Novità

Frate Indovino

SAN GREGORIO MAGNO Papa e dottore della Chiesa

Gregorio nacque a Roma nel VI secolo da nobile famiglia. Da giovane subito ricevette l’importante incarico di prefetto, ma una grande attrazione verso le cose dello Spirito lo spinse a entrare nella famiglia dei benedettini. Una terribile pestilenza colpì Roma e uccise molti, tra cui Papa Pelagio II. Gregorio, aveva già ricevuto incarichi importanti nella Chiesa e, poiché in questa circostanza si distinse per l’aiuto portato, per volontà unanime fu eletto Papa. Dovette affrontare eventi difficili, catastrofi naturali, la fame, le invasioni dei barbari, ma fu veramente grande: alleviò le pene dei poveri, superò la crisi economica, fronteggiò i barbari; fu umile nella Chiesa, caritatevole, impareggiabile con i poveri, mandò missionari in quell’Europa devastata dai barbari. Risollevò, insomma, il prestigio della Chiesa. Compose opere di natura teologica e morale di alto valore e per questo ha ricevuto il titolo di Dottore della Chiesa.
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SANTA IDA DI HERZFELD vedova

Ida nacque A Westfalia, in Germania, nel 766 e aveva cinque fratelli e sorelle. Fu educata all’esercizio delle virtù e della pietà cristiana: la sua fu una famiglia di viva e profonda fede, infatti tutti i fratelli e sorelle scelsero la vita religiosa. Sposò il duca di Sassonia, Ekbert ed ebbero cinque figli, di cui due figlie entrarono in convento e il figlio Varin fu abate dell’abazia benedettina di Corvey. Col marito, anch’egli profondamente cattolico, condusse una vita esemplare. Ma Ekbert si ammalò e Ida lo assistette con molta cura. A quarantacinque anni Ida era vedova e si ritirò nella casa accanto alla chiesa di Herzfeld, che avevano fatto costruire suo marito e lei. Qui condusse una vita di preghiera, mortificazione e adoperò i suoi beni per compiere opere di carità. Fu chiamata per questo la “madre dei poveri”.
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SANTA TERESA DI CALCUTTA vergine fondatrice
Agnes Gonxha Bojaxiu
Gonxha era il suo nome di battesimo, nacque nel 1910 e ricevette una forte educazione religiosa. Sin da bambina l’amore per le anime era entrato nel suo cuore. All’età di diciotto anni, mossa dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa. In convento ricevette la formazione per prendere gli abiti religiosi, così nel 1937, fece la Professione dei voti perpetui col nome di suor Teresa e divenne: “la sposa di Gesù per tutta l’eternità”. Un giorno, l’ispirazione: Gesù le rivelò il desiderio del suo Cuore per le “vittime d’amore”, la sua sete per l’amore e per le anime. Chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. E, nel 1948, Madre Teresa indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro per entrare nel mondo dei poveri. Si recava nei sobborghi per cercare e servire Gesù in coloro che sono “non voluti, non amati, non curati”. Presto si unirono a lei altre ragazze: la Congregazione delle Missionarie della Carità, ufficialmente riconosciuta, cominciò a fiorire e ad aprire case in altri Paesi. Grande fu l’attenzione del mondo sulle sue opere e la sua attività, quanto grande fu la sua testimonianza di amore ed umiltà nel compierle. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui, a cui fu affidata la missione di proclamare la dignità e la grandezza di ogni essere umano ed essere attenta alle necessità dell’umanità, specialmente dei più poveri tra i poveri.FB_IMG_1662353703845.jpg
 
Ecco un altro Zac..........Chissà se a quei tempi lo chiamavano con il diminutivo di Zac , come facevano i miei colleghi con me (perchè erano le iniziale del mio cognome) , non so perchè non mi hanno mai chiamato con il mio nome "Salvatore" . Eppure tutti venivano chiamati per nome eccetto io. Forse Zac era più sbrigativo che non Salvatore. Ed è anche per questo motivo che ho scelto questo Nich nel Forum.
 
NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA
Oggi, onoriamo la Natività della Madre di Dio. Il vero significato e il fine di questo evento è l'incarnazione del Verbo. Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei re, di Dio. In realtà, l’aspetto meraviglioso di questa nascita è nella rilevante azione che Dio fa nell'attuazione del suo eterno disegno d'amore. Dall’eternità, il Padre opera per la preparazione della Tutta santa, di Colei che doveva divenire la Madre del Figlio suo, il Tempio dello Spirito Santo. Con Maria, dunque, è venuta l’ora del Davide definitivo, della instaurazione piena del Regno di Dio. Con la sua nascita prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio, perché si compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini. Maria bambina, infine è anche immagine dell’umanità nuova, quella da cui il Figlio suo toglierà il cuore di pietra per donarle un cuore di carne che accolga in docilità i precetti di Dio. In sintesi, possiamo dire che la Natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il Sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore.
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SAN PIETRO CLAVER sacerdote
Pietro nacque nel 1580 a Verdù, in Spagna, da Pietro e Anna, che gli diedero una educazione cristiana. Studiò a Barcellona e qui, il vescovo lo ammise tra i chierici. Ma, Pietro desiderava essere sacerdote religioso della Compagnia di Gesù. I genitori, però, gli negarono il consenso di entrare nell’Ordine, così egli si rivolse alla Vergine, affidandosi a lei con tutta l’anima. La grazia fu concessa e Pietro entrò nei Gesuiti. A Maiorca conobbe il beato Alfonso Rodriguez, che lo incoraggiò ad andare in America e così partì. A Cartagena in Colombia, completò la sua formazione e divenne sacerdote. Nell’emettere la professione religiosa solenne, egli aggiunse la promessa di spendere tutta la sua vita a servizio degli schiavi. Lavorò molto per essi, tanto da sopportare un martirio ininterrotto: un martirio di preghiera, di lotta, di sacrifici, di intenso apostolato. Un giorno, radunò in chiesa tanti neri e mentre predicava, il demonio destò un terribile turbine. Tutti terrorizzati cercarono la fuga verso la porta dove si era posto Pietro. Fu travolto e trovato più tardi ferito che pregava nella cappella della Vergine. Ma, tutti erano illesi. Più tardi, durante un’epidemia di pestilenza, egli fu instancabile con i malati, prestando loro servizi materiali e spirituali. Contrasse anch’egli la peste, ma guarì rimanendo fisicamente molto debole. Per quattro anni ebbe dolori costanti, finché tornò a Dio, dopo un’agonia di due giorni.
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SAN NICOLA DA TOLENTINO agostiniano
Fu chiamato Nicola in onore di san Nicola di Bari, alla cui tomba i genitori, desiderosi di avere un figlio, si erano recati in pellegrinaggio, ispirati da un angelo. In sogno, san Nicola promise loro un figlio destinato alla santità. A dodici anni entrò come oblato nel convento degli agostiniani del paese, per poi essere trasferito a Tolentino. Egli era assiduo al confessionale e si distingueva per la sua generosa carità. Esortava i ricchi alla carità e avviava i giovani nobili e studiosi alle opere di bene. Per sé possedeva una sola tonaca, faceva continui digiuni, viveva in preghiera e si caricava delle penitenze dei confratelli. La Vergine stessa lo guarì da una malattia dandogli un pezzo di pane bagnato nell’acqua. Nacque così la devozione dei piccoli pani benedetti, ai quali si devono molti prodigi. Con la preghiera, ottenne la liberazione dal Purgatorio di padre Pellegrino, che in sogno l’aveva supplicato di intercedere. In sonno vide una stella, annuncio della sua prossima fine. Anche un confratello vide la stella, che considerò come segno della sua santità.
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