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Allarme scabbia a Milano: 4 caso sospetti tra i profughi in stazione

Quattro casi di scabbia sono stati rilevati dagli operatori sanitari questa mattina tra i profughi in Stazione Centrale

Mario Valenza - Mer, 22/04/2015 - 17:51
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Allarme scabbia a Milano alla viglia di Expo. "Quattro sospetti casi di scabbia sono stati rilevati dagli operatori sanitari questa mattina tra i profughi in attesa di essere trasferiti dalla Stazione Centrale al Centro di via Corelli.


Le quattro persone sono state portate dalle ambulanze del 118 all’ospedale Niguarda e al San Paolo per gli accertamenti ed eventuali cure. Chiediamo nuovamente a Regione Lombardia di istituire un presidio permanente nei luoghi dove spontaneamente i profughi arrivano al fine di tutelare la loro salute e quella dei cittadini milanesi. Lo chiediamo da più di un anno", ha affermato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino. L'allarme lanciato dal comune non è certo una bella cartolina di benvenuto per i turisti che invaderanno la città in vista dell'esposizione universale.

Così Matteo Salvini ha attaccato il governo che a suo dire non ha soluzioni efficaci per l'emergenza immigrazione: "Oggi quel fenomeno di Renzi si è accorto che sui barconi non ci sono solo persone per bene. Ma va? Quando lo dicevamo noi eravamo sciacalli, razzisti, leghisti. Oggi intanto sono sbarcate altre 1.000 persone, mentre a Milano c’è l’allarme scabbia a una settimana dall’Expo" e "decine di profughi dormono in stazione centrale.

Non so se Renzi e Boldrini si rendono conto della figura di merda planetaria che stiamo rischiando".
 
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Paura scabbia in tutta Italia: due casi anche all'asilo

Segnalazioni in aumento: quattro casi a Monza, quattro tra i profughi a Milano e quattordici tra gli immigrati a Roma


Chiara Sarra - Ven, 24/04/2015 - 17:25

Torna in Italia la paura per la scabbia. Non sono solo i quattro casi sospetti tra i profughi arrivati a Milano due giorni fa a preoccupare.


Da Nord a Sud, infatti, sono sempre più i casi segnalati dalle Asl.

Almeno 4 le persone positive al parassita a Monza. A febbraio madre e figlia erano state trovate positive da un ospedale, al punto che la Asl ha voluto mettere sotto controllo per oltre quaranta giorni il complesso residenziale in cui vivono le due e ha dovuto informare tutte le classi della scuola elementare frequentata dalla bambina. La stessa scuola dove erano stati in visita con la scuola materna due bimbi di cinque anni, colpiti anche loro dalla malattia.

A Roma sono invece quattordici i casi di scabbia accertati nel centro di accoglienza comunale di Villa Spada tra gli immigrati giunti ieri nella struttura da Salerno. I profughi sono stati visitati e poi dimessi con opportune terapie all’ospedale S. Andrea, ma la vicenda ha destato non poche preoccupazioni tra la polizia municipale: "I lavoratori hanno paura perché sono a rischio di contrarre malattie, dice Franco Cirulli, responsabile della Uil polizia locale di Roma, "Prima di arrivare nelle strutture andrebbe fatta una profilassi preventiva negli ospedali, come ad esempio al Celio per avere una anamnesi generale. Oggi si parla di casi di scabbia, ma domani potrebbe trattarsi di tubercolosi".
 
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Un ringraziamento particolare a tutti quelli che si sono indignati a suo tempo per la disinfezione antiscabbia con docce.
 
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Non è possibile rispondere: proprio non si può!
Non voglio essere ne bannato, ne indagato per vilipendio.

nino
 
antonino lasciamo perdere .. nemmeno io rispondo a quello che ce scritto " presto sara uno stile di vita diffuso per tutti noi"...
nn merita risposta ....
possiamo dire almeno che abbiamo un governo di incapaci e che vengono retribuiti pure bene e invece gli italiani nn sanno come devono mettere insieme il pranzo con la cena ...ci vuole un italia nuova e basta ..
 
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Kyenge (Pd): in caso di afflusso massiccio di sfollati l’UE li deve accogliere


“Quello che è uscito dal Consiglio europeo sull’immigrazione non è all’altezza della situazione, si poteva fare di più”. L’Ue, ancora una volta, ha peccato di “egoismo”. La pensa così l’ex ministro dell’Integrazione del governo Letta, Cècile Kyenge, ora europarlamentare Pd.
Certo, “bisogna registrare il primo passo, il fatto che dopo tanti anni i diversi Stati si siano messi allo stesso tavolo per affrontare il tema, c’è la consapevolezza del dramma che si sta vivendo”. Ma non basta proprio.”Gli scafisti – spiega l’europarlamentare dem ad Askanews – usano le persone come merce e noi siamo qui a pensare come ci possiamo proteggere! Dobbiamo sottrarre agli scafisti quelle vite umane che considerano il loro tesoretto. O tra un paio di settimane ci ritroveremo a piangere altri morti e allora il dolore dell’Ue non sarà molto credibile…”.

L’Ue offre più soldi e più mezzi ma non accoglienza… “Il punto principale – risponde la Kyenge – non era se aumentare le risorse e i mezzi, ma difendere prima di tutto il valore della vita umana. Intanto salviamoli. Bisogna cominciare a parlare di un progetto europeo che si chiami Europa nostra e che contenga Mare Nostrum, archiviamo Triton, e poi serve una lotta forte contro i trafficanti di essere umani”.

Renzi poteva fare di più? “La responsabilità non è da addossare a lui – dice la Kyenge – ma ai 28 Stati che si riuniscono per partorire un piccolo progetto. L’Europa ha avuto l’opportunità di mettere in atto il progetto europeo della solidarietà e della ripartizione della responsabilità ma per debolezza ha perso questa occasione. Quanto all’accoglienza, non dimentichiamoci che esiste la Direttiva 55: in caso di afflusso massiccio di sfollati l’Ue deve accogliere, non si può lasciare questo alla discrezionalità dei singoli, va fatta un’equa ripartizione delle responsabilità”.
 
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ONU alla UE: accogliete un numero di rifugiati “significativamente piu’ alto”


Poche ore prima del summit UE sull’immigrazione che si è svolto questo pomeriggio,, l’Onu ha espresso le sue perplessita’. L’Ue dovrebbe creare canali per favorire l’immigrazione regolare, impegnarsi a ricevere un numero di rifugiati “significativamente piu’ alto” e mettere a punto urgentemente un’operazione di ricerca e salvataggio in mare dei migranti, hanno sottolineato in un comunicato congiunto gli Alti rappresentanti dell’Onu per i diritti umani e per i rifugiati, Zeid Raad Al Hussein e Antonio Guterres, il rappresentante speciale Onu per le migrazioni, Peter Sutherland, e William Lacy Swing, capo dell’organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).

“I leader europei mettano al primo posto la vita umana, i diritti e la dignità allorché sono chiamati oggi a trovare un accordo sulla risposta comune alla crisi umanitaria nel Mediterraneo”, esorta l’Onu nel comunicato, auspicando “una robusta operazione di soccorso guidata dagli Stati, proattiva e adeguatamente finanziata”, la “creazione di adeguati canali di migrazione sicura e regolare” e l’impegno ad “accogliere un numero sensibilmente più alto di rifugiati”.
 
Migranti, Fassino: “Troveremo 40mila posti in più, ogni comune deve accogliere”


Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, in un’intervista al Messaggero commenta l’emergenza migranti a nome di tutti i primi cittadini della Penisola: “Abbiamo chiesto e ottenuto una cabina di regia che consenta un coordinamento più stretto tra governo, regioni e comuni, col coinvolgimento dei vertici dell’Anci, della conferenza delle Regioni e del Viminale, capace di prendere le decisioni più impegnative. Si costituirà il 6 maggio in un incontro convocato dal ministro Alfano”.
I comuni hanno fatto molto, e faranno tutto il possibile, dice Fassino: “Siamo disponibili a fare la nostra parte, come l’abbiamo fatta in tutti questi mesi, ed il primo segnale tangibile è nella decisione di aumentare a 40mila posti dei numeri di accoglienza nel sistema Sprar (Sistema di protezione dei migranti gestito dalle amministrazioni locali, ndr). Serve però più coordinamento gestionale tra comuni e prefetture”.

I problemi sono però tanti, e vanno affrontati subito e con chiarezza: “Ci sono due questioni che vanno affrontate – dice Fassino. La prima è che di fronte ad un afflusso così grande bisogna investire del problema tutto il territorio nazionale, tutte le regioni e tutti i comuni. Coinvolgendo gli 8000 comuni, ovviamente in proporzione alla loro dimensione, la capacità di accoglienza si amplia”.
Inoltre secondo il sindaco di Torino “bisogna allargare il bacino di accoglienza, passando per uno smistamento organizzato e dunque allestendo in ogni Regione ‘hub’ di raccolta e smistamento. Qui – spiega – subentra la nostra richiesta di disporre di edifici di grande dimensioni, come le caserme dismesse”, che “non saranno un luogo di residenza permanente, ma solo una stazione di passaggio che faciliti lo smistamento ai vari comuni”.
today.it
 
L’ultima trovata di Alfano: preleviamo i clandestini e DOPO distruggiamo i barconi


Motovedette in operazioni di soccorso per affondare il barcone appena terminato il salvataggio dei migranti. Il giorno dopo la riunione di Bruxelles durante la quale è stato deciso il potenziamento di Triton ma non si è trovato un accordo sugli altri provvedimenti, l’Italia mette a punto il piano per fronteggiare l’emergenza.
Mentre sbarcano sulle nostre coste altri 300 stranieri e le Regioni continuano a fare muro sull’accoglienza, il punto prioritario rimane la distruzione di gommoni e pescherecci utilizzati dagli scafisti. L’idea di Alfano è geniale: prima facciamo fare agli scafisti il loro sporco lavoro di trafficanti e DOPO distruggiamo le imbarcazioni.
 
Immigrazione clandestina, su Facebook le pubblicità degli scafisti: tariffario e contatti

Scafisti 2.0: viaggiano su carrette del mare per una questione “di costi” ma organizzano la fase del “reclutamento” con tutti i mezzi possibili, social network compresi. E così su Facebook è possibile in pochi clic arrivare su pagine come Immigrazione dalla Libia all’Italia, sezione viaggi/tempo libero, “piccole aziende” che gestiscono completamente l’ultima fase, quella della traversata dalla Libia all’Italia.


Paura di essere scoperti? Nessuna. Lo dimostrano i numeri di telefono in bella evidenza. Basta mandare un messaggio su Whats app o usare Viber per ricevere informazioni dettagliate. Non che sulla pagina non ci siano: ogni viaggio è segnalato con un post nel quale viene messo in evidenza il porto di partenza e i costi.

La pagina pubblica su Facebook di “L’immigrazione dalla Libia all’Italia”
Tutte le informazioni per il viaggio – Le partenze sono giornaliere: l’ultimo post è di meno di 24 ore fa e presenta un tariffario dettagliato. Aiutandosi con i traduttori online, è possibile capire che la traversata verso l’Italia dal porto di Zuara, su un barcone condotto da un capitano tunisino, costa un migliaio di dollari. I bambini, pare, non siano ammessi. La promessa è di un viaggio comodo di circa otto ore. Il tariffario, per chi venisse da più lontano, comprende anche tutte le altre tratte: arrivare in Libia dalla Tunisia è veramente economico (350 dollari da pagare dopo l’arrivo) mentre se il paese di provenienza è, ad esempio, la Turchia, le cose si fanno più complicate e i costi lievitano fino a 3500 dollari (sempre pagamento posticipato).

Nei commenti si trovano richieste sulla qualità delle imbarcazioni, sulla loro sicurezza e su come siano andati gli altri viaggi, ma anche offerte di lavoro come pizzaioli in Svizzera, dimostrando che la rete dei contatti va ben oltre la semplice traversata. Le risposte, il più delle volte, vengono evase direttamente sul telefonino. A suggerire alti standard di sicurezza, alcune immagini evidentemente scattate dagli stessi scafisti che mostrano i migranti con indosso i giubbotti di salvataggio soccorsi in mare dalla nostra Guardia costiera. Ovviamente nessun accenno alle tante stragi degli ultimi giorni, ma, da bravi venditori, solo commenti entusiasti ai “servizi offerti”.

“Clientela” più alta, difficile controllare le pagine – Sono molte le pagine simili a questa, alcune private altre pubbliche, tutte che “pubblicizzano” il servizio di immigrazione clandestina con gommoni o barche di fortuna come se fosse una comoda crociera nel Mediterraneo. Si tratta soprattuto di ex contrabbandieri che “riciclano” le loro imbarcazioni, caricandole di clandestini oltre che di merce. Si rivolgono a una “clientela” più alta, più ricca e sicuramente più tecnologicamente avanzata di quella composta dalle masse di migranti provenienti dal cuore dell’Africa, visto che tutti i contatti sono effettuati attraverso il passa parola sui social o i servizi di messaggistica istantanea. Quanto all’esistenza delle pagine, Facebook rimuove i contenuti che riguardano attività illegali, come il contrabbando, ma solo dietro segnalazione, cosa che può avvenire anche dopo diverso tempo, rendendo agevole per i trafficanti cambiare indirizzo o creare una nuova pagina.
 
L'immigrazione è un'arma dei terroristi

Per la prima volta lo Stato italiano, rappresentato dal governo Renzi, risulta parte integrante di una strategia eversiva che associa il terrorismo islamico fuori e dentro il nostro Paese e la criminalità organizzata, estera e italiana, che gestisce l'attività complessiva dei clandestini.


Magdi Cristiano Allam - Dom, 26/04/2015 - 15:27
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Già in passato la magistratura aveva condannato organizzazioni dedite alla vendita di contratti di lavoro fasulli, di documenti d'identità e di permessi di soggiorno falsi. Ma soltanto ora, con il recente arresto di una rete di 18 terroristi islamici di Al Qaida, emerge che l'attività specifica del terrorismo si salda con l'attività del traffico dei clandestini. Dal governo Monti in poi l'Italia, unico Stato al mondo, ha investito centinaia di milioni di euro per l'auto-invasione. Ed è proprio qui che si riscontra la connivenza dello Stato, dal momento che è il Governo che ordina alle nostre unità militari di spingersi anche al di là delle nostre acque territoriali, se necessario, per imbarcare i clandestini dalle loro imbarcazioni fatiscenti - dopo che hanno pagato un pedaggio agli scafisti che oscilla tra i 1.000 e i 10.000 dollari a testa - e garantendo loro una sistemazione e un tenore di vita in Italia negato a milioni di italiani poveri o ridotti alla fame.

Come fanno questi clandestini disperati, in fuga dalla miseria e dalle guerre, dopo aver attraversato per mesi deserti ed essere sfuggiti ad ogni sorta di vessazione, a disporre di tanti soldi che non sono nella disponibilità di tanti italiani? Ammesso che queste migliaia di dollari siano veramente loro, perché non s'imbarcano su una nave o su un aereo di linea da un Paese un po' più stabile e sicuro della Libia? E se invece questi soldi non fossero loro, chi glieli dà e in cambio cosa pretende? Comunque, a prescindere da chi paga, dico che i terroristi islamici sarebbero dei cretini se non cogliessero questa opportunità per mandarci dei loro affiliati o simpatizzanti in vista di possibili attentati. Ebbene, sono cretini loro che non lo fanno o siamo cretini noi che continuiamo a dirci che non ci sarebbero terroristi tra i clandestini?

Sul perché insistono a sbarcare da clandestini su imbarcazioni fatiscenti a rischio della propria vita, anziché entrare legalmente con un visto turistico per poi continuare a risiedere irregolarmente, mi sembra chiaro, vista la convenienza del trattamento riservato ai clandestini: vitto, alloggio, sigarette e carta sim gratis, oziando dalla mattina alla sera e salvaguardando l'anonimato dal momento che sbarcano senza alcun documento. Anche per questo lo Stato è da condannare, perché incentiva la clandestinità, sottraendo miliardi di euro agli italiani che non ce la fanno proprio più.

In conclusione, ora è assolutamente chiaro che se lo Stato volesse porre seriamente fine al traffico dei clandestini, dovrebbe contemporaneamente fare la guerra alle bande terroristiche islamiche che controllano la costa libica, dove sono attraccate le imbarcazioni che traghettano i clandestini a bordo delle nostre unità civili e militari. Ed è del tutto ovvio che dobbiamo attenderci una reazione violenta delle loro cellule già presenti sul nostro territorio. Pertanto dobbiamo reprimerle subito, senza però limitarci ad espellere i capi che rappresentano la punta dell'iceberg. Dobbiamo scardinare la rete di militanti che corrispondono all'iceberg. Secondo voi il governo Renzi lo farà o aspetterà, incrociando le dita, che ci facciano un attentato per tornare a scaricare la responsabilità su quest'Europa che è tutto tranne che un'Unione?

quale regia sta dietro a tutto questo business e a quali fini... ci sono molti paesi piu stabili della libia perche
allora rischiare l'attraversata sul mare ....e venire tutti qui in italia ..forse perche qui sono stati fatti degli accordi che noi nn conosciamo ...se no nn si spiega tutto questo trattamento riservato a loro...e poi ce qualcuno che paga ..se no nn si muove nessuno da li ....
ci sono molti punti interrogativi che nn trovano una risposta....
ma una risposta ci viene dlla s-boldrini...(ex Onu)...
 
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Bordate Lega:”Prefettura agenzia di viaggi per clandestini…”


Bordate Lega – “L’ultima follia di Renzi e Alfano: trenta presunti profughi ospitati nell’Abbazia di Acquafredda, a Lenno, con vista panoramica sul lago di Como”. Lo segnala il deputato leghista canturino Nicola Molteni che invita “i comaschi in difficoltà a chiamare la prefettura o la sede del Pd comasco e a pretendere la stessa ospitalità e lo stesso trattamento oggi riservato ai clandestini”. “L’antica abbazia, del 1142, è diventata una casa di accoglienza per immigrati, ai quali vengono offerti panorami mozzafiato, soggiorni immersi nella natura, oltre alla paghetta giornaliera, alle sigarette e alle schede telefoniche.

E intanto la nostra gente viene lasciata per anni in attesa di un posto in una casa popolare. È tempo che la nostra gente pretenda identici trattamenti. Le Prefetture si sono ormai trasformate in un’agenzia viaggi per clandestini, alloggiati nelle residenze più esclusive e in hotel a tre e quattro stelle per compiacere i benpensanti di sinistra. Denunciamo questo razzismo al contrario contro i comaschi, siamo già scesi in piazza e e lo rifaremo pretendendo identici diritti per la nostra gente. Perciò invitiamo qualunque comasco abbia bisogno a contattare la sede del Pd di Como o la prefettura e pretendere trattamenti identici a quelli – deluxe – oggi riservati ai clandestini”.
 
Oriana Fallaci: “Questa non è l’ Europa. È il suicidio dell’ Europa”


Quando ero molto giovane, diciassette o diciotto anni, sognavo talmente l’ Europa! Venivo da una guerra dove gli italiani e i francesi, gli italiani e gli inglesi, gli italiani e i russi, gli italiani e i greci, gli italiani e i tedeschi, i tedeschi e i francesi e gli inglesi e i russi e i polacchi e gli olandesi e i danesi e i greci eccetera s’ erano ammazzati tra loro senza pietà: ricordi? La fottuta Seconda Guerra Mondiale. Immerso fino al collo nella nuova lotta, mio padre predicava il federalismo europeo.

Il miraggio di Carlo e Nello Rosselli. Teneva comizi, parlava al popolo, urlava: «L’ Europa, l’ Europa! Bisogna fare l’ Europa!». E piena d’ entusiasmo io lo seguivo come lo avevo seguito quando urlava Libertà-Libertà. Con la pace incominciavo a conoscere quelli che erano stati i miei nemici e vedendo i tedeschi senza uniforme, senza mitragliatori, senza cannoni, mi dicevo: «Sono come noi. Si vestono come noi, mangiano come noi, ridono come noi, amano la pittura e la scultura e la letteratura e la musica come noi. Come me. Possibile che ci abbiano fatto tanto male, terrorizzato, arrestato, torturato, ucciso?».

Poi mi dicevo: «Ma anche noi li abbiamo uccisi. Anche noi…». E con un brivido di orrore mi chiedevo se durante la Resistenza anch’io avessi contribuito alla morte di qualche tedesco, cioè se li avessi in un modo o nell’ altro uccisi. Me lo chiedevo e, rispondendomi forse-sì-anzi-sicuramente-sì, provavo una specie di vergogna. Mi sembrava di aver combattuto nel Medioevo, quando Firenze e Siena si facevano la guerra e l’ acqua dell’ Arno diventava rossa di sangue. Il sangue dei fiorentini e dei senesi.
Con un brivido di stupore contestavo la mia fierezza d’ esser stata un soldato della mia patria, per la mia patria, e concludevo: «Basta! Basta! Il babbo ha ragione! L’ Europa, L’ Europa! Bisogna fare l’ Europa!». Bè: gli italiani delle Italie che non sono la mia Italia dicono che abbiamo fatto l’ Europa. I francesi, gli inglesi, gli spagnoli, i tedeschi che gli assomigliano dicono lo stesso. Ma questo Club Finanziario che mi ruba il parmigiano e il gorgonzola, che sacrifica la mia bella lingua e la mia identità nazionale, che mi rompe le scatole con le sue scemenze e le sue bestialità, che cioè parla di Identità-Culturale-col-Medioriente e fornica coi nostri veri nemici, non è l’ Europa che io sognavo.

È il suicidio dell’ Europa.
Oriana Fallaci - corriere.it
 
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Il costo degli immigrati, oltre un miliardo di euro per mantenerli nei centri



Andrea Riva - Lun, 27/04/2015 - 12:54
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Quanto costa mantenere un immigrato? Generalmente dai 35 ai 40 euro al giorno.

Quanti immigrati ci sono in Italia? All'incirca 81mila.


Facendo un rapido conto, come ha rilevato Repubblica, "nel 2015 l'Italia spenderà più di un miliardo di euro per accogliere i migranti. È il record assoluto. Sono 400 milioni in più dello scorso anno, 500 rispetto al 2013".

I motivi di questo aumento sono essenzialmente due: il maggior numero di sbarchi e, rileva sempre Repubblica, "la lentezza dello Stato che non riesce a dare in tempi ragionevoli risposte sulle richieste d'asilo".

Gli immigrati, infatti, dovrebbero attendere solamente tre settimane per ricevere la conferma della richiesta d'asilo, ma i tempi sono sempre più lunghi perché "chi deve decidere se hanno diritto o no - sulla base di una serie di requisiti, primo tra tutti le condizioni del paese di provenienza - sono le 40 commissioni territoriali nominate dal ministero dell'Interno che dipendono dalle Prefetture".

A ciò va aggiunto lo sfruttamento che le coop, come dimostra il caso Mafia capitale, fanno sulle disgrazie dei migranti. E a pagare sono sempre i contribuenti italiani.
 
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Scabbia e Tbc al centro di accoglienza di Villa Spada"


A lanciare l'allerta il sindacato Ospol della Polizia Locale, preposta a servizio di vigilanza e accoglienza nella struttura che ospita per lo più minori extracomunitari. "Ci appelliamo al Prefetto e all'Amministrazione. Altissimo il pericolo di contagio"

Redazione 21 Aprile 2015
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"Giornalmente continuano a verificarsi casi di malattie infettive nel Centro di Primissima Accoglienza di Villa Spada". A lanciare l'allarme è il sindaco Ospol della Polizia Locale. "Vi è un evidente pericolo di contagio per gli agenti preposti all’accoglienza dei minori di origine extracomunitaria".

La struttura, sita in via Annibale Maria di Francia, preposta all'accoglienza di famiglie di stranieri, minori non accompagnati o inviati dai Servizi Sociali o dal Tribunale dei minorenni, sarebbe, stando alla denuncia della sigla sindacale, ad alto rischio igienico sanitario.

"La mancanza totale di ogni tipo di prevenzione e profilassi - scrivono in un comunicato stampa - per il personale che opera nel CPSA, ha messo in luce l’enorme carenza organizzativa e gestionale dell’intero Centro", definito "inadaguato a ricevere i giovani ritenuti portatori di malattie infettive".

Ospol denuncia "servizi igienici promiscui tra personale che opera nella struttura e ospiti extracomunitari", "mancanza di personale medico specializzato nella diagnostica delle malattie infettive" e ancora "l’indisponibilità di spazi congrui e a norma per gli Agenti Locali".

Una struttura "che non ha le risorse sufficienti per accogliere l'alto numero di giovani che, giornalmente, vengono ospitati e che impone, conseguentemente, un ampliamento dell’organico della Polizia Locale in numero proporzionato agli ingressi".

Da qui la richiesta di sospendere il servizio "con formale diffida, al Prefetto di Roma, al Sindaco e al Comandante del Corpo PL, in attesa che l’Amministrazione Comunale attivi tutte le misure sanitarie di prevenzione previste dalla legge, onde evitare contagi a catena".





una cuccagna per i medici & compani......................arriveranno vaccini a gogò ahahahhaahha che bello tutti a vaccinarsi con mercurio ,formaldeide ,alluminio ecc......
 
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La polizia lasciata da sola: "Abbiamo paura delle malattie"
Carenza di personale. Uniformi ed equipaggiamenti inadeguati. Il sindacato: "Lavoriamo in pessime condizioni"



I vigili urbani della Capitale chiedono più controlli, mentre i comuni siciliani restano nell'emergenza. Anche sanitaria.

Salire sulle navi dove vi sono i migranti senza alcuna precauzione, non è pensabile. Eppure, accade. È la denuncia del segretario provinciale del Silp-Cgil, il sindacato di polizia di Pozzallo, Giorgio Pluchino.

Gli uomini delle forze dell'ordine che il 16 aprile scorso salirono a bordo della nave "Fiorillo" sulla quale c'erano 301 migranti, non avevano in dotazione le tute monouso che sono obbligatorie nel primo contatto con chi sbarca in Italia. E quello che è successo quella sera, non deve più accadere. "Personale che, come sempre, – scrive Pluchino in una lettera aperta - con spirito di servizio e senso del dovere, per non creare disservizi in una situazione di emergenza, ha portato avanti la procedura di accoglienza, nonostante perplessità e rischi".

E continua: "Sono saliti a bordo con la loro elegante uniforme ordinaria, perché ai "questurini" non viene data in dotazione neanche una uniforme per ordine pubblico (anche se l’ordine pubblico lo fanno, eccome!), per cui indossavano il pantalone in lanetta, quello con le pieghe e con le pences, per intenderci, e magari anche la giacca con i bottoni dorati e la scarpa bassa. Non proprio l’ideale per lavorare di notte sul ponte di una nave militare in navigazione, senza tra l’altro avere nessuna preparazione specifica per quel contesto operativo."

Scarsità di mezzi e carenza di personale, uniformi e equipaggiamenti inadeguati per far fronte ad un'emergenza più grande della macchina d'accoglienza coordinata dalla prefettura di Ragusa. "Fortunatamente- spiega ancora Pluchino- a bordo sono state date loro dalla Marina Militare le tute monouso per la protezione individuale, visto e considerato che i migranti, probabilmente, non erano ancora stati sottoposti agli accertamenti medici da parte del personale sanitario dell’Asp. È stata un’emergenza, un’eccezionalità che non si ripeterà. Sono le assicurazioni che ci arrivano dalla Questura."


Poi la critica a chi cerca di regolare la macchina dell'accoglienza: "Per l’Expo si trovano migliaia di uomini, mentre qui ne basterebbe qualche decina per risollevare gli uffici di Polizia di un’intera provincia. Per l’allarme terrorismo si istituiscono e si equipaggiano "squadre di pronto intervento", mentre qui il personale lavora ancora con uniformi assolutamente inadatte all’operatività."



è dura essere cittadini e servi dello stato...........ma i politici sono immuni.....non credo ne vedremo delle belle hhahahaahah
 
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