Novità

TIMELINE SEQUENZA TEMPORALE

Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevavano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

In queste pagine abbiamo introdotto il concetto di separazione misurata lungo la linea degli eventi, la rappresentazione dei punti nello spazio e la separazione massima tra due eventi. In questo nuovo appuntamento discuteremo della composizione della velocità.

Nella dinamica associamo a ogni corpo un numero che misura una proprietà di esso chiamata massa. Questa è considerata invariabile, e indipendente dalla posizione e della velocità del corpo, o da qualsiasi altra influenza esercitata su di esso fino a quando non scompaia nessuna sua parte.

La massa di un corpo numerico è la quantità di entità fisica che lo costituisce: questa frase non è una definizione, ma serve a far intuire la natura del concetto rappresentato dalla parola. La seconda legge della dinamica stabilisce che la variazione nel tempo della quantità di moto di un corpo è proporzionale alla forza applicata su di esso; e si può dire che questa è una definizione o del suo concetto di massa o della sua misura della forza. Da questa legge si vede che, se si definisce la quantità di moto di un corpo come il prodotto della sua massa per la velocità, l’aumento della quantità di moto in un intervallo unitario di tempo misura la forza agente sul corpo stesso.

Questo concetto della quantità di moto ha un posto molto importante nella cinetica. Considerando un numero qualsiasi di corpi in movimento, se sul sistema da essi formato non agisce alcuna forza esterna, la quantità di moto totale del sistema resta costante. I vari corpi possono esercitare forze l’uno con l’altro, per esempio urtandosi, ma queste non sono esterne e non variano la quantità di moto totale del sistema. In seguito a urti, eccetera, può avvenire una trasmissione di quantità di moto da un corpo all’altro del sistema, nel senso che la quantità di moto ceduta da un corpo viene ricevuta da uno o più altri.

Ma la quantità di moto del sistema nel suo complesso non cambia, a meno che su di esso non agiscono forze esterne. Allo stesso modo, quando ci occupiamo di un numero qualsiasi di corpi che costituiscono un sistema isolato e non soggetto a forze esterne, diremo che vi è una conservazione della quantità di moto e una conservazione della massa. La valutazione di queste due grandezze può variare da un osservatore all’altro, ma, qualunque forza esterna agisca nel sistema, capace di provocare una ridistribuzione della quantità di moto e della massa totali, calcolato da un qualsiasi osservatore particolare, rimarrà costante.

Supponiamo che nello spazio di C e D un corpo numerico parta da C e si diriga con velocità costante verso D, percorrendo, secondo C, la distanza CD = 76/90

Possiamo esprimere il risultato nel modo seguente:

Vedi l'allegato 2204455


Se un corpo numerico C si muove alla velocità di v76/90 nello spazio di C lungo CD, allora la misura della velocità di C trovata è di 48,20788.

Se sostituiamo, la velocità, chè è eguale al rapporto fra spazio e tempo, con il rapporto fra spazio e separazione, la nostra nuova quantità di intervallo di separazione è 261,69.

In altre parole, il fatto che per un determinato osservatore la massa e la quantità di moto totali di un sistema restino costanti non è sufficiente a far si che un altro osservatore condivida questo punto di vista. Ciò vorebbe dire che noi dovremmo rassegnarci a non considerare più il principio di conservazione della quantità di moto come proprietà del sistema, ma a ritenerlo indipendente dal punto di vista tra il ritardo o la frequenza calcolata con i mezzi tradizionali può essere un disturbo in un mezzo non conduttore.

Vedi l'allegato 2204462
Linea di separazione negativa
Vedi l'allegato 2204457
Vedi l'allegato 2204459
Separazione Masssima
Vedi l'allegato 2204460

L'accelerazione di un corpo numerico è ciò misurata dall'aumento di velocità in un intervallo unitario di tempo. Se la velocità diminuisce, l'accelerazione è negativa.

Nel nostro caso l'accelerazione 48,788 per il corpo 34 è negativa con una separazione di 261,69. Tutto ciò significa che per 261,69 estrazioni fisiche i corpi numerici 34-17-37 sono assenti da sortite. Questo nuovo concetto deve essere considerato un insieme di eventi, avvenuti in tutti i luoghi e in tutti i tempi, un'entità che i matematici chiamano continuum.

Palermo ambata principale
34
Per recupero secondarie
17-37
Per ambo e terno anche su tutte
34-17-37

Saluti...

La teoria della separazione lungo la linea degli eventi può descrivere le leggi a cui i corpi numerici obbedisce e mettere in evidenza la struttura migliore; questo è in realtà il suo compito. Della natura più interna delle cose, non dice nulla: in questo campo lascia piena libertà ai filosofi, i quali dicono molto, sebbene non sembri che noi alla fine abbiamo appreso da loro qualsosa in più.

Con l'estrazione del 08-09-2020 al primo colpo ambata primaria 34 su Palermo.

Palermo 34 ambata.jpg

Saluti...
 
Super complimenti Asuniverso!!! Tra poco la lottomatica ti sottoporrà (a tua insaputa) a tracking per valutare l’entità delle vincite che derivano dalle tue previsioni! E se tale entità si rivelerà significativa allora...:eek:
Ciao
 
La teoria della separazione lungo la linea degli eventi può descrivere le leggi a cui i corpi numerici obbedisce e mettere in evidenza la struttura migliore; questo è in realtà il suo compito. Della natura più interna delle cose, non dice nulla: in questo campo lascia piena libertà ai filosofi, i quali dicono molto, sebbene non sembri che noi alla fine abbiamo appreso da loro qualsosa in più.

Con l'estrazione del 08-09-2020 al primo colpo ambata primaria 34 su Palermo.

Vedi l'allegato 2204524

Saluti...
Fantastico!
purtroppo non ho visto il post!
Sarà per la prossima volta!
Buona serata!
 
Questa sera non ho nessun pronostico da presentarvi con la teoria della separazione lungo la linea degli eventi. In questa rivoluzione l'elemento essenziale delle vecchie teorie resta coperto dal fumo delle bordate contro la sostanza materiale pressochè intoccato: con un semplice cambiamento di livello, si passa dalla individua, inanalizzabile statistica classica al più analizzabile evento spazio-temporale. L'uno e l'altro dotati di una identità in sè e per sè diversi. Se si fa eccezione per i pochi neoplatonici interessati a salutare lo spazio-tempo come il nuovo assoluto che rimpiazza le vecchie epistemologie classiche che tendono più a mettere in questione la loro scheletrica e rigida logica formale, è evidente che l'intero formalismo delle teorie innovative è connesso intimamente a questa non restrizione.

Saluti...
 
Ultima modifica:
Questa sera non ho nessun pronostico da presentarvi con la teoria della separazione lungo la linea degli eventi. In questa rivoluzione l'elemento essenziale delle vecchie teorie resta coperto dal fumo delle bordate contro la sostanza materiale pressochè intoccato: con un semplice cambiamento di livello, si passa dalla individua, inanalizzabile statistica classica al più analizzabile evento spazio-temporale. L'uno e l'altro dotati di una identità in sè e per sè diversi. Se si fa eccezione per i pochi neoplatonici interessati a salutare lo spazio-tempo come il nuovo assoluto che rimpiazza le vecchie epistemologie classiche che tendono più a mettere in questione la loro scheletrica e rigida logica, è ' evidente che l'intero formalismo delle teorie innovative è connesso intimamente a questa restrizione.

Saluti...
Ciao Asuniverso, volevo sapere se per domani 15/09 hai qualche nuova previsione.
Ti ringrazio per la tua bravura e cortesia.
Saluti Armaus
 
Ciao Asuniverso, volevo sapere se per domani 15/09 hai qualche nuova previsione.
Ti ringrazio per la tua bravura e cortesia.
Saluti Armaus

Salve Armaus al momento i sistemi che posseggono tutte le possibili simmetrie temporali, del nostro modello creato, sono tutte in stati <<stazionari>>,ossia che non fanno niente. Fintanto che il sistema si trova in uno stato stazionario, le sue simmetrie temporali sono tutte in uno stato stabile, non appena uno di questi stati si rompe e si trasforma in oscilazione di fase instabile (la fase è quella differenza temporale, misurata come frazione di periodo negativa), presenteremo il nostro successivo pronostico.

Ciao Armaus.
 
Ultima modifica:
Salve Armaus al momento i sistemi che posseggono tutte le possibili simmetrie temporali, del nostro modello creato, sono tutte in stati <<stazionari>>,ossia che non fanno niente. Fintanto che il sistema si trova in uno stato stazionario, le sue simmetrie temporali sono tutte in uno stato instabile, non appena uno di questi stati si rompe e si trasforma in oscilazione di fase negativa (la fase è quella differenza temporale, misurata come frazione di periodo), presenteremo il nostro successivo pronostico.

Ciao Armaus.
Grazie molto gentile, nessun problema attendo fiducioso i prossimi pronostici.
Saluti
 
Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

Il fatto che possa esistere ed essere costruita una scienza come la geometria ha sempre fortemente attirato l’attenzione di tutti coloro che si interessano di fondamenti della teoria della conoscenza. Fra tutti i rami della scienza umana non ve n’è un altro che al pari di essa dia l’impressione di una Minerva saltata fuori armata di tutto punto alla testa di Giove, e di fronte alla cui potente egida il dubbio e la contraddizione abbiano così poco osato alzare gli occhi.

Ad essa non tocca in alcun modo il lungo e faticoso compito di raccogliere i fatti sperimentali, come debbono fare le scienze naturali. Propriamente dette, il nostro metodo scientifico consiste unicamente nelle deduzione. Ogni conclusione viene sviluppata da un’altra conclusione, e ciò nonostante alla fine nessuna persona di buon senso dubita che queste proposizioni geometriche non abbiano a trovare concreta applicazione nel mondo reale che ci circonda.

L’agrimensura come l’architettura, l’ingegneria meccanica come la fisica matematica calcolano continuamente relazioni spaziali dei tipi più diversi partendo dai principi della geometria; esse si attendono che i risultati delle loro costruzioni e dei loro esperimenti siano in accordo con questi calcoli e non è ancora capitato alcun caso in cui tale aspettativa sia rimasta delusa, posto che i calcoli fossero corretti e basati su dati sufficienti. La conoscenza delle connessioni casuali dei fenomeni è basata essenzialmente sulla precisione con cui noi li seguiamo queste misurazioni.

Nelle statistiche classiche, invece, dove principi semplici per tali costruzioni mancano ancora. I problemi relativi alle relazioni metriche non sono quindi problemi oziosi. Se si assume che i corpi numerici esistono indipendentemente dalla posizione, dal ritardo o dalla frequenza, la misura metrica è ovunque costante; segue quindi da misurazioni che essa deve essere diversa da quella positiva.

Il problema della validità dei postulati della geometria è connesso con il problema del fondamento interno delle relazioni metriche spaziali. In questo problema, che si può a ragione considerare proprio della filosofia dello spazio, trova applicazione l’osservazione precedente, che mentre in una varietà discreta il principio delle relazioni metriche è implicito nella nozione di questa varietà, nel caso di una varietà continua deve venire da qualche altra parte.

Quindi, o gli enti reali che sono alla base di uno spazio debbono costituire una varietà discreta, oppure il fondamento delle relazioni metriche deve essere cercato altrove, nelle forze che agiscono su di essi tenendoli assieme. Ricerche che come la presente partono da nozioni generali, possono solo aiutare a che questo compito non sia reso più difficile da concezioni anguste, e che i pregiudizi della tradizione non impediscano il progresso nella conoscenza della connessione reale delle cose.

Effettivamente il fatto che la geometria esista, e sia capace di tali cose, è sempre stato citato nelle controversia relativa al punto centrale di tutte le antitesi tra sistemi filosofici, come esempio vistoso della possibilità di una conoscenza di principi non poggiante su una base ricavata dall’esperienza. Inoltre la circostanza che tali principi esistono e ci si impongono è considerata una prova della tesi che lo spazio è una modalità a priori di ogni percezione esterna. Tale circostanza sembra richiedere perciò, per questa forma a priori, non semplicemente il carattere di uno schema puramente formale e di per sé privo di contenuto nel quale potrebbe adattarsi qualunque contenuto dell’esperienza: al contrario sembra attribuirle certe particolarità che fanno sì che soltanto un certo contenuto e anzi uno delimitato rigorosamente possa entrare in esso ad essere da noi percepibile.

Immagine milano 6.jpg

Proprio questo interesse della geometria dal punto di vista della teoria della conoscenza mi incoraggia a parlare di cose matematiche a un pubblico che solo per piccolissima parte ha proceduto negli studi matematici oltre le nozioni apprese a scuola. Fortunatamente anche questo bagaglio minimo di cognizioni di geometria penso possa bastare a rendere comprensibile perlomeno il senso dei principi che intendo discutere nel seguito.

Immagine intervalli medi e complessivi.jpg

E’ infatti alcunché di reale gravità del corpo, o della velocità del movimento. E tali cose sono tuttavia tra loro equivalenti, se siano considerate soltanto sotto il riguardo della dimensione, come si deve fare qui e nelle discipline matematiche; appartiene infatti più ai ricercatori esaminare se il loro fondamento sia reale. Le considerazioni di questa cosa getta luce sulla geometria, poiché in essa tutti concepiscono tre specie di quantità: linea, superficie e corpo. (le tre dimensioni dei corpi numerici) qui non le facciamo oggetto di considerazione più che infinite altre. Il compito della conoscenza è quello di ricostruire la struttura dell’ente dato nel concetto, attraverso la sua correlazione con altri; ogni analisi di un concetto è la sintesi di un nuovo concetto, la ricostruzione di un ulteriore dato correlato al primo in forma necessaria. In altre parole, la conoscenza è un far valere la legge dell’oggetto nel processo del pensiero.

Immagine composizione della velocità.jpg

In un certo senso una teoria basata sulla deduzione è nemica della statistica sperimentale. Quest'ultima lotta continuamente per stabilire mediante prove cruciali la natura delle cose fondamentali; la prima lotta per minimizzare i successi ottenuti dimostrando quanto vasta sia la natura delle cose che può accordarsi con tutti i sistemi sperimentali.

Una teoria scientifica si mantiene valida solo finchè concorda coi fatti osservati. Se tra essa e l'osservatore permangono delle discrepanze, dopo che si è tenuto conto di tutti i possibili errori compiuti nell'osservazione stessa, allora occorre modificarla.


Milano ambata principale
6
Per recupero secondarie
17-25
Per ambo e terno anche su tutte
6-17-25

Saluti...
 
Ultima modifica:
Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

Il fatto che possa esistere ed essere costruita una scienza come la geometria ha sempre fortemente attirato l’attenzione di tutti coloro che si interessano di fondamenti della teoria della conoscenza. Fra tutti i rami della scienza umana non ve n’è un altro che al pari di essa dia l’impressione di una Minerva saltata fuori armata di tutto punto alla testa di Giove, e di fronte alla cui potente egida il dubbio e la contraddizione abbiano così poco osato alzare gli occhi.

Ad essa non tocca in alcun modo il lungo e faticoso compito di raccogliere i fatti sperimentali, come debbono fare le scienze naturali. Propriamente dette, il nostro metodo scientifico consiste unicamente nelle deduzione. Ogni conclusione viene sviluppata da un’altra conclusione, e ciò nonostante alla fine nessuna persona di buon senso dubita che queste proposizioni geometriche non abbiano a trovare concreta applicazione nel mondo reale che ci circonda.

L’agrimensura come l’architettura, l’ingegneria meccanica come la fisica matematica calcolano continuamente relazioni spaziali dei tipi più diversi partendo dai principi della geometria; esse si attendono che i risultati delle loro costruzioni e dei loro esperimenti siano in accordo con questi calcoli e non è ancora capitato alcun caso in cui tale aspettativa sia rimasta delusa, posto che i calcoli fossero corretti e basati su dati sufficienti. La conoscenza delle connessioni casuali dei fenomeni è basata essenzialmente sulla precisione con cui noi li seguiamo queste misurazioni.

Nelle statistiche classiche, invece, dove principi semplici per tali costruzioni mancano ancora. I problemi relativi alle relazioni metriche non sono quindi problemi oziosi. Se si assume che i corpi numerici esistono indipendentemente dalla posizione, dal ritardo o dalla frequenza, la misura metrica è ovunque costante; segue quindi da misurazioni che essa deve essere diversa da quella positiva.

Il problema della validità dei postulati della geometria è connesso con il problema del fondamento interno delle relazioni metriche spaziali. In questo problema, che si può a ragione considerare proprio della filosofia dello spazio, trova applicazione l’osservazione precedente, che mentre in una varietà discreta il principio delle relazioni metriche è implicito nella nozione di questa varietà, nel caso di una varietà continua deve venire da qualche altra parte.

Quindi, o gli enti reali che sono alla base di uno spazio debbono costituire una varietà discreta, oppure il fondamento delle relazioni metriche deve essere cercato altrove, nelle forze che agiscono su di essi tenendoli assieme. Ricerche che come la presente partono da nozioni generali, possono solo aiutare a che questo compito non sia reso più difficile da concezioni anguste, e che i pregiudizi della tradizione non impediscano il progresso nella conoscenza della connessione reale delle cose.

Vedi l'allegato 2205136
Effettivamente il fatto che la geometria esista, e sia capace di tali cose, è sempre stato citato nelle controversia relativa al punto centrale di tutte le antitesi tra sistemi filosofici, come esempio vistoso della possibilità di una conoscenza di principi non poggiante su una base ricavata dall’esperienza. Inoltre la circostanza che tali principi esistono e ci si impongono è considerata una prova della tesi che lo spazio è una modalità a priori di ogni percezione esterna. Tale circostanza sembra richiedere perciò, per questa forma a priori, non semplicemente il carattere di uno schema puramente formale e di per sé privo di contenuto nel quale potrebbe adattarsi qualunque contenuto dell’esperienza: al contrario sembra attribuirle certe particolarità che fanno sì che soltanto un certo contenuto e anzi uno delimitato rigorosamente possa entrare in esso ad essere da noi percepibile.

Vedi l'allegato 2205137

Proprio questo interesse della geometria dal punto di vista della teoria della conoscenza mi incoraggia a parlare di cose matematiche a un pubblico che solo per piccolissima parte ha proceduto negli studi matematici oltre le nozioni apprese a scuola. Fortunatamente anche questo bagaglio minimo di cognizioni di geometria penso possa bastare a rendere comprensibile perlomeno il senso dei principi che intendo discutere nel seguito.

Vedi l'allegato 2205138

E’ infatti alcunché di reale gravità del corpo, o della velocità del movimento. E tali cose sono tuttavia tra loro equivalenti, se siano considerate soltanto sotto il riguardo della dimensione, come si deve fare qui e nelle discipline matematiche; appartiene infatti più ai ricercatori esaminare se il loro fondamento sia reale. Le considerazioni di questa cosa getta luce sulla geometria, poiché in essa tutti concepiscono tre specie di quantità: linea, superficie e corpo. (le tre dimensioni dei corpi numerici) qui non le facciamo oggetto di considerazione più che infinite altre. Il compito della conoscenza è quello di ricostruire la struttura dell’ente dato nel concetto, attraverso la sua correlazione con altri; ogni analisi di un concetto è la sintesi di un nuovo concetto, la ricostruzione di un ulteriore dato correlato al primo in forma necessaria. In altre parole, la conoscenza è un far valere la legge dell’oggetto nel processo del pensiero.

Vedi l'allegato 2205139

In un certo senso una teoria basata sulla deduzione è nemica della statistica sperimentale. Quest'ultima lotta continuamente per stabilire mediante prove cruciali la natura delle cose fondamentali; la prima lotto per minimizzare i successi ottenuti dimostrando quanto vasta sia la natura delle cose che può accordarsi con tutti i sistemi sperimentali.

Una teoria scientifica si mantiene valida solo finchè concorda coi fatti osservati. Se tra essa e l'osservatore permangono delle discrepanze, dopo che si è tenuto conto di tutti i possibili errori compiuti nell'osservazione stessa, allora occorre modificarla.


Milano ambata principale
6
Per recupero secondarie
17-25
Per ambo e terno anche su tutte
6-17-25

Saluti...
Grazie Asuniverso la giocherò senz'altro. Saluti Armaus
 
Ciao grandissimo! Pensi che qualche top super scripter possa riuscire ad implementare in uno script anche questa tua meravigliosa e originalissima ricerca con i suoi relativi calcoli micidiali? :unsure:? PS: micro contributo: 28.34 e volendo anche 1.45 per chi li volesse provare ad unire alla tua 3ina gold. Nelle ultime 180 estrazioni hanno fatto i bravi almeno dal punto di vista incmax... ? poi come si comporteranno in futuro nessuno ovviamente può dirlo con certezza... ?
 
Ultima modifica:
Ciao grandissimo! Pensi che qualche top super scripter possa riuscire ad implementare in uno script anche questa tua meravigliosa e originalissima ricerca con i suoi relativi calcoli micidiali? :unsure:? PS: micro contributo: 28.34 e volendo anche 1.45 per chi li volesse provare ad unire alla tua 3ina gold. Nelle ultime 180 estrazioni hanno fatto i bravi almeno dal punto di vista incmax... ? poi come si comporteranno in futuro nessuno ovviamente può dirlo con certezza... ?

Sempre gentilissimo lotto_tom75, in merito allo script è per ora impossibile prevedere come andrà a finire. Ciao.
 
Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

Il fatto che possa esistere ed essere costruita una scienza come la geometria ha sempre fortemente attirato l’attenzione di tutti coloro che si interessano di fondamenti della teoria della conoscenza. Fra tutti i rami della scienza umana non ve n’è un altro che al pari di essa dia l’impressione di una Minerva saltata fuori armata di tutto punto alla testa di Giove, e di fronte alla cui potente egida il dubbio e la contraddizione abbiano così poco osato alzare gli occhi.

Ad essa non tocca in alcun modo il lungo e faticoso compito di raccogliere i fatti sperimentali, come debbono fare le scienze naturali. Propriamente dette, il nostro metodo scientifico consiste unicamente nelle deduzione. Ogni conclusione viene sviluppata da un’altra conclusione, e ciò nonostante alla fine nessuna persona di buon senso dubita che queste proposizioni geometriche non abbiano a trovare concreta applicazione nel mondo reale che ci circonda.

L’agrimensura come l’architettura, l’ingegneria meccanica come la fisica matematica calcolano continuamente relazioni spaziali dei tipi più diversi partendo dai principi della geometria; esse si attendono che i risultati delle loro costruzioni e dei loro esperimenti siano in accordo con questi calcoli e non è ancora capitato alcun caso in cui tale aspettativa sia rimasta delusa, posto che i calcoli fossero corretti e basati su dati sufficienti. La conoscenza delle connessioni casuali dei fenomeni è basata essenzialmente sulla precisione con cui noi li seguiamo queste misurazioni.

Nelle statistiche classiche, invece, dove principi semplici per tali costruzioni mancano ancora. I problemi relativi alle relazioni metriche non sono quindi problemi oziosi. Se si assume che i corpi numerici esistono indipendentemente dalla posizione, dal ritardo o dalla frequenza, la misura metrica è ovunque costante; segue quindi da misurazioni che essa deve essere diversa da quella positiva.

Il problema della validità dei postulati della geometria è connesso con il problema del fondamento interno delle relazioni metriche spaziali. In questo problema, che si può a ragione considerare proprio della filosofia dello spazio, trova applicazione l’osservazione precedente, che mentre in una varietà discreta il principio delle relazioni metriche è implicito nella nozione di questa varietà, nel caso di una varietà continua deve venire da qualche altra parte.

Quindi, o gli enti reali che sono alla base di uno spazio debbono costituire una varietà discreta, oppure il fondamento delle relazioni metriche deve essere cercato altrove, nelle forze che agiscono su di essi tenendoli assieme. Ricerche che come la presente partono da nozioni generali, possono solo aiutare a che questo compito non sia reso più difficile da concezioni anguste, e che i pregiudizi della tradizione non impediscano il progresso nella conoscenza della connessione reale delle cose.

Vedi l'allegato 2205136
Effettivamente il fatto che la geometria esista, e sia capace di tali cose, è sempre stato citato nelle controversia relativa al punto centrale di tutte le antitesi tra sistemi filosofici, come esempio vistoso della possibilità di una conoscenza di principi non poggiante su una base ricavata dall’esperienza. Inoltre la circostanza che tali principi esistono e ci si impongono è considerata una prova della tesi che lo spazio è una modalità a priori di ogni percezione esterna. Tale circostanza sembra richiedere perciò, per questa forma a priori, non semplicemente il carattere di uno schema puramente formale e di per sé privo di contenuto nel quale potrebbe adattarsi qualunque contenuto dell’esperienza: al contrario sembra attribuirle certe particolarità che fanno sì che soltanto un certo contenuto e anzi uno delimitato rigorosamente possa entrare in esso ad essere da noi percepibile.

Vedi l'allegato 2205137

Proprio questo interesse della geometria dal punto di vista della teoria della conoscenza mi incoraggia a parlare di cose matematiche a un pubblico che solo per piccolissima parte ha proceduto negli studi matematici oltre le nozioni apprese a scuola. Fortunatamente anche questo bagaglio minimo di cognizioni di geometria penso possa bastare a rendere comprensibile perlomeno il senso dei principi che intendo discutere nel seguito.

Vedi l'allegato 2205138

E’ infatti alcunché di reale gravità del corpo, o della velocità del movimento. E tali cose sono tuttavia tra loro equivalenti, se siano considerate soltanto sotto il riguardo della dimensione, come si deve fare qui e nelle discipline matematiche; appartiene infatti più ai ricercatori esaminare se il loro fondamento sia reale. Le considerazioni di questa cosa getta luce sulla geometria, poiché in essa tutti concepiscono tre specie di quantità: linea, superficie e corpo. (le tre dimensioni dei corpi numerici) qui non le facciamo oggetto di considerazione più che infinite altre. Il compito della conoscenza è quello di ricostruire la struttura dell’ente dato nel concetto, attraverso la sua correlazione con altri; ogni analisi di un concetto è la sintesi di un nuovo concetto, la ricostruzione di un ulteriore dato correlato al primo in forma necessaria. In altre parole, la conoscenza è un far valere la legge dell’oggetto nel processo del pensiero.

Vedi l'allegato 2205139

In un certo senso una teoria basata sulla deduzione è nemica della statistica sperimentale. Quest'ultima lotta continuamente per stabilire mediante prove cruciali la natura delle cose fondamentali; la prima lotta per minimizzare i successi ottenuti dimostrando quanto vasta sia la natura delle cose che può accordarsi con tutti i sistemi sperimentali.

Una teoria scientifica si mantiene valida solo finchè concorda coi fatti osservati. Se tra essa e l'osservatore permangono delle discrepanze, dopo che si è tenuto conto di tutti i possibili errori compiuti nell'osservazione stessa, allora occorre modificarla.


Milano ambata principale
6
Per recupero secondarie
17-25
Per ambo e terno anche su tutte
6-17-25

Saluti...
Ottimo 17 di recupero
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    giovedì 21 novembre 2024
    Bari
    06
    79
    30
    52
    15
    Cagliari
    03
    85
    61
    44
    25
    Firenze
    30
    76
    84
    34
    13
    Genova
    39
    63
    06
    50
    81
    Milano
    01
    34
    78
    86
    36
    Napoli
    63
    51
    82
    61
    07
    Palermo
    11
    66
    09
    59
    34
    Roma
    15
    26
    32
    38
    89
    Torino
    38
    43
    77
    33
    42
    Venezia
    76
    60
    78
    47
    31
    Nazionale
    85
    83
    79
    12
    51
    Estrazione Simbolotto
    Torino
    31
    38
    42
    06
    10
Indietro
Alto