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quote:Originally posted by caracalla

Cavellini Sheila buona sera e ben trovati dov'è Vivien-Lauretta?
Salutatela da parte mia mi raccomando e un bacio anche a voi.
</center>


<center>...ciao gisa...
...bentornata!!!!!
...ho letto che starai assente x controlli medici...
...ma che subito dopo ti fionderai nel forum a farci compagnia...
...ho sentito laura...ringrazia e delega me x un bacione grande grande...
...a moro...cavellini...e a te carissima gisa...
:):):)
</center>











...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
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quote:Originally posted by Sheila




<center>...moro...che sganassada che mi sono fatta!!!!!
...tu hai capito il perchè...
...sei diventato furbetto come me...eheheheh...

...quello della foto potresti essere tu nella tenuta estiva...
...mentre cerchi sollievo dalla calura tra i mattoni forati...</center>

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url]
</center>


<center>...oppure 1 foto di doisneau...o di salgado...</center>
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<center>...vuoi un pò di gelato?????</center>









...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
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Magari fossi io Sheila. Ho tanto di quel sonno arretrato che invidio molto il tale che sta schiacciando un pisolo sui laterizi. La foto è del 1954 e all'epoca ero un pargoletto di pochi mesi e senza problemi di sonno.

L'autore è Gianni Berengo Gardin che senz'altro conosci.
E' uno dei grandi fotografi che preferisco per il modo in cui riesce a "vedere" e "prevedere" la realtà, come spiega molto chiaramente lui stesso nel video seguente. Grazie per il gelato [:I]! SLURP [:X]!

<center>"http://www.youtube.com/v/2IZfMqdX118&hl=it_IT&fs=1&" </center>
 
<center>...in effetti moro ci sono fotografi che sono pari a grandi pittori...
...hanno lasciato grandi testimonianze di vita...
...rappresentandola con la simultaneità dell'attimo...
...ho amato molto cartier - bresson...
...anni fa vidi una sua mostra nel palazzo della ragione...
...lo rividi in maniera più ampia e soddisfacente a madrid...
...e in una sua frase sinottica...dice...
...le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento...
...ogni foto scattata da 1 grande fotografo...
...è come una storia d'amore...
...tutte hanno un inizio e una fine...ma che bello il durante...
...buonanotte...un abbraccio... </center>










...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
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<center>JOSEPH BEUYS



E' impossibile racchiudere una personalità così complessa come quella di Joseph Beuys in poche righe o in qualche immagine d'opera. La vita di Joseph Beuys è un'avventura da cui si sono tratti film documentari in lingua inglese e tedesca. Da questo uomo, che da giovane hitleriano, pilota di stuka, si converte in apostolo del libero pensiero, in seguito a una forte crisi dovuta alle ferite riportate dalla caduta del suo aereo in Crimea; dopo essere stato curato dai Tartari della steppa russa e saggiato la mutualità, il calore umano.
Beuys è stato uno dei più grandi artisti della seconda metà del novecento, che ha portato l'intera società ad essere trattata come una scultura in cui tutti noi dobbiamo dar forma con la nostra partecipazione diretta, lontana da interessi politici.



Quanto segue riassume alcuni punti della sua “iniziativa azione terza via”
III) - La terza via come alternativa

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“Terza via” è la denominazione data dalla F.I.U. (Free International University) fondata da Joseph Beuys alla sua AZIONE per indicare in qualche modo l’estraneità del movimento dagli schieramenti politici tradizionali.
Gli obiettivi dell’AZIONE sono riassunti in 5 punti:
1. Affermazione dei valori di libertà, uguaglianza e fraternità, per la loro natura di diritti umani imprescindibili.
2. L’economia dell’espansione deve essere sostituita dall’economia dell’equilibrio. Nel futuro le materie prime, le terre ed i mezzi di produzione non dovranno sottostare alla proprietà privata e nemmeno a quella dello Stato.
L’amministrazione di tali risorse dovrebbe essere affidata alla gestione fiduciaria di coloro che posseggono la capacità di amministrarle, da parte degli organi di autogestione economica della società.
L’unico scopo della vita economica è quello di garantire a tutti gli uomini un’esistenza degna sotto il profilo della sicurezza materiale.
Bisogna smettere di credere che l’uomo debba essere costretto a lavorare per vivere.
3. Le nuove condizioni fondate sull’economia dell’equilibrio, creano la possibilità di sviluppare una maggiore consapevolezza sui problemi che l’industria ed i consumi creano per l’ambiente e quindi potranno favorire in questo senso accordi anche sul piano internazionale. Le conoscenze scientifiche e le capacità tecnologiche potranno essere messe al servizio dell’uomo e dell’ambiente, anziché a servizio del profitto e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali.
4. Attuare politiche che favoriscano il libero scambio culturale fra uomini, gruppi e popoli. Solo nella libertà spirituale la personalità dell’uomo può maturare pienamente e manifestare la propria creatività.
5. Il diritto (la sfera giuridica) deve fondarsi sul principio di uguaglianza e sulla partecipazione democratica di ciascuno alle scelte della comunità.
L’attuazione di questi 5 punti non richiede di battersi per sostituire gli attuali sistemi con altri migliori o presunti tali, alla maniera degli schieramenti politici tradizionali. L’AZIONE infatti si propone di sottrarre il potere alla società consolidata attraverso iniziative autogestite, con l’obiettivo di liberare sempre più settori sociali dalla dipendenza ideologica dominante.
“L’AZIONE parte dal convincimento che l’ora è venuta perché uomini impegnati, provenienti da diverse correnti spirituali e contesti sociali, riflettano e si adoperino per creare un’alternativa politica, sociale ed economica”.
“la storia del mondo ci pone così il compito di avviare ora e concretamente il tentativo di infrangere il potere del denaro e quello della dittatura burocratico-statale”.
E’ necessario avviare la costruzione di una “società consulente” capace per propria forza di imporsi sul potere del denaro; una società che ha come cura suprema la tutela e la valorizzazione spirituale e materiale del singolo essere umano, nonché della vita della Terra.
Bisogna essere consapevoli che l’alternativa sociale proposta non è la sol
 
Padova, Musei Civici agli Eremitani
sabato 22 marzo 2008 – domenica 4 maggio 2008

Nell’ambito della manifestazione Padova Aprile Fotografia – passaggi / paesaggi 2 si inaugura Venerdì 21 marzo alle ore 19.00, nelle prestigiose sale dei Musei Civici agli Eremitani, la mostra:

Buby Durini for Joseph Beuys.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia, con il sostegno della Regione del Veneto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e curata da Lucrezia De Domizio Durini e Enrico Gusella, presenta i lavori di una delle figure più emblematiche dell’arte del novecento. Le opere in mostra sono parte integrante nella sua matrice iconografica e ontologica dell’Operazione Difesa della Natura svolta in Italia negli ultimi 15 anni di vita dal maestro tedesco con la costante collaborazione di Lucrezia De Domizio e con l’occhio magico di Buby Durini, un’operazione diffusa e famosa in tutto il mondo della cultura internazionale. La Difesa della Natura è il più grande capolavoro di Joseph Beuys, uno tra i più significativi ed emblematici personaggi dell’arte mondiale del secondo dopoguerra. L’Operazione non va intesa solamente in un aspetto ecologico, ma principalmente va letta in senso antropologico: difesa dell’uomo, dell’individuo, della creatività, dei Valori Umani, temi oggi più che mai attuali in tutto il pianeta terra.

La mostra inedita, registrata in forma globale, quale proposta culturale, rispecchia un enunciato in cui ogni immagine (gigantografie, grafiche e opere uniche derivate da fotografie di Buby Durini) è rivolta, nella diversa specularità di luoghi e tempi, all’espansione del pensiero beuysiano e all’energia umana intesa come regalità creativa. Per Buby Durini, biologo, ricercatore, studioso di problematiche sociali e agricole, la fotografia era la sua innata passione. Per Durini fotografare corrispondeva al profondo bisogno di soddisfare l’anima, intesa quale punto di osservazione di forze, immagini, gesti: voleva dire sincronizzare tensioni, progettare e comunicare il linguaggio seducente e avvincente dell’avventura umana. Durini fotografava solo ciò che amava: uomini, animali e piante ed è proprio in questo crocevia di amore cosmico che ha vissuto insieme a Joseph Beuys un irripetibile coinvolgimento personale e storico dove una profonda amicizia e una simbiosi di intenti sigillano una relazione di solidale collaborazione rivolta ai fondamenti dell’esistenza umana. Buby Durini è il compagno di viaggio che per circa quindici anni - dal 1971 al giorno della prematura scomparsa del Maestro tedesco, il 23 gennaio 1986 - attraverso l’obiettivo fotografico in diversi paesi del mondo, dall’Abruzzo alla famosa antologica del Guggenheim di New York, da Venezia a Kassel, da Düsseldorf a Roma, dalle Seychelles a Tokyo, da Londra a Napoli… ha vissuto un rapporto esistenziale, unico e costante, tra rappresentazione e cognizione, tra senso umano e ipotesi scientifica.

E’ dall’immane archivio fotografico di Buby Durini che Joseph Beuys crea la regale opera Guggenheim Museo (1979) e, come per la famosa opera Arena, sceglie e firma 100 diverse fotografie: un corpo unico, per ricordare al mondo il suo iter storico dell’intera Operazione Difesa della Natura. Nell’opera Grassello - Pescara Düsseldorf Pescara - , presenza stabile al MART di Rovereto, l’obiettivo fotografico di Buby Durini interpreta l’espressione alchemica della chimica del viaggio. Dalle foto nascono anche grafiche che il Maestro tedesco sigilla come documenti, momenti storici irripetibili come Tram Stop (Biennale di Venezia, 1976), Interno ed Esterno Kassel ( Documenta VI, 1977), quale espansione del suo pensiero: la sua Living Sculpture.

La Mostra Buby Durini for Beuys indica così un ricco e personale percorso operativo e spirituale, una dinamicità volta a caratterizzare l’opera quale ampliamento di autenticità. Nella compartecipazione l’essere personale di Beuys, attraverso l’occhio fotografico di Buby Durini, diviene impersonale e in questo senso l’imm
 
<center>Buona giornata Moro!

Concludo che, in occasione dell'operazione 7000 Eichen (7000 querce), nel 1982, a Kassel, Beuys espresse, per me, uno dei suoi più bei pensieri:


“Noi piantiamo gli alberi e gli alberi piantano noi, poiché apparteniamo gli uni agli altri e dobbiamo vivere insieme.”</center>

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
troppo carino SuperSimmo! Non avevo mai visto questi video.

Mi fa morire il boss :D

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
<center>...mi ci vuole una vita x vedere e leggere tutto!!!!! </center>
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</center>














...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
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quote:Originally posted by Cavellini

<center>esagerata!</center>

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"

Cavellini, varda che la xe anca dispetosa quea putea. Se non te scrivi te dise che te sorvoli. Se te scrivi a se lamenta che te scrivi masa e che non la ga tempo de vedar e lesar tuto.
Stè femene. Mai contente. :D moro
 
quote:Originally posted by Cavellini

troppo carino SuperSimmo! Non avevo mai visto questi video.

Mi fa morire il boss :D

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"

In effetti, il boss è la figura più simpatica e divertente.
Mi fa piacere che tu l'abbia apprezzato. moro
 
<center>Parodia del pittore di Paul McCarthy



"http://www.youtube.com/v/ozubKHdprMI&hl=it_IT&fs=1&"</center>



"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
<center>EAT ART






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Daniel Spoerri





"http://www.youtube.com/v/la8it2eChLU&hl=it_IT&fs=1&"


da vedere!</center>

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
<center>...ti propongo il figlio di una mia collega...
...ho sfogliato la brochure delle sue creazioni e devo dirti che ne stata rapita....

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</center>


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Giacomo Lion


The lim-it space upgrades the reality

a cura di Angel Moya Garcia e Daniela Trincia

Adiacenze ha il piacere di annunciare l'apertura dello spazio espositivo con The lim-it space upgrades the reality, mostra personale di Giacomo Lion (Zevio - Verona, 1985. Vive e lavora a Bologna). La riflessione di Giacomo Lion si focalizza sull'analisi delle particolari anomalie comunicative dell'uomo contemporaneo sovvertibili attraverso lo sconvolgimento fisico ed emotivo dei contesti in cui si realizzano. Il moltiplicarsi e la diffusione esponenziale dei mezzi e dei modelli di comunicazione, ha causato nell'individuo una singolare chiusura in se stesso e un conseguente inaridimento delle relazioni interpersonali.

Parallelamente, lo spazio, entro il quale l'individuo si muove, agisce e vive, si e' fortemente contratto intorno a lui, creando un vuoto tattile e psicologico che e' diventato ansia e instabilità. In questo senso, Giacomo Lion si propone di amplificare lo spazio, deformandolo, stravolgendolo e moltiplicandone le prospettive, invitando lo spettatore a viverlo attraverso rinnovate percezioni e emozioni. Fili di recupero di nylon e di cotone bianchi, neri o rossi creano un'installazione site specific che si sviluppa nei diversi ambienti della galleria. Vortici percettivi in cui rifiutare ogni prescrizione e ogni equilibrio prestabilito, luoghi di passaggio transitori in cui perdersi fisicamente, ma soprattutto emotivamente.

Il cortile, uno degli ambienti piu' suggestivi di Adiacenze e da cui si accede alla galleria, e' trasformato da una impalpabile trama di fili pressoche' invisibile che ne traccia le nuove coordinate. Varcata la soglia, altri fili annullano il soffitto e suggeriscono un possibile percorso mai imposto, mentre, nel buio della seconda stanza, una bianca volta fluorescente invita ad una calma contemplativa. Nell'ultima stanza, infine, una foresta di fili rossi avvolge il visitatore che, da un iniziale senso di smarrimento, agevolmente individua il debole passaggio che lo conduce al termine di questa insolita esperienza. Lo spazio diviene cosi' il luogo in cui relazionarsi e in cui portare alla percezione emozioni effimere. Un luogo privato in cui i rapporti possono emergere, manifestarsi e svilupparsi. Uno stato mentale in cui conoscere e riconoscere la propria identità.


</center>













...Se stiamo guardando la stessa luna, Non Siamo Poi Così Lontani......
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bei lavori!

Io oggi sono rimasto turbato (e non estasiato) da un'altra cosa che non ha attinenza col mondo dell'arte.

Una studentessa, mia vicina di casa, ha chiamato i suoi due cani Lucifero e Satana - e fin qui, nulla di male (scusa il doppio senso :D), ma tutto il pomeriggio le sentivo gridare: Lucifero, Luce mangia! Satana, Satana, non abbaiare, fai il bravo! Bravo Satana?
Ora, non oso immaginare per quale buona ragione questa abbia dato due nomi così oscuri ai suoi due cagnoni - mettiamo sia stato per ironia - come un partigiano che chiama i suoi Adolf e Benito -, ma, visto che due nomi come questi non li dai certo a due san bernardi o a due bassotti, cosa si aspettava, che stessero a dormire tutto il santo giorno?

[:I]

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
Ciao Simo. Si, la mia vicina è davvero strana!

Poi domani mi racconti del film, se ti va.

Io invece vado a dormire (giornata pesante e non allietata nemmeno da una piccola vincita. Peccato!)

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
<center>Sheila, quelle opere mi hanno fatto venire in mente una canzone



"http://www.youtube.com/v/M9g5aoqnK_g&hl=it_IT&fs=1&"</center>

"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"
 
Cavellini avevo omesso di ringraziarti per i tuoi saluti.Ho ammirato
la Galerie ma le vostre discussioni d'arte meritano attenzione e dunque le leggerò con calma.
Nel mio soggiorno a Barcellona ho ammirato il piacere che hanno I
catalani di disseminare la città di sculture, in particolare quelle di Mirò che sono disseminate per tutta la citta' e nessuno osa sfregiarle come è costume Italiano.Comunque complimanti per la preparazione artistica tua e dei tuoi ospiti.
Salutatemi Lauretta, abbraccio a Sheila te e Moro.
 
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