowelltrails.com​
  • annunci-vespa.it​
  • veneziapersempre.it​
  • lilyofkillarneytour.com​
  • horizontalmotorsports.com​
  • turtlecc.com​
  • brkgogo.com​
  • paulmcdermott.com.au​
  • jetxtreme.com.au​
  • cheaper2021.ru​
  • aiglemilano.it​

Come fare a capire se si tratta di un sito ecommerce truffa

Verificare un pò tutti questi punti che vi elenchiamo qui di seguito per stabilire se un sito è truffaldino o meno:
  1. Eviterei a prescindere di comprare su siti che non hanno protocollo https o che hanno nella loro homepage tutti i prodotti in sconto.​
  2. Controllare se l’ecommerce che intendete usare per i vostri acquisti ha una account facebook. Si avete capito bene, riteniamo che al giorno d’oggi un e-commerce senza account facebook sia sospetto.
  3. Verificare se sul sito c’è la p.iva a fondo pagina(se non c’è potrebbe essere truffaldino perché non riconducibile a nessuna azienda).
  4. Verificare e il portale permette il pagamento con paypal​
  5. Verificare se viene viene indicato un numero di telefono o sede dell’azienda.​
  6. Le info sono scritte in un italiano grammaticalmente scorretto e sembrano tradotte? allora è da evitare.​
L’articolo è in continuo aggiornamento e abbiamo bisogno anche del vostro aiuto per ampliare questa raccolta. Utilizzate il modulo dei commenti posto in basso per segnalare anche voi un sito.
 

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