In tutti i campi di indagine, come sapete, nulla è definitivo, nulla è immutabile; e questo è un tema che gli autori sacri si sono spesso compiaciuti a sviluppare e tramandare le loro proprietà qualitative In questo mondo.
Riportiamo il contenuto del testo dell'autore, indicando gli snodi del suo ragionamento, che condividiamo del tutto -
Oggi la matematica dispone di un vocabolario nuovo, se così si può dire: insiemi, applicazioni, operazioni logiche, corrispondenze biunivoche, logaritmi, ecc. Tutto ciò si è ulteriormente arricchito con la comparsa degli elaboratori, di cui – tuttavia – si devono conoscere modalità e limiti della possibilità di utilizzare. La matematica costituisce la nostra cultura invisibile, i cui rapporti non sono dissociabili da una teoria generale della conoscenza. Dietro questi rapporti, infatti, si erge una serie di affascinanti e spesso inquietanti interrogativi di cui è costellata la strada del sapere. Il rapporto tra matematica e realtà si può semplificare solo nella concezione di una matematica quale scienza delle strutture. Non rispettare questa evidenza è un’ammissione d’ignoranza; e dato che la nostra ignoranza è certa. Non è forse meglio confessarla piuttosto che dissimularla? Ma lasciamo perdere, e vediamo quale vantaggio traiamo dalle ipotesi matematiche, di una nuova costruzione, che si vuole erigere.
Con i novanta corpi numerici, si formano 117.480 terzine a ruota, mentre se estendessimo la nostra indagine sulle dieci ruote, queste diventerebbero 117.480 x 10 = 1.174.800. Riflettiamo per un momento e proviamo a ritornare indietro nel tempo, dal punto iniziale. Sappiamo che lo scorrere del tempo intercambia il passato con il futuro. Se le leggi della fisica non fanno distinzione tra futuro e passato, il disordine aumenterebbe nello stesso ordine (dallo stato iniziale allo stato finale). Ma l’equazione di Boltzmann indica il contrario, dice che dietro le leggi della fisica deve esserci un’altra spiegazione. Ora la spaventosa verità è chiara: significa che più ci si allontana dal passato più aumenta lo stato disordinato. Tutto questo ci fa capire che servono meno informazioni per descrivere uno stato ordinato, mentre ne servono molte di più per descrivere uno stato disordinato.
Se si considera di misurare tutto lo spazio a un sistema di riferimento, è impossibile trovare un punto di riferimento che permetta di distinguere la preferenza da uno all'altro. Si può scegliere di misurare i suoi assi di moto nelle sue immediate vicinanze, così ogni effetto del disordine viene regredito e di conseguenza in tale spazio limitato, seppure non al di fuori di esso, si applichino i principi della separazione. Questa conclusione è della massima importanza, perché ci consente di usare entro i limiti i risultati stabiliti per lo spazio-tempo non soggetto a forti influenze da parte dell’entropia. Così, mentre la piena potenzialità degli stati possibili di entropia massima conservi una caratteristica completa, quella che osserviamo noi (spazio minimo) sembra romperla.
L’estrazione posta sotto analisi è quella del 01/04/2021. Per comprendere la portata di questo principio, consideriamo tutti i corpi numerici che formano le 117.480 terzine costretti a muoversi su una linea a velocità costante (figura 1).
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Vedi l'allegato 2212580
Di conseguenza, con il punto di accelerazione costante, è possibile trovare un punto di riferimento che permetta di distinguere la preferenza da uno all'altro. Si può scegliere di misurare i suoi assi di moto nelle sue immediate vicinanze, così ogni effetto della misura viene regredito e di conseguenza in tale spazio limitato, seppure non al di fuori di esso, si applichino i principi della separazione.
Perciò noi diciamo che possiamo venire a conoscenza di quei corpi numerici che si muovano con velocità minore a quella della velocità costante,
e in tutti i nostri risultati la scelta del corpo numerico in assoluto ricade sull’asse di direzione che produce meno velocità .
Misurando i percorsi del grafico figura.1, l’accelerazione produce una, contrazione lungo l’asse di direzione, dilazione di misura riguardo gli eventi stessi. Quindi, se sappiamo quanto valgono, in un determinato istante, gli intervalli spaziali e temporali tra i due eventi, possiamo calcolare il valore degli intervalli corrispondenti in un'altra retta uniforme rispetto alla prima che congiunge gli eventi stessi.
E’ chiaro, dunque, che ogni corpi numerico ha le proprie unità di misura di tempo e lunghezza.
Vedi l'allegato 2212581
Vedi l'allegato 2212582
Vedi l'allegato 2212585
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Vedi l'allegato 2212584
Vedi l'allegato 2212592
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Vedi l'allegato 2212588
Vedi l'allegato 2212590
Le equazioni semplificate ci dicono quali di questi possibili fenomeni si verifichino realmente; ma è utile sistematizzare gli effetti generali della velocità e sviluppare modelli teorici per trattarli. L'idea è quella di distinguere in anticipo fra ciò che ci si deve attendere e ciò che è sorprendente.
Saluti...