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Immigrati

Castel Volturno, due migranti gambizzati durante una lite con gli italiani

Tensione a Castel Volturno (Caserta) per le proteste di un gruppo di migranti nigeriani che sono scesi in strada dopo il ferimento di due loro connazionali da parte di un italiano. I manifestanti hanno appiccato il fuoco a 4 autovetture ed un furgone. In uno dei mezzi è anche esplosa una bombola del gas. È stato inoltre danneggiato dalle fiamme il primo piano di una villetta a schiera nelle vicinanze della rivolta. Intanto vanno avanti le indagini da parte degli inquirenti per capire le cause e la dinamica che hanno portato ieri allo scontro armato tra un gruppo di italiani e un gruppo di immigrati della Costa D’Avorio che provocato il ferimento di due uomini (30 e 37 anni) originari dalla Costa d’Avorio. Entrambi, colpiti agli arti inferiori da alcune pallottole, sono ricoverati, non in pericolo di vita, presso la clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
 
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Castel Volturno, il sindaco dopo la rivolta: «Qui lo Stato non c'è»

«Il fragile equilibrio tra italiani e immigrati a Castel Volturno si sta spezzando. Qui c'è una bomba sociale pronta ad esplodere». All'indomani della notte di fiamme e paura - con il ferimento di due africani da parte di italiani, e la successiva rivolta degli extracomunitari - non usa mezzi termini Dimitri Russo, neo-sindaco della cittadina della domiziana in cui accanto a 25mila residenti, ci sono circa 15mila immigrati, provenienti soprattutto dall'Africa Sub-sahariana, molti dei quali irregolari nonostante abbiano un lavoro.

«Vanno condannati in egual misura - prosegue - sia il ferimento dei giovani africani da parte dei due italiani che la rabbiosa ed eccessiva reazione degli stranieri. Ma il problema è che in un territorio così vasto come Castel Volturno le forze dell'ordine non hanno alcun potere di controllo, come si è visto ieri sera, perchè sono in numero troppo esiguo». «A Castel Volturno - afferma Russo - non c'è alcuna percezione dello Stato semplicemente perchè lo Stato non c'è; migliaia di immigrati sono irregolari, quindi senza alcun diritto, nonostante abbiamo un impiego, e sono lasciati al proprio destino senza assistenza nè progetti di integrazione e spazi di socializzazione; così quando arrivano qui sanno di essere in una terra in cui poter fare quello che vogliono e ce ne troviamo tantissimi che girano senza assicurazione nell'auto, entrano nelle centinaia di villette abbandonate, compiono furti. Ormai è un fatto che la mafia nigeriana sul litorale domitio ha soppiantato i Casalesi nello spaccio di droga e nella gestione della prostituzione». Ma al momento di progetti di integrazione non si parla. «Ci vogliono investimenti forti per potenziare i servizi sociali, o servizi come l'Asl visto che gli immigrati sono persone che vanno assistite ma nessuno ci risponde. Anzi la Prefettura di Caserta continua ad inviarci gli immigrati sbarcati sulla coste siciliane. Basta però con l'invio dell'Esercito, come nel 2008, che serve a poco» conclude Russo.
 
AUTO INCENDIATE, RAGAZZINA PRIGIONIERA NELLA CASA IN FIAMME, POMPIERI BLOCCATI DAI TUMULTI DEI “MIGRANTI”. QUALE GRANDE RICCHEZZA CULTURALE!
Castel Volturno, il racconto choc: «Mi hanno picchiata, qui comandano solo i neri»

«Aiutate mia figlia, salvate mia figlia». L’urlo di dolore si staglia come una martellata nella sera dell’ennesimo delirio domiziano. A lanciarlo è Grazia Porcellini, titolare del bar, dell’appartamento e della macchina che sta prendendo fuoco in via Lista, di Pescopagano.

I tumulti sono cominciati da un paio d’ore. Le fiamme da circa venti minuti. La donna è appena arrivata. Poco prima si trovava al lavoro, in un luogo diverso da questo. Adesso è ferma al cordone posto dai carabinieri nel lato est della strada. Le forze dell’ordine non la lasciano passare. Vuole lanciarsi nelle fiamme, perché sostiene che al primo piano dell’immobile che sta per essere completamente divorato dalle fiamme c’è la figlia diciassettenne, che l’ha chiamata terrorizzata al telefonino. I vigili del fuoco, però, non riescono a intervenire immediatamente. Gli immigrati che stanno devastando tutto in questo tratto di strada sono troppi, rispetto alle forze dell’ordine. Si deve attendere l’arrivo di rinforzi.
«Sono i padroni di tutto», continua a urlare la titolare dell’immobile sotto attacco, riferito a coloro che stanno dando fuoco a casa sua. «Sono gli africani che la comandano qui – urla – e noi dobbiamo solo subire». Finalmente il gruppo d’immigrati in rivolta comincia a diminuire. I pompieri si portano sul posto e cominciano a domare le fiamme, nonostante ci sia ancora sul posto qualche africano agitato. Qualcuno di loro si dota di respiratori artificiali e si lancia nell’immobile in fiamme, alla ricerca della ragazza. Esce poco dopo, ma racconta di non aver trovato nessuno nell’appartamento. La ragazza probabilmente è riuscita a mettersi in salvo. Poco dopo, da una stradina laterale spunta la giovane.

È in preda al panico. Abbraccia la mamma, ma poco dopo inizia a inveire nei confronti delle forze dell’ordine, che l’avrebbero abbandonata nell’appartamento in balia degli immigrati che stavano devastando casa sua.

«Mi hanno aggredita. Mi hanno dato un calcio nella pancia e cazzotti in testa, mi volevano bruciare viva in casa – urla la giovane piangendo – vedevo da lontano le sirene dei carabinieri e polizia, ma nessuno di loro è entrato in casa per salvarmi. Sono dovuta scappare per salvarmi, perché?». I suoi parenti cercano di tranquillizzarla. L’accompagnano all’ambulanza per farla condurre alla vicina clinica Pineta Grande. Ma qui ci troviamo a Castel Volturno, e nonostante ci sia il delirio più assoluto, c’è una sola ambulanza, che in questo momento deve soccorrere una donna che nella stessa via ha rotto le acque e sta partorendo per strada. Per la ragazza che ha rischiato di morire bruciata in casa, c’è solo la vettura di un conoscente che può accompagnarla in ospedale.

sembra assurda questa storia e pure e la realtà
sapete di chi e la colpa ma tutti fanno finta di niente
aspettano sempre che degeneri la situazione ma dopo e troppo tardi.
 
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Spari a Castel Volturno: parlano i residenti
Di Grazia della Volpe
Foto di Stefano Montone

Castel Volturno -Caserta.

Iniziano ad arrivare le prime testimonianze da parte degli abitanti nei pressi del luogo dei fatti. Stando a quanto affermano i residenti P. C. aveva il compito di controllare che le varie abitazioni del litorale,disabitate nei mesi freddi, non venissero occupate abusivamente. Durante un controllo,avendo rilevato la presenza, in una di queste abitazioni, di un gruppo di extracomunitari sarebbe scaturita una discussione a seguito della quale il gruppo di occupanti abusivi avrebbe,per ritorsione, attaccato la casa del custode P. C. Dunque ,sempre stando a quanto dicono gli abitanti del luogo,gli spari sarebbero stati consequenziali all’ attacco all’ abitazione del custode.
 
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AUSTRIA: FRONTIERE BLINDATE- RISPEDITI IN ITALIA I PROFUGHI CHE PROVANO AD ENTRARE. “NOI NON LI MANTENIAMO”

Bloccati al Brennero 93 profughi e rispediti in Italia

BRENNERO. Al confine tra Italia e Austria è nuovamente emergenza profughi. In base alle ultime informazioni trapelate da fonti austriache, in Tirolo, 93 profughi, di cui 28 bambini – ma secondo la polizia italiana sarebbero 40 persone – sono stati bloccati sabato sera, 12 luglio 2014, nei pressi della stazione ferroviaria del Brennero e rimandati in Italia. Di questo gruppo 84 persone sono di nazionalità siriana diretti verso i Paesi del nord dove spesso hanno parenti e amici che li attendono.

Sul caso c’è da registrare una dura presa di posizione del segretario della Lega Nord Maurizio Fugatti: «93 clandestini siriani fermati dagli austriaci e rispediti nel nostro Paese prima che potessero vedere la luce del giorno? In Italia invece ci preoccupiamo di trovargli un albergo, una tessera telefonica e un pasto caldo. Renzi e Alfano la smettano di frignare invocando l’aiuto dell’Ue e vadano a imparare come agiscono i Paesi seri».
 
BARRIERE ANTI ZINGARI NELLE STAZIONI: FERROVIE ESASPERATE DALL’ASSALTO AI PASSEGGERI. LO HA DECISO IL QUESTORE, NON IL SINDACO RENZIANO

A Firenze arrivano le transenne anti-Rom
Barriere per bloccare l’accesso ai binari dell’Alta Velocità. Su cui solo chi ha il biglietto potrà passare, d’ora in poi. Per evitare che “gli immigrati” vadano ad “assillare i passeggeri” offrendo loro di trasportare i bagagli. Succede alla Stazione di Santa Maria Novella. Grazie a un accordo fra Questura e Ferrovie dello Stato

“Finalmente la Stazione respira”, “Scatta la rivoluzione”, titolano. Gli applausi sono rivolti all’ultima iniziativa delle Ferrovie dello Stato e della Questura di Firenze contro l’accattonaggio. Di cosa si tratta? Di transenne. Messe a bloccare l’accesso ai binari dell’Alta Velocità a tutti coloro che non esibiscono in anticipo il biglietto. Le barriere di Santa Maria Novella hanno l’obiettivo, scrive un quotidiano, “di impedire a un gruppo di una cinquantina di rom di assillare i passeggeri per trasportare i loro bagagli in cambio di qualche spicciolo”.

Così, per non far storcere il naso ai viaggiatore della Tav (la misura contenitiva non si applica infatti ai binari degli scalcagnati treni regionali), sono arrivate le transenne, insieme a una squadra di 40 operatori delle Ferrovie dello Stato, piazzati a turno durante la giornata accanto alla barriere per stabilire chi può passare e chi no.

Anche gli agenti della Polizia ferroviaria sono aumentati di numero. Obiettivo: aumentare il controllo anche sugli altri binari. «Le donne rom», lamenta il dorso locale di un grande quotidiano: “di solito delegate a chiedere spiccioli ai clienti impegnati alle biglietterie automatiche, invece ci sono tutte: ma anche per loro si tratta di una giornata difficile, perché una guardia giurata le allontana non appena si avvicinano alle macchinette. «Sta andando tutto a meraviglia – commenta un poliziotto – ma sarebbe stato meglio cominciare qualche mese fa»”.
 
Trapani, sbarcati 1.171 immigrati
Soccorsi in cinque distinte operazioni nel Canale di Sicilia, sono arrivati a Trapani. Anche 87 minori e donne incinte
Franco Grilli - Mer, 16/07/2014

Nuovo maxi sbarco di immigrati sulle coste italiane. La nave militare "Etna" con a bordo 1.171 persone, salvate nei giorni scorsi nell'ambito dell'operazione "Mare nostrum", è sbarcata al porto di Trapani.

A bordo 193 donne e 87 minori, alcuni dei quali neonati. Tra i profughi, provenienti da Siria, Senegal, Togo e Nigeria, anche due donne incinte e interi nuclei familiari. Gli stranieri sono stati soccorsi in cinque distinte operazioni nel Canale di Sicilia, a circa 110 miglia a sud di Lampedusa, nelle ultime 48 ore. "Dal punto di vista sanitario - ha detto l’ammiraglio della marina militare Mario Caruso - la situazione è sotto controllo. Abbiamo dovuto trasportare in emergenza tramite i nostri elicotteri due donne incinte, un soggetto politraumatizzato e un altro affetto da ipoglicemia".

In provincia di Trapani saranno ospitati 320 dei nuovi arrivati, mentre 312 saranno trasferiti con due ponti aerei nel Lazio e nell’Emilia Romagna. Circa 400, infine, saranno accolti nelle province di Agrigento, Catania e Siracusa. Quello di oggi è lo sbarco più numeroso avvenuto nel Trapanese dall’inizio dell’ultima emergenza. "Il più consistente finora era stato quello di 890 immigrati - ha detto il prefetto Leopoldo Falco, al molo Ronciglio per coordinare le operazioni -. Siamo stati avvertiti del nuovo sbarco ieri pomeriggio: ormai siamo quelli addetti ai miracoli". Al momento sono circa 2600 gli extracomunitari ospitati nel Trapanese. E di certo la situazione non è facile.
 
Lampedusa, nuova strage del mare: barcone con 20 morti a bordo

Un'altra tragedia del mare sulle coste della Sicilia. Grazie all'operazione Mare Nostrum che, ancora una volta, resta inefficace davanti all'ennesima disgrazia una ventina di profughi sono morti asfissiati nella stiva di un barcone che si trovava a circa 80 miglia dall’isola di Lampedusa. I primi soccorsi sono arrivati da un mercantile. Appresa la notizia della presenza di cadaveri, sono subito intervenute due motovedette, una italiana e l'altra maltese.

si continua con mare mostrum, nn sanno che i problemi degli immigrati vanno risolti alla fonte,
e nn che il governo vuole risolvere i problemi
qui, cosi destabilizzi il paese, ma continuano ancora tanto a loro nn gli fregano nulla prendono stipendi
e vitalizi d oro, i problemi sono dei cittadini.
 
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I condomini diffidano il sindaco: "Basta rom"
Nomadi seminudi e ubriachi molestano i residenti e fanno i bisogni in strada

Chiara Campo - Sab, 19/07/2014 -
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Dopo le chiamate (inutili) ai vigili, all'ultima riunione di condominio hanno deciso di alzare il livello dell'attenzione.

Una lettera-diffida indirizzata al sindaco Giuliano Pisapia, preparata dall'amministratore unico e sottoscritta dai circa 300 inquilini del grande blocco di appartamenti tra via Vittor Pisani 13 e via Filzi 8, a due passi da piazza della Repubblica e dall'hotel Principe di Savoia. La pazienza è al limite. L'ingresso di casa si trasforma dopo le 22 in un accampamento di rom abusivo, oltre che in un wc a cielo aperto. «Sotto i portici e in prossimità del garage all'altezza del civico 13 - riporta nei dettagli la lettera, perché sia individuato senza difficoltà il bersaglio - c'è uno stazionamento di nomadi, talvolta anche parzialmente privi di indumenti (donne in reggiseno e uomini in mutande) che preparano coperte e materassi per il riparo notturno sul marciapiede». Persone che non si limitano a bivaccare ma «bevono e disturbano i cittadini che rientrano a casa la sera, in particolare le donne, impedendo il libero accesso al cancello». Non bastasse, lasciano sul marciapiede e tra le auto parcheggiate in via Caretto «escrementi, cartoni, pattume, materassi».
Una situazione di degrado, scrivono i condomini, che è stata segnalata più volte ai vigili per un pronto intervento ma senza effetti, e «ogni sera l'accampamento dei nomadi è sempre più numeroso». Se il pattume disturba, i residenti sono più allarmati per il rischio sicurezza. Chiedono dunque al sindaco di intervenire «con urgenza» e prima che «si possa verificare, con la presenza scomoda di questa gente, qualche fattaccio a difesa di eventuale persona disturbata». Una richiesta che vale anche come diffida «ai sensi del codice penale, ritenendo l'intervento un atto dovuto». Cittadini «in rivolta ormai non solo nelle periferie ma anche in pieno centro - commenta il consigliere di Forza Italia Alan Rizzi -, la sensazione è di una città abbandonata».

nn lo conosco il sindaco, sul web ho letto che lo chiamano pisapippa, leggendo questo articolo il motivo forse e questo,
sembra che il mondo si sia capovolto.
 
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Immigrati, gli scafisti: "Ricchi con un viaggio"
Gli immigrati partono dalla Libia stipati nella stiva: le imbarcazioni sono insicure e il "biglietto" costa 1.500 euro a persona

Sergio Rame - Dom, 20/07/2014 -

"Sapevo che in Libia cercavano scafisti. Sono andato lì e mi sono arruolato con loro per guadagnare soldi. Faccio il pescatore ma quello che prendo in un solo viaggio per portare persone è lo stesso che guadagno in due anni col mio lavoro".

Con gli investigatori della squadra mobile di Ragusa Saber Helal, 27enne tunisino fermato perché ritenuto di essere lo scafista dei 251 immigrati sbarcati ieri mattina a Pozzallo, vuota il sacco. E le sue dichiarazioni sono come un pugno nello stomaco. Perché, mentre l'ennesima strage di clandesini parla di almeno sessanta morti, Helal racconta di aver fatto pagare 1.500 dollari a ciascun africano che volesse sfidare il mare per raggiungere l'Italia.

nn sapevo che il biglietto costasse cosi tanto ,ma nn era meglio prendere l aereo cosi il biglietto costava di meno o forse nn li fanno salire a bordo.
Questa operazione di mare mostrum nn mi quadra tanto cosi come tutte le altre cose in questo paese.
 
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Maroni e le Regioni in tilt:
no scaricabarile sugli sbarchi

Il governatore della Lombardia guida la rivolta: "Dalla Sicilia li spediscono a Milano e al prefetto viene detto di arrangiarsi". Ma non ci sono più strutture
Gabriele Villa - Mar, 22/07/2014 - 08:34
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Sbarcano. Vivi, malconci, privi di vita. Sbarcano. Arrivano, oramai quasi ogni giorno, a centinaia sulle nostre coste. E il governo che fa? Sostanzialmente se ne frega, o, meglio, gioca a scaricabarile.

Lasciando ad altri, magari ad alcuni governatori regionali, il compito di trovare una soluzione al problema. È lo sfogo amaro del presidente Roberto Maroni che ieri, a margine di un convegno, ha tuonato contro le inadempienze dell'esecutivo centrale.
«Il governo deve rispettare la legge, cosa che non sta facendo. Se queste persone sono clandestini, devono essere messi in luoghi dove possono essere tenuti, identificati ed eventualmente espulsi. Se sono profughi, cioè se hanno ottenuto lo status dopo le opportune verifiche, devono essere trattati come tali. Oggi invece succede che queste persone sbarcano in Sicilia, vengono messe su un treno e viene chiamato il prefetto di Milano al quale viene detto di arrangiarsi. Il prefetto, al quale va tutta la mia solidarietà, non sa che cosa fare e, magari, è costretto a metterli in luoghi che non hanno nemmeno l'abitabilità».

gia voi credevate che il governo se li portava a palazzo madama ,
paese ipocrita ..purtroppo il paese ne paghera le conseguenze e saranno conseguenze amare per tutti.
 
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CasaPound contro l'operazione "Mare Nostrum"
Andrea Lamona: "Gli sbarchi di clandestini sono aumentati dell'823%".

22/07/2014
"Mare Nostrum: Male nostro" questo il titolo dello striscione appeso in diverse citta emiliano-romagnole come Parma, Forlì e Bologna per protestare contro gli sbarchi d'immigrati clandestini sul suolo italiano e contro la creazione di nuovi centri d' accoglienza in Emilia Romagna.
"Ci troviamo nostro malgrado a dover constatare l'annunciato fallimento dell' operazione 'Mare Nostrum', dall' inizio della quale gli sbarchi d' immigrati clandestini nelle coste del nostro paese sono aumentati dell'823%, i centri d' accoglienza sono al collasso e si cercano in ogni modo altri siti dove poter accogliere questa massa di disperati in fuga dal loro paese" è quanto afferma Andrea Lamona, coordinatore regionale del movimento.
"Questo fallimento costa comunque 300 mila euro al giorno di soldi pubblici che gli italiani tirano fuori direttamente dalle loro tasche -continua Lamona- ed è comunque molto utile alle casse delle cooperative rosse che gestiscono i centri d' accoglienza, le quali ricevono dallo stato circa 80euro ogni 'ospite' della struttura"
"Questa tratta di schiavi va fermata immediatamente -conclude Lamona- il nostro movimento non accetterà mai che vengano creati centri d' accoglienza in Emilia Romagna e qualora dovesse succedere ci vedrà impegnati in prima linea a fianco della popolazione nella protesta contro queste strutture, come già avvenuto in altre città italiane dove grazie alla determinazione dei cittadini e all' aiuto di CasaPound, ne si è impedita l' apertura".
 
Roma – 22 luglio 2014 -

“Altri 180 IMMIGRATI MORTI grazie a Mare Nostrum, operazione di sangue. Sono stati arrestati 5 SCAFISTI per omicidio. E i politici che aiutano gli scafisti, non dovrebbero essere indagati anche loro?” scrive oggi Matteo Salvini su Facebook.
 
Operazione Mare Nostrum, oggi a Salerno sbarcano altri 2200 migranti.

Arrivano al porto di Salerno i 2200 migranti, tratti in salvo dalle navi militari italiane impegnate nell’operazione Mare Nostrum.
 
Operazione Mare Nostrum: la storia di un fallimento

Milano 1 Luglio – Mare Nostrum, l’operazione messa in piedi dal Ministro degli Interni Angelino Alfano e dai Governi di sinistra Letta e Renzi per la quale la Marina Militare italiana ha l’obbligo di intervenire anche in acque internazionali per scortare gli immigrati sino alla destinazione italiana più vicina, si sta dimostrando nei fatti un’operazione nefasta.
 

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