mihael
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DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE
Fin dall’antichità si era soliti consacrare a Dio, con particolare solennità, i luoghi destinati al culto divino. Anche la Chiesa di Cristo ebbe luoghi comuni consacrati in cui riunirsi per celebrare la Parola di Dio e i sacri Misteri. Inizialmente, per la predicazione apostolica, i fedeli si incontravano in semplici stanze, in case private, anche perché la Chiesa non godeva ancora di alcun riconoscimento. Quando poi, i fedeli cominciarono ad aver bisogno di luoghi in cui riunirsi per pregare, furono costruite vere e proprie chiese. Nel 313, l’imperatore Costantino il Grande, dopo aver ottenuto la vittoria su Massenzio, concesse piena libertà ai seguaci di Cristo di esercitare la propria religione e costoro non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore sontuosi luoghi di culto. Numerose furono le chiese costruite in quei tempi. L’imperatore Costantino, egli stesso, fece costruire, sul monte Celio a Roma, accanto al Palazzo Lateranense, una magnifica basilica, che fece dedicare al Santissimo Salvatore. Al suo interno fu eretta una cappella dedicata a san Giovanni Battista, poi definita battistero. Per questo motivo, la basilica viene tutt’ora chiamata col nome di San Giovanni e con il toponimo del luogo, cioè: in Laterano. Il Palazzo Lateranense era la residenza degli imperatori romani, divenne poi la residenza dei Pontefici. Sorgeva così la “madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe”, distrutta e ricostruita molte volte, simbolo della fede cristiana. Giovanni Diacono attribuisce il merito dell’istituzione di questa solennità cristologica a san Silvestro (33º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 314 al 31 dicembre 335, giorno della sua morte), che avrebbe consacrato la basilica lateranense al Salvatore (9 novembre) e, in quanto vicario dello stesso Salvatore, aveva concesso una grossa indulgenza a quanti avrebbero celebrata detta festa.
Fin dall’antichità si era soliti consacrare a Dio, con particolare solennità, i luoghi destinati al culto divino. Anche la Chiesa di Cristo ebbe luoghi comuni consacrati in cui riunirsi per celebrare la Parola di Dio e i sacri Misteri. Inizialmente, per la predicazione apostolica, i fedeli si incontravano in semplici stanze, in case private, anche perché la Chiesa non godeva ancora di alcun riconoscimento. Quando poi, i fedeli cominciarono ad aver bisogno di luoghi in cui riunirsi per pregare, furono costruite vere e proprie chiese. Nel 313, l’imperatore Costantino il Grande, dopo aver ottenuto la vittoria su Massenzio, concesse piena libertà ai seguaci di Cristo di esercitare la propria religione e costoro non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore sontuosi luoghi di culto. Numerose furono le chiese costruite in quei tempi. L’imperatore Costantino, egli stesso, fece costruire, sul monte Celio a Roma, accanto al Palazzo Lateranense, una magnifica basilica, che fece dedicare al Santissimo Salvatore. Al suo interno fu eretta una cappella dedicata a san Giovanni Battista, poi definita battistero. Per questo motivo, la basilica viene tutt’ora chiamata col nome di San Giovanni e con il toponimo del luogo, cioè: in Laterano. Il Palazzo Lateranense era la residenza degli imperatori romani, divenne poi la residenza dei Pontefici. Sorgeva così la “madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe”, distrutta e ricostruita molte volte, simbolo della fede cristiana. Giovanni Diacono attribuisce il merito dell’istituzione di questa solennità cristologica a san Silvestro (33º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 314 al 31 dicembre 335, giorno della sua morte), che avrebbe consacrato la basilica lateranense al Salvatore (9 novembre) e, in quanto vicario dello stesso Salvatore, aveva concesso una grossa indulgenza a quanti avrebbero celebrata detta festa.