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"Se non si ferma immigrati ed islam, l'Europa esploderà come l'Urss"
Parla l'avanguardia giovanile di Pegida: "Vogliamo un'Europa delle patrie, per preservare la nostra identità etno-culturale. Nel 2050 gli europei saranno una minoranza tra le tante"


Giovanni Masini - Lun, 13/04/2015 - 08:03
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Alexander Markovics è un ragazzo biondo dall’aspetto pacioso, tutto il contrario di quello che potresti aspettarti da un estremista di destra, come spesso sono descritti dalla stampa italiana gli attivisti di Pegida, il movimento tedesco anti-islamico.

È a Milano per un convegno delle destre antieuropeiste e, come si definiscono loro stessi, “identitarie”. Eppure Alexander di Pegida è attivista: ha partecipato a diverse manifestazioni ed è presidente del movimento di giovani “patrioti austriaci” di Identitaere Bewegung. Che con Pegida ha molte affinità, al punto da esserne considerato, quasi, una costola giovanile.

Con gli anti-islamisti tedeschi condivide l’attenzione per molti temi d’attualità, “a partire dall’avversione per l’immigrazione e per l’islamizzazione della società”, come ci spiega Alexander.

Per cosa combatte Pegida?

Il contrasto all’immigrazione di massa verso la Germania; la necessità di leggi più severe contro gli islamisti. Il tema della sicurezza: ci sono alcune zone completamente controllate da bande criminali o da gruppi islamisti radicali. Città come Berlino, con quartieri come NeuKolln (la cosiddetta Little Istanbul, ndr) dove lo Stato ha perso la propria autorità. Quartiei dove dettano legge bande criminali a rischio di radicalizzazione da parte dei salafiti. È anche la polizia a non funzionare come dovrebbe. La gente protesta anche contro questa mancanza di sicurezza.

Pegida è davvero un movimento di estrema destra, collegato ai neonazisti, come viene detto da più parti?

Pegida non è legato all’estrema destra o ai neonazisti. Il nucleo principale viene dalle classi medie, soprattutto dalla borghesia colta… è difficile che esprimano posizioni estremistiche. Eppure i tedeschi prendono parte con regolarità a queste manifestazioni, perché non si sentono più rappresentati dalla politica. Ci sono problemi come l’immigrazione di massa, l’islamizzazione, l’emergenza demografica Alcuni giornalisti hanno cercato di infiltrarsi nelle nostre manifestazioni ed attribuirci dichiarazioni razziste, per metterci in cattiva luce e presentarci come neonazisti. Quando il pubblico ha scoperto queste cose, ha iniziato a parlare di “Lugenpresse”, stampa bugiarda, e ha seguirci con sempre maggior interesse

Cos’è invece Movimento Identitario?

Un movimento giovanile: ci occupiamo della difesa della nostra identità etnico-culturale. Immigrazione di massa ed islamizzazione sono solo i sintomi di un processo più ampio: la sostituzione della popolazione europea con mediorientali ed africani. Questo per due fattori: uno economico, manovrato dal capitalismo liberista in cerca di forza lavoro a poco prezzo; uno politico, dato dal multiculturalismo egemone. Nel giro di cinquanta o cento anni non ci saranno più europei indigeni per come li conosciamo. Entro il 2050, in Austria gli austriaci saranno solo una minoranza tra le altre. Le frontiere austriache, di fatto, non sono più sorvegliate.

Ma l’identità europea stessa non è fatta di pluralismo e tolleranza?

Quando si parla di multiculturalismo ti fanno vedere le figurine che si tengono per mano, tutte uguali ma con colori diversi. Vogliono trasformarci in tante “persone-Smarties” e cambiare l’Europa in un’enorme Disneyland. Diventiamo sempre più simili agli Usa, con quella mentalità da melting-pot. Noi invece vogliamo preservare le diversità: uno dei nostri slogan del Movimento Identitario è “100%, 0% razzismo”. L’unico razzismo che c’è in Europa è quello dei politici verso gli europei indigeni.

Da un lato ci sono i movimenti popolari, dall’altro i filoeuropei. Qual è la vostra opinione sulle responsabilità dell’Europa?

L’unità europea è una buona idea tradotta malissimo in pratica. Gli ultimi 20 anni sono stati una catastrofe, lo puoi vedere in economia, basti vedere la disoccupazione in Grecia. Gli Stati occidentali sono influenzati dall’America nella politica estera: il rapporto non è quello tra partner alla pari, ma tra feudatario e vassallo. La Ue conta troppo sugli Usa e ne è troppo dipendente. Questo porta a conseguenze molto pericolose, e lo si può vedere dalla crisi ucraina.

Come?

Mentre gli Usa fomentavano l’odio tra russi e ucraini, l’Europa avrebbe dovuto contenere l’escalation e promuovere la pace, ma in realtà ha solo prodotto l’effetto contrario. Le sanzioni alla Russia causano un danno economico all’Europa ma favoriscono invece gli Usa, che hanno interesse a creare un solco tra Russia ed Europa. Così abbiamo una nuova guerra fredda che rischia di diventare calda. Senza poter difendere i confini, questo è molto pericoloso.

Come giudica la politica di Putin? È davvero così aggressivo come dicono?

Con la dissoluzione dell’unione sovietica nel 1991 gli Usa hanno sfruttato il momento per guadagnare più influenza a discapito della Russia, con l’espansione della Nato a est.

Le nazioni dell’Europa orientale non hanno diritto a preservare le proprie identità nazionali?

Assolutamente sì. Tuttavia la Russia non sta aggredendo nessuno, è essa stessa a sentirsi in pericolo. Per l’Europa sarebbe meglio sbarazzarsi dell’egemonia americana e delle truppe Usa. Inoltre bisognerebbe dotarsi di un esercito in grado di difendere le frontiere.

Quindi non c’è futuro per la Ue nella sua forma attuale?

La Ue può sopravvivere solo se diventa più democratica e rispetta gli interessi dei suoi stessi cittadini, senza più essere solo espressione della classe dirigente di alcuni Paesi. Se la gente non partecipa alla politica in forma diretta e su una base larga, non ci sarà futuro per la Ue, e finiremo come l’Unione Sovietica del 1991.

Ultima domanda: che ne pensa della situazione italiana?

La Lega è un’espressione parlamentare di questi movimenti popolari come Pegida, sin dalla sua fondazione. Mi fa piacere che questi cambiamenti stiano avvenendo anche in Italia.

In Italia però la partecipazione politica è ancora bassa...

"È naturale: non avete un premier eletto dal popolo da sette anni, grazie a Bruxelles. Berlusconi non si inseriva al 100% nel programma di riforme immaginato dalla Ue per l’Italia e per questo è stato “sostituito”. Quando togli ai cittadini il diritto di scegliersi i propri rappresentanti, la gente vuole uscire dalla Ue, semplicemente. Come si può vedere in Grecia."
 
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Questo sarebbe il vantaggio di stare in Europa? Crepare di fame per africanizzarci?

di Ernesto Micetich
Ultimamente viene lanciata dai ferventi sostenitori dell’invasione immigratoria una frasuccia con la quale cercano di farci credere che raccattare tutte queste carrettate di africani non rappresenti un onere economico per l’Italia dal momento che i soldi <<ce li dá l’Europa>>. E con questa affermazione pretendono di tranquillizzare l’interlocutore, dipingendo intorno all’Italia un continente di paesi generosi come dei prodighi babbi natali, che si incaricano di sostenere tutti i costi che comporta l’arrivo di questi “profughi” (tra virgolette perché secondo me sono solo dei furbi che vengono a mangiare a casa nostra, ovvero i parassiti attratti dalla balorda, ma anche interessata politica dell’accoglienza umanitaria). Ma si sbagliano e parecchio! Perché “l’Europa” é una unione di stati della quale per nostra disgrazia facciamo parte anche noi… e i soldi dell’ “Europa” non vengono da qualche miracolosa cornucopia mandataci dal cielo per risolvere i problemi dell’umanitá ma dal sudore delle nazioni che hanno la sventura di formarla, tra le quali anche la nostra povera Italia costretta a tagliarsi le vene per alimentare con il sangue dei suoi lavoratori questa ingorda Cariddi eternamente affamata.

Guardate da questo dato Censis del 19 marzo del 2014 che fiume di euro entra nelle fauci di questo mortifero mostro abbandonando le tasche degli italiani… <<Siamo il terzo contribuente netto dell’Ue, pur essendo al 12° posto per Pil pro-capite: nel 2012 versati 16,4 miliardi di euro e ricevuti indietro 10,7 miliardi, con un saldo negativo di 5,7 miliardi>>.
Avete capito? Solo nel 2012 abbiamo regalato all’”Europa” che tanto a sproposito citano gli zelanti apostoli dell’invasione la bellezza di 5,7 miliardi di euro . E adesso andiamo a vedere questi contributi europei alla scellerata operazione che rovina la Patria e offende la nostra storia (ben altro significava l’espressione “mare nostrum”) citando dall’Huffinghton Post un articolo di Laura Eduati il cui titolo giá di per sé é un insulto a tutti quegli italiani che fanno la fame e per i quali invece i soldi per alleviare le loro tragedie non ci sono mai “Immigrazione, l’Europa risponde all’Italia: “I soldi per gestire gli sbarchi ci sono. E sono adeguati”.

<<Tramite i suoi collaboratori, Malmström rende noti tutti i finanziamenti europei destinati all’Italia per l’accoglienza dei richiedenti asilo, per la difesa delle frontiere e l’integrazione dei migranti. Fondi ordinari e straordinari. A proposito di questi ultimi, l’annotazione è chiarissima: “Nel 2013 i finanziamenti per l’emergenza sono stati i più alti di sempre”. Soltanto nelle settimane seguenti al naufragio degli oltre 300 migranti eritrei a Lampedusa, fa sapere lo staff della commissaria, sono stati elargiti al governo Letta 30 milioni di euro: i primi ad arrivare, il 12 dicembre scorso, sono stati 6 milioni per la protezione delle frontiere e cioè per il pattugliamento e il salvataggio dei migranti; pochi giorni più tardi, il 17 dicembre, all’Italia sono stati concessi 10 milioni per l’aiuto ai rifugiati e ai richiedenti asilo. Infine le operazioni coordinate da Frontex hanno ricevuto 7,9 milioni di fondi extra.
Non solo. Sempre secondo le informazioni ricevute dalla ministra europea per la sicurezza interna, l’Italia nel periodo 2007-2013 “ha ottenuto il 13,4% delle risorse totali allocate per la gestione dell’asilo e dell’immigrazione: 478.754.919 euro”. Circa mezzo miliardo di euro, dei quali il 50% circa destinato esclusivamente alla difesa delle frontiere marine e terrestri: 250.178.432 euro. Le altre somme sono state così ripartite: 36.087.197 euro al fondo per i rifugiati, 148.679.573 per il fondo integrazione e 43.809.714 al fondo che finanzia i rimpatri forzati dei migranti illegali. Una cifra molto simile viene data al nostro Paese per il periodo 2013-2020: con 310.355.777 di euro, viene specificato, l’Italia è il secondo Paese con più alta remunerazione per quanto riguarda il fondo per l’asilo e l’integrazione degli stranieri (Amif).Soltanto per il pattugliamento è stato deciso di destinare allo Stato italiano 156.306.897, mentre il fondo di polizia riceverà 56.631.761 euro.>>.
Come potete vedere, stiamo parlando di contributi ben miseri se comparati con quelli che l’Europa invece riceve da noi. E questo rimanendo nel terreno freddo e arido delle cifre. Ma adesso viene anche un’altra questione, di indole piú astratta, morale e che ci obbliga a domandarci se sia corretta questa azione politica di beneficienza umanitaria che piagnucola per gli africani che affogano mentre cercano di violare le nostre frontiere ma non considera il dramma del nostro popolo e sorvola distrattamente sulle tombe degli italiani che si suicidano nel criminale disinteresse delle istituzioni pubbliche.
Esagero? Bene! Allora vediamo che cosa ci dice l’Istat il 14 luglio 2014 <<In Italia ci sono 10.048.000 di persone che vivono in condizioni di povertà relativa, pari al 16,6% della popolazione. Tra questi 6.020.000 sono poveri assoluti, cioè non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa (9,9%). E’ quanto rileva l’Istat nel report sulla Povertà in Italia.
Per quanto riguarda le famiglie, in Italia sono considerati relativamente poveri 3.230.000 di nuclei, il 12,6% del totale. Di questi 2.028.000 sono poveri in maniera assoluta. Si tratta del 7,9% del totale delle famiglie.>>. E adesso facciamo pure finta che l’Europa veramente sia tanto idiota da pagare tutte le spese relative all’arrivo di questi “profughi” (anche se dover sopportare la rogna della loro presenza é difficile da quantificare monetariamente ) e domandiamoci se sarebbe accettabile che l’Italia ricevesse degli aiuti economici dall’Unione Europea per aiutare non i nostri compatrioti ma gli africani! Questo sarebbe il vantaggio di stare in Europa? Crepare di fame per africanizzarci?
Dal Sole 24 Ore del 13 novembre 2013 <<Sono oltre 5 milioni gli stranieri regolarmente presenti in Italia. E portano nelle casse dello Stato un beneficio netto, tra entrate e uscite, quantificabile in un miliardo e 400 milioni di euro.>>. Quindi abbiamo regalato all’ Unione Europea nel solo 2012 quattro volte quello che secondo la vulgata immigrazionista gli stranieri apportano economicamente all’Italia. Pensate come buttiamo i soldi, altro che pagheranno le nostre pensioni, contribuiscono alla crescita del PIL…
Ormai siamo bastardi nell’anima e non si puó leggere nulla senza dover inciampare in qualche fastidioso anglicismo assolutamente inappropriato. Che schifo!

Sdegnatevi quanto volete ma basta vedere gli altri paesi come fuggono dalla loro presenza per rendersi conto di quello che valgono. Today.it del 5 ottobre 2013 “La Germania manda in Italia 300 immigrati “Pagati per venire da noi”: la Germania rimanda in Italia trecento immigrati”.
Lo stesso accade in Israele dove, nonostante gli ebrei abbiano sofferto quello che sappiamo, non sono cosí fessi da voler sopportare certi gruppi etnici che creano piú problemi del consueto e cosí dopo aver conosciuto il cilicio della convivenza con queste “risorse” non solo hanno edificato un muro per evitare di farne entrare ancora altri ma sono disposti, come possiamo vedere leggendo da questo articolo di Repubblica del 4 aprile 2005 “Il Rwanda “si prende” i migranti irregolari in Israele in cambio di accordi e denaro” perfino a pagare e parecchio degli altri paesi pur di liberarsi dei profughi africani che erano giá riusciti a intrufolarsi nella societá israeliana con le solite conseguenze che ormai purtroppo vediamo anche in Italia…
Altro che “la diversitá é ricchezza”, altro che “i soldi ce li dá l’Europa”. I paesi intelligenti e che hanno a cuore il bene dei loro popoli sono disposti a pagare per sbarazzarsene, non chiedono soldi (che non arrivano perché come abbiamo visto sono sempre i nostri) per farli entrare (figuriamoci a mandare le navi militari per andarli a prendere) <<La discussione tra i due governi è in fase avanzata. Centinaia di profughi, soprattutto sudanesi ed eritrei, saranno “trasferiti” nel paese africano che sarà ricompensato con sovvenzioni da milioni di dollari>>… Milioni di dollari, pur di liberarsene, pensate quanto valgono!
Imola Oggi 24 marzo 2014 <<Sono 4,1 milioni, tra famiglie e separati, gli italiani che nel 2013 sono stati costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in piu’ negli ultimi 3 anni.>>. Eppure anche in questa drammatica situazione i privilegiati strapagati politici che funestano la Patria invece di pensare al popolo italiano giocano a fare le madri terese in auto blu continuando a far entrare come se niente fosse centinaia di migliaia di stranieri.

Cecilia Malmström, la commissaria europea agli Affari interni sempre nell’articolo giá citato dell’Huffington Post dichiara che <<Gli Stati membri hanno la responsabilità di costruire un sistema efficiente per l’asilo e l’integrazione dei migranti (…) E i governi che fronteggiano un’alta pressione migratoria hanno bisogno di particolare supporto>>. E anche da queste sue parole si capisce bene come degli europei ai burocrati di Bruxelles non gliene freghi nulla perché in una Unione Europea nella quale <<Il 25% della popolazione europea – 124 milioni e 400 mila persone – e’ a rischio di poverta’ o esclusione sociale. E’ quanto emerge dal rapporto Caritas…>> (Imola Oggi 31 marzo 2014) la Malmström doveva dire ben altro e cioé che i governi l’unica responsabilitá che hanno é quella di preoccuparsi per le proprie popolazioni, non di fare i caritatevoli con gli allogeni. Siamo nazioni, patrie, popoli, non enti di beneficienza, non istituti di caritá, non sedi della crocerossa…

purtroppo questo e il disegno dell'europa noi ci troviamo dentro e ora ne dobbiamo prendere tutte le conseguenze che vengono dietro...gli ordini vengono tutti da bruxelles capito mi ai..
 
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Mantova, soldi per i profughi: 4,3 milioni di euro alle coop
Boom di sbarchi. Sistema al collasso. Il Viminale cerca nuove strutture. Esplode il caso Mantova: stanziati 4,3 milioni di euro per accogliere gli immigrati a cui vengono garantiti un letto, tre pasti al giorno, il ricambio della biancheria, la ricarica telefonica e l'assistenza medica

Andrea Indini - Lun, 13/04/2015 - 17:54

"È scandaloso". L'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali tuona contro la Prefettura di Mantova che ha stanziato 4,3 milioni di euro per accogliere gli immigrati.

"Quei soldi - ha detto - devono essere investiti per aiutare i disoccupati e gli esodati mantovani, così come gli stranieri regolari indifficoltà già integrati sul nostro territorio". Invece sono andati a finire nelle casse del consorzio cooperative il Solco che, dal primo aprile al 31 dicembre, assisterà i 450 richiedenti asilo che saranno spediti nel Mantovano. Dal momento che la cooperativa che ha vinto l'appalto non riuscirà a provvedere a tutti gli extracomunitari, i soldi cadranno a pioggi anche sulle altre sette cooperative e sui privati che avevano partecipato alla gara.

Negli ultimi tre giorni sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 clandestini diretti verso l’Italia. Tutti i prefetti sono stati sollecitati dal Viminale a individuare strutture di accoglienza sui loro territori per far fronte al massiccio arrivo di immigrati che continuano a sbarcare in questi giorni. I centri sono, infatti, pieni e occorre mettere a disposizione altri posti. A Mantova, per esempio, la Prefettura ha già iniziato a stipulare singole convenzioni per provvedere alla sistemazione e al sostentamento di 450 immigrati. Come ricostruisce la Gazzetta di Mantova, la cooperativa il Solco si occuperà di 113 stranieri chiedendo allo Stato 34,50 euro al giorno per ogni persona (Iva esclusa), 50 centesimi in meno di quanto messo a gara dalla prefettura. Le altre stutture che si divideranno la torta prenderanno più soldi: El Medina di Mantova accoglierà 15 clandestini per 34 euro ciascuno, l’Olinda di Medole 130 per 34,5 euro, Mantova solidale 9 per 34,5 euro, Garò di Bagnolo altri 29 per 34,5 euro, Cà del vento di San Benedetto Po 22 a 34,5 euro, la Abramo della Caritas 10 a 35 euro e la Serena 80 a Quingentole a 34,5 euro. Per un totale di 408 clandestini. Il numero, però, potrebbe facilmente lievitare a 450.

Coi soldi messi a disposizione della Prefettura chi ha vinto l'appalto dovrà garantire un posto letto, tre pasti al giorno e il ricambio della biancheria, coprire le spese per richiedere lo status di rifugiato, l'assistenza medica, il cosiddetto pocket money (2,50 euro al giorno a testa per un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare), una ricarica telefonica da 15 euro (una tantum) e provvedere a organizzare corsi di lingua italiana e percorsi di integrazione. "Questi 4 milioni di euro, che saranno assegnati alle solite cooperative per nove mesi di accoglienza - ha tuonato la Bordonali - rappresentano un sonoro schiaffo a coloro che vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi economica". Nel fine settimana la Lega Nord ha distribuito in tutta Italia i moduli per rinunciare alla cittadinanza italiana e far richiesta delle status di rifugiati. "Solo in questo modo - ha spiegato Matteo Salvini - un cittadino italiano può accedere ai mille euro che lo Stato dà ogni mese a ciascun rifugiato".
 
Immigrazione, Matteo Salvini: "Renzi, Alfano e la Boldrini hanno le mani sporche di sangue"

"Non so come facciano a dormire Renzi, Alfano e la Boldrini, non so come facciano con le mani sporche di sangue, io non riuscirei". A largo delle coste italiane "è una strage continua, più ne partono" di immigrati "più ne muoiono". Così Matteo Salvini ai microfoni di Radio Padania. "Mi domando le operazione internazionali e la complicità di Alfano e Renzi quanti miliardi portino nelle casse dei terroristi - incalza il segretario federale della Lega Nord - non so quanti disastri dovranno verificarsi ancora per far capire a questi ipocriti come stanno le cose. Se fossi al governo le navi italiane non farebbero i taxi ma pattuglierebbero le coste o starebbero in porto".

se fossi al governo...
 
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Alfano allerta le prefetture:"Trovate casa ai profughi"

Arrivano bastimenti carichi di immigrati. Le strutture sono al collasso. E Alfano continua ad accogliere clandestini



I centri sono al collasso. In soli due giorni soccorsi oltre 5mila naufraghi. Cifre da record che fanno presagire un'estate peggiore del terribile 2014. I mezzi di soccorso si spingono spesso oltre il limite previsto


Valentina Raffa - Mar, 14/04/2015 - 08:00
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Sbarchi e ancora sbarchi. Arrivano bastimenti carichi di immigrati. Le strutture sono più che in affanno, al collasso. Tanto che tutti i prefetti sono stati sollecitati dal Viminale a individuare strutture di accoglienza sui loro territori per far fronte al massiccio arrivo di migranti che continuano a sbarcare in questi giorni.


I centri sono pieni e occorre mettere a disposizione altri posti e presto.

Intanto, in mare, si consuma un'altra tragedia. E il lunghissimo elenco listato a lutto, che annovera 3072 vittime nel 2014 secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, si allunga con altri 9 nomi. Il numero di immigrati annegati domenica a circa 80 miglia dalle coste libiche potrebbe aumentare nelle prossime ore.

L'area per tutta la giornata di ieri è stata sorvolata da un aereo Atr42 della Guardia costiera ed è anche stata lanciata una zattera in mare. Gli immigrati erano a bordo di un barcone fatiscente che si è capovolto rovesciando in acqua tutti i passeggeri. 144 sono stati soccorsi dalla Capitaneria di Porto. I superstiti sono stati trasferiti a bordo di una nave della Marina militare impegnata nella missione Triton, che ha fatto rotta verso la Sicilia. Sulla nave vi era anche uno dei nove cadaveri, mentre gli altri sono stati imbarcati su una motovedetta della Guardia costiera, che per lungo tempo è stata impegnata nelle operazioni di ricerca di altri superstiti o corpi. Si teme che la tragedia sia il preludio di un'estate di fuoco.

Sono tantissimi gli immigrati pronti a imbarcarsi. Nei soli ultimi giorni, dal 10 al 12 aprile, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 immigrati. Sono cifre da record, che fanno presagire come «l'anno più mortale» – com'è stato definito il 2014 dall'Oim con il doppio di morti in mare rispetto al 2011 – potrebbe anche essere superato nel 2015. Nella sola giornata di domenica, il Centro nazionale soccorso della Guardia costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 unità, tra gommoni e barconi fatiscenti. Il bel tempo segna, dunque, il nuovo inizio di un esodo che effettivamente non ha mai conosciuto sosta se non nei giorni di mare tempestoso.

Non sono cessati nemmeno gli sbarchi alla vecchia maniera, quelli cioè che eludono i controlli e gli immigrati giungono sulle coste disperdendosi (senza controlli sanitari) per le città. È stato così nella notte tra domenica e ieri sulla spiaggia di Torre Salsa, nell'agrigentino. Sarebbero tra i 50 e i 60 gli stranieri giunti a riva.

La marea (umana) è ancora sulle coste libiche, pronta a imbarcarsi, mentre su quelle italiane si abbattono tsunami. Perché non si sa come fare fronte all'emergenza. Perché i centri sono pieni. Perché gli italiani, pur solidali, sono allo stremo.

Nel frattempo, quelle scelte, se pure permettono il recupero in mare di migranti, in qualche modo incentivano le partenze. In continuità con quanto accadeva durante Mare nostrum, infatti, anche con Triton gli immigrati si sentono al sicuro sapendo che saranno salvati. Lo attestano numerose confessioni di scafisti. Basterà dare un'occhiata alla traccia lasciata dal sistema AIS (Automatic identification ship) installato sui bastimenti in navigazione, Guardia costiera compresa, visionabile su Live Ships Map - AIS - Vessel Traffic and Positions - AIS Marine Traffic, per constatare come i mezzi di Triton si siano spinti fin sotto le coste libiche, oltre il limite indicato dalla missione. «Li vanno a prendere come fossero traghetti – dice un poliziotto che preferisce mantenere l'anonimato -. A poche miglia dalle coste libiche c'è un pozzo petrolifero. Attorno vi stazionano mai meno di 4 rimorchiatori. I barconi in difficoltà non sono da soli».

«Il carburante utilizzato per arrivare sotto costa e quello delle unità di Triton che partono da tutta Italia incide sui costi stanziati per la missione – dice Rosario Orlando, dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap -. Il denaro che finisce nei serbatoi potrebbe servire per potenziare la sicurezza». La Consap è preoccupata. «È previsto l'arrivo di centinaia di migliaia di migranti – dice Igor Gelarda, dirigente nazionale Consap -. Spero che il nostro governo abbia le idee chiare, su come affrontare l'emergenza che rischia di divenire tragedia per tutti gli italiani».

E nn e finita qui..si continua ancora.. vorrei dire una cosa quello che vorrebbero dire la stragrande maggioranza
degli italiani ma nn si puo dire su questo forum perche ce il politacally correct..
 
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alien e inutile dire che siamo nella m.... il popolo deve scendere in piazza e protestare se no questi continuano il disegno dell'europa ..
mi chiedo dove stanno le opposizioni fanno finta di nulla...ho letto stamattina su libero ..e guarda cosa dice..


la richiesta di alfano
Immigrazione, l'invito del Viminale ai prefetti: "Trovate casa ai profughi"

Emergenza sbarchi continua: in soli due giorni in Italia sono arrivati oltre 5mila naufraghi. Cifre da record: i centri di accoglienza e le strutture sono al collasso. Ed in questo contesto tutti i prefetti sono stati sollecitati dal Viminale ad individuare nuove sedi per far fronte al massiccio arrivo di migranti che continuano a sbarcare. Un chiaro invito che ha in calce la firma di Angelino Alfano: "Trovate casa ai profughi". L'emergenza, inoltre, rischia di aggravarsi: sarebbero moltissimi gli immigrati pronti ad imbarcarsi.

e quando arriverà l'estate poi ne vedremo delle belle...oramai questa e diventata invasione..
nn abbiamo piu uno stato di diritto ma uno stato caritevole..che pero nn se lo puo permettere..
pero i soldi si trovano per questi ..per gli italiani invece no...solo tasse..
tanto dicono i soldi vengono stanziati dall'europa gia ma pero bruxelles se li riprende sotto forma di tasse
da tutti i cittadini eu. compresi gli italiani perche siamo dentro anche noi..insomma alla fine saremo sempre noi cittadini eu. a pagare questo prezzo per il disegno che vuole l'europa di bruxelles.
per questo motivo hanno messo monti-letta-renzi.. ma gli italiani ancora nn si rendono conto..
si stanno rendendo solo ora dell'invasione ..che pero nn possono fare nulla ..
 
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Alfano fa posto ai clandestini ..Ma Salvini a sindaci e Regioni:Non accogliete gli immigrati"

Governo incapace di gestire l'emergenza immigrazione. Il Viminale vuole mettere i clandestini nelle tende. Salvini all'attacco: "Pronti a occupare gli alberghi"


Sergio Rame - Mar, 14/04/2015 - 12:29
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Escono a decine dai porti libici, confidando nel mare calmo. Gommoni di fortuna carichi di disperati. Prevalentemente di origine subsahariana.

i più fortunati vengono salvati dalle navi italiane che battono il Canale di Sicilia: quasi settemila sono stati soccorsi negli ultimi quattro giorni.

Ma c’è chi in Italia arriva solo morto. Nove corpi sono stati recuperati dalla Guardia Costiera a circa 80 miglia dalle coste della Libia, nell'area dove si è capovolto un barcone; una decima vittima è stata recuperata oggi su uno dei tanti gommoni raggiunti dai mezzi di soccorso. Oltre 500, secondo stime Unhcr, le vittime dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo, trenta volte in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Il sistema di accoglienza è al collasso e il Viminale ha allertato tutti i prefetti: c’è bisogno di nuove strutture per far saltare subito fuori 6.500 posti. Per farlo il ministro dell'Interno Angelino Alfano dà il benestare a "provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione".

Gli scenari sono preoccupanti se si pensa all’arrivo della bella stagione e ai numeri forniti da Frontex che oscillano tra 500mila e un milione di profughi pronti a partire dal Paese nordafricano. In questi primi tre mesi e mezzo del 2015 gli arrivi hanno sfondato quota 18mila, numero che supera quello dello stesso periodo del 2014, anno record alla fine del quale si sono contati ben 170mila sbarcati. Al Viminale è dunque forte la preoccupazione sul fronte dell’accoglienza. Sono già oltre 80mila le persone ospitate, di cui circa 14mila minori non accompagnati.

Ma servono altri alloggi e la risposta degli enti locali non è sempre pronta. Accade così che le presenze siano concentrate per il 50% nelle cinque regioni del Sud (con la Sicilia a sopportare il peso maggiore), disattendendo il piano messo a punto dal Viminale che prevede una distribuzione in base agli abitanti della regione. Il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento Immigrazione, ha chiesto a Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia e Campania di mettere a disposizione 700 posti, mentre 300 dovranno essere trovati dalla Puglia, 250 dal Lazio e dalle Marche. Altri 1.500 clandestini andranno smistati nel resto d’Italia. Resta sempre in piedi l’idea di adattare alcune caserme che la Difesa è pronta a dismettere. Secondo il Corriere della Sera, se la situazione dovesse peggiorare il governo non esclude l'eventualità di ricorrere alle tende.

La Lega Nord è pronta a puntare i piedi e opporsi al piano di Alfano per cercare altri 6500 posti letto per gli immigrati. Matteo Salvini ha chiesto ai governatori, ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri del Carroccio di dire "no, con ogni mezzo, a ogni nuovo arrivo". "Come Lega Nord - ha continuato - siamo pronti a occupare ogni albergo, ostello, scuola o caserma destinati ai presunti profughi".

un posto nella tenda per alf-no nn ce ne..
 
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Spari in mare, libici contro nave italiana ...Salvini ai sindaci: non accogliete i migranti

È il secondo episodio che si verifica in poche settimane. Gli aggressori erano a bordo di un mezzo della guardia costiera libica
di Fiorenza Sarzanini e Redazione Online

Sparatoria in mare nella notte. Un gruppo di libici ha attaccato la Guardia Costiera italiana e si è portato via il barcone dopo il trasferimento dei migranti su «Asso 21», un rimorchiatore italiano che aveva soccorso gli stranieri che cercavano di raggiungere le coste italiane. È il secondo episodio che si verifica in poche settimane. Gli aggressori erano a bordo di un mezzo della guardia costiera libica, si presume che se ne fossero impossessati come del resto avviene ormai da tempo.
Un migrante dilaniato dagli squali
E intanto spunta l’ennesima storia - agghiacciante - raccontata dai migranti arrivati lunedì a Pozzallo dal Nordafrica. Il cadavere di uomo deceduto su un barcone è stato gettato in mare ed è stato poi dilaniato dagli squali. La polizia di Ragusa ha fermato il presunto scafista, Aboubakarma Banghoura, 19 anni, originario dalla Guinea: si tratta del quattordicesimo scafista fermato del 2015. All’uomo non viene contestata solo l’associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, ma anche la morte «come conseguenza di un altro reato», del profugo deceduto durante la traversata e gettato in mare. Il fermato è stato indicato dai profughi come il «comandante». Non ha voluto collaborare con la Polizia e si è dichiarato innocente. Secondo alcuni testimoni, il migrante è morto durante la traversata dopo avere esalato benzina che si era rovesciata per il mare mosso.

ma questi sono profughi o clandestini nn si capisce bene forse nemmeno i giornalisti lo sanno..
 
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ehi tu italia preparati ad affrontare una stagione migratoria pesante


UE: "prepararsi ad affrontare una stagione migratoria pesante"


Il commissario europeo agli Affari interni e all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha avvertito oggi a Bruxelles che “dobbiamo prepararci ad affrontare una stagione migratoria pesante”, a causa dell’inasprirsi dei conflitti in Siria, Iraq e dell’instabilità in Libia, che hanno provocato un forte aumento di profughi nei flussi.
 
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Immigrazione: degradare la Patria da madre degli Italiani a matrigna delle orde straniere

L’Italia è un Paese di immigrazione!
di ERNESTO MICETICH


Una delle tante dichiarazioni che come pietre vengono lanciate sulla gente per abbattere quelle naturali difese immunitarie che dovrebbero frenare questa vergognosa invasione della Patria anche a costo di una rivoluzione per rovesciare a qualunque costo questo sistema che é senza dubbio il peggior nemico degli italiani, é quella che vorrebbe mostrarci l’Italia che da poveretta terra di emigranti che cercavano fortuna partendo con la valigia di cartone si é ormai trasformata in una opulenta nazione oziosa e pigra ma oggetto questa volta d’immigrazione.

Anche la Kyenge poco tempo fa si é unita al funesto coro delle sirene immigrazioniste e dopo aver giá trionfalmente proclamato la morte biologica del nostro popolo con questa dichiarazione che nella sua avventatezza, perché il nostro fenotipo ancora resiste alla deturpazione immigratoria, manifesta probabilmente il sogno ansioso e perverso di qualche popolazione allogena di conquistare il nostro paese e raggiungere con questa strategia parassitaria quel benessere che non avevano saputo nemmeno lontanamente sfiorare con i loro miseri mezzi culturali <<l’Italia non è più un paese dove noi troviamo persone con tratti latini o tratti nordici ma è diventato comunque un paese meticcio>> (1) (Imola Oggi 21 giugno 2013) e che solo nell’immonda pozzanghera di perfida degenerazione che é l’attuale societá italiana poteva essere interpretata come un inno al progresso e non percepita piuttosto come un funebre rintocco di campana o meglio ancora la dichiarazione di guerra contro la nostra italianitá da parte della casta politica genocida che ci opprime, ha ribadito questa metamorofosi della nostra Italia addirittura bacchettando quella parte sana, decente del popolo italiano che alla faccia degli strali di sdegnosa riprovazione lanciatigli contro dai rinnegati amanti del cavallo di Kalergi non vuole rinunciare all’Italia come Patria di una comunitá fondata su una identitá plasmata durante i lunghi millenni della nostra storia e non sui capricci temporanei della mandria babbea al servizio della degenerazione mondialista.

Ma leggiamo insieme le sue parole <Il problema non sono io ma la gente che non vuole capire che l’Italia è cambiata, che è un diventata un Paese di immigrazione e come tale necessita di regole di convivenza da costruire piano piano>… secondo le quali quindi il problema non é lei e la sua irritante pretesa di congolese naturalizzata (2) di voler cambiare le fondamenta di un popolo millenario, ma sono gli altri, sono gli italiani che non capiscono. Ma come mai? Non sará forse perché come tutte le frasucce fabbricate dall’empia masnada asservita alla globalizzazione per indurre il nostro popolo a suicidarsi dando il suo narcotizzato consenso a questa mortifera invasione della nostra nazione anche questa non é altro che una squallida menzogna empiamente propalata per ingannarci attraverso il ripetitivo stillicidio condotto specialmente dai mezzi di disinformazione di massa?

Non si puó infatti avere l’indecente sfacciataggine di affermare che siamo un paese di immigrazione quando il 26 giugno 2014 veniva pubblicata questa notizia dell’Istat… “Raddoppiano in 5 anni gli italiani che abbandonano il Paese” < Le immigrazioni dall’estero sono scese nel 2013 a 307 mila, pari a un tasso del 5,1 per mille, contro le oltre 350 mila del 2012 (5,9 per mille). Aumentano, invece, le emigrazioni, circa 126 mila (2,1 per mille), contro i 106 mila dell’anno precedente (1,8 per mille). Il saldo migratorio con l’estero è di 182 mila unità, per un tasso del 3 per mille (4,1 nel 2012). E’ quanto emerge dal Report “indicatori demografici” dell’Istat> che trovo non solo drammatica ma anche indignante perché dimostra come alla faccia dei tromboni immigrazionisti e le loro fasulle dichiarazioni siamo invece tornati ad essere un paese di emigranti e con l’aggravante rispetto al passato che adesso i nostri giovani sono costretti ad abbandonare questa loro nazione che piuttosto che prodigarsi per permettergli di rimanere in Patria preferisce abbandonarli al loro destino per far occupare il loro posto a degli allogeni che con la complicitá dei rinnegati traditori del popolo italiano vengono a prendersi la nostra Italia e ridurla, come giá stanno facendo, in un letamaio di barbarie.

Proprio cosí e vi mostro il loro scellerato disegno di ripopolamento della nostra Patria con questa allogenia attraverso un articolo (3) di Repubblica del 25 febbraio 2014 (fate sempre caso alle date, quattro mesi prima del dato Istat citato precedentemente) che ben disvela il gioco sporco di questa laida cancrena genocida, volto a degradare la nostra Patria da madre degli Italiani a matrigna delle orde straniere attraverso l’emigrazione degli italiani, una inarrestabile immigrazione che non conosce soste nemmeno in tempo di feroce crisi economica e soprattutto la decrescita demografica ansiosamente perseguita dietro ogni supposta “battaglia di civiltá”.
< Sono moltissimi gli abitanti di Riace, piccolo paese nella provincia di Reggio Calabria, che hanno abbandonato il loro territorio in cerca di opportunitá lavorative in altre cittá italiane o all’estero. Negli ultimi anni, il sindaco Domenico Lucano ha introdotto degli incentivi per incoraggiare gli immigrati a stabilirsi nella cittadina: le scuole si sono riempite di nuovi studenti e l’economia locale sembra aver trovato nuovo slancio grazie al lavoro delle comunitá straniere >.

Capito che grande iniziativa? Gli italiani abbandonano il paese perché le autoritá non hanno nulla da offrire loro e quando si decidono ad agire non intervengono per incentivare il loro ritorno… ci mancherebbe altro, non sia mai! Pensano a riempire Riace di immigrati che inevitabilmente se ne impossesseranno diventandone i futuri abitanti. Infatti, visto che a scuola vanno i giovani, che sono il futuro di un popolo e solo con questi stranieri <Sono moltissimi gli abitanti di Riace, piccolo paese nella provincia di Reggio Calabria, che hanno abbandonato il loro territorio in cerca di opportunitá lavorative in altre cittá italiane o all’estero. Negli ultimi anni, il sindaco Domenico Lucano ha introdotto degli incentivi per incoraggiare gli immigrati a stabilirsi nella cittadina: le scuole si sono riempite di nuovi studenti e l’economia locale sembra aver trovato nuovo slancio grazie al lavoro delle comunitá straniere> é chiaro che in un tempo nemmeno troppo lungo Riace non sará piú una cittadina italiana, ma un semplice spazio amorfo della cloaca globalizzata popolato con un guazzabuglio di etnie sradicate il cui unico effetto sará solo quello di vivere immersi in una perenne sensazione di deprimente straniamento. E come Riace cosí é tutta l’Italia.

Capito quello che stanno facendo? E la Kyenge pretende che il popolo italiano accetti supinamente di essere ucciso da questa politica criminale? Quello potranno farlo i babbei umanitari che si lasciano abbindolare dalle fumisterie retoriche del piagnucoloso buonismo umanitario o le carogne che hanno venduto la Patria per i trenta denari del torbido affaraccio schifoso dell’accoglienza… ma non gli ITALIANI!
Ma poiché a questo schifo non c’é mai fine e quando uno crede di aver raggiunto il fondo in realtá si accorge che questi perversi nemici d’Italia hanno giá scavato altri abissi di decadente ignominia, le autoritá “italiane” (tra virgolette perché sono indegne del sacro nome della nostra nazionalitá) sono cosi carogne che non solo non investono per far rimanere gli italiani ma per far arrivare gli stranieri, ma quando decidono di intervenire concretamente anche con finanziamenti monetari per i nostri giovani, cioé l’unico vero futuro d’Italia, questo é il loro obiettivo… leggete quest’altra notizia tratta da La Stampa del 22 settembre 2014 “Elmas, troppi disoccupati. Il Comune paga chi emigra all’estero” <Con il progetto “Adesso parto” biglietto di sola andata, prime spese di soggiorno e corso di inglese sono a spese dell’amministrazione comunale. Il sindaco: “Diamo un’alternativa”>>.>. Capito il “paese d’immigrazione”? Mentre andiamo a raccattare degli africani che danno fin troppi problemi le autoritá pagano i nostri giovani per andarsene dall’Italia e il biglietto é di sola andata, tanto per far capire in modo garbato quanta voglia ci sia di averli tra i piedi!

Inoltre, sempre secondo la Kyenge essendo quindi un paese d’immigrazione, l’Italia < come tale necessita di regole di convivenza da costruire piano piano >. E anche qui non ci siamo proprio. Noi siamo l’Italia, una nazione, anzi una grande nazione e le regole di convivenza le abbiamo giá e sono le nostre. Non dobbiamo crearne altre per integrarci con delle popolazioni spesso primitive e che invece di essere una risorsa umana sono solo delle macchie di primitivismo indegno di vivere in un paese civile e con una fama preclara a livello mondiale come la nostra meravigliosa Italia.
Pertanto chi viene da noi accetta le nostre regole e sta zitto, specie se é entrato non invitato ma raccattato in mare altrimenti che torni da dove é venuto e pazienza se fará una brutta fine. Non é un nostro problema!

Trovo inaccettabile ad esempio quanto avviene in Sicilia e ci racconta Imola Oggi del 12 aprile 2015
“Caltanissetta: immigrati passeggiano e bivaccano sui binari, treni a passo d’uomo” < Obbligati a rallentare e a fischiare in maniera prolungata i treni sulla tratta ferroviaria Caltanissetta-Agrigento. Alle porte della stazione centrale nissena e comunque in prossimità di Pian del Lago proprio accanto ai binari passeggiano, bivaccano e in qualche caso fanno attività sportiva gruppetti di extracomunitari, sia quelli che possono entrare ed uscire dal vicino campo d’accoglienza, sia gli altri – tantissimi – arrivati nel capoluogo con la speranza di avere accesso al Cara per poter chiedere il permesso di soggiorno >.

Questi trogloditi prepotenti sono di quegli africani salvati purtroppo in mare per colpa di un dannoso buonismo umanitario che aiuta loro condannando noi (a dimostrazione che l’operazione mare nostrum é solo un danno per l’Italia e non solo economico ma soprattutto sociale perché ci obbliga a convivere con popolazioni ancora immerse nella preistoria e che sarebbe meglio mantenere lontane il piú possibile, come ben fanno ad esempio gli israeliani disposti perfino a pagare un altro paese milioni di dollari pur di liberarsi di quelli che erano entrati nel suo territorio (4)). E guardate adesso questa farsa di istituzioni che abbiamo come hanno risolto il problema… < Come riporta il Giornale di Sicilia, la situazione di estrema pericolosità che ha indotto le autorità di polizia a diramare direttive che i macchinisti rispettano rallentando le corse e ad azionare i sistemi acustici per fare allontanare chi in quel momento si trova a stretto contatto con i binari>.

Capito che geni? Mica li vanno a togliere e magari perseguire legalmente perché se non sbaglio quello che stanno facendo é anche un reato; no! Li lasciano tranquilli e invitano i macchinisti a rallentare. Ma siamo un paese serio? < Qualcuno sostiene che i treni in transito in arrivo da Agrigento cominciano già a suonare dalle parte di Serradifalco. Scene alle quali i residenti della vastissima zona di Pian del Lago notano quotidianamente. In un punto addirittura si vedono extracomunitari, a gruppi di tre o quattro, che si allenano a pochissimi passi dalla linea ferrata sollevando pesi (grosse pietre prevalentemente) e un altro uomo che dirige l’allenamento >.
Il treno era un simbolo di quel progresso raggiunto dai nostri europei e celebrato non solo nelle feconde pagine della letteratura, ma forse nel piú alto livello dalla genialitá creatrice di Fortunato Depero che dipinse in un quadro la sublime visione del “Treno partorito dal Sole” (1924). Questa notizia puó essere pertanto considerata emblematica di come questi bubboni allogeni non solo non sono utili all’Italia, ma costituiscono un’orrida zavorra di barbarie che ostacola il nostro continuo tendere verso il progresso fino ad oggi grandemente perseguito nei secoli… “Un bello e orribile / mostro si sferra, / corre gli oceani, / corre la terra” cosí celebrava Carducci il treno… adesso si rivolterebbe nella tomba vedendo come con questi africani diventa difficile addirittura muoversi tra Agrigento e Serradifalco…

(1)Ed é abbastanza irritante che una persona che come riporta questo articolo dell’Huffington Post del 3 maggio 2013 ha proclamato con fierezza la propria identitá razziale “Cécile Kashetu Kyenge ai giornalisti: “Sono nera, non di colore, e ne vado fiera” <<”Sono nera, non di colore, e ne vado fiera”. Così la neoministra per l’IntegrazioneCécile Kashetu Kyenge si è rivolta ai giornalisti che, in questi giorni, hanno usato varie formule per indicare il colore della sua pelle. “In questi giorni – ha spiegato Kyenge – ho letto che dicono di me che sono la prima ministra di colore: io non sono di colore, sono nera, lo ribadisco con fierezza”.>> senza che nessuno di quella mandria di esaltati antirazzisti tra l’altro trovi nulla da ridire, pretenda da noi italiani bianchi che ci incamminiamo felicemente nel crogiuolo del meticciamento fino a veder sparire completamente il nostro fenotipo nazionale, che per quanto alcuni nemici della Patria godano nel precisare che nel corso dei secoli si é incrociato con altri popoli, ha comunque sia delle caratteristiche fisiche che lo rendono fortemente dissimile da molti altri di cui si compone la specie umana, tanto che non a torto cantava il Manzoni con la sia eccelsa penna <il comune lignaggio / a ognun d’essi dal volto traspar> É proprio un delitto voler preservare la propria identitá?
(2)Ecco quello che dice di lei Wikipedia in spagnolo < Pertenece a la etnia bakunda, nacida en una familia polígama. Su padre tuvo cuatro esposas y 39 hijos. Emigró a Italia a los 18 años, para realizar sus estudios.> Capito? Non é proprio quello che ci si aspetta di leggere nella biografia di un político italiano soprattutto se pensiamo alla prima informazione nella quale ci imbattiamo… <appartiene all’etnia bakunda>. Adesso, sará pure vero che ci hanno invaso molti popoli con i quali ci siamo fusi insieme come amano ricordare continuamente gli immigrazionisti, (dimenticando di precisare che ne é uscita fuori una pregevole amalgama, ovvero noi Italiani in quanto erano tutte popolazioni ed etnie affini alle nostre) ma non mi risulta che tra questi, anche spulciando nei libri di storia con un’attenzione certosina ci fossero i bakunda.

Dunque un’italiana che appartiene ai bakunda, nata in Congo da genitori congolesi (quindi né ius soli né sanguinis) cresciuta in quel lontano paese africano e quindi avendo ricevuto una formazione culturale congolese che ha inoltre anche rivendicato difendendo il sistema poligamico dal quale proviene <Sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini> (Il Giornale 28 maggio 2013) pur avendo un passaporto italiano dovrebbe sorvolare discretamente su un argomento cosí profondo e che riguarda l’anima stessa del nostro essere italiani. Infatti cosí come lei non rinnega le sue origini non vedo perché noi italiani dobbiamo rassegnarci ad abbandonare le nostre per affogare in un paludoso guazzabuglio amorfo. Spiacente, ma tremila anni di grande storia ci impongono di difendere ció che siamo stati, siamo e saremo in virtú del nostro passato e di non permettere a nessuno, né italiano, né straniero, né straniero italianizzato di gettare ai porci le perle della nostra italianitá.
(3)Non ho la pretesa di essere profondo come Gibran che ha <scoperto il segreto del mare meditando su una goccia di rugiada> ma quest’articolo puó benissimo essere letto ricordando il virgiliano “ab uno disce omnes” perché tanto questi sono infami non solo come i greci che ingannarono e distrussero la povera cittá di Troia ma peggio perché sono perpetratori dell’annientamento dell’Italia e del popolo al quale loro stessi nonostante tutto appartengono. Sono come Timete, un troiano che insisteva per accogliere il cavallo fatale…
(4)Senza approfondire troppo, ricordiamo solo questa affermazione pienamente condivisibile di Alberoni tratta dal suoi libro “L’albero della vita” <mentre nel mondo primitivo un forestiero avrebbe potuto essere integrato nella vita di una società in pochi giorni, oggi, in moltissimi casi, occorrono degli anni o è addirittura impossibile>. E secondo me con chi si comporta in questo modo é impossibile. Ragion per cui si riportano a casa loro e della loro sorte futura ce ne infischiamo, o si rimettono in mare a disposizione di altri benefattori. In fondo nel mondo non ci siamo solo noi, che se li prendano le altre nazioni se sul serio considerano cosí preziose le loro vite. Per me sono piú importanti quelle degli italiani che fanno la fame e si suicidano soffocati dalla disperazione e dalla criminale indifferenza di questo immondo stato (in minuscolo) che piaga l’Italia. Il vero gesto umanitario é aiutare i nostri compatriota e non questi stranieri.

questo un paese serio??? .. e un paese fallito...grazie al politically correct che hanno svenduto il paese ...
 
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[video]https://youtu.be/s0HBpamuHDk[/video]
il politacally correct ..

(state molte attenti al politacally correct che sono molto bravi a parlare e a infinocchiare la gente)
 
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Sbarchi, invasione senza fine...Le Regioni del Nord in rivolta

Da sabato soccorsi 10mila clandestini. Alfano al lavoro come sempre per smistarli in tutta Italia. Maroni e Zaia: "Da noi zero posti"


Alfano al lavoro per sistemare i primi 6.500 clandestini. Punta a sistemarne 3.500 nelle regioni del Nord. Ma non fa i conti coi nuovi arrivi e con i governatori di Regione che a questo giro gli sbattono le porte in faccia: "È l'nnesimo atto ostile del governo"


Andrea Indini - Mer, 15/04/2015 - 14:12
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Un'invasione senza fine. Solo ieri sono stati soccorsi 1.511 immigrati. Il Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera a Roma ha coordinato ben dodici operazioni per andarli a prendere e portarli in Italia.

Una folla di disperati che va ad aggiungersi agli 8.480 clandestini salvati nei giorni scorsi per un totale di quasi diecimila persone soccorse.


Nessun respingimento: le frontiere del Belpaese sono completamente aperte. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano si preoccupa solo di far posto per i nuovi arrivati: attiva i prefetti per smistarli in tutte le Regioni, soprattutto in quelle del Nord. Ma proprio in Lombardia e Veneto trova la porta chiusa: "Da noi - hanno detto i governatori Luca Zaia e Roberto Maroni - non c'è posto".

Le cifre che circolano al Viminale sono spaventose. In Libia ci sarebbero tra 500mila e un milione di disperati pronti a prendere il largo. "La situazione per l'estate si prospetta preoccupante, ma faremo la nostra parte - annunciava la scorsa settimana il capo dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone - quest'anno vivremo una grande difficoltà, che dovremo affrontare in maniera civile, con la partecipazione di chi ha il governo dei territori". L'obiettivo del ministero è ottenere un'equa distribuzione dei clandestini in tutte le regioni del Paese. Ad oggi il 50% degli immigrati in carico al sistema di accoglienza è, infatti, concentrato nelle cinque regioni del Sud. Per questo, in seguito alla nuova ondata di sbarchi, Alfano ha attivato i prefetti per trovare una sistemazione a tutti quanti. E il disegno è spedirli tutti al Nord.

Anche se negli ultimi giorni ne sono già sbarcati più di 10mila, Alfano si sta premurando di piazzare una prima ondata di 6.500 africani. Al Piemonte, alla Lombardia, al Veneto, alla Toscana e all'Emilia Romagna ne sono stati destinati (per ora) 700 a testa. Una enormità. Anche la Campania, dove ne arriveranno altri 700, non se la passa bene. La Liguria dovrà sistemare 200 clandestini, la Valle d'Aosta 50, il Trentino 100 e il Friuli Venezsia Giulia 200. E ancora: 250 immigrati finiranno nelle Marche, 100 in Umbria, 150 in Abruzzo e 100 in Molise. Tutt'altra musica per il Sud Italia. La Sicilia accoglierà "solo" 100 extracomunitari, la Calabria 200, la Puglia 300, la Basilicata 100 e la Sardegna 200. Numeri che, però, andavano bene fino a ieri. Perché gli sbarchi non si arrestano. Tanto che Alfano sta addirittura pensando di sistemarli nelle tende.


Il governatore veneto non è disposto a far saltare un solo posto in più. "Ogni soluzione impositiva, altro non sarà che l’ennesimo atto ostile del governo centrale contro i territori - spiega - e in particolare contro il Veneto che già ospita più di 500 mila immigrati che, al pari dei residenti, stanno soffrendo una crisi epocale. Stessa musica anche dalla Lombardia. "Non ci stiamo a subire quest’invasione - mette in chiaro Maroni - quindi zero posti in Lombardia finché continuerà questo atteggiamento irresponsabile da parte del governo".



Il Nord Italia ha già chiuso la porta in faccia ad Alfano. Il primo a sbattere i pugni sul tavolo è stato Zaia: "Basta a un’operazione di sostanziale fiancheggiamento dei trafficanti di uomini e delle loro reti criminali; basta ai morti gettati in pasto ai pesci; basta all’ipocrisia di un’Europa solidale solo a parole ma granitica nel negare la disponibilità a farsi carico per quota parte dei immiganti".

questo e un governo irresponsabile sta rendendo il paese insicuro e destabilizzante...
bisogna dire basta!! Ce un limite a tutto..
 
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[video]http://video.corriere.it/di-battista-attacca-boldrini-tutti-deputati-ipocriti-immigrati/ba41fb8c-e37a-11e4-8e3e-4cd376ffaba3[/video]
 
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Immigrazione, 10.000 arrivi in cinque giorni, l'Onu: «Peso enorme per l'Italia»


Diecimila sbarcati in pochi giorni in Italia.
Una «vera e propria emergenza umanitaria», l'ha definita il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino al termine di un incontro con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per far fronte al problema dell'accoglienza. «L'Italia - riconosce l'Onu - sta portando un fardello enorme per conto dell'Europa sul problema dell'immigrazione». Ed il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, chiede un rafforzamento dell'operazione Triton. La prossima settimana Alfano vedrà a Roma il commissario Ue all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos, al quale chiederà un maggiore impegno a sostegno dell'Italia.

Si susseguono dunque senza sosta gli interventi di soccorso nel Canale di Sicilia e gli arrivi di migranti nei porti siciliani che il Viminale deve poi smistare in strutture sparse su tutto il territorio nazionale, per evitare che il peso ricada come adesso su poche regioni (un terzo degli accolti si trova in Sicilia e Lazio). Tutte le prefetture sono impegnate a trovare soluzioni alloggiative sul territorio. Naturalmente le Regioni a guida leghista alzano le barricate. «Non ci stiamo - dice il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, a subire questa invasione, quindi zero posti in Lombardia finchè continuerà l'atteggiamento irresponsabile da parte del governo». Stesso concetto espresso dal governatore veneto Luca Zaia.

Ecco dunque l'incontro tra Alfano e Chiamparino oggi al Viminale. «L'obiettivo - spiega Chiamparino - è di non lasciare le regioni rivierasche del Sud ad affrontare da sole questo fenomeno». Per la prima accoglienza ai migranti il ministero sta lavorando al progetto di creare hub regionali, come il villaggio di San Giuliano di Puglia (Campobasso) che potrebbe ospitare almeno un migliaio di stranieri, in attesa che vengano verificati i requisiti dei richiedenti asilo. Si lavora anche a caserme dismesse dalla Difesa. L'Italia torna poi a bussare alla porta di Bruxelles.

«L'impegno - fa notare Gentiloni - è al 90% sulle spalle della Marina italiana, ma l'emergenza non riguarda solo l'Italia. Bisogna dare più soldi all'operazione europea (Triton) in corso. Abbiamo il dovere di salvare vite e accogliere le persone in modo civile, ma abbiamo anche il dovere di chiedere alla comunità internazionale di impegnarsi». Una prima risposta è arrivata dal portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, che ha ammesso come Roma stia «portando un fardello enorme per conto dell'Europa». L'Alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini auspica «una maggiore e migliore solidarietà dell'Ue. Nelle prossime settimane intendo convocare una riunione dei ministri degli Esteri e dell'Interno insieme per coordinare le nostre politiche in modo più europeo».

Una soluzione sembra però lontana senza la stabilizzazione della Libia. Anche di questo si parlerà martedì prossimo al Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Sul fronte della polemica politica proseguono gli attacchi del leader della Lega Nord, Matteo Salvini ad Alfano, definito «il ministro dell'Interno più incapace della storia». Salvini ribadisce quindi il suo no all'accoglienza di chi sbarca: «Vengono prima gli italiani. La Lega è pronta a tutto per evitare che gli italiani mantengano altri migliaia di immigrati».

Si registra inoltre uno scontro oggi alla Camera tra Alessandro Di Battista (M5S) e la presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, durante l'esame della proposta di legge per l'istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. «Presidente - chiede Di Battista - ma lei si affaccia in Aula solo quando qui si fanno i minuti di silenzio o si parla di immigrazione?». La presidente replica: «Lei fa affermazioni che non le competono sul presidente della Camera».

l'onu un'altra organiz fallita nn ha fatto mai nulla nel mondo... ed e sotto gli occhi di tutti ..
l'unica cosa che sa dire peso enorme per l'italia ma questo lo so dire pure io e tanti altri..

- avete capito prima di fare affermazioni bisogna vedere se le competono ..

xalien prima di fare affermazioni bisogna vedere se le competono alla presidente della camera ..
hai capito come stanno le cose in questo paese..
 
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