Novità

Frate Indovino

SANTA FRANCESCA SAVERIO CABRINI vergine
Francesca nacque nel 1850, a Sant’Angelo Lodigiano, tredicesima figlia di una poverissima famiglia di contadini. Rimasta orfana dei genitori, desiderava entrare in convento, ma veniva rifiutata a causa della sua fragile salute. Inizialmente si dedicò all’assistenza dei diseredati e all’educazione dei bambini orfani come maestra. Il suo sogno era di andare in Cina e per questo fondò l’istituto delle “Missionarie del Sacro Cuore” con la vocazione di annunciare il Vangelo in Cina. Ma papa Leone XIII le diede l’incarico di occuparsi degli emigrati italiani in America. Con alcune compagne partì per gli Stati Uniti dove trovò una realtà sconosciuta in Patria. I nostri connazionali erano totalmente privi di assistenza materiale e spirituale, malati, abbandonati e ridotti in miseria. Madre Cabrini, come veniva chiamata, con passione ed energia raggiungeva gli emigrati disadattati e sfruttati nei quartieri più degradati, nelle fabbriche, nelle cave, nelle miniere e perfino in carcere. Creò ospedali, scuole, laboratori, centri sociali, case di riposo. Era sempre accanto a ogni italiano che sprofondava nel fango di un Paese straniero e indifferente alla testimonianza che Gesù è povero tra i poveri. Madre Cabrini metteva il cuore in ogni suo gesto, offrendo la sua stessa vita ai bisognosi. Ella svolse un’attività straordinaria, ma non era lei a compierla: ci pensava Gesù! Tutta questa sua forza le conquistò il rispetto del mondo americano.FB_IMG_1703231670700.jpg
 
SANTI ANTENATI DI GESÙ
Oggi, 24 dicembre, il Martirologio Romano ricorda: “Commemorazione di tutti i santi antenati di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ovvero di quei padri che piacquero a Dio e che, trovati giusti, pur senza avere ricevuto le promesse, ma avendole soltanto guardate e salutate da lontano, morirono nella fede: da essi nacque secondo la carne il Cristo, che è al di sopra di tutto il creato, Dio benedetto nei secoli”.

“O Germoglio di Iesse,
che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra,
e le nazioni t'invocano:
vieni a liberarci, non tardare”.

“Germoglio di Iesse” è uno dei nomi con cui viene chiamato Gesù e indica che Dio è fedele al suo popolo.
Nell’arte, la genealogia (cioè tutti gli antenati di Gesù) è raffigurata da un albero alle cui radici è posto il patriarca Iesse, padre del Re Davide, sui rami sono posti i re e i profeti, sulla cima è posto il Cristo.FB_IMG_1703405198118.jpg
 
NATALE DEL SIGNORE
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e sulla terra pace agli uomini di buona volontà" (Lc 2,14), è l’Alleluia che gli Angeli cantano per glorificare Dio, nella notte più lunga della storia dell’umanità. Parole importanti per l’uomo, perché gli fanno comprendere che è possibile aver pace in Terra solo rendendo gloria a Dio e se si possiede buona volontà. Senza queste due condizioni, la speranza giunta nella notte di Natale resta vana, illusoria. In questa notte, Dio concepito dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria, si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo agli uomini: l’eterno che entra nel tempo per far partecipare gli uomini alla vita divina. Oggi, Cielo e Terra, divino e umano si incontrano per divenire una cosa sola nel progetto della redenzione. Nella grotta adoriamo il Bambino, la sua divinità, la sua regalità, la sua onnipotenza, ma soprattutto, l’insondabile mistero di Dio, che nasce nell’anima dell’uomo. E con gli Angeli, al grido gioioso dell’Alleluia, canta l’intera creazione!FB_IMG_1703491375180.jpg
 
SANTO STEFANO primo martire
Stefano gode del titolo di Protomartire, cioè il primo Martire cristiano che testimoniò con la morte la certezza della vita eterna. Per questo motivo, la sua celebrazione è stata fissata il giorno seguente la festa della manifestazione del Signore. Stefano era di origine greca e notizie su di lui le troviamo negli “Atti degli Apostoli” di san Luca. Questi racconta che la comunità di Gerusalemme era molto cresciuta e gli Apostoli non riuscivano ad adempiere a tutti i compiti. Proposero così di continuare essi a predicare la Parola di Dio, ad occuparsi della preghiera, della dottrina e di eleggere sette diaconi, in qualità di collaboratori nel ministero, che badassero alle opere di carità, all’assistenza alle vedove e agli orfani. Fra i sette diaconi fu scelto Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo. Fu proprio lo Spirito Santo che lo spinse a parlare e a compiere prodigi tra il popolo. Gli Ebrei furono scandalizzati per il numero di conversioni che vi furono, così fu arrestato e condannato. Portato davanti al Sinedrio, egli parlò con parole di fuoco, il fuoco della fede pura, libera, che cancella ogni paura. Si legge, anche, che Stefano avesse il volto trasfigurato come di angelo. Fu, poi trascinato nella valle del Cédron, fuori Gerusalemme, per essere lapidato e mentre moriva, pregava per i suoi persecutori.FB_IMG_1703585771466.jpg
 
SAN GIOVANNI evangelista
Giovanni era nato in Galilea, sul lago di Tiberiade. Figlio di Zebedeo e Salome, fratello di Giacomo il Maggiore, era pescatore. Egli era discepolo del Battista, quando insieme ad Andrea, vide passare Gesù e fu così che i due cominciarono a seguire il Messia. Giovanni era stato il più vicino al Signore per comunione di cuori, l’aveva seguito sul Calvario insieme alle donne, mentre gli altri apostoli si erano nascosti. E, a lui, il più giovane, il Maestro affidò Maria come madre, nel momento più drammatico della storia. Giovanni fu testimone dei prodigi di Gesù: alle nozze di Cana, sul Tabor era presente alla Trasfigurazione, come alla preghiera nel Getsemani. Durante l’ultima Cena, è colui che appoggiò il capo sul petto di Gesù, potendo ascoltare i palpiti d’amore di quel cuore che si stava donando a noi. Ospitò, a lungo, la Madonna nella sua casa a Efeso, fu vescovo della città, grande evangelizzatore e a causa di ciò fu esiliato nell’isola di Patmos. Ebbe le terribili e consolanti visioni che trascrisse nell’Apocalisse, libro portatore di un messaggio di speranza. Fu autore anche del quarto Vangelo. Giovanni ha come simbolo l’aquila, perché come l’aquila può fissare il sole, anche lui nel suo Vangelo fissò la profondità della divinità. Egli, infatti, ci presenta e ci parla di un Dio amore, in cui è la salvezza.FB_IMG_1703668732928.jpg
 
  • Like
Reazioni: Zac
SANTI INNOCENTI martiri
Oggi celebriamo la memoria di quei bimbi innocenti fatti uccidere da Erode dopo la nascita di Gesù. Quando questi si accorse di essere stato ingannato dai Re Magi, che ripartirono da Betlemme prendendo un’altra via, decise di sterminare i bambini maschi fino ai due anni di età. Un episodio feroce, ordinato da un re violento e assassino già dei suoi tre figli; ma anche un episodio commovente, di fanciulli strappati alle braccia delle mamme per passare a quelle degli angeli e creare un girotondo di gloria intorno a Gesù Bambino. Gli Innocenti di Betlemme non possono essere definiti testimoni della fede, ma semplicemente vittime ignare che partecipano, ugualmente, della Redenzione. Il vero innocente agli occhi di Dio è la creatura che non conosce malizia, non conosce menzogna, non conosce bruttura e nessuno è più innocente di un bambino che si affida totalmente, perdutamente e con amore a sua madre.FB_IMG_1703746357064.jpg
 
  • Like
Reazioni: Zac
SAN TOMMASO BECKET vescovo martire
Tommaso nacque a Londra intorno al 1120, da famiglia agiata, che gli permise di ricevere una buona educazione. Lavorò con l’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo, ricoprendo importanti incarichi in un’Inghilterra compromessa da contrasti politici e bisognosa di essere ben governata. Enrico II salì al trono grazie all’appoggio di Teobaldo e chiamò come Cancelliere del Regno, Tommaso. Questi fu fedele consigliere del sovrano, ne assecondò la politica di rafforzamento, mettendo al suo servizio le proprie conoscenze politiche e diplomatiche. Morto Teobaldo, Tommaso fu eletto arcivescovo di Canterbury, ossia divenne primate della Chiesa inglese. Da allora in avanti, egli desiderò solo essere pastore di anime, rinunciando così alla carica di cancelliere. Impegno dell’arcivescovo fu quello di garantire i diritti e la libertà della Chiesa contro la volontà di Enrico di affermare il dominio della corona nelle vicende ecclesiastiche. Ma, Tommaso era molto intransigente nei confronti della corona e si giunse a una rottura. La faccenda si concluse con l’accettazione da parte del clero di alcune prerogative del re sulla Chiesa e la partenza di Tommaso che si rifugiò in Francia. Egli mantenne, comunque ferme le sue posizioni. Finalmente, il sovrano decise di incontrare l’arcivescovo per trattare una riconciliazione e il suo ritorno in Inghilterra. Le relazioni fra i due, però, continuarono a inasprirsi, fino a quando, una sera, quattro cavalieri del re entrarono in chiesa e colpirono a morte Tommaso.FB_IMG_1703838962290.jpg
 
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
La solennità di “Maria SS. Madre di Dio” è la prima festa che la Chiesa, storicamente, ha dedicato alla Madonna. Ella era venerata col titolo di “Madre di Dio” già dai tempi antichi. Il “Natale Sanctae Mariae” cominciò a essere celebrato verso il VI secolo, il primo gennaio, col nome di “in octava Domini”: si faceva memoria del rito della circoncisione, compiuto otto giorni dopo la nascita di Gesù, come riportato nel Vangelo di Luca. Nel Concilio di Efeso (431), venne sancita la verità solenne che “Maria è vera Madre di Cristo, che è vero Figlio di Dio”. Infatti, “il Verbo vivente esiste da tutta l'eternità... Ma, nel tempo, Egli si è fatto carne, perciò si può dire che è nato da donna”. Gesù, Figlio di Dio, è nato da Maria. Ecco che possiamo dire: “Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (Lumen Gentium, 56).FB_IMG_1704096487327.jpg
 
SANTISSIMO NOME DI GESÙ
Il Messia, nella sua vita terrena, ha portato il nome di Gesù, datogli da san Giuseppe, che aveva ricevuto indicazione dall’angelo in sogno. Il significato del nome Gesù è quello di salvatore. In tutta la Bibbia molte sono le citazioni sul significato e la potenza del Nome di Gesù. Si pensi che, nel corso della sua vita pubblica, i discepoli appellandosi al suo nome, guarivano malati, cacciavano demoni e compivano ogni sorta di prodigi. I primi cristiani riconobbero Gesù come Signore e invocavano il suo nome: nel nome di Gesù essi si riunivano, accoglievano, rendevano grazie a Dio, furono disposti a soffrire. Il SS. Nome di Gesù fu sempre venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel XIV secolo fu riconosciuto il culto liturgico. Grande predicatore di questo culto fu il francescano san Bernardino da Siena. Nel 1721, papa Innocenzo XIII autorizzò la diffusione della celebrazione, ormai presente in varie località e in tutta la Chiesa.FB_IMG_1704267857940.jpg
 
SANT’ANGELA DA FOLIGNO terziaria francescana
Angela nacque a Foligno, nel 1248, ma della sua giovinezza non si hanno notizie. Si sa solo che si sposò in giovane età e condusse una vita dissoluta e adultera. Fu forse nel 1285 che dopo una confessione col cappellano del vescovo, si convertì. Alcuni anni dopo, persi il marito, la figlia e la madre, entrò nel Terzo Ordine Francescano, vivendo sull’esempio di Francesco d’Assisi: in penitenza e nella radicale imitazione di Cristo, meditando la sua Passione. Per verificare le sue esperienze mistiche, si confidava con padre Arnaldo, suo consigliere spirituale, che scrisse un “Memoriale”: una sorta di “autobiografia spirituale”, che descrive i trenta passi che l’anima compie per raggiungere l’intima comunione con Dio. Tale comunione si ottiene attraverso la meditazione sui misteri di Cristo, sull’Eucaristia, sulle tentazioni e sulle penitenze. Morì nel 1309. È venerata come “Magistra Theologorum”, cioè “Maestra dei Teologi”, perché intorno a lei si era raccolto un Cenacolo di figli spirituali.FB_IMG_1704359087147.jpg
 
EPIFANIA DEL SIGNORE
“Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino” (Mt. 2,9). I Magi, esperti astronomi, venivano guidati dalla stella per partecipare all’evento che mutò il destino dell’umanità. Per essere a Betlemme, per conoscere il Re dell’Universo, che si manifestava al Mondo (Epifania). L’Epifania celebra l’universalità della Chiesa: Emmanuele, «Dio con noi», è giunto in terra per chiamarci alla Verità e per indicarci la strada attraverso cui raggiungere la salvezza. I Re Magi, appartenenti alla casta sacerdotale della religione zoroastriana, credettero nei segni celesti, li decifrarono e con fede fecero un lungo viaggio e adorarono Cristo Re. Essi non proposero a Gesù la loro religione, non portarono la loro esperienza, le loro interpretazioni, ma questi sapienti, umilmente, si prostrarono alla Verità, all’Amore, alla Bellezza e si sottomisero al Bambino Divino che avevano cercato. La stella ha lasciato, oggi, il posto al Vangelo, che invita gli uomini di tutta la Terra alla conversione in Cristo.FB_IMG_1704536542874.jpg
 
BATTESIMO DI GESÙ

L’atto battesimale cui si sottopose Gesù è ricco di simbolismo e fu segno, per il cristianesimo, del nuovo modo di concepire l’essere “figli di Dio”, cioè essere compartecipi con Cristo della gioia del Padre, attraverso lo Spirito Santo. Gesù, innocente da ogni colpa, volle avvicinarsi alla folla sul Giordano, per ricevere anche lui il Battesimo da Giovanni. Questo al fine di essere solidale con quei penitenti, che erano alla ricerca della salvezza dell’anima e santificare con la sua presenza l’atto stesso. I Padri della Chiesa hanno detto che Gesù, scendendo nelle acque del Giordano, ha idealmente santificato le acque di tutti i Battisteri. Con questo gesto, Egli ha istituito il Battesimo, il cui rito consiste nell’abluzione accompagnata dalla formula trinitaria: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. La materia del Battesimo è l’acqua, simbolo della purificazione dell’anima. Esso può essere applicato “per immersione”; per “infusione”, cioè acqua versata sulla testa del battezzato; “per aspersione”. Il Battesimo, primo dei sette Sacramenti, cancella il peccato originale e le colpe commesse fino al giorno in cui si riceve, rimette tutte le pene, rende il battezzato partecipe della grazia di Dio, capace della fede, membro della Chiesa, e gli imprime il carattere indelebile di cristiano. Con la cerimonia del Battesimo si impone al battezzato il nome, in genere cristiano, scelto dai genitori. La festa del Battesimo di Gesù, è occasione per riflettere sul valore del Sacramento. Gesù ci dice nel Vangelo di san Marco: “Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (16,16).FB_IMG_1704619934975.jpg
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    venerdì 22 novembre 2024
    Bari
    27
    45
    81
    17
    55
    Cagliari
    78
    66
    45
    03
    14
    Firenze
    14
    90
    72
    88
    55
    Genova
    33
    23
    82
    81
    24
    Milano
    25
    79
    13
    42
    15
    Napoli
    39
    35
    65
    01
    14
    Palermo
    25
    83
    69
    50
    36
    Roma
    25
    71
    22
    10
    55
    Torino
    59
    30
    43
    74
    49
    Venezia
    39
    90
    77
    05
    35
    Nazionale
    82
    60
    62
    65
    59
    Estrazione Simbolotto
    Torino
    44
    12
    32
    06
    13
Indietro
Alto