mihael
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SANTA GIULIANA di NICOMEDIA vergine martire
Secondo la Passio, Giuliana nacque intorno al 285 a Nicomedia. Era l’unica della sua famiglia a essere cristiana, mentre suo padre Africano, funzionario imperiale, era seguace delle divinità pagane. La giovane era promessa sposa del prefetto della città, Eleusio, anch’egli pagano. Ma, per sposarlo, ella pose la condizione che si convertisse al Cristianesimo. Eleusio rifiutò di convertirsi e, spaventato di avere una moglie cristiana, con la sua autorità di prefetto, comandò che fosse torturata, perché rinnegasse la sua fede. Dopo diversi tormenti, la giovane fu condannata alla decapitazione, verso il 305.
Si narra che in carcere, le apparve il tentatore sotto forma di Angiolo, esortandola a sacrificare agli dei e a por fine ai suoi lunghi tormenti. Con la preghiera, Giuliana riconobbe però il demonio, e «allora - narra la leggenda - gli legò le mani di dietro, e gittandolo in terra si 'l batté durissimamente con la catena con la quale era legata, e 'l diavolo sì la pregava: “Madonna Giuliana, abbi misericordia di me”. Andò al supplizio traendosi dietro il demonio in catene che supplicava: “Madonna mia Giuliana, non fare ischernie di me, ch'io non potrò, da qui innanzi, avere valore contro altrui”».
Secondo la Passio, Giuliana nacque intorno al 285 a Nicomedia. Era l’unica della sua famiglia a essere cristiana, mentre suo padre Africano, funzionario imperiale, era seguace delle divinità pagane. La giovane era promessa sposa del prefetto della città, Eleusio, anch’egli pagano. Ma, per sposarlo, ella pose la condizione che si convertisse al Cristianesimo. Eleusio rifiutò di convertirsi e, spaventato di avere una moglie cristiana, con la sua autorità di prefetto, comandò che fosse torturata, perché rinnegasse la sua fede. Dopo diversi tormenti, la giovane fu condannata alla decapitazione, verso il 305.
Si narra che in carcere, le apparve il tentatore sotto forma di Angiolo, esortandola a sacrificare agli dei e a por fine ai suoi lunghi tormenti. Con la preghiera, Giuliana riconobbe però il demonio, e «allora - narra la leggenda - gli legò le mani di dietro, e gittandolo in terra si 'l batté durissimamente con la catena con la quale era legata, e 'l diavolo sì la pregava: “Madonna Giuliana, abbi misericordia di me”. Andò al supplizio traendosi dietro il demonio in catene che supplicava: “Madonna mia Giuliana, non fare ischernie di me, ch'io non potrò, da qui innanzi, avere valore contro altrui”».