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Frate Indovino

SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO frate minore
Giovanni nacque in Abruzzo, nel 1386, da buona famiglia. Di buona cultura, terminati gli studi di legge, fu giudice a Perugia. Operò senza cedere alle minacce o alla corruzione, conquistando l’amore dei deboli e l’odio dei potenti. Fu incarcerato da fuoriusciti che avevano preso la città con la forza e, in prigione, ebbe una visione: san Francesco lo esortava a entrare nel suo Ordine. Fu così che, nel 1417, divenne frate Minore e più tardi, fu ordinato sacerdote. Fu nominato inquisitore dei cosiddetti Fratelli, eretici, oppositori dell’ordine morale e sociale. Gli furono affidati diversi incarichi delicati dai superiori, da sovrani e dal papa. Si trovò a girare l’Europa intera: eresse conventi, pacificò città, combatté eresie e soprusi, difese san Bernardino da Siena dall’accusa di eresia. Propagò la devozione al Nome di Gesù, predicava e compiva prodigi. Quando i Turchi presero Costantinopoli, organizzò un esercito crociato per difenderla. I crociati affrontarono gli invasori a Belgrado ed ebbero su di loro la meglio. A causa delle fatiche eccessive, si ammalò e morì nel 1456.
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SANT’ANTONIO MARIA CLARET vescovo
Antonio nacque nella Catalogna, nel 1807, in una famiglia cristiana. Ordinato sacerdote, si recò a Roma presso la Congregazione “de Propaganda Fide” per essere inviato missionario, ovunque servisse la sua opera nel mondo. Non riuscì in questo obiettivo ed entrò tra i Gesuiti. Fu grande predicatore e conquistò immensa fama: avvicinò la gente umile e povera, predicando con tenacia, perché il messaggio del Vangelo arrivasse in modo credibile agli uomini. Venne eletto arcivescovo di Santiago di Cuba (allora sotto il dominio spagnolo) e si adoperò con impegno a curare le anime, ad affrontare i gravi problemi morali, religiosi e sociali dell'Isola: concubinato, povertà, schiavitù, ignoranza, ecc… Qui, riorganizzò le parrocchie: in ognuna di esse creò delle casse di risparmio, promosse l’agricoltura, istituì biblioteche comunali. Fondò la Congregazione dei Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, detti Missionari Clarettiani, con lo scopo di garantire un aiuto alla Chiesa. Fu chiamato dalla Regina Isabella a Madrid, che lo volle come suo confessore. Presto, entrambi dovettero fuggire in esilio a Parigi. Antonio fu, però, vittima di persecuzioni a causa della sua difesa dei diritti della Chiesa e dei diritti umani, motivo per cui morì esule in Francia.
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SAN FOLCO SCOTTI vescovo
La figura di san Folco o Fulco non è molto conosciuta, pur essendo stato nella storia un grande pacificatore. Nacque a Piacenza intorno al 1165. Il suo cognome è Scotti, discendente di una famiglia di scori, cioè di origine irlandese. Gli scori erano giunti in Europa dalla verde isola cristiana di Irlanda, evangelizzata già nel V secolo da san Patrizio, a causa di difficoltà politiche e di miserie morali, specialmente quando le isole del nord furono invase dai Danesi. Giunsero mercanti, soldati, intere famiglie, come quella appunto degli Scotti. Essi erano di Piacenza e da questa città si diffusero in tutta Italia. Folco, giovane d’ingegno vivace, a vent’anni fu mandato a completare i suoi studi di teologia a Parigi. Tornato a Piacenza, gli furono assegnati ruoli di responsabilità, fino a essere eletto vescovo della città. Sei anni dopo, resta vacante la sede di Pavia e Folco viene consacrato vescovo anche di questa città. Piacenza e Pavia erano divise da una terribile e cruenta ostilità. Folco è il grande pacificatore delle due città, vuole essere vescovo di tutti, piacentini e pavesi. E riesce in questa sfida. Prima opera per riportare la pace interna, tra i cittadini divisi in fazioni politiche; poi ricompone la pace tra le due città convertite. Muore nel 1229. Fu un padre affettuoso, che conquistò fama di sapienza e di santità.
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SANTI SIMONE E GIUDA apostoli
Simone santo, che si festeggia oggi, è un Simone diverso da Simon Pietro, ma entrambi parte del gruppo dei discepoli scelti da Gesù. Costui è detto il Cananeo o lo Zelota, forse perché precedentemente faceva parte di questa corrente anti-romana. Si conosce molto poco di lui, poiché i testi non ne parlano. Si sa che nacque a Cana e che, dopo l’Ascensione del Signore, partì missionario per l’Egitto. Subì un martirio crudele da parte dei Persiani.
Questo Giuda, invece, non è l’Iscariota, il traditore. Si tratta di san Giuda, fratello di Giacomo, detto Taddeo, che vuol dire “magnanimo”. Egli era in un rapporto di amore mistico con Gesù molto intenso, proprio per la sua caratteristica pacatezza del cuore. Era un maestro serio e sapiente e portò con slancio la Buona Novella per il mondo, dove trovò il martirio.
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SAN LEONE I MAGNO papa e dottore

Leone nacque sulla fine del IV secolo, probabilmente, a Roma. Ricevette un’educazione accurata, tanto da conoscere bene varie dottrine. Fu eletto papa nel 440, convinto del ruolo e del prestigio trasmesso ai successori di Pietro. La Chiesa, in quegli anni, era travagliata e divisa da discordie e scontri dottrinali. Come primate di tutti i vescovi, affermò la sua autorità su tutte le Chiese d’occidente e, con energia e persuasione, riuscì a combattere il movimento eretico diffuso dall’abate orientale Eutiche, il quale sosteneva che in Cristo esiste una sola natura. Anche in campo politico, a Papa Leone venne riconosciuto prestigio e influenza. Infatti, in un momento di crisi dell’Impero, Attila al comando degli Unni marciava verso Roma. Lo Stato, impotente, chiese a Leone di intervenire. Il Papa, con una delegazione del Senato, incontrò Attila sul Mincio e l’autorità morale di Leone convinse l’invasore a lasciare l’Italia. Importanti e raffinate sono le opere da lui scritte e ad esse deve il titolo di Dottore. Egli fu, poi, proclamato Magno (primo tra i pontefici) per la sapienza nella difesa della vera fede e per lo zelo nell’esercizio dell’attività pastorale.
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SAN MARTINO DI TOURS vescovo

Martino nacque nel 316 in Pannonia, odierna Ungheria, da padre tribuno militare, per cui fu costretto ad arruolarsi anche lui, come prescritto dalla legge. La sua famiglia era pagana, ma egli volle farsi cristiano e, mentre era cavaliere, visse seguendo i precetti evangelici. Si narra che, un giorno, incontrò un povero che tremava dal freddo. Non avendo lui due mantelli, divise quello che portava indosso, dandone metà all’uomo. Inoltre, altro gesto significativo della sua disposizione d’animo riguarda il fatto che egli aveva con sé un attendente schiavo, verso cui era molto caritatevole e lo trattava come un fratello. Terminato il servizio militare, fu ordinato esorcista e si dedicò alla vita contemplativa nel monastero di Ligugé. Alcuni lo seguirono, formando, sotto la sua direzione, la prima comunità monastica. Egli approfondì la Sacra Scrittura, fece apostolato nelle campagne e compì alcuni miracoli. Nel 371, contro la sua volontà, fu eletto vescovo di Tours. Si occupò dei prigionieri, dei condannati a morte, dei malati e dei morti, che miracolosamente resuscitavano; anche i fenomeni naturali gli obbedivano se interveniva per bisogno. Martino, amico dei poveri e dei bisognosi, instancabile missionario, malvisto da una parte del clero, aveva scelto di sposare la povertà non come ideologia, ma come un voto da vivere con autenticità.
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