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☼ ☼ INTER 2019-2020 - E ALTRO ☼ ☼

Roberto57

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04 ottobre 2019 - 12:05


Bingo! “Conte ha beccato la talpa e l’ha fatta fuori” – Inter News


L’Inter cambia rotta, secondo quanto riportato dalla GDS Antonio Conte avrebbe fatto capire di aver beccato la talpa che ha fatto uscire la vicenda Lukaku-Brozovic

Antonio Conte sta facendo cambiare rotta all’Inter. E non solo in mezzo al campo. Qualcosa, sta cambiando anche all’interno dello spogliatoio. A farlo immaginare, a farlo capire, è la Gazzetta dello Sport. Che svela come il mister nerazzurro abbia blindato tutto l’ambiente facendo pure immaginare che la talpa, stavolta è stata beccata e allontanata. Fateci caso: l’assenza di Lukaku contro il Barcellona è stata comunicata dallo stesso allenatore a fine conferenza, facendo passare un messaggio che non tutti hanno colto: “Questa non l’avete scoperta… ho fatto fuori la talpa che ha fatto uscire la lite Brozo-Lukaku“. Massimo controllo su tutto. Adesso, sembra davvero essere tutto sotto il suo sguardo, attento e minuzioso. Non c’è spazio per dei gossip e qualche segnale in questo senso si sarebbe potuto capire sin da subito, quando Icardi – dopo tutto quello che era successo lo scorso anno – è stato allontanato con pochissime possibilità di un ritorno. Insomma, l’accoppiata Marotta-Conte adesso sembra funzionare davvero ad altissimi livelli. In campo e fuori: l’ambiente nerazzurro sembra essere una vera e propria corazzata. Difficile da scalfire e inesorabilmente proiettata verso l’orizzonte. A questo proposito, attenzione perchè (come Cittaceleste vi aveva anticipato) dagli ambienti legati al mercato sembrano arrivare voci sempre più forti e insistenti rispetto al fatto che a gennaio la rivoluzione continuerà in maniera talmente importante per cui Beppe Marotta starebbe già in questo periodo preparando qualcosa di grosso. Qualcosa di cui vi abbiamo parlato nel nostro focus che più di 1000 tifosi dell’Inter stanno leggendo proprio in questo momento >>> LEGGI SUBITO LA NOTIZIA
 

Roberto57

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05 ottobre 2019 - 14:30

La Stampa – Inter-Juventus, in palio una cosa che vale più dello scudetto. “Conte è…”

La presentazione della sfida di San Siro

“Era già la madre di tutte le partite, ma ora c’è anche il padre. Quello più amato, temuto e discusso, capace di trasformare l’ennesimo capitolo dell’infinito romanzo Juve-Inter in un evento unico e speciale, perché Antonio Conte è fatto così: o tutto o niente”. Apre così l’articolo de La Stampa in merito a InterJuventus, con focus speciale per Antonio Conte, il grande ex: “Non c’è solo uno scudetto in palio, anche se il big match di Milano arriva troppo presto per dare sentenze definitive, ma qualcosa di ancor più grande e significativo: l’orgoglio. Ecco perché dal presidente Andrea Agnelli all’ultimo tifoso bianconero il pensiero è unico: questa è la partita che nessuno vuole perdere e allo stesso tempo vincere ad ogni costo. Per sorpassare la capolista Inter in classifica, certo, ma anche e soprattutto per dare un colpo duro alla fierezza di uno che si nutre di adrenalina, passione e pallone”.



PRECEDENTI E RECORD – La Stampa ricorda poi come i due precedenti di Conte contro la Juve non siano così positivi: prima il 5-1 nel maggio 2007 quando sedeva sulla panchina dell’Arezzo e poi il 5-2 nel 2009 quando era tecnico dell’Atalanta. Conte contro l’Inter, invece, vinse 2-1 nell’ottobre 2011 a San Siro mentre nel novembre 2012 arrivò il primo KO dopo 49 panchine con i bianconeri. Ora il tecnico nerazzurro punta ad un record speciale che appartiene ad Herrera: solo il Mago, infatti, riuscì a vincere le prime 7 partite alla guida dell’Inter.
 

Zac

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Ciao Roberto
Non seguo più molto il calcio allora visto che dai informazioni sono passato di qua.
Ho visto la classifica e noto che l'inter è prima a punteggio pieno. Vedremo domani sera nello scontro diretto che può comportare l'eventuale allungo dell'inter che vincendo porterebbe a cinque le lunghezze di vantaggio.
Quindi auguri.....
A proposito nella tabella della classifica, c'è qualcosa che non quadra, probabilmente vi sono delle voci spostate
Se fai caso nella colonna Punti vi è la squadra, in quella G - partite giocate- ci sono invece i punti e così via
Buona notte
 

Roberto57

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Ciao Roberto
Non seguo più molto il calcio allora visto che dai informazioni sono passato di qua.
Ho visto la classifica e noto che l'inter è prima a punteggio pieno. Vedremo domani sera nello scontro diretto che può comportare l'eventuale allungo dell'inter che vincendo porterebbe a cinque le lunghezze di vantaggio.
Quindi auguri.....
A proposito nella tabella della classifica, c'è qualcosa che non quadra, probabilmente vi sono delle voci spostate
Se fai caso nella colonna Punti vi è la squadra, in quella G - partite giocate- ci sono invece i punti e così via
Buona notte
Ciao Sasa grazie della segnalazione, ho provato a correggerlo ma non me lo fa fare la prossima che metterò ci starò attento. Buona domenica
 

Roberto57

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LA STELLA O QUALSIASI ALTRO SIMBOLO NON SI CANCELLA/TOGLIE A UN PERSONAGGIO CHE HA DATO MOLTO ALLA SQUADRA QUALSIASI COLORE SIA!!!!
1570369393822.png Juve, perché la stella a Conte non va tolta
Pubblicato il 5 ottobre, 2019




Come noto, è stata istituita una petizione per togliere la stella di Antonio Conte dal Walk of Fame della Juventus.
La petizione ha scatenato tantissime polemiche, ma Andrea Agnelli ha dichiarato che la stella di Conte rimarrà. Nella Walk of Fame compaiono 50 personaggi che hanno fatto la storia della Juve, tra cui Antonio Conte, il quale ha vinto una Champions da giocatore, oltre che svariati scudetti sia in campo che in panchina.
Il tecnico leccese era visto come idolo a Torino, ma il suo passaggio all’Inter e alcune dichiarazioni lo hanno portato ad essere considerato un nemico. Da qui la petizione, che ha raccolto circa 15.000 firme, per fare rimuovere la sua “stella”.
Da parte nostra non siamo d’accordo, in quanto Conte è stato insignito di questa onoreficenza già da tempo e questo giusto premio gli è stato tributato per quanto fatto con i colori bianconeri.
Sarà una frase fatta ma la maglia rimane e i giocatori e gli allenatori vanno. Potenzialmente quasi tutti sono mercenari e bisognerebbe pertanto turarsi il naso e considerare il “campo”. Diverso sarebbe stato il discorso se il Walk of Fame fosse stata istituita solo adesso. A quel punto si sarebbe potuto discutere e, a quasi parità di meriti, la Juve avrebbe potuto scegliere di inserire un altro personaggio. Pertanto, la rimozione sarebbe stata, a nostro avviso, una scelta forzata e troppo “retroattiva”.

Come spiega infatti Tuttosport, Andrea Agnelli non ha la minima intenzione di cancellare la stella di un uomo che ha fatto la storia della Juve da giocatore e allenatore. Indipendentemente dai rapporti personali, il presidente non vuole cancellare un passato glorioso.
 

Zac

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Ciao Roberto se sei paragnosta prova a predire il risultato di Inter - Juventus........ :) :) :)
 

Roberto57

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07 ottobre 2019 - 11:04

Sconfitta? No: un’altra cosa farà infuriare (di brutto) Conte – Inter News

Non c’è solo la sconfitta contro i bianconeri. Per l’Inter di Conte arriva anche un’altra pessima notizia di cui però non si può non parlare

La sconfitta contro i bianconeri è stata netta. Ma non sarà quella a far infuriare Conte, probabilmente. Come ha detto il mister nerazzurro la differenza con il club Torinese è ancora evidente: “Loro sono un grattacielo”. Qualcos’altro però lo farà arrabbiare e neanche poco. Bisogna essere realistici. Purtroppo per Antonio Conte, c’è qualcosa che va oltre il risultato nella sconfitta rimediata contro i bianconeri di Sarri. Quel qualcosa ha un nome e porta a Lukaku. Su di lui, arrivano numeri devastanti. Nel match in questione è riuscito a sbagliare quasi il 40% dei passaggi non entrando praticamente mai in partita. Sul Corriere della Sera, Sconcerti analizza: “La differenza è stato il centravanti: Lautaro ha pareggiato Dybala, ma Lukaku è scomparso davanti a Higuain. Lukaku è forse il primo problema reale dell’Inter. È dentro la partita, ma non sa mai che fare, non pesa nonostante tutto quello che porta in campo“. E su questo, c’è davvero poco da ribattere. Forse ancor più incisivo è Ravezzani che in diretta durante QSVS dichiara: “Dobbiamo dire una cosa. Una grande Inter non può prescindere anche per i soldi investiti, da un grande Lukaku. Contro i bianconeri è stato pessimo ma in assoluto qualche golletto l’ha fatto, ma tu ti aspetti di più“. E anche questa è una verità ineludibile. Il calciatore che è costato di più nella storia dell’Inter deve obbligatoriamente mostrare di più. Non può bastare quanto mostrato fino ad ora e se è vero come è vero che la stagione è ancora molto lunga, quanto (non) visto e mostrato contro la Vecchia Signora non può far felice Conte. Che intanto viene anche punzecchiato in una maniera che lo farà sicuramente infuriare. Sì, perchè sponda bianconera c’è chi (dal loro punto di vista giustamente) sta festeggiando perchè Lukaku sia finito all’Inter e non in bianconero, come sembrava fino a pochi giorni prima che la situazione si sbloccasse. Lukaku è stata una scelta precisa di Conte. E per questo, forse, dalla rirpresa del campionato si aspetterà da lui, dal Belga, molto di più rispetto a quanto mostrato fino ad ora. Che non può bastare. Per niente. Detto questo è evidente che la sconfitta rimediata dai nerazzurri non sia solo per colpa di Lukaku. Il gap con i bianconeri è ancora elevato e anche per questo motivo già da gennaio, Marotta intende rinforzare la rosa. Nella sua testa – sono voci di queste ore – c’è qualcosa di grosso che arriva dalla Premier >>> LEGGI SUBITO LA NOTIZIA
 

Roberto57

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:cool::) B R A V I S S I M I
però la maglietta non mi piace:ROFLMAO:



Italia, 2-0 alla Grecia e record: all'Europeo con 3 turni d'anticipo!

Jorginho sblocca su rigore, raddoppia Bernardeschi. Azzurri poco brillanti, ma sempre a punteggio pieno: 7 su 7. E sono già sicuri del primo posto nel gruppo J

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Missione compiuta: l'Italia stacca il biglietto qualificazione per Euro 2020, Grecia battuta 2-0 grazie a un rigore di Jorginho e un sinistro di Bernardeschi. Può esultare il c.t. Mancini, perché mai gli azzurri - per una sera in maglia verde - erano riusciti a centrare il traguardo con tre turni di anticipo. Di più: complici la sconfitta della Finlandia in Bosnia e il pari dell'Armenia in Liechtenstein, anche il primo posto del girone è matematico. Non male, per una Nazionale che 23 mesi fa perdeva lo spareggio con la Svezia per andare al Mondiale: ripartenza servita, ripartenza è arrivata

Primo tempo

Mancini sceglie l'undici previsto: l'ultimo ballottaggio è vinto da Barella, Bernardeschi comincia in panchina. Non è una partenza lanciata per l'Italia, lenta e prevedibile nella manovra, contro una Grecia che dietro al 4-3-3 come schieramento iniziale tradisce un atteggiamento molto difensivo. E così per gli uomini di Mancini diventa difficile rendersi pericolosi. Il primo e unico tiro nello specchio dell'intero primo tempo non a caso è della nazionale di Van't Schip: al 12' ci vuole un super intervento di Donnarumma per limitare un destro potente di Limnios diretto sul primo palo. L'Italia prova a scuotersi, alzando (non molto in verità) l'intensità del pressing. Al 26' ci prova Insigne, cercato da Verratti (il più propositivo della prima frazione): controllo di petto e destro alto. Tre minuti più tardi iniziativa di Spinazzola, Insigne da dentro area appoggia fuori per Barella il cui destro dal limite - ben indirizzato -viene deviato in angolo. Poi Mancini deve fare i conti con il problema muscolare di Chiesa: fuori l'esterno della Fiorentina, dentro Bernardeschi. L'Italia chiude al 40' con un'altra iniziativa di Spinazzola: affondo e cross per Immobile, tap-in deviato in angolo.
 

Roberto57

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Mancini: "Siamo stati bravissimi. Speriamo tornino le notti magiche..."
Il c.t. azzurro è soddisfatto per aver ottenuto con anticipo l'accesso alla fase finale dell'Europeo: "Io come Pozzo? Lui è una leggenda, ha vinto due Mondiali"

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Dopo la tensione per una partita tutt'altro che agevole, Roberto Mancini si gode finalmente la serata, e la qualificazione anticipata della Nazionale alla fase finale di Euro 2020. "Siamo stati bravissimi, ringrazio il pubblico dell'Olimpico che ci ha sostenuto anche se nel primo tempo non siamo stati brillantissimi - dice il c.t. azzurro a caldo ai microfoni di RaiSport -. Dedichiamo questa vittoria ai bambini dell'ospedale Bambin Gesù".

POZZO E' VICINO
Contro la Grecia, l'Italia ha faticato a ingranare, prima di crescere nella ripresa: "Non dobbiamo farci prendere dalla frenesia, lanciavamo troppo spesso, soprattutto su un campo così bagnato non andava fatto - è l'analisi di Mancini -. Io vicino al record di vittorie consecutive di Vittorio Pozzo? Lui è stato una leggenda perché ha vinto due Mondiali". Chiusura col richiamo alle "notti magiche" di Italia '90 all'Olimpico: "Speriamo che tornino - sorride il Mancio - e che a giugno sia più bello".

CREDERCI

Più a freddo, in conferenza stampa, il c.t. torna sulla partita dell'Olimpico: "Tutte le gare sono difficili, la Grecia non voleva giocare. Nel primo tempo abbiamo forzato troppo le giocate, poi nel secondo tempo è stato molto meglio - è la riflessione -. Miei meriti? Mi sono trovato bene con tutti dal primo giorno siamo sempre stati messi nelle condizioni di lavorare bene. Abbiamo creato una squadra in poco tempo. Io ho fatto sì che i giocatori credessero nelle loro qualità, magari non c'è un fuoriclasse assoluto, ma per me i giocatori ci sono. È una squadra di carattere che lotta e gioca, nel secondo tempo si è visto".
 

Roberto57

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Italia, comoda "manita" in Liechtenstein: doppio Belotti, festa per Berna, Romagnoli ed ElSha

Tutto facile per gli Azzurri, che dilagano nella ripresa e vincono 5-0: primo gol in Nazionale per il difensore del Milan, debutta anche Tonali

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Un tempo per soffrire e uno per tornare Italia. Ancora un successo degli azzurri, il nono consecutivo di Mancini (raggiunto Vittorio Pozzo), e questo non era in discussione. Restiamo a punteggio pieno nel gruppo, 24 punti su 24. Ma come con la Grecia il bello viene nella ripresa. Dopo il gol immediato di Bernardeschi, trascorsi meno di 2 minuti dal via, gli azzurri si trascinano un po’ stancamente fino al 25’ del secondo tempo, rischiando addirittura più dei rivali. Il 2-0 di Belotti è la svolta, l’ingresso di El Shaarawy dà vivacità, e finisce 5-0 con doppietta del torinista e reti di Romagnoli ed ElSha. Essendo il Liechtenstein ultimo nel gruppo, il successo non conta per il sorteggio di Euro 2020: ma tanto la prima fascia è praticamente nostra.

UN TEMPO COSÌ

Il primo tempo azzurro non è certo da record. Un avviso arriva dall’immediata doppia occasione dei padroni di casa, con parata di Sirigu e poi salvataggio miracoloso di Mancini in scivolata. Sicuri sia proprio il Liechtenstein? Ma sull’angolo è controbreak gestito velocemente, da destra a sinistra, dalla catena Zaniolo-Biraghi. Assist per Bernardeschi che in area piazza una botta imparabile. Secondo gol consecutivo dopo quello alla Grecia, è la sua settimana. Goleada?
No, non subito. Il resto è un assedio a ritmo basso, poche idee e quindi manovra prevedibile. Formazione sperimentale, con Cristante vice-Jorginho, Grifo a sinistra, e difesa composta dal “deb” Di Lorenzo, Mancini, Romagnoli e Biraghi. Il possesso manciniano è molto orizzontale, con la tendenza a incunearsi al centro dove non si passa. Quasi più pericoloso il Liechtenstein, con una botta da fuori da Salanovic e un retropassaggio da brividi di Di Lorenzo.

SCATENATI

Cambia tutto nella ripresa. Si scatena Belotti che firma il 2-0 e il 5-0, raggiungendo quota 8 in azzurro. In rete anche Romagnoli di testa, su assist di El Shaarawy che poi firma il 4-0 e si vede parare un gol fatto dal bravo portiere Martin Buchel, il migliore dei suoi. Bravissimo anche l’attaccante esterno Salanovic che, anche nel secondo tempo, “vede” Sirigu obbligandolo alla terza parata decisiva.
Ed è il portiere azzurro il migliore dei nostri.
Debutto anche per Tonali, schierato subito centrale, e minuti finali per Bonucci che fa 93 presenze: alla prossima prenderà Facchetti. Appuntamento in Bosnia contro rivali quasi fuori dopo il k.o. in Grecia. Ma a Zenica non sarà una passeggiata.
 

Roberto57

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Adesso pensiamo alla partita di campionato SASSUOLO-INTER...se non ricordo male ci hanno sempre battuto,:eek: vediamo di portare a casa 3 punti (y)
 

Roberto57

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Risse, rigori, ex, harakiri e pazzie. Inter, il Sassuolo all’ora di pranzo è indigesto

Quattro sconfitte nerazzurre in 6 gare al Mapei Stadium. E in tre occasioni si è giocato alle 12.30, come domenica prossima. Sarà la prima volta senza il ‘milanista’ Squinzi

Sarà il primo Sassuolo-Inter senza Giorgio Squinzi, grande imprenditore e grande tifoso milanista che contro i cugini si era tolto parecchie soddisfazioni. Basti pensare che in sei precedenti al Mapei Stadium di Reggio Emilia i neroverdi hanno vinto ben quattro volte, contro le due dei nerazzurri. Gli emiliani insomma sono spesso rimasti sullo stomaco all’Inter, superata più volte anche al Meazza. Curioso poi che in Emilia per ben tre volte - e domenica sarà la quarta - la sfida si giocherà a pranzo, alle 12.30. Al Mapei Stadium, nessun pareggio e match spesso strani tra le due rivali.

Doppio Diego e rissa
Il primo incrocio in assoluto fu però un elettroshock per i padroni di casa, appena atterrati sul pianeta Serie A. Uno 0-7 imbarazzante, in quel 22 settembre 2013, con Massimo Moratti a gioire soprattutto per il ritorno (con doppietta) di Diego Milito, reduce da un bruttissimo infortunio al ginocchio sette mesi prima. L’1 febbraio 2015 la prima rivincita. Nel giorno dell’esordio di Brozovic, allora ciondolante, oggi imprescindibile, Zaza, Sansone e Berardi firmano il 3-1 che fa impazzire la gente di casa. Icardi troverà un inutile guizzo nel finale, prima di mettersi a litigare - spalleggiato da Guarin - con la Curva, arrabbiata al punto di lanciargli indietro la maglia.

Anno a due facce
All’Inter non va meglio nel maggio 2016. Stesso risultato, griffato da una doppietta di Politano (ora in nerazzurro e in odore di campo, dopo il crack di Sanchez) e le reti di Pellegrini e Palacio. Altra figuraccia contro una supposta medio-piccola. Nel dicembre dello stesso anno il parziale riscatto grazie ad un tap-in di Candreva a inizio ripresa. In panchina c’era Pioli, fresco milanista.

Povero Luciano
Tocca invece a Spalletti assistere dalla panchina all’harakiri natalizio nel 2017. Icardi torna sul luogo del delitto e Consigli - che spesso si esalta quando vede nerazzurro - para a Mauro il rigore del possibile 1-1 dopo il gol di Falcinelli, che insacca un cross al bacio del solito Politano, che si fa 50 metri di campo indisturbato. Il sesto e ultimo atto è quello che apre il campionato scorso. Dopo i soliti proclami estivi, la Pazza Inter viene presa a calci dalla gioiosa macchina di De Zerbi. Decide Berardi trasformando un rigore “regalato” da Miranda. Ora la sfida passa a Conte.
 

Zac

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Passata la paura dell'ora di pranzo della vigilia, l'inter passa 4 a 3 contro il Sassuolo
Ciao Roberto.
 

Roberto57

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Passata la paura dell'ora di pranzo della vigilia, l'inter passa 4 a 3 contro il Sassuolo
Ciao Roberto.
ciao Sasa roba da infarto...il Sassuolo è una SIGNORA squadra, Conte deve rivedere qualcosa in difesa fino alla fine dopo il 3-4 abbiamo giocato con la paura e ringraziamo tutti i Santi!!!!
 

Roberto57

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Inter di nuovo a -1 dalla Juve. Domina col Sassuolo per oltre 70’ ma rischia la beffa

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Nerazzurri avanti 4-1 con le doppiette di Lautaro e Lukaku (di Berardi il gol del momentaneo 1-1), poi il Sassuolo risale fino al 3-4 con Djuricic e Boga

20 ottobre - 14:32 - Milano

Di tutto di più, come da vecchio slogan della tv di stato. Vi era mancata l’Inter in queste due settimane? Vi era mancata la pazza Inter in questi mesi? Rieccole entrambe, nel 4-3 su un Sassuolo a suo volta prima sparring partner, poi dominatore dal gioco avvolgente. Prima, la commemorazione di Squinzi, in mezzo, un paracadutista che atterra sul Mapei Stadium (invasore, non programmato). Durante, una doppietta a testa per Lukaku e Lautaro, quest’ultimo in edizione deluxe. E poi chiusura con un’Inter vecchia maniera, che si ferma, va in errore di sistema e finisce in balia degli avversari, rischiando di pareggiare una partita in cui avrebbe potuto dilagare. Giornata da attaccanti, comunque.

Subito gol

Non sarà un pranzetto, ma un’abbuffata: le punte nerazzurre ci mettono poco più di sessanta secondi per capirlo. Al minuto 2’ Lautaro gode di un paio di metri di libertà, servito in area da Brozovic: Tripaldelli non stringe, lui trova un destro perfetto nell’angolino lontano. Dopo una decina di minuti saluta Marlon sul filtrante di Gagliardini, ma tira fuori. La difesa del Sassuolo balla visibilmente, il morbo contagia quella dell’Inter dopo 16’. Traoré si infila fra le linee e fa uscire un centrale, serve Berardi che punta e salta Biraghi e poi in diagonale trova il secondo palo. Il pareggio gela Conte in panchina e i 4000 interisti del settore ospite (ma anche nelle altre tribune i colori nerazzurri tendono verso il maggioritario). Sull’1-1 c’è tempo per un gol annullato per parte (Lautaro per spinta di Lukaku su difensore, Caputo per fuorigioco), prima che l’Inter riprenda il controllo, appoggiandosi alle spalle larghe di Lukaku.

Doppio Romelu

Romelu, fin lì piuttosto ingabbiato, al 38’ riceve in area, spalle alla porta, da De Vrij: come un vero pivot tiene Marlon a distanza, si gira e di destro fa 2-1. Segnerà anche il 3-1, stavolta su rigore, concesso per un fallo di Marlon su Lautaro (ancora ricezione in area spalle alla porta). E se il primo festeggiamento era stata una corsa liberatoria verso la panchina, ad abbracciare prima Esposito e poi Conte, sul secondo gol Lukaku guarda in cagnesco la curva del Sassuolo, il che fa pensare che abbia sentito qualche becero buu razzista.

Chiudi e riapri

Tutto questo nel primo tempo. Il secondo garantisce qualche nuova perla della giornata di grazia di Lautaro, compresa un’azione personale che Consigli evita si trasformi in gol, e un nuovo rigore che illude i nerazzurri di averla chiusa: fallo di Muldur e Djuricic su Barella, trasformazione di Lautaro. Escono il Toro e Candreva, entrano Politano e un titubante Lazaro. Ma sono anche i cambi di De Zerbi che la riaprono: lo slalomista Boga mostra il suo talento prima servendo a Djuricic la palla del 4-2, poi andando da solo fino al 4-3. L’Inter si è fermata di botto e si garantisce 9’ più recupero di paura e ansia, come ai vecchi tempi. Tiene botta, con un paio di interventi di Skriniar. E porta a casa i tre punti dopo la doppia frenata prima della sosta. I due davanti danno certezze, Candreva esce fra gli applausi, Gagliardini tiene botta, ma il finale varrà a tutti più di qualche urlata da parte di Conte.
 

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