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Novara, ragazzina suicida
perché umiliata sul web:
la mamma sarà parte civile
LE INDAGINI Istigata a uccidersi: 8 indagati
Otto ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, indagati dalla Procura per i minori di Torino. Aperta un'altra inchiesta a Novara. Messaggi di condanna contro i cyberbulli sul web
Novara, 25 maggio 2013 - Dopo aver saputo delle indagini sugli 8 cyber-bulli che avrebbero istigato sua figlia Carolina a uccidersi, la madre della 14enne che nel novembre scorso ha scelto di morire gettandosi dal balcone della sua casa per essere stata umiliata sul web ha deciso di costituirsi parte civile. La donna lo ha fatto sapere tramite il suo avvocato Andrea Fanelli di Torino.
Non rilasciano dichiarazioni, invece, i legali degli otto ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, indagati dalla Procura per i minori di Torino con l’accusa di istigazione al suicidio e detenzione di materiale pedopornografico. Le indagini però vanno avanti e anche la procura di Novara ha aperto un'inchiesta per i mancati controlli su Facebook, dove sono stati postati i filmati che ritraevano la ragazza durante una festa. Un filone quest’ultimo che si presenta non facile da percorrere, considerata la sentenza che a febbraio ha assolto in appello Google. Una legge del 2003 ritiene, infatti, che i provider non sono responsabile dei contenuti diffusi in rete.
Secondo l’ipotesi dell’accusa il suicidio dell’adolescente potrebbe essere stato istigato proprio dalle violenze perpetrate via web. Violenze verbali ed esercitate attraverso le immagini della ragazza. Immagini rubate che da quando divennero di dominio pubblico attraverso il social network, misero un macigno sul cuore di Carolina. Vedendosi ritratta ubriaca, seduta sul water o sdraiata su un divano, Carolina aveva reagito chiudendosi in se stessa. Finché, come ha scritto anche in uno dei biglietti confidenziali alle amiche, non ha retto più le derisioni e gli insulti che le venivano rivolti: "Perdonatemi - scrisse - non sono forte".
TAM TAM SUL WEB - Intanto, così come dopo la sua morte si era scatenato un tam tam di adolescenti che accusavano i cyberbulli, così dopo la notizia degli avvisi di garanzia, via web sono arrivati tantissimi messaggi di condanna. "Vergognatevi", "Quando vi accorgerete che di cyberbullismo si può morire, non ci saranno più adolescenti", "Fate schifo": sono alcuni dei messaggi che oggi riempiono le pagine Facebook di adolescenti legati a Carolina.
MI VIEN DA PIANGERE................ma vedi quando c'èra Lui..........non vi èrano cyberbullismo .Ma anche la tv ,cinema e società fa la sua parte.
un forte abbraccio.....ALIEN
SE QUESTO POST TI PUò IN qualche modo disturbare .....lo resetto